02-12-20, 10:43 AM
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#61
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Utente
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Ieri sera ho iniziato con la cinta superiore.
Completata la struttura delle sezioni ho deciso di lavorare sulla parte interna prima del fasciame in modo da avere libero accesso.
La cinta superiore mi consentirà di stabilizzare la struttura prima di rimuovere il cartoncino usato come dima. Prima di montare le cinte ho inserito un paio di sottili traverse provvisorie in modo da scongiurare il collasso della struttura una volta tolto il cartoncino, lo stesso ruolo sarà definitivamente realizzato dalle panche di voga.
Insieme alla cinta superiore avrei dovuto aggiungere anche quella inferiore, l'incintone, però preferisco attendere perché il dormiente è esattamente dietro ed avrei difficoltà a fresare gli alloggi dei bagli.
 
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06-12-20, 05:37 PM
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#62
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Utente
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Poca attività negli ultimi giorni, ho dedicato un po'di tempo alla messa a punto della macchina per il taglio dei listelli per rendere più stabile lo spessore.
Oggi in previsione dell'inizio dei lavori sull'interno dei due scafi ho iniziato a preparare i paiolati.
La tecnica è ormai standard, le due guide si ottengono sovrapponendo direttamente sul progetto due strati di larghezza lievemente diverso ed anche un pelino sfalsati.
Sulle guide aggiungo via via le singole doghe che rimangono collegate tra loro longitudinalmente.
Il tutto verrà poi fasciato con nastro carta, fresato da sotto per raccordarsi alla forma dei madieri ed incollato in posizione.

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06-12-20, 06:08 PM
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#63
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Utente
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Bravo  .
Considerate anche le ridotte dimensioni.
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06-12-20, 06:13 PM
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#64
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Utente Senior
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Bravo Aldo !!!
luponero
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06-12-20, 06:16 PM
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#65
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Utente
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Per la gemella mi vorrei lanciare in una interpretazione vintage con armo a vela latina o al terzo o a tarchia e, se riesco, una colorazione un po' particolare.
Aldo.[/QUOTE]
Dove hai trovato indicazioni per una velatura al terzo in Sicilia Orientale?
Ti fornisco invece riscontro per la velatura a tarchia nel gozzo siracusano (A. Aliffi, "I calafatari" ).
Ultima modifica di gabriele68; 06-12-20 a 06:32 PM
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06-12-20, 06:48 PM
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#66
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Utente
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Non so sia giusto definirla al terzo, potrebbe essere un mio errore di interpretazione.
Però voglio approfittare della domanda per esporre i retroscena della mia decisione su come attrezzare la versione a vela.
Bisogna innanzitutto premettere che le barche che sto realizzando, del taglio intorno ai 5m, le varcuzze, avevano una attrezzatura velica semplificata rispetto a quella delle sardare o di altre imbarcazioni più grandi.
Nel libro di Castro viene presentata, per la barca della costa occidentale una attrezzatura latina quasi completa mentre per la versione del golfo di Catania una versione molto semplificata con albero verticale avanzato e verticale, innestato nella cassetta di prua. Il calcese non è presente e neanche la trozza, l'antenna è armata tramite un amante che passa semplicemente da un foro in testa d'albero. Nel testo è anche riportato l'uso della tarchia ma senza disegni.
Ora, considerato che per me di tratta della prima vela che realizzo non vorrei limitarmi ad un armamento troppo semplice per cui sono abbastanza deciso di impiantare nello scafo catanese lo schema di armamento palermitano, in questa scelta sono confortato dal fatto che in ogni caso la mia è in qualche modo una realizzazione di fantasia perché pur sempre basata su rilievi contemporanei e non posso giurare che anticamente gli scafi avessero le stesse linee, anche se non mi aspetterei differenze abissali.
A mia discolpa bisogna dire che comunque quell'armamento era ben conosciuto e non possiamo escludere che qualche padrone di barca lo abbia usato, inoltre sempre nella costa orientale, sia a nord che a sud pare venisse usato.

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Ultima modifica di AldoZ24; 06-12-20 a 06:57 PM
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06-12-20, 06:53 PM
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#67
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Utente
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Questo è quello che mi è venuto fuori mettendo la superficie velica dell'armo catanese sulle attrezzature dell'armo palermitano.
I paiolati che avete visto ultimamente hanno già predisposto il foro per il passaggio dell'albero ed anche la panchetta anteriore è stata già pensata per adattarsi a supportare l'albero.
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Ultima modifica di AldoZ24; 06-12-20 a 06:57 PM
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06-12-20, 07:02 PM
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#68
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Utente
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Quote:
Originariamente inviata da gabriele68
Dove hai trovato indicazioni per una velatura al terzo in Sicilia Orientale?
Ti fornisco invece riscontro per la velatura a tarchia nel gozzo siracusano (A. Aliffi, "I calafatari" ).
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Questo libro sembra interesante, lo aggiungerò alla mia lista personale, sai dove è possibile trovarlo?
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06-12-20, 07:14 PM
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#69
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Utente
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Originariamente inviata da AldoZ24
Questo libro sembra interesante, lo aggiungerò alla mia lista personale, sai dove è possibile trovarlo?
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No, mi dispiace, io me lo ritrovo da una ventina di anni. Venne stampato dalla Provincia di Siracusa in occasione di una mostra.
Lo stesso appassionato ha comunque scritto una "Storia della marineria siracusana", che dovrebbe ancora essere in circolazione. Non l'ho mai avuto tra le mani, in ogni caso, e non posso esprimere alcun giudizio.
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12-12-20, 03:23 PM
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#70
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
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Armo a tarchia siracusano.
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12-12-20, 07:12 PM
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#71
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Utente
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Originariamente inviata da gabriele68
Armo a tarchia siracusano.
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Grazie mille,
gli armi siracusani sono nella mia lista delle realizzazioni future, ho già trovato i riferimenti del museo del mare di Siracusa ed altre pubblicazioni dello stesso autore da te citato, che sembra abbia pubblicato varie cose. Tra l'altro ha lo stesso cognome di una storica famiglia di mastri d'ascia, credo che ne sia un discendente.
Purtroppo questo periodo di m.. mi impedisce di andare in Sicilia per natale, oltre che per salutare i genitori anche per fare qualche puntatina nei luoghi magici della nostra tradizione. Speriamo in tempi migliori, per ora metto tutto in lista.
Su Amazon ho trovato questo, è solo in anteprima, da pubblicare prossimamente.. l'ho pre-acquistato alla cieca, senza indugio.
https://www.amazon.it/gp/product/883...?ie=UTF8&psc=1
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12-12-20, 08:36 PM
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#72
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Utente
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Originariamente inviata da AldoZ24
.... altre pubblicazioni dello stesso autore da te citato, che sembra abbia pubblicato varie cose. Tra l'altro ha lo stesso cognome di una storica famiglia di mastri d'ascia, credo che ne sia un discendente.
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Più che probabile.
Ultima modifica di Killik; 13-12-20 a 08:58 AM
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12-12-20, 08:44 PM
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#73
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Utente
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Nel frattempo il cantiere sta andando un po' a rilento perchè nella realizzazione dei bagli sto trovando delle incongruenze nel progetto che sto cercando di correggere in corso d'opera.
Il fatto di realizzare due modelli contemporaneamente rappresenta un grosso limite in questo senso perché ogni errore viene ripetuto due volte, mentre sarebbe più utile poter imparare dai propri errori.
Probabilmente per un breve periodo manderò avanti uno solo dei due esemplari in attesa di essere sicuro delle modifiche apportate, quando sarò abbastanza sicuro riporterò la lavorazione sul secondo modello e mostrerò le foto nel miglior splendore che mi sarà consentito.
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12-12-20, 08:46 PM
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#74
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Utente
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Quote:
Originariamente inviata da AldoZ24
Purtroppo questo periodo di m.. mi impedisce di andare in Sicilia per natale, oltre che per salutare i genitori anche per fare qualche puntatina nei luoghi magici della nostra tradizione.
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Purtroppo la "nostra tradizione" è stata sconfitta praticamente ovunque nella costa orientale. Pontili galleggianti affollati da "barche" (chiamiamole così  ) simili a moderne vasche da bagno in materiale acrilico, motorizzate all' inverosimile. Frutto del progresso tecnologico, dicono.
Ultima modifica di Killik; 13-12-20 a 08:59 AM
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12-12-20, 09:11 PM
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#75
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Utente
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Purtroppo quando un settore qualsiasi esce dall'uso comune e diventa di nicchia o del tutto desueto è normale che venga sostituito dalle tendenze più moderne e di massa.
Per certi versi è anche giusto che sia così e te lo dico da appassionato di ogni cosa che sia abbastanza vintage, dai giradischi alle auto e moto classiche, aeromodelli oldtime e quant'altro.
Nel golfo di Catania, tra la città stessa e le cittadine vicine che hanno fatto la storia di queste tradizioni, come Acitrezza ed Acicastello, le barche tradizionali si trovano ancora, qualcosa anche in provincia di Messina. Rintrando dalle vacanza mentre salivo sul traghetto a Messina ho visto in lontananza un marina ben popolata da barche che sembravano tradizionali, andrò a controllare meglio la prossima primavera, spero. Anche a Milazzo amici miei mi dicono che si trovano ancora molte barche.
Quello che trovo estremamente difficile è trovare informazioni sulle barche più antiche, soprattutto le più grandi, le prime a scomparire, e sugli armi a vela non più utilizzati da tempo. Da questo punto di vista l'unica speranza sarebbe poter parlare con i pochi testimoni viventi degli anni d'oro, riuscendo a reperirli.
In questo periodo di clausura e di frenetico studio ho potuto ricostruire ad esempio la storia del cantiere Rodolico, storico cantiere di Acitrezza, che ha rischiato proprio nell'ultimo decennio di essere addirittura sfrattato dalla sede storica dove è sempre stato. Fortunatamente a seguito dell'importante impegno di varie associazioni spero sia stato salvato. Mastro Rodolico è stato addirittura insignito del titolo ufficiale di patrimonio culturale immateriale.
A questo proposito posso suggerirvi questo bel video https://www.youtube.com/watch?v=7CXJqSFlrOA
Un altra situazione che mi ha un po' intristito è quella della ricostruzione della Provvidenza dei Malavoglia. Proprio adesso che avrei desiderato poterla vedere dal vivo scopro che la barca dopo un primo periodo di interesse è caduta nell'oblio, abbandonata nel porto, vittima di vandalismo ed a rischio di essere rottamata, adesso non so esattamente quale sia la situazione attuale, credo che sia stat inizialmente restaurata e salvata ma non ne sono certo.
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