Prima di mostrare il kit, voglio spiegarne la ragione di essere.
Sin da bambino sono stato attratto dalle auto che nascondono qualcosa di diverso, all’interno di un corpo vettura non esasperato.
La prima auto che ricordi essere “bella”, quando ero piccolo, è stata la Renault Fuego 2L.
Poi, quando ho potuto guidare le auto di casa (le cittadine), ho sperimentato 126 e Y10. Mio padre non voleva che toccassi le sue (131 2.5 e Alfetta 1.8).
All’età di 20 anni vidi per la prima volta, al Politecnico di Bari, un motore Alfa 1.8 biturbo (era un esperimento per conto di Alfa Romeo/Fiat).
Da lì è nata la malattia per le elaborazioni.
Inoltre era il periodo della Delta, fino alla Evoluzione.
Due settimane fa sono incappato in una foto

(Fiat 500 di Ettore Sarandrea)
è da lì è nata l’idea malsana di replicare la stessa, sulla mia macchina (Abarth 595).
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