Vecchio 19-06-12, 12:42 PM   #1
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predefinito come si rastrema

Se non ho capito male la rastrematura dei listelli consite nell'assottigliarli alle estemità (es. centro 5 mm punte 3mm)....quello che non mi è ben chiaro è:
da quale punto dovrei cominciare a tagliare l'eccesso e quanto dovrei diminuire la largezza.....secondo le isrtuzioni, dopo aver posizionato "a secco" un listello, dal punto in cui questo comincia ad accavallarsi con il percedente ma per poter posizionare bene quello da rastremare lo devo prima piegare, io faccio così anche se sicuramente sbaglierò, (uso un piegalistelli a mano della Amati- anche se ho pure quello elettrico, ma quello manuale lo trovo più comodo) ma dopo aver piegato il listello non riesco più a raddrizzarlo (o meglio ho paura di romperolo) per poter procedere alla rastrematura....come si rastrema bene?....il forum è pieno di questo argomento ma nessuno a mio parere non si spiga passo passo (magari con delle foto o un video) come procedere....il mio modello è Half moon- della Corel
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Vecchio 19-06-12, 01:09 PM   #2
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A suo tempo per il fasciame della Santa Maria io ho fatto in questo modo: la prova a secco la facevo senza piegare il listello. Questo era abbastanza "morbido" anche se si trattava di un noce da 1mm. Alla fine non serve torcerlo più di tanto...
Mi segnavo il punto in cui iniziava appunto, come giustamente scrivi, il sormonto con il listello precedente. Continuando, arrivavo al punto finale e segnavo l'altro punto (si possono fare, anzi bisogna fare dei punti intermedi). Poi univo i punti cercando di ottenere una curva verosimile (la parte che andrai a tagliare, per ovvi motivi geometrici, non è una linea retta).
Poi andavo ad asportare la parte in eccedenza, lasciando comunque della "carne", cioè tenendomi un po' largo. In questo modo, iniziando a dare la curvatura al listello (anche io con la pinza a mano, quella elettrica non la ho), ti rendi conto dove intervenire con la rifinitura con la limetta, ed eviti di tirare via troppo materiale (che per un primo fasciame non è una cosa trascendentale, ma con un secondo rischi di produrre delle fessure).

Tieni conto però che all'epoca non conoscevo molto bene i sistemi di rastrematura, ero piuttosto autodidatta e alcuni listelli li ho rastremati fino a fargli la punta (SBAGLIATISSIMO!!!).
Questo perché te lo faccio notare? Perché in questa fase devi iniziare anche a valutare di creare eventualmente delle palelle, non scendendo con la rastrematura sotto 1/2 della larghezza iniziale.
Io feci questo errore, te lo dico perché tu possa imparare dal mio errore e non commetterlo...

Se sei al primo fasciame, la cosa è ottima, perché ti dà la possibilità di fare le prove senza rischi!
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Vecchio 19-06-12, 06:15 PM   #3
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Se non ho capito male la rastrematura dei listelli consite nell'assottigliarli alle estemità (es. centro 5 mm punte 3mm)....quello che non mi è ben chiaro è:
da quale punto dovrei cominciare a tagliare l'eccesso e quanto dovrei diminuire la largezza.....secondo le isrtuzioni, dopo aver posizionato "a secco" un listello, dal punto in cui questo comincia ad accavallarsi con il percedente ma per poter posizionare bene quello da rastremare lo devo prima piegare, io faccio così anche se sicuramente sbaglierò, (uso un piegalistelli a mano della Amati- anche se ho pure quello elettrico, ma quello manuale lo trovo più comodo) ma dopo aver piegato il listello non riesco più a raddrizzarlo (o meglio ho paura di romperolo) per poter procedere alla rastrematura....come si rastrema bene?....il forum è pieno di questo argomento ma nessuno a mio parere non si spiga passo passo (magari con delle foto o un video) come procedere....il mio modello è Half moon- della Corel
Ciao , per stabilire da dove iniziare a rastremare devi trovare il punto in cui le ordinate inziano a diminuire di lunghezza rispetto all'ordinata centrale, cioè la più lunga ,
se dividi la lunghezza dell'ordinata centrale per la larghezza del listello previsto troverai quanti listelli ci vanno sull'ordinata stessa, li devi segnare con dei tratti,
la stessa operazione la fai per ogni ordinata, se sull'ordinata principale , esempio, ci vanno 40 listelli , dividi questo nr, per la lunghezza di ogni ordinata, vedrai che gli spazi diminuiscono andando verso prua e verso poppa e quindi troverai i punti e gli spessori per stabilire dove e quanto rastremare i tuoi listelli, puoi aggiustare un pò quà e un pò là ma quasta operazione ti servirà come base da seguire per la corretta posa del fasciame , occhio a prua a non fare i listelli troppo a punta, come dice Killik non và bene , c'è un sistema di incastri che evita questo eliminando qualche listello , però questo è un'altro discorso intanto verifica quello che ti ho detto e ricorda che tutti i listelli devono arrivare a prua e a poppa ,,
saluti e buon lavoro...............Luca
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Vecchio 19-06-12, 11:56 PM   #4
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Dal momento che (spero tra breve) la questione mi riguarderà da vicino e che non ho mai posato un fasciame, questa cosa mi interessa, anche sul piano della "realisticità". Leggo spesso di questa necessità di avere corsi da poppa a prua, ma trovo in giro realizzazioni che mi paiono non rispettare questo principio. Prendiamo ad esempio questa foto della replica della Santa Maria conservata al Museo Corpus Christi in Texas (la linko su flickr perchè sul sito originale è molto grande e si vede bene).

Sotto al primo incintone a partire dalla chiglia, si vede chiaramente che i corsi formano un ventaglio sul dritto di poppa, ma a un certo punto "chiudono" i listelli più prossimi all'incintone fermandoli sempre più verso il centro dello scafo. Inoltre, osservando gli andamenti, sulla fascia dipinta in nero si nota almeno uno dei corsi terminare con un taglio netto, ma la cui misura direi che è ben inferiore alla metà della larghezza originale di quell'asse.

Ribadisco che non sono per niente un esperto, ma di queste variazioni sul tema ne ho viste tante. La Santa Maria conservata alla Rabida (qui la foto) presenta un fasciame che certamente non va da poppa a prua perchè si vede nettamente che i corsi chiudono a prua sulla ruota finchè possibile, poi sul primo incintone.

Magari è una specificità di quel tipo di nave, magari dipende dalla forma particolarmente panciuta dello scafo o forse è solo perchè sulle navi più antiche, in assenza di una "codifica" standard, ogni cantiere faceva come gli pareva.

A riprova del fatto che sia possibile che ogni cantiere facesse relativamente di testa propria, almeno in epoche più remote, linko un'ultima foto, stavolta della Nao Victoria. Si tratta sempre di una nao (di una ventina d'anni più recente rispetto alla Santa Maria), ma da quanto si può intuire il fasciame viaggia come dice Luca.

La cosa buffa è che tutte quante credo siano state costruite negli stessi cantieri per l'Expo del 1992. Io non ci capisco più nulla....
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Vecchio 20-06-12, 03:40 PM   #5
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Penso non esista nessun riscontro "certo" su come fossero posate le tavole di fasciame ai tempi di Colombo, possiamo fare delle considerazioni, ma nessuna certezza al 100%.
Così come non terrei in molta considerazione la posa del fasciame sulle repliche che credo siano state costruite per dare al pubblico "un'idea" di come fossero quelle "barchette".
Le chiamo così perchè mi si strizzano le budella al pensiero di fare una traversata dell'atlantico su gusci simili ... specialmente considerando i materiali, le attrezzature, i viveri e via dicendo che avevano a disposizione allora!
Prima di Colombo (e forse di altri che però non conosciamo) la navigazione era prevalentemente costiera, bordesando ... bordesando ... (credo che i liguri dicano così)
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Vecchio 20-06-12, 04:47 PM   #6
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Penso non esista nessun riscontro "certo" su come fossero posate le tavole di fasciame ai tempi di Colombo, possiamo fare delle considerazioni, ma nessuna certezza al 100%.
Così come non terrei in molta considerazione la posa del fasciame sulle repliche che credo siano state costruite per dare al pubblico "un'idea" di come fossero quelle "barchette".
Le chiamo così perchè mi si strizzano le budella al pensiero di fare una traversata dell'atlantico su gusci simili ... specialmente considerando i materiali, le attrezzature, i viveri e via dicendo che avevano a disposizione allora!
Prima di Colombo (e forse di altri che però non conosciamo) la navigazione era prevalentemente costiera, bordesando ... bordesando ... (credo che i liguri dicano così)
Pier, parlando da ignorante è vero che di riscontri non ce ne sono. O meglio, qualcuno c'è. Guarda questa foto della Nao di Matarò. Il modello (databile attorno al 1450) è votivo quindi non necessariamente "perfetto", ma è opinione diffusa che sia stato costruito da uno che di navi ne capiva, tanto è vero che molti specialisti ci hanno speso decenni a studiarselo. Si vede, credo abbastanza bene, che i corsi chiudono un poco sotto al primo incintone e che non vanno da poppa a prua. E' probabile che siano solo speculazioni filosofiche, ma in mancanza di altre informazioni, io propenderei per una posa simile a quella di quel modello. Questo vale per me e per la nao che vorrei realizzare, mentre per navi più recenti o per le quali ci siano fonti più numerose magari la situazione è diversa.
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Vecchio 20-06-12, 04:54 PM   #7
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Penso non esista nessun riscontro "certo" su come fossero posate le tavole di fasciame ai tempi di Colombo, possiamo fare delle considerazioni, ma nessuna certezza al 100%.
Così come non terrei in molta considerazione la posa del fasciame sulle repliche che credo siano state costruite per dare al pubblico "un'idea" di come fossero quelle "barchette".
Le chiamo così perchè mi si strizzano le budella al pensiero di fare una traversata dell'atlantico su gusci simili ... specialmente considerando i materiali, le attrezzature, i viveri e via dicendo che avevano a disposizione allora!
Prima di Colombo (e forse di altri che però non conosciamo) la navigazione era prevalentemente costiera, bordesando ... bordesando ... (credo che i liguri dicano così)
Sul libro "Cristoforo Colombo e il mistero della campana della Santa Maria"(di cui ho aggiornato la recensione) ho trovato un dipinto d'epoca che raffigura le tre caravelle... sulla Nina e sulla Santa Maria non si vedeva niente di particolare ma sulla Pinta si vedevano bene i corsi del fasciame... ecco l'immagine un po' ritoccata

Spero di essere stato d'aiuto

A presto

Giuseppe99
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Vecchio 20-06-12, 05:34 PM   #8
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... Guarda questa foto della Nao di Matarò. Il modello (databile attorno al 1450) è votivo quindi non necessariamente "perfetto", ma è opinione diffusa che sia stato costruito da uno che di navi ne capiva, tanto è vero che molti specialisti ci hanno speso decenni a studiarselo. ...
Grazie per l'indicazione, non lo conoscevo, questa è sicuramente una testimonianza su cui riflettere ...
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Vecchio 20-06-12, 06:01 PM   #9
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Sul libro "Cristoforo Colombo e il mistero della campana della Santa Maria"(di cui ho aggiornato la recensione) ho trovato un dipinto d'epoca che raffigura le tre caravelle... sulla Nina e sulla Santa Maria non si vedeva niente di particolare ma sulla Pinta si vedevano bene i corsi del fasciame... ecco l'immagine un po' ritoccata
...
Giuseppe99
Ciao Giuseppe,
però qui manca l'opera viva, dove secondo la Nao di Matarò i corsi da fasciame hanno un'andatura diversa.
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Vecchio 20-06-12, 07:17 PM   #10
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Dal momento che (spero tra breve) la questione mi riguarderà da vicino e che non ho mai posato un fasciame, questa cosa mi interessa, anche sul piano della "realisticità". Leggo spesso di questa necessità di avere corsi da poppa a prua, ma trovo in giro realizzazioni che mi paiono non rispettare questo principio. Prendiamo ad esempio questa foto della replica della Santa Maria conservata al Museo Corpus Christi in Texas (la linko su flickr perchè sul sito originale è molto grande e si vede bene).

Sotto al primo incintone a partire dalla chiglia, si vede chiaramente che i corsi formano un ventaglio sul dritto di poppa, ma a un certo punto "chiudono" i listelli più prossimi all'incintone fermandoli sempre più verso il centro dello scafo. Inoltre, osservando gli andamenti, sulla fascia dipinta in nero si nota almeno uno dei corsi terminare con un taglio netto, ma la cui misura direi che è ben inferiore alla metà della larghezza originale di quell'asse.

Ribadisco che non sono per niente un esperto, ma di queste variazioni sul tema ne ho viste tante. La Santa Maria conservata alla Rabida (qui la foto) presenta un fasciame che certamente non va da poppa a prua perchè si vede nettamente che i corsi chiudono a prua sulla ruota finchè possibile, poi sul primo incintone.

Magari è una specificità di quel tipo di nave, magari dipende dalla forma particolarmente panciuta dello scafo o forse è solo perchè sulle navi più antiche, in assenza di una "codifica" standard, ogni cantiere faceva come gli pareva.

A riprova del fatto che sia possibile che ogni cantiere facesse relativamente di testa propria, almeno in epoche più remote, linko un'ultima foto, stavolta della Nao Victoria. Si tratta sempre di una nao (di una ventina d'anni più recente rispetto alla Santa Maria), ma da quanto si può intuire il fasciame viaggia come dice Luca.

La cosa buffa è che tutte quante credo siano state costruite negli stessi cantieri per l'Expo del 1992. Io non ci capisco più nulla....
Per chiarirti un pò l'idee ti posto qualche immagine, una in particolare è del libro di Ostan , fa vedere particolari schemi di fasciatura di nazionalità diverse , il fatto che tutti i listelli devono arrivare da poppa a prua è un dato di fatto , se la particolare forma dello scafo comportava riduzioni eccessive alle estremità i listelli o tavole venivano interrotte come puoi vedere negli schemi eseguendo quei particolari incastri , nello stesso numero a prua e a poppa,
in scafi particolarmente panciuti e molto affusolati era probabile eseguissero la fasciatura nel modo che tu hai osservato con le tue foto....
nulla era fatto e lasciato al caso, nel tuo prossimo modello, come dici di voler fare, dovrai studiarti il modo di posare il fasciame più corretto e consono alla nave , al periodo e alla nazionalità ,
dai un'occhio alle foto ,
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Vecchio 20-06-12, 07:21 PM   #11
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Una volta fatto il primo fasciame, cosa molto corretta sarebbe disegnarsi l'andamento del secondo fasciame , come insegnava Zakimor,
a matita direttamente sul legno calcolando gli spessori , la rastrematura e gli eventuali corsi interrotti , questo per evitare sorprese ed evitare errori , dei quali ti accorgi solo molto in ritardo a scafo praticamente finito.............................
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Vecchio 20-06-12, 10:32 PM   #12
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Grazie Luca!
Questa procedura di Zakimor non la conoscevo (troppo giovane nel forum!).
Interessante approccio logico!!!
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Vecchio 20-06-12, 10:56 PM   #13
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Innanzitutto, grazie per le foto. Alcune le avevo viste, ma la 3 non mi era mai capitata. Eppure seguo pedissequamente praticamente tutti i WIP aperti perchè si impara sempre qualcosa. Bien, mettiamo in cascina anche questa

Più in particolare:

Quote:
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... il fatto che tutti i listelli devono arrivare da poppa a prua è un dato di fatto , se la particolare forma dello scafo comportava riduzioni eccessive alle estremità i listelli o tavole venivano interrotte come puoi vedere negli schemi eseguendo quei particolari incastri , nello stesso numero a prua e a poppa,
in scafi particolarmente panciuti e molto affusolati era probabile eseguissero la fasciatura nel modo che tu hai osservato con le tue foto....
nulla era fatto e lasciato al caso, nel tuo prossimo modello, come dici di voler fare, dovrai studiarti il modo di posare il fasciame più corretto e consono alla nave , al periodo e alla nazionalità ,
dai un'occhio alle foto ,
Proprio prendendo spunto dalle foto che hai messo, mi sembra che non fosse sempre così. Prendiamo per esempio lo schema olandese della foto 2. Di sicuro a prua non ci finiscono tutti i corsi visto che vengono chiusi su una certa linea con incastri progressivamente arretrati verso centro nave. E' il caso della mia barchetta, per esempio. La parte inferiore dello scafo, quella tra chiglia e primo incintone, sembra fasciata seguendo uno schema simile a quello olandese, sebbene sull'incintone i corsi finiscano piatti e senza incastro sul precedente. In ogni caso, con uno schema simile non comprendo come si faccia a calcolare la "curvatura" usando come riferimento il numero di listelli che passano per l'ordinata maestra. In altre parole, sulla ruota di prua ci sono sicuramente meno listelli che sull'ordinata maestra. E questo vale anche per lo schema inglese: quando c'è uno stealer, tre listelli diventano due (o due diventano tre dipende se devi chiudere o aprire il ventaglio) e addio corrispondenza. Guarda questa foto della replica della Rabida. A centro nave, tra ponte e limite dalla murata, passano certamente meno corsi di quanti ne finiscano sulla ruota di prua. Se non ho contato male, sono otto al centro e quattordici sulla ruota. Con la particolarità che non tutti i corsi sembrano della stessa identica larghezza. Di sicuro è molto più largo il corso appena sotto le aperture che fanno da ombrinali. Più guardo foto e disegni, più mi convinco che la cantieristica medievale tendesse a produrre pezzi relativamente unici pur nell'ambito di uno schema di costruzione abbastanza condiviso. Se così è, almeno per le navi di quel periodo direi che sono ammissibili parecchie opzioni senza che alcuna di queste possa considerarsi nè giusta nè sbagliata.

Quote:
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Una volta fatto il primo fasciame, cosa molto corretta sarebbe disegnarsi l'andamento del secondo fasciame , come insegnava Zakimor,
a matita direttamente sul legno calcolando gli spessori , la rastrematura e gli eventuali corsi interrotti , questo per evitare sorprese ed evitare errori , dei quali ti accorgi solo molto in ritardo a scafo praticamente finito.............................
Questo è certamente un ottimo consiglio e credo che lo userò. Inizialmente avevo pensato ad un fasciame soltanto, ma siccome sarà la prima nave probabilmente sarebbe un'idea troppo ambiziosa. Tuttavia, sarà quasi inevitabile fare un fasciame solo dal ponte in su perchè secondo quasi tutti le nao non avevano fasciatura interna. Ergo, non riesco ad immaginare come si possano fare due fasciami dalla coperta in su. Sarà un bel rompicapo e mi ci vorrà un bel po'.

Se hai per le mani qualcos'altro, metti eh?
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Vecchio 20-06-12, 11:52 PM   #14
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Innanzitutto, grazie per le foto. Alcune le avevo viste, ma la 3 non mi era mai capitata. Eppure seguo pedissequamente praticamente tutti i WIP aperti perchè si impara sempre qualcosa. Bien, mettiamo in cascina anche questa

Più in particolare:



Proprio prendendo spunto dalle foto che hai messo, mi sembra che non fosse sempre così. Prendiamo per esempio lo schema olandese della foto 2. Di sicuro a prua non ci finiscono tutti i corsi visto che vengono chiusi su una certa linea con incastri progressivamente arretrati verso centro nave. E' il caso della mia barchetta, per esempio. La parte inferiore dello scafo, quella tra chiglia e primo incintone, sembra fasciata seguendo uno schema simile a quello olandese, sebbene sull'incintone i corsi finiscano piatti e senza incastro sul precedente. In ogni caso, con uno schema simile non comprendo come si faccia a calcolare la "curvatura" usando come riferimento il numero di listelli che passano per l'ordinata maestra. In altre parole, sulla ruota di prua ci sono sicuramente meno listelli che sull'ordinata maestra. E questo vale anche per lo schema inglese: quando c'è uno stealer, tre listelli diventano due (o due diventano tre dipende se devi chiudere o aprire il ventaglio) e addio corrispondenza. Guarda questa foto della replica della Rabida. A centro nave, tra ponte e limite dalla murata, passano certamente meno corsi di quanti ne finiscano sulla ruota di prua. Se non ho contato male, sono otto al centro e quattordici sulla ruota. Con la particolarità che non tutti i corsi sembrano della stessa identica larghezza. Di sicuro è molto più largo il corso appena sotto le aperture che fanno da ombrinali. Più guardo foto e disegni, più mi convinco che la cantieristica medievale tendesse a produrre pezzi relativamente unici pur nell'ambito di uno schema di costruzione abbastanza condiviso. Se così è, almeno per le navi di quel periodo direi che sono ammissibili parecchie opzioni senza che alcuna di queste possa considerarsi nè giusta nè sbagliata.



Questo è certamente un ottimo consiglio e credo che lo userò. Inizialmente avevo pensato ad un fasciame soltanto, ma siccome sarà la prima nave probabilmente sarebbe un'idea troppo ambiziosa. Tuttavia, sarà quasi inevitabile fare un fasciame solo dal ponte in su perchè secondo quasi tutti le nao non avevano fasciatura interna. Ergo, non riesco ad immaginare come si possano fare due fasciami dalla coperta in su. Sarà un bel rompicapo e mi ci vorrà un bel po'.

Se hai per le mani qualcos'altro, metti eh?
Non puoi prendere a modello la Caracca come riferimento e paragonarla a vascelli di epoche diverse, una nave del xvsecolo ha caratteristiche completamente diverse rispetto a sedicesimo e diciassettesimo secolo, la prua altissima e la poppa di uguale caratteristiche con un centro nave molto basso fa si che le tavole fossero adattate una a una alla forma dello scafo , e poi la parte sommersa non si vede,è probabile che la pancia molto larga abbia tavole che non si vedono e il tuo conteggio diventa non reale, , in ufficio ho foto del modello, che mi hai lincato, a secco, qualcosa di più si vede,
e poi chi lo dice che tutti i corsi devono avere la stessa larghezza scusa , anzi spesso non ce nè uno solo che sia uguale all'altro ,si eliminano alcuni listelli o tavole( dalle foto che ti ho inviato si vede bene ) a prua e a poppa, gli stessi , per consentire agli
altri di proseguire da prua a poppa , esempio se elimini tre tavole a prua altrettante le elimini a poppa e tutto torna pari , capisci ?
molte tavole , sopratutto quelle più vicino alla chiglia e in prossimità della ruota vengono modellate una a una ed ecco l'esigenza di disegnarti l'andamento dei corsi sul primo fasciame , per non sbagliare , per non andare alla cieca ,
guarda la prima sezione del mio wip ,le prime pagine , io l'ho fatto e male non è venuto, te l'assicuro,,,,
Gli Olandesi poi avevano il loro modo per fasciare e sinceramente non ne conosco il metodo e tantomeno il motivo , a me piacciono più il naviglio Inglese e Francese , forse per loro c'èra l'esigenza di non assottigliare troppo le tavole alle estremità , bisognerebbe conoscerne la carpenteria interna e analizzarne bene la fattura , forse la sotto c'è la risposta
Trinchetto è esperto su quel tipo di navi dovresti chiedere a lui............
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Vecchio 21-06-12, 12:09 AM   #15
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Grazie Luca!
Questa procedura di Zakimor non la conoscevo (troppo giovane nel forum!).
Interessante approccio logico!!!
Figurati Killik, frà l'altro ci sono un'infinità di cose e di consigli ,che Zak
ci ha dato , molti sono derivati dalla costruzione in arsenale altri tecnici di scultura e modellazione , campo in cui lui è un vero artista , se giri un pò sul forum puoi vedere i suoi lavori ,
il fatto di disegnare i corsi di fasciame sul primo , sembra una banalità ma quanti lo fanno o lo hanno fatto? pochissimi , eppure è un metodo semplice anche se lungo da eseguire, ed evita errori di sorta , dobbiamo essere umili ed imparare da chi ne sà più di noi , solo così riusciremo a fare progressi ed avvicinarci alla realizzazione di modelli che si vedono e si ammirano nelle foto o sui libri , anche quei modellisti hanno iniziato a loro volta come stiamo facendo noi .....giusto?................
è la volontà di fare sempre meglio che fà la differenzava beh , adesso faccio il filosofomeglio smettere hehehe............Ciao
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