Messe temporaneamente da parte le carrozzerie, mi concentro sugli ultimi particolari abbastanza evidenti.
Al paraurti posteriore ho elimnato i traversini sul buco di scarico che servivano a montare i prapruzzi (orrendi), ho poi iniziato il lavoro di rimpimento del buco che non si può vedere.
Per i praspruzzi sono forse arrivato alla soluzione per cercare di ricrearli realmente arrotolabili e fascettati. Mi è capitato sottomano un "fazzoletto" di silicone che la moglie usa per coprire le pitanze che ha una consistenza molto morbida.
Ho torvato un foglio di silicone rosse per utilizzo alimentare dello spessore di 0.3. Lo prenderò e poi dopo essere costruito le staffe procederò a ricreare i paraspruzzi. Sulla carta sembra la strada giusta.....poi staremo a vedere se all'atto pratico si otterà il risultato sperato.
Altro elemento all'apparrenza innocuo é la piastra paramotore (skid plate)
Hachette la ripropone in maniera molto essenziale.
Grazie al prezioso aiuto di un utente del forum (grande modellista e profondo conoscitore della delta) ho avuto 1 foto che mi ha fatto luce su questo pezzo che sembra semplice e invece ha delle particolarità..... e ovviamente sul pezzo hachette ci sono delle mancanze.
La piastra (dopo aver ascoltato con attenzione la spiegazione) è un pannello in kevlar o carbonio (in abarth usavano quello che avevano disponibile sul momento).
Internamente per irrigidirne la struttura e aumentare la protezione vi è una struttura metallica incollata che è poi ulteriormente rivestita con foglio di carbonio.
Inoltre vi è la presenza di una maniglia per prenderla più agilmente.
Ultima caratteristica: la presenza di un pannello termico in alluminio che serve a preservare la piastra dall’enorme calore emanato dal downpipe dello scarico.
Prima cosa: ho risagomato la piastra sia lateralmente che inferiormente.
Con dei listelli di plasticard ho riprodotto l’intelaiatura metallica e con del filo di stagno da 2mm ho rifatto la maniglia; per la piastra di ROby avevo del plasticard già a listelli un pò più grosso è ho usato quello.
Con saldatore (metodo mutuato dal buon Shen Lei) e seghetto e lime ho voluto riprodurre sulla mia piastra le sfregate e grattate da contatto con l’asfalto.
Una volta fissato il tutto ho poi provato la piastra per vedere che non vi fossero interferenze di montaggio.
Prossimi passi, la completa verniciatura in nero (la lama anteriore bianca per me e rossa per Roby) e il completo rivestimento in carbonio.
La mia idea sarà in futuro di portarla a qualche mostra e quindi lasciare la delta sui cavalletti e con piastra smontata. Quindi anche se poco visibile da montata, in realtà la skid plate è un particolare molto evidente in fase di assistenza.
Grazie ai preziosi consigli di Riccardo (praticamente un Deltapedia) ho iniziato l’ultimo pezzo da rivestire: le slitte paramotore.
In abarth (come mi ha raccontato) usavano indistintamente carbonio e kevlar a seconda della disponibilità di materiale in magazzino.
Dopo una base nera e aver riverniciato la lama anteriore dei rispettivi colori, ho iniziato a rivestire la parte esterna:
Kevlar per la Martini
Carbonio per la Test di Roberto.
Tutto abbastanza liscio (anche perchè è una superficie semplice). Un neo che ho dovuto admffrontare e è che il masking tape mi ha lasciato residui di colla. Mai successo, forse il troppo caldo.
Guardando le foto ho notato un’altra discrepanza con hachette.
Le griglie delle prese aria di raffreddamento dei freni non sono nere ma bensi in tinta con il colore del paraurti.
Rifatte bianche per la Martini e rosse per Roberto.
Altra modifica che era da fare e che ho verificato tardi (mea culpa e ignoranza) è l’ingombro laterale dei passaruota interni. Con la modifica e l’aggiunta del milliput la parte inferiore del paraurti non entrava più e i cantonali tendevano ad allargarsi.
Inoltre non avevo calcolato lo spazio per il futuro passaggio del corrugato del raffreddamento dei freni anteriori.
Con dremel e le migliori mani della festa sono andato a riprofilare l’ossatura anteriore.
Stuccato con il putty tamiya e appena asciutto andró a levigare e riverniciare in alluminio.
Il lavoro grosso alle piastre paramotore è stato fatto. Aggiunto il carbonio anche nella parte interna di entrambe le piastre e messo anche lo sponsor ad entrambi (avrei preferito la decal anche per Roberto piuttosto che un adesivo)
Per il lato interno ho riprodotto la stessa dima per l’esterno, dopo la posa e un colpo di phon ho iniziato a dividere la decal con una lama nuova nel bisturi. Fare una preforata di quelle dimensioni era alquanto impensabile per me.
Internamente purtroppo ci sono grinze e puntini....cerco di consolarmi sapendo che data la mole di polvere e sporco, una volta che avranno il trasparente andró a mimetizzare con wheatering e spero riusciró a mascherare un pó di magagne.
Manca il trasparente,i bulloncini della maniglia,lo scudo termico del downpipe e il whatering finale....e anche queste dovrebbero essere pronte.
Grazie all’osservazione di Riccardo mi stavo completamente dimenticavo di un particolare ben visibile nel vano motore: il motorino tergi e relativo leveraggio di azionamento.
Il motorino nella realta 1:1 passa per metà sotto la staffa del vaso di espansione.
Non avendo spazio materiale e avendo paura nel far danni nel rismontare tutto, l’ho montato tra il vaso e la presa d’aria.
Per ricrearne la primordiale forma ho utilizzato i brick lego.
Dopo aver verniciato il tutto in flat alluminium ho, rivestito il motorino cilindrico con termorestringente nera tenuta ferma da del fil di ferro (nella realtà vi è questa guaina tenuta ferma mediante una fascetta).
Ho poi creato con dell’alluminio la staffa trapeizoidale del corpo dove vi è il perno del motorino che aziona il leveraggio.
Il leveraggio l’ho ricreato con uno spezzone di stagno da 2mm schiacciandolo all’estremità e forandolo per inserirlo nel perno che proviene dal motorino.
Ho poi creato lo scanso nella paratia motore dove va a inserirsi il leveraggio dei tergi.
Prima di fissare il tutto ho fatto una prova di ingombri e tolleranze con la terza scocca che ho usato come prova.
Stamattina (sono in ferie qualche giorno) ero indeciso se attaccarmi ad assetto corsa o iniziare a smontare il golf che verrà rivisto da zero.
Per una volta l’xbox ha prevalso, arrivate le 10.30 la postazione di lavoro mi chiamava. Comincio a preparar scatole, scatoline e attrezzi pronto per stuprare la golf.....ma suona il campanello: il corriere che mi portava il pacco più desiderato e proveniente dal mio buon amico Massimo Gallo.
Sedili riverniciati per simulare l’effetto del tessuto tecnico (e con decal corrette relative a sponsor e nome pilota) e desideratissimi cerchi e ventoloni: uno spettacolo.
I cerchi sono tutti identici (4 + scorta per entrambe le delta)
I ventoloni differiscono: quelli multi rivettati sono di Roberto, i miei sono quelli più lisci con il mono Speedline.
Finalmente con i sedili in mano sono partito per l’ultimo atto delle delta.....ora è la vera fase gold.
Prima di montarli ho voluto dare una leggera mano di wheatering in quello che ritengo i classici punti di contatto e sfregamento sui sedili; infine posizionato lo sgancio rapido delle cinture che grazie al peso dello sgancio stesso prende una posizione e una pesantezza abbastanza verosimile.
Ho poi rifatto da zero con del raso le cinture originali....sempre per dare l’effetto peso naturale del nastro della cintura ho messo dei piccoli quadrattini di biadesivo per fissare le cinture ai sedili.
Ho poi poi risposizionato i loghi sabelt una volta che avevo la lunghezza corretta delle mie nuove cinture.
Pensavo di esser arrivato in fondo ma mi sbagliavo e mi sono sbaglito alla grande.
Devo ringraziare il buon Riccardo Zanelli (che è un prezioso e aiuto e i suoi occhi sono meglio dei miei 4 con gli occhiali) che mi ha fatto notare un errore nella fibbia delle cinture delle spalle.
Ha avuto persino la pazienza di farmi uno schizzo del passaggio nella fibbia.
Per come le avevo riprodotte io (e hachette) la fibbia è giusto li per bellezza. Dietro al consiglio di Riccardo ho rifatto le cinture correttamente e che ora hanno un senso.
Adesso il buon Biasion e il buon Siviero possono stringersi tranquillamente le cinture
Ho poi dato un leggero wheatering al primo dei magnifici cerchi di Massimo.
Ho fissato il cerchio con una brugola, successivamente aggiungeró il galletto che verrà sbavato e riverniciato.
Mancano qualche bulloncino sulle staffe dei sedili e poi il pianale di Roberto dovrebbe esser definitivamente concluso.
Ragazzi vi ringrazio di cuore ma sento di non aver fatto nulla di che rispetto ai wip che giran qui dentro.
Di una cosa sono sicuro anzi due: la prima è che mi sta divertendo un sacco e la seconda che sto imparando ad ampliare i miei orizzonti (limitati per il momento) costruttivi.
Comunque adesso sono fuori a cena con moglie e figlia però vi do una piccola anticipazione che stasera condivideró con voi: è definitivamente è avvenuto il matrimonio della mia Martini tra scocca pianale....C’è stato qualche scricchiolio stile U- 96 a quota -200 metri, ma tutto è andato su bene.