Mezzo scafo - Reliance

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Dopo qualche variazione con i modelli precedenti (Mezzo scafo - Yole a remi e Mezzo scafo - Luna Rossa) ritorno agli yacht da regata dei primi del novecento con questo modello che mi ha colpito per via della sua linea particolare molto filante.
Reliance vinse l’America’s Cup del 1903 ed è considerato il più grande cutter mai costruito in quanto misurava 61 metri di lunghezza e necessitava per la regata di un equipaggio di 64 unità a causa del suo grande piano velico.
Il suo disegno, approfittando di una scappatoia nelle regole di costruzione, presentava lunghe sporgenze ad ogni estremità in modo da aumentare la velocità. In seguito queste regole furono cambiate per evitare di realizzare navi estreme, pericolose e costose.

Partiamo dal piano di costruzione ricavando la sagoma delle sezioni che vengono poi numerate. Le sezioni inferiori della carena sono particolarmente sottili e andranno quindi realizzate con attenzione.

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Per la costruzione uso delle tavolette di tiglio. Tutte le parti saranno di spessore 4 mm. tranne una, in corrispondenza della linea d’acqua, che sarà di 3 mm. in quanto verrà accoppiata col solito foglio di stirene da 1 mm. che segna tale linea.

Ecco le sezioni tagliate col traforo e rifinite con la carta vetrata. In mezzo c’è la sezione di stirene per la linea d’acqua.
Per le altre barche avevo sempre usato l’essenza di Obeche. Questa perché il mio negozio di fiducia l’aveva esaurito quindi ho ripiegato sul Tiglio. Comunque mi sono trovato molto bene perchè è facilmente lavorabile ma resistente.

Ora incollo le sezioni con colla vinilica (Vinavil). Per farle aderire meglio, suddivido il lavoro in 3 parti separate: la parte alta dello scafo, le sezioni di mezzo con il foglio di stirene e la carena con le sezioni sottili. Facendo così riesco a pressarle meglio.

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Una volta asciutte, assemblo le 3 parti per formare lo scafo completo e metto in morsa durante l’essicazione della colla.

Ed ecco come si presenta il Reliance ad incollaggio ultimato. È già evidente la linea caratteristica della barca.

La parte posteriore dello scafo con i segni riportati per allineare le sezioni durante l’incollaggio.

Dopo la sgrossatura dello scafo con carta vetrata a grana grossa e rifinitura con carta vetrata a grana fine, il risultato finale è questo, niente male.

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Faccio l’opera morta della barca di colore bianco mentre lascio a legno naturale l’opera viva.

Quindi mascheratura e verniciatura con bomboletta spray. La linea d’acqua è di colore nero ottenuta ripassando il bordo in stirene con un pennarello vetrografico nero.

Ci sono sicuramente spazi di miglioramento ma questa volta la verniciatura è venuta benino. Devo solamente trovare un’altra tecnica per mascherare con maggior precisione le linee curvate in corrispondenza della linea d’acqua ed evitare l’effetto ondulato.

Sull’opera viva in legno ho passato una mano di turapori cui ho aggiunto una goccia di colorante color teak.

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Ho poi ricavato la basetta da una tavoletta in essenza di Noce e l’ho verniciata con trasparente lucido spray. Ho attaccato lo scafo con colla forte (Bostik), l’ho fissata con un paio di chiodi e questo è l’opera finale montata.

Un gancio di corda a nodo marinaro e anche questo scafo è pronto per essere appeso alla parete.

Risultato:
Aspetti positivi
- Complessivamente il modello è venuto bene
- Sto migliorando con la verniciatura

Aspetto negativi
- Un piccolo difetto nella prua

[galy44]

Molto ben fatto
Sto realizzando lo stesso modello ma con la tecnica del fasciame e ordinate.
Che misure ha il tuo? Sono partito da un piano di costruzione e ora vorrei fare lo Yacht Reliance del 1903 con la tua tecnica per lasciare l'opera viva in legno naturale ma di misura un poco più grande.
Vorrei cercare di aumentare i listelli in modo da avere maggior dimensione senza però usare spessori tali da non poter usare il traforo. Che ne pensi se faccio una interpolazione tra i piani inserendo più tavolette?