14-06-12, 05:11 PM
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#16
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Utente
Registrato dal: Jun 2011
residenza: Lecce
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Anche se non ho mai comprato nulla da questo negozio, mi dispiace davvero tanto. Il sig Ostan ha sempre risposto molto educatamente e anche molto dettagliatamente alle mie mail.
Quando un'attività chiude è sempre triste, e ancora di più se ci si ferma a capirne le cause.
Io non mi posso ritenere un modellista navale affermato, naturalmente, però vorrei dire quello che penso.
Mi trovo d'accordo con Ste quando dice che un negozio non può sopravvivere solo ed esclusivamente con un pugno di irriducibili "mastica-segatura  ", ostacolato anche dalla crisi e da tutti i problemi finanziari che essa comporta.
Mi viene anche da chiedermi come mai tanti hobby e tante altre attività umane vengano così poco praticate.
Oltre ai modellisti che praticano questo hobby continuamente e assiduamente nel corso degli anni, ci sono ovviamente anche persone che lo fanno saltuariamente o che hanno comprato una sola scatola di montaggio in tutta la vita (ma almeno l'hanno comprata!!!)
Il problema secondo me è che in totale (modellisti + presunti tali) ci sono poche persone che si avvicinano a questo hobby (così come ad altri hobby di nicchia)
Nel senso che ci sono molti più ragazzi che spendono fior di quattrini in bar e discoteche (per non dire altre cose più gravi) invece di indirizzare le proprie risorse economiche e mentali a cose che secondo me sono più sane.[forse sono un pò bigotto ma me ne vanto]
E se dici che stai facendo un modellino? risposte: "e non esci meglio?" "naaaaa tu l'hai fatto???? e come faaaiii?" "vai al mare e abbronzati!" "ahahaha che str...zate"
Queste sono le risposte più "calde" che ho ricevuto.
A me non frega niente, però questo ti fa capire quanta ignoranza c'è in giro.
Con questo non voglio dire che non si debba andare al bar o nelle discoteche (altrimenti sarebbero loro a chiudere) però ci sono tante altre cose che uno può fare nel suo tempo libero e con i suoi soldi.
Il problema è che le persone non ci pensano proprio a fare qualcosa di diverso da quello che fanno tutti (parlo in generale)
ecco perchè poi molte attività chiudono.
Sono un pò nervoso quando affronto questi temi, soprattutto dal mio punto di vista da ventiseienne, e quindi non sto molto a pensare a come scrivo.
Saluti a tutti
__________________
Giacomo
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14-06-12, 06:53 PM
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#17
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Utente
Registrato dal: Mar 2012
residenza: Reggio Emilia
Messaggi: 849
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è un peccato che sia una pratica per un pubblico ormai maturo,sono pochi i giovani che praticano quest arte si preferisce il videogioco al modellismo.
Capendo cmq che per affrontare la costruzione di un modello bisogna anzitutto capirne l anatomia conoscere le attrezzature e avere una certa manualità.ma come dice Ste la mancanza d esperienza viene compensata dalla volontà e dalla passione.Di sicuro è una pratica alla quale avvieró mio figlio quando sarà un po piu grandicello.
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14-06-12, 07:39 PM
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#18
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Utente
Registrato dal: Apr 2012
residenza: Bologna
Messaggi: 288
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Tempo fa ho parlato con un negoziante che è partito dall'e-commerce e dopo è arrivato ad aprire un negozio di modellismo.
Il succo fondamentalmente era questo:
l'e-commerce lo usava per "far girare i soldi" e ci guadagnava poco, però aveva un "flusso di cassa"--->liquidità.
Il negozio lo usava per guadagnare.
Con questa combinazione il negozio stava aperto.
Senza l'e-commerce non poteva al giorno d'oggi avere un flusso di clienti sufficiente.
Però l'e-commerce l'aveva affrontato in profondità, perchè spediva in tutto il mondo e si era convenzionato con corrieri.
Infatti era aperto solo al pomeriggio perchè alla mattina preparava i pacchi e spediva.
Viviamo in una era globalizzata ed è facilissimo acquistare un modello dall'inghilterra, o da altri posti.
Io il mio Ranger della Corel lo ho acquistato a Torino...
Oltre all'e-commerce, è indispensabile essere generalisti.
Sono più utili alla sopravvivenza di un negozio i ragazzini che comprano il modellino di un carro armato che l'adulto che ogni 6-10 mesi compra 300 euro di nave.
Va beh, comunque i negozi stanno tutti saltando come birilli in questo periodo, quindi forse certe considerazioni sono anche forzate...
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14-06-12, 08:00 PM
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#19
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
residenza: Italia
Messaggi: 687
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Al di là del singolo evento (la cessata attività di Magic Model), la discussione che si è andata delineando mi sembra che sia , forse, una delle più intelligenti ed impegnative che si siano mai viste su queste pagine. E comporta come prima cosa il cercare di dare risposta ad un interrogativo: quale è il significato (e l' utilità), oggi, del modellismo navale statico antico ? Nessuno, per la maggioranza delle persone. Al pari di tante altre forme di attività artistica,per carità, ma per il modellismo la cosa è particolare.La crisi economica che investe ormai il paese da diversi anni ha solo un ruolo marginale.Quando ancora il denaro circolava vorticosamente ed il benessere era abbastanza diffuso,venti anni addietro, sentivo i vecchi modellisti lamentarsi della grave mancanza di nuovi adepti.E i negozi che si dedicavano solo al navale sopravvivevano a stento anche allora.La vera ed unica causa del lento scomparire di questo terribilmente faticoso passatempo, risiede nella assoluta mancanza di cultura navale in questo paese.Solo in questo paese si possono demolire navi che andrebbero musealizzate.Solo in questo paese si può, sia pure alla lontana, vedere come incerto il futuro del Vespucci. Solo in questa nostra penisola si possono vedere, da parte delle autorità culturali, come istituzioni di secondo piano i musei navali (e renderli privi di fondi decenti).Come si spiegherebbe, diversamente, anche la cronica mancanza di pubblicazioni ad argomento storico navale (modellistico e non solo) in lingua italiana ?Non siamo un paese nè di santi nè di poeti.Purtroppo, nemmeno di navigatori,se non sul Web.
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14-06-12, 08:11 PM
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#20
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Utente
Registrato dal: Mar 2012
residenza: Reggio Emilia
Messaggi: 849
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Sono più utili alla sopravvivenza di un negozio i ragazzini che comprano il modellino di un carro armato che l'adulto che ogni 6-10 mesi compra 300 euro di nave.
Va beh, comunque i negozi stanno tutti saltando come birilli in questo periodo, quindi forse certe considerazioni sono anche forzate...[/QUOTE]
di fatti quando parlavo di un pubblico maturo mi riferivo al navimodellismo antico poichè per quanto possano affascinare anche un ragazzino(io compreso quando lo ero) oltre al costo elevato e la difficoltà di esecuzione di un modello in legno porterà cmq un ragazzino a scegliere il modellino del carroarmato o cmq niente che preveda la posa di tavole e fasciame.
trovo difficile farlo a 28 anni con una certa esperienza manuale,posso immaginare un ragazzino di 12 o 13 anni alle prese con stragli e manovre.
Questo porta inevitabilmente i negozi di modellismo ad essere molto piu assortiti sul plastico o ferroviario e "tenere qualcosina"di modellistica in legno.Il sig.Ostan ha fatto una scelta di coraggio scegliendo magari di andare contro al mercato di massa ma di vendere quel che rappresenta la sua passione(anche per appassionare il pubblico dato che insieme all amico scomparso Sig Bassi hanno pubblicato un opera dedicata al navimodellismo dalla A alla Z che con la scomparsa di Bassi purtroppo rimarrà un opera incompiuta dato che tratta solo la parte dello scafo e manca l opera con alberature e manovre "purtroppo".)
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14-06-12, 09:12 PM
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#21
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Utente
Registrato dal: Apr 2012
residenza: Bologna
Messaggi: 288
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In merito alla cultura navale italiana, ci sarebbe da parlarne per ore.
Vi sembra possibile che l'unico galeone esposto in un porto italiano sia quello finto usato per girare un film (Genova)?
C'è da dire anche che l'Italia è stata anche una nazione che è stata conquistata e saccheggiata in continuazione (Napoleone il Bucintoro di Venezia lo ridusse a pezzettini, i russi si sono presi la gemella della Vespucci) e a parte qualcosa della prima guerra mondiale non avevamo dei "simboli" positivi da tenere e glorificare (la Victory e il Cutty Sark SONO dei simboli, di un fulgido passato).
Voglio però introdurre una nota positiva in questa atmosfera mesta:
Dal punto di vista delle aziende l'ITALIA C'E'. 
Le principali case produttrici mondiali di modellismo navale in legno sono italiane.
Alcune possono essere massimaliste, altre avare con i materiali, altre sono in una fase di decadenza, ma basta guardare in internet e si vede che se non altro Corel, Mantua, Amati e in misura forse minore Mamoli hanno saputo interpretare nella maniera migliore l'epoca della globalizzazione.
Quelle americane e inglesi in confronto hanno briciole del mercato (anche se qualcuna si atteggia a iperspecializzata) e un catalogo minimale a confronto.
Bene, le aziende italiane CI SONO (pur con i loro difetti). 
I negozi hanno saputo interpretare i mutamenti del mercato? una parte no. 
E qui rimando ai messaggi che ho scritto precedentemente.
La passione non basta, occorre un lucido pragmatismo e prendere coscienza che se si vuole vendere dei prodotti di nicchia occorre globalizzarsi (e-commerce a livello almeno europeo) oppure diversificare con prodotti "meno nobili" ma che generano un flusso di cassa.
Le pubblicazioni editoriali in lingua italiana....
In Italia siamo 60 milioni...al giorno d'oggi per essere pubblicato in lingua italiana devi potere garantire delle tirature decenti.
Una volta forse c'era più margine economico dietro a queste cose.
Quando uno vuole scrivere un libro di cultura, storia, modellistica navale (quindi con un potenziale di vendita non garantito a priori) adesso dovrebbe preparare PRIMA la versione inglese e POI quella italiana.
Se il libro è scritto in inglese il bacino di interesse è il mondo intero...
Quindi è più facile per un editore rientrare dell'investimento e accettare di pubblicare la versione anche italiana.
Anzi... dovrebbe andare direttamente da una casa editrice inglese e poi da quelle italiane.
OK, questi sono degli spunti di riflessione e anche parole in libertà, ma i forum d'altronde sono l'equivalente di gente che si incontra nella piazza del paese, e quindi ci sta!!!
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14-06-12, 09:16 PM
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#22
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Utente
Registrato dal: Jan 2012
residenza: Novi Sad
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da gabriele68
Al di là del singolo evento (la cessata attività di Magic Model), la discussione che si è andata delineando mi sembra che sia , forse, una delle più intelligenti ed impegnative che si siano mai viste su queste pagine. E comporta come prima cosa il cercare di dare risposta ad un interrogativo: quale è il significato (e l' utilità), oggi, del modellismo navale statico antico ? Nessuno, per la maggioranza delle persone. Al pari di tante altre forme di attività artistica,per carità, ma per il modellismo la cosa è particolare.La crisi economica che investe ormai il paese da diversi anni ha solo un ruolo marginale.Quando ancora il denaro circolava vorticosamente ed il benessere era abbastanza diffuso,venti anni addietro, sentivo i vecchi modellisti lamentarsi della grave mancanza di nuovi adepti.E i negozi che si dedicavano solo al navale sopravvivevano a stento anche allora.La vera ed unica causa del lento scomparire di questo terribilmente faticoso passatempo, risiede nella assoluta mancanza di cultura navale in questo paese.Solo in questo paese si possono demolire navi che andrebbero musealizzate.Solo in questo paese si può, sia pure alla lontana, vedere come incerto il futuro del Vespucci. Solo in questa nostra penisola si possono vedere, da parte delle autorità culturali, come istituzioni di secondo piano i musei navali (e renderli privi di fondi decenti).Come si spiegherebbe, diversamente, anche la cronica mancanza di pubblicazioni ad argomento storico navale (modellistico e non solo) in lingua italiana ?Non siamo un paese nè di santi nè di poeti.Purtroppo, nemmeno di navigatori,se non sul Web.
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Il problema, esposto in questi termini, è ancora più serio. Io confesso di aver fatto un po' di fatica ad avvicinarmi a questo hobby anche perchè - come dici tu - la scarsa cultura sul tema circola anche poco. Io non capisco perchè un museo navale qualsiasi, al di là dei piagnistei sulla mancanza di fondi, non si dia da fare per dire al mondo che esiste, per attrarre interesse. Io non ho visitato tutti i siti web dei musei navali, ma non ho trovato pubblicate sul web gallerie fotografiche accattivanti su quello che hanno da esporre e da far vedere. Giusto per fare un esempio. Stanno lì e sperano che qualcuno entri. Io sto approdando a questo tipo di modellismo e ci sono arrivato grazie al fato che facevo da me piccole MOD per videogiochi: per una di queste, mi ero messo in testa di disegnare in 3D una galea sottile (per gioco, allego qualche immagine). L'ho fatta ad occhio usando come misure qualche informazione trovata per caso su internet (non su siti museali), qualche immagine e un discreto piano pubblicato da un tedesco ( qua).
Quello che voglio dire è che oggi si avvicina a questo tipo di modellismo chi - per caso o per sua spontaneo interesse - ha una forte motivazione. Per tornare ai negozi di modellismo, non ne ho trovato nessuno che abbia messo on line qualche video tutorial completo che mostri come si fa, qualche video che racconti storie interessanti (in quanti hanno deciso di provare una "Perla Nera" grazie al film?). Chi ha mai pensato di recapitare a qualche scuola un modello della Santa Maria (sarebbe interessante visto che la scoperta dell'America è ovunque un argomento che si tratta, no?). Se non si fa cultura, anche usando un po' di fantasia, se non ci si dà un pochino da fare per diffonderla, poi è inutile rammaricarsi per essere finiti nella più piccola nicchia di mercato. Poi, sono d'accordo sul fatto che in Italia la sola parola sia guardata con sospetto e che gli immensi tesori che possediamo siano lasciati andare in malora. Ma qui la colpa è un po' di tutti. Il chè, da noi, significa purtroppo di nessuno.
PS: Leggo solo ora Loki, e non posso che quotare.
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M.
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Non siate uno di quelli che, pur di non rischiare il fallimento, non tentano mai nulla.
Ultima modifica di Senzacervello; 14-06-12 a 09:20 PM
Motivo: Aggiunto PS
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14-06-12, 09:58 PM
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#23
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Utente
Registrato dal: Mar 2012
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credo che il rpoblema nn sia solo culturale,la storia della nautica non è una disciplina scolastica.io ne so meno di chiunque altro eppure son qui a costruire modelli antichi.
ció che secondo me frena piu le persone che sono anche solo incuriosite è l ignoranza.quando ho mostrato il mio modello ai profani del mestiere i commenti sono stati tutti uguali:"io nn ce la farei mai....tutte quelle cordicelle...."
oppure,"io nn mi ci metterei neanche,nn ho la pazienza per farlo lo so già"e ancora " non credo di esserci portato ci vuole troppo tempo e son sicuro che poi mollo li".Quindi la cultura conta,certo che conta ma fino ad un certo punto.
La colpa piu grande è delle case modellistiche che nn sanno promuoversi e nn sanno promuovere questo mondo.
in una società in cui tutto è pubblicità il modellismo rimane nascosto e scontato.
avete mai sentito o visto una pubblicità di una nave che non fosse la deagostini? la corel,la mantua,la amati....ma perchè non si fanno conoscere e far conoscere il modellismo alle persone in modo che non risulti in apparenza impossibile ai piu.perchè è proprio questa l impressione sbagliata che ha il grande pubblico e mi ci metto anche io che a differanza dei più io mi sono messo in gioco.
la gente deve conoscere,l unico modo è promuovere.prima della fiera di verona neanche sapevo(ve lo giuro)che le navi avevano scatole di montaggio,pensavo fossero tutte opere di vero artigianato senza pezzi prefabbricati.
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14-06-12, 09:59 PM
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#24
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
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Riguardo al fatto che le aziende modellistiche italiane occupino un posto di rilievo, non mi sembra che ci siano molti dubbi. Ed anche la qualità che interpretano, non è poi così bassa come, a volte, su queste pagine, è stato detto. Resta il fatto che la maggior parte della produzione si vende all' estero. Ritorniamo quindi al punto di partenza.In Italia sempre meno persone si avvicinano a questa attività.Adesso, e fra dieci anni ? Nessuno più, probabilmente. Per un fatto CULTURALE.La cultura ufficiale, quella "importante", è scettica, quando non anche apertamente ironica, nei confronti della cultura navale.La sezione navale del Museo di San Martino a Napoli, è rimasta chiusa per un periodo di tempo lunghissimo.Prima si è pensato ad altre cose.Nel Maine, a Boston o in qualsiasi altro posto, secondo voi, sarebbe potuto accadere che modelli dell' Ottocento andassero "dispersi" (non adoperiamo il termine esatto per evitare querele) ? Il Museo della Piazzaforte, ad Augusta, è chiuso da venti anni (più o meno).E la Soprintendenza pensa ad altro (attività più "redditizie" per qualcuno, evidentemente). Persino la Marina, ammettiamolo, non è esente da colpe, in questo panorama. Solo adesso, dopo una infinita discussione che non avrebbe dovuto nemmeno essere avviata, si comincia a prendere in considerazione la possibilità di musealizzare le unità radiate lasciandole in acqua (ipotesi che, allorquando si pose il problema del somm. adesso esposto a Milano era stata categoricamente scartata, pur avendo trovato, alcuni appassionati, un sito che , con molta buona volontà, poteva essere idoneo.Ma, a quel tempo, era capo di stato maggiore un ammiraglio di Milano - altra querela -...). E potremmo continuare all' infinito.
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14-06-12, 10:05 PM
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#25
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
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Caro Sparrow,
sei proprio sicuro che investendo in pubblicità soldi che non hanno, le aziende, per quanto riguarda il mercato italiano, avrebbero il loro ritorno ?
Non ne sono convinto.Può anche darsi comunque che tu abbia ragione. Ma non credo che lo sapremo mai.
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14-06-12, 10:14 PM
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#26
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Utente
Registrato dal: Mar 2012
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Quote:
Originariamente inviata da gabriele68
Caro Sparrow,
sei proprio sicuro che investendo in pubblicità soldi che non hanno, le aziende, per quanto riguarda il mercato italiano, avrebbero il loro ritorno ?
Non ne sono convinto.Può anche darsi comunque che tu abbia ragione. Ma non credo che lo sapremo mai.
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caro gabriele,la conoscenza è l arma vincente in ogni cosa e le aziende lo sanno bene,altrimenti perchè spendere 30000€ per uno spot di 10 secondi su italia 1 in seconda serata?
lo sapevi che un messaggio in sovrimpressione sullo schermo durante la finale di superbowl negli states costa alle aziende 150000€?
metti la pulce nell orecchio di un uomo e vedi se non si mette a cercare la pulce.
ricordati che le aziende italiane in questo settore sono leader mondiali!!!
ps:un museo cosè in fin dei conti se non pubblica conoscenza
Ultima modifica di capitan Sparrow; 14-06-12 a 10:27 PM
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14-06-12, 10:27 PM
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#27
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
residenza: Italia
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Che la conoscenza possa essere una buona arma è ovvio.La penso come te.
Ma pensi veramente che le aziende italiane di modellismo navale abbiano le risorse per delle adeguate campagne pubblicitarie? Non molto tempo addietro, alla Mantua hanno rubato una certa quantità di ottone.Ancora stanno piangendo.Figurati se possono spendere tutti quei soldi.E per cosa.Questo è un passatempo anacronistico.Davanti ad un bel modello la gente sorride e nulla di più.Al massimo arriva a dire che si tratta di qualcosa di "carino".
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14-06-12, 10:32 PM
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#28
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
residenza: Italia
Messaggi: 687
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In questo hai perfettamente ragione, Sparrow !
Un museo è pubblica conoscenza. E' il concetto di "pubblica", quello che manca qui da noi. O meglio, il fatto che la cultura navale possa avere la dignità di "pubblica" e non elitaria conoscenza.
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14-06-12, 10:34 PM
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#29
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Utente
Registrato dal: Mar 2012
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Quote:
Originariamente inviata da gabriele68
Che la conoscenza possa essere una buona arma è ovvio.La penso come te.
Ma pensi veramente che le aziende italiane di modellismo navale abbiano le risorse per delle adeguate campagne pubblicitarie? Non molto tempo addietro, alla Mantua hanno rubato una certa quantità di ottone.Ancora stanno piangendo.Figurati se possono spendere tutti quei soldi.E per cosa.Questo è un passatempo anacronistico.Davanti ad un bel modello la gente sorride e nulla di più.Al massimo arriva a dire che si tratta di qualcosa di "carino".
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basterebbe una campagna di sensibilizzazione popolare non fiere rivolte ad un pubblico di nicchia.
eventi organizzati da tutte le case modellistiche assieme,vuoi dire che 6 case modellistiche nn potrebbero per una volta coalizzarsi per il bene comune? ognuna ha i suoi modelli ma qui non si parla della casa migliore ma del settore intero.
ovvio che il modellismo non serve non è necessario alla gente.quindi cè disinteresse totale.un mio amico ci sta pensando ad iniziare ma se io non gli avessi detto che la strada è percorribile anche a chi non l ha mai percorsa oggi non prenderebbe neanche in considerazione la cosa
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14-06-12, 10:46 PM
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#30
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Utente
Registrato dal: Feb 2010
residenza: Italia
Messaggi: 687
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Quella di un "consorzio" di case, è sicuramente una buona idea. Ma l'individualismo (e il protagonismo) è una malattia troppo radicata.Non credo che nessuno dei titolari la prenederebbe neanche in considerazione.Se gli proponi di rappresentarli commercialmente, cominciano a fare il cacolo delle provvigioni che dovrebbero versarti e non del ritorno che potrebbero avere.
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