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Il colore della canna è solo merito della Amati, è "al naturale".
La lunghezza dell'imbragatura è appena sufficiente a consentire il rientro completo del pezzo, con un "di più" (circa 3 mm), che ho reputato necessario per le manovre di scovolinatura, inserzione della carica fresca, stantuffatura e inserimento palla. Ti allego la foto della massima estensione della braga di ritenuta. E' fermata con un nodo: è una gassa d'amante, nodo che praticamente adoro, infatti lo avevo utilizzato per l'ancora su altro modello ... Qui mi sembrava che fosse adatto: massima tenuta e facilità di scioglimento. Per la manovra di ritorno in batteria, così, effettivamente non ha utilità, e allora l'ho spostato sul gancio che serve la ritenuta, come risulta dalla foto (se regge il rinculo, dico io, reggerà anche il rientro in batteria). |
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Ciao Griso,innanzitutto volevo farti i complimenti per la meticolosità con cui stai lavorando al modello,ti seguo con piacere anche perchè mi piace molto il modello che hai scelto,cosa da me già anticipata all'atto della tua presentazione.Per quanto riguarda la colorazione in rosso dei particolari del ponte,sono andato a trovare, perchè incuriosito dall'argomento e anche perchè penso che il bello del modellismo sia quello di offrire degli spunti di approfondimento,la fonte da cui avevo tratto quell'informazione di cui ti dicevo prima (sangue dei feriti...)Trattasi di un testo di un noto modellista italiano Vincenzo Lusci di cui ho scannerrizzato la parte in questione.Forse un Lusci non sarà più di moda come i Beaudriot O Frolich,mostri sacri del modellismo navale,però credo anche che non sia stato (buonanima) l'ultimo dei modellisti,tant'è che alcuni autori di libri contemporanei hanno dovuto chiedere i diritti alla figlia,gentilmente concessi, per scrivere le proprie opere. Poi se queste informazioni sono senza fondamento,va be' pazienza.. l'importante penso sia quello di discuterne.
Ciao e buon cantiere :winker:. |
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Al di là degli errori che poi comunque si fanno, io penso che la differenza fra "un modellista" (magari ancora scalcagnatello, come sono io) e uno che "costruisce modellini" sia proprio l'approfondimento delle questioni. Grazie per i complimenti e ... si, il modello si sta rivelando proprio bello !:smilese: |
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Se l'uso di colorare in rosso era dovuto all'esigenza di "nascondere" le macchie di sangue..allora è incomprensibile che non venissero dipinti in rosso i ponti che - per la ben nota legge di gravità - erano i primi a sporcarsi di sangue. Senza contare che l'affusto di un cannone non avrebbe avuto bisogno di colorazione "mimetica" in quanto, se colpito da una palla, sarebbe andato in pezzi, indipendentemente dal sangue dei marinai colpiti dalle (sue) schegge..idem per pazienze, carabottini ed altro. La colorazione in rosso era data come un abbellimento (oltre che per preservare il legno da salsedine ed acqua), anche tenendo conto che il color rosso era considerato in passato come un colore "marziale" oltre che nobile. Ancora, se il rosso doveva mimetizzare il sangue, allora avrebbe dovuto essere dipinto in rosso anche il fasciame: quando un povero cristo era colpito, il suo sangue si spandeva sui ponti e da lì - attraverso gli ombrinali - sull'opera morta della nave.. In altre parole, la colorazione di una nave, all'interno come all'esterno, risentiva della "moda" del momento.. Purtroppo, come spesso accade, chi fa ricerca tende a prendere per oro colato tutto ciò che è scritto..dimenticandosi di usare la propria testa per ragionare..:winker: E chi ha preso il posto di Lusci nelle abitudini modaiole (tipo Boudriot) non fa eccezione, con altri "assunti" presi per Vangelo da tanti e senza il minimo fondamento..anzi, in certi casi, addirittura grotteschi. Almeno agli occhi di chi le navi (vere) le conosce davvero..e ti assicuro che un semplice vecchio marinaio può insegnare moltissimo ai vari "esperti" di modellismo. Ciao! |
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[QUOTE=ilvecchiodelmare;923858non dimenticare che il vero modellista - prima di essere un mago nella lavorazione del legno - è uno che è abituato a ragionare con la sua testa su quanto scritto dai cosidetti "esperti"
[/QUOTE] Si, appunto, mi manca però la "magicità" nella lavorazione del legno :tunz6rh:(anche se, peccando di superbia, devo dire che stavolta il fasciame mi sembra che sia venuto benino, considerato che è composto di corsi tutti da prua a poppa, senza strani e credo irrealistici "intarsi"). Quanto alla finitura rossa "a scopo caritatevole", mi chiedo se poi i combattimenti fra i vascelli di linea fossero poi più cruenti delle bordate di corazzata ... peraltro, mi par di sapere che la granata esplodente è invenzione dei primi dell' '800, prima erano "solo palle" :D. |
..e ti assicuro che un semplice vecchio marinaio può insegnare moltissimo ai vari "esperti" di modellismo.
Ciao![/QUOTE] Ciao Stefano,scusa Griso se occupo un pò del tuo wip per rispondere,sicuramente hai ragione tu,quando dici che l'esperienza di bordo vale più dei vari manuali di modellismo,e non solo per il decidere il colore rosso o giallo che sia,ma anche per la logicità di altri aspetti come ad esempio la funzionalità delle manovre o la presenza di elementi strutturali fatti secondo le vere ed effettive esigenze di una nave.Il problema però,secondo me, personalissima opinione per carità, consiste nel fatto che non trovandoci in quell'epoca,quello che possiamo fare è quello di leggere libri fatti da gente che probabilmente ne sa più di noi,anzi, mi correggo,più di me,dando per giusto quello che loro hanno scritto.Quello di ragionare con la propria testa è un altro discorso,ne è esempio il mio leudo dove mi sono rifiutato di seguire alcune indicazioni del signor Mantua,ma erano lì,quegli errori,davanti ai miei occhi per cui ho potuto decidere senza dubbi. A me sto c...o di rosso qualche dubbio invece me lo lascia,sarà un mio limite :lookahsisi5ih::winker: Saluti |
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Ciao Stefano,scusa Griso se occupo un pò del tuo wip per rispondere,sicuramente hai ragione tu,quando dici che l'esperienza di bordo vale più dei vari manuali di modellismo,e non solo per il decidere il colore rosso o giallo che sia,ma anche per la logicità di altri aspetti come ad esempio la funzionalità delle manovre o la presenza di elementi strutturali fatti secondo le vere ed effettive esigenze di una nave.Il problema però,secondo me, personalissima opinione per carità, consiste nel fatto che non trovandoci in quell'epoca,quello che possiamo fare è quello di leggere libri fatti da gente che probabilmente ne sa più di noi,anzi, mi correggo,più di me,dando per giusto quello che loro hanno scritto.Quello di ragionare con la propria testa è un altro discorso,ne è esempio il mio leudo dove mi sono rifiutato di seguire alcune indicazioni del signor Mantua,ma erano lì,quegli errori,davanti ai miei occhi per cui ho potuto decidere senza dubbi. A me sto c...o di rosso qualche dubbio invece me lo lascia,sarà un mio limite :lookahsisi5ih::winker: Saluti[/QUOTE] Ciao Felipe, è vero che tu ed io non c'eravamo..ma non c'erano neppure i cosidetti "maestri" di modellismo..quanto al saperne più di noi..non voglio peccare di presunzione, ma neppure d'eccesso di modestia viste certe teorie riportate nei loro libri..ergo ci andrei cauto nel dar ragione per definizione a chi si è limitato a stampare dei libri ispirandosi (molto liberamente) a dipinti, modelli d'epoca e a qualche incursione in qualche archivio navale.. Per quanto riguarda il ragionare con la propria testa..perdona la presunzione, ma ritengo che valga per tutto: ovvero non mi sembra costruttivo ragionare su qualcosa di evidente e non farlo su qualcosa d'altro, magari meno evidente a prima vista, ma a dir poco plateale quando si voglia usare la logica.. Circa i tuoi dubbi sul rosso..vorrei farti una domanda: se talvolta ti è capitato di farti un taglietto, la maggior parte del sangue dov'è andato..per terra o sulle pareti? E ha senso nascondere qualche goccia sulle pareti e lasciare a bella vista le tante gocce sul pavimento? Oppure siamo davvero convinti che i naviganti di qualche secolo fa fossero del tutto privi di logica?:hmm: Personalmente non lo credo..........ma ovviamente è un parere personalissimo..:winker: Ciao! |
Ciao Stefano,secondo me possiamo discuterne a oltranza,per me sarebbe un piacere,ma senza dei riscontri reali avremmo ragione o torto entrambi,perchè è vero il discorso della la forza di gravità eccetera eccetera,ma t'immagini un ponte intero colorato di rosso? non so come sembrerebbe.Può darsi anche che con qualche secchiata era più facile da pulire,non lo so avanzo delle ipotesi..e poi perchè anche i mantelletti dei ponti inferiori erano rossi all'interno?Motivo decorativo anche nelle parti meno in vista?avrebbe senso?
Ciao :winker: |
Innanzitutto complimenti ancora per il modello la cui costruzione seguo con vivo interesse.
Mi devo scusare con voi ma la questione rosso anche a me lascia sempre mille dubbi e riflessioni. Anche io spesso cerco di arrivare a delle conclusioni a logica come dice ilvecchiodelmare e infatti mi chiedo "se il rosso doveva mascherare il sangue allora perchè poi su navi da guerra sono passati al giallo-ocra come spesso vedo sui modelli e trovo scritto?" D'altra parte penso anche alla questione che i ponti erano i primi a imbrattarsi di sangue. Però mi viene da pensare che i ponti venivano lavati ogni giorno e strofinati con la pietra pomice, cosa che su una impavesata, grossomodo verticale, mi pare difficile o comunque più complicata a farsi. Se poi veniva trattata con un colore "impermeabile" era anche più facile che la macchia rossa di sangue venisse via senza dover passare pomice e sabbia e per lo meno in combattimento sulle pareti c'era virtualmente meno sangue... Butto lì queste riflessioni giusto perchè mi pare un'ottima cosa condividere i punti di vista. Se poi sono castronerie mi scuso:) |
Non scusatevi, non è proprio il caso, queste invasioni sono più che "ben accette" !
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E mi pare che sia l'unico senso logico (fino a un certo punto, però: la colorazione non esaltava certo la potenza dei pezzi). Ma d'altra parte, nel '700 si bruciavano vive anche le streghe per "purificare l'ambiente" ... |
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Naturalmente, poiché appunto anticamente si bruciavano le streghe (contrariamente a quel che ci dice oggi la Ragione), la ragione ci può portare fuori strada. Magari sbagliavano, ma le streghe le bruciavano veramente, così come "certamente" coloravano di rosso le impavesate. Se uno "ragiona" con la testa dell'Uomo del 2000, corre quindi il rischio di non rappresentare la realtà del '700. Ma probabilmente è un rischio insito in qualunque attività di ricostruzione storica. Resta il fatto che anche a me - a sentimento - 'ste impavesate rosse lasciano qualche dubbio. Intanto, vi rifilo un paio di foto dell'impavesata. che mi pare che proceda benino. Non ho ancora sentito il parere de "Ilvecchio ..." circa l'uso della gassa d'amante (e giuro che sono "vere" gasse d'amante) per le ritenute della braghe, ed è una cosa che mi interessa ... |
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Le impavesate rosse esistevano (e questo è un dato di fatto)..ma non credo che l'uomo del 700 ritenesse che i marinai si impressionassero per qualche macchia di sangue..perchè l'ipersensibilità alla vista del sangue è semmai un aspetto odierno..ma non della logica bensì dell'emotività. Riguardo alla gassa d'amante: non so che tipo di nodo venisse usato per le brache di rinculo. Poteva essere quindi una gassa d'amante come un parlato semplice o doppio..di certo doveva essere un nodo solido e veloce da sciogliere..ma tutti i nodi marinari hanno questa caratteristica, ergo ritengo che la riproduzione modellistica di un nodo dell'imbragatura debba semmai tener conto delle dimensioni (compatibili con la scala) e del gusto estetico personale.. Personalmente preferisco il parlato semplice, ma ciò non significa nulla.. |
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