02-11-11, 04:58 PM
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#1
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Utente
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residenza: principalmente a casa, saltuariamente all'estero, quando sono fuori per lavoro
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Cantiere corazzata PELAYO
Buonasera a tutti gli amici del Forum...
Sto precorrendo i tempi (ma non di molto) annunciando l'apertura (al momento sulla carta) di un nuovo cantiere che verrà avviato non appena terminati gli ultimi particolari della Regina Maria Pia.
Come è mio solito, anche questa volta la scelta è caduta su una nave "brutta" e "goffa" come quelle che piacciono a me.
Non è stata una decisione semplice... c'erano diverse candidate, ma quello che mi ha fatto decidere sulla PELAYO (è il nome della corazzata spagnola) è la documentazione che sono riuscito a reperire, sia direttamente che tramite alcuni forum spagnoli specializzati nella storia navale e militare di quella nazione.
E' da un pò che stavo raccogliendo la documentazione, ed ora che ritengo di averne a sufficienza, avvierò appena possibile il cantiere in scala 1:100.
le domensioni di questo modello saranno abbastanza più impegnative rispetto a tutti gli altri che ho già fatto... il modello, in scala 1/100 sarà lungo c.a. 105 centimetri a largo 20 e richiederà uno sforzo elevato per i dettagli e le sovrastrutture che non sono per nulla semplici.
Per darvi una idea di quella che è stata la Pelayo, Vi posto una foto tratta da Internet.
Ed ecco qualche informazione sulla nave :
CENNI TECNOLOGICI
Commissionata nel Novembre del 1884 per conto della Marina Spagnola, la corazzata Pelayo venne costruita nei cantieri di La Seyne, in Francia. La chiglia venne impostata nell’Aprile del 1885 e fu varata in 5 Febbraio del 1887, per essere completata nell’estate del 1888. Originariamente doveva essere la caposerie di una nuova classe di navi da battaglia, ma la crisi con la l’Impero Germanico nelle Isole Caroline del 1890 portò alla cancellazione di tali piani e lo spostamento dei fondi verso la costruzione dell’incrociatore corazzata Infanta Maria Teresa. La Pelayo venne considerata troppo lenta, con un carico di carbone insufficiente per affrontare il servizio coloniale e, pertanto, rimase l’unica nave della sua classe ad essere costruita.
Il progetta della Pelayo fu basato su quello della nave da battaglia francese Marceau, ma fu modificato per permetterle un pescaggio inferiore di 3 piedi (0,9 metri) rispetto alla francese, in modo da poter permettere il transito della corazzata attraverso il Canale di Suez anche a pieno carico.
Originariamente progettata per essere equipaggiata impianto velico vele, questo venne rimosso immediatamente dopo il suo completamento. La Pelayo era equipaggiata con due fumaioli.
Venne armata con un cannone da 160 mm(6.3 pollici) in caccia, mentre la sua cintura corazzata era di 6 piedi ed 11 pollici (2,1 metri) e si estendeva per 60 cm. Sopra la linea di galleggiamento e per 1,5 metri sotto, correndo da poppa a prua. Internamente venne creata una struttura cellulare con 13 paratie stagne e una doppio fondo di chiglia.
Fu una nave con artiglieria “a barbetta” predecessore delle seguenti navi da battaglia, con le batterie principali montate su piattaforme girevoli installate in barbette aperte, in netto contrasto con le prime torrette di quel periodo molto più pesanti, che saranno poi riprese dalle navi da battaglia dei periodi successivi.
I suoi cannoni principali potevano essere ricaricati in qualsiasi posizione e consistevano in due cannoni di costruzione Hontoria da 320 mm. (12.6 pollici) montati in due barbette a poppa e prua lungo la linea centrale dello scafo e da due cannoni Hontoria da 280 mm (11 pollici), anche questi in barbette, e posizionati lateralmente allo scafo, uno a destra ed uno a sinistra della linea di mezzzeria.
La Pelayo, inizialmente, ebbe in dotazione come batteria secondaria (oltre al pezzo da 160 mm a prua) anche 12 cannoni (Hontoria anche questi) da 120 mm (4.72 pollici) , questi ultimi montati in batteria.
Durante una serie di lavori effettuati sempre nel cantiere de La Seyne tra il 1897 ed il 1898, venne aggiunta la corazzatura per le batterie laterali ed i cannoni da 160 e 120 mm avrebbero dovuto essere sostituiti con pezzi da 140 mm (5.51 pollici), uno montato in caccia ed il resto (12) montati sempre in batteria a rimpiazzare i pezzi precedenti. In ogni caso, l’installazione dei nuovi cannoni venne interrotta e ritardata quando la Pelayo venne affrettatamente richiamata in servizio per lo scoppio della guerra Ispano-Americana. Successivamente, in un ulteriore ciclo di lavori nel 1910, tutti i suoi tubi lanciasiluri vennero rimossi.
CENNI STORICI
La Pelayo trascorse i suoi primi anni in acqua Spagnole, “mostrando la bandiera” in diverse riviste ed esposizioni navali, tra le quali quella in Grecia del 1891, a Genova in Italia nel 1892, ed a Kiel, in Germania nel 1895.
Iniziò la ricostruzione a La Seyne nel 1897, e venne sorpresa in quel cantiere dallo scoppio della guerra Ispano-Americana nell’Aprile del 1898.
Venne rapidamente richiamata in servizio senza i vecchi cannoni (da 120 e 160 mm) e senza i nuovi cannoni da 140 mm ancora da montare. Fu assegnata alla Squadra di Riserva il 14 Maggio del 1898.
Rimase per un mese circa in acqua spagnole, in servizio di sorveglianza contro eventuali raid della Marina degli Stati Uniti contro le coste spagnole. Venne successivamente assegnata al Secondo Squadrone, comandato dal Contrammiraglio Manuel De Camara, che stava facendo rotta verso le Filippine per cercare di sconfiggere la Squadra Asiatica della Marina Americana, la quale stava controllando le acque filippine fin dalla sconfitta dello squadrone Spagnolo del Contrammiraglio Patricio Montojo y Pasaron, avvenuta durante la battaglia della Baia di Manila.
La Squadra di Camara (costituita dalla Pelayo, dall’incrociatore corazzato Imperatore Carlo V; dagli incrociatori ausiliari Patriota e Rapido; dai cacciatorpedinieri Audaz, Osado e Prposepina e dai trasporti Buenos Aires e Panay) salpò da Cadice il 19 Giugno del 1888, transitando da Gibilterra il 17 Giugno 1888. Arrivò a Porto Said, in Egitto, il 26 Giugno del 1888, chiedendo il permesso di caricare carbone. Il governo Egiziano alla fine negò il permesso il 30 Giugno 1898.
Al momento dell’arrivo della Squadra di Camara a Suez, il 5 Luglio 1888, la Squadra del Vice Ammiraglio Pascual Cervera y Topete venne completamente distrutta nella Battaglia di Santiago de Cuba, liberando le forze della Marina Americana dalle attività del blocco di Santiago.
Impaurito dalla situazione che poteva compromettere la sicurezza delle coste spagnole, il Ministero della Marina Spagnolo richiamò il 7 Luglio 1888 la Squadra di Camara e la Pelayo ritornò in Spagna cove la Seconda Squadra venne smantellata il 25 Luglio 1888.
La Pelayo trascorse gli ultimi mesi del conflitto in acque spagnole e non partecipò, per tale ragione, a nessun combattimento.
Dopo la guerra, ritornò al suo compito di nave di rappresentanza, partecipando a diverse riviste navali a Tolone nel 1901, a Lisbona ed a Vigo Bay in Spagna nel 1904. Ma la Marina Spagnola trovò sempre più difficile assegnare un ruolo alla Pelayo che non aveva altre navi con cui operare adeguatamente.
Venne ipotizzato di farla operare con le nuove dreadnoughts spagnole quando queste vennero progettate durante la Prima guerra Mondiale, ma la Pelayo si dimostrò troppo vecchia e lenta per potersi accompagnare alle nuove unità.
A causa di tale situazione le venne dato il soprannome di “El Rey Solitario” (Il Re Solitario).
La Pelayo utilizzò le sue artiglierie solo una volta, facendo fuoco per bombardare gli insorti Marocchini nel 1909, durante la Seconda Guerra del Rif.
Successivamente, nel 1920 e nel 1921 subì ulteriori lavori di ammodernamento, ma venne gravemente danneggiata nella Baia di Fonduko a causa di un errore di navigazione. Venne quindi riparata ma fu assegnata a diversi compiti di nave-scuola, tra cui nave-scuola cannonieri nel 1920-1921 nella Divisione di Addestramento.
Alla fine venne disarmata nel 1923 e demolita nel 1925.
DATI ESSENZIALI
• Lunghezza tra le perpendicolari : 102 metri
• Lunghezza al galleggiamento : 104,05 metri
• Larghezza massima : 20,20 metri
• Larghezza alla coperta : 15 metri
• Pescaggio : 7,15 metri a prua; 7,55 metri a poppa, 7,35 metri medio
• Dislocamento : 9.002 tonnellate – 9.918 tonnellate a pieno carico
• Autonomia (teorica) : 5.000 miglia a 12 nodi; 7.500 miglia a 10 nodi
• Autonomia (effettiva) : 3.000 miglia a velocità di economia
• Motore : quattro macchine verticali a doppia espansione – 12 caldaie cilindriche - 6.860 cv – potenza massima 9.600 cv – due eliche di bonzo a 4 pale di 5.01 metri di diametro.
• Protezione : Blindatura in acciaio Schneider per un totale di 2.719 tonnellate; corazzatura centrale alta 2.1 metri al galleggiamento di 450 mm di spessore e di 300 mm a prua e poppa; protezione sulla coperta da 70 mm ridotta a 50 mm a poppa; 400 mm di corazza per le torri dell’artiglieria principale; 200 mm di corazza per i tubi di comunicazione e passaggio munizioni; 150 mm per il ponte di combattimento ed il ridotto del posto di comando.
• Armamento : 2 cannoni Hontoria da 320 mm , 37 calibri a poppa e prua; 2 cannoni Hontoria da 280 mm posizionati lateralmente allo scafo; 1 cannone Hontoria da 160 mm in caccia a prua; 12 cannoni Hontoria da 120 mm in batteria; 3 cannoni Hotckiss da 57 mm; 2 cannoni Nordenfeldt da 42 mm; 13 cannoni-revolver Hotchkiss da 37 mm; 7 tubi lanciasiluri ; 1 pezzo da sbarco Hontoria da 90 mm; 2 cannoni da sbarco Hontoria da 70 mm.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
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02-11-11, 05:57 PM
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#2
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Utente Senior
Registrato dal: Mar 2009
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ciao JP.
complimenti, una documentazione centellinata e ricchissima di particolari. non mi rimane che farti gli auguri di buon cantiere e ti seguro' con interesse.anche perche' come dici, sei /sarai il primo italiano ad eseguire questo modello,percio' ...
a presto.
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Dario
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Il mondo e' come il mare: si affoga chi non sa nuotare!
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02-11-11, 09:32 PM
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#3
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Utente Senior
Registrato dal: Jun 2010
residenza: Provincia di Milano (sud-est)
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Un modello molto interessante ... visto come hai realizzato la Regina Maria Pia, sarà sicuramente un lavoro superbo!
Buon cantiere
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03-11-11, 07:57 AM
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#4
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Moderatore
Registrato dal: Jan 2009
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Son sicuro che anche questo modello farà la sua figura! Hai per caso anche una vista in pianta? (Temo di non aver capito del tutto la disposizione dei cannoni....)
Trink
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Un rametto d'esperienza vale un'intera foresta di avvertenze (James Russell Lowell)
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03-11-11, 09:33 AM
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#5
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Utente
Registrato dal: Aug 2009
residenza: principalmente a casa, saltuariamente all'estero, quando sono fuori per lavoro
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Ciao, Trink
Spero che questo disegno chiarisca meglio la disposizione delle artiglierie.
ciao
Jp
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03-11-11, 10:04 AM
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#6
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Moderatore
Registrato dal: Jan 2009
residenza: Bologna
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grazie, JP!
Certo che è davvero curiosa.....
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Un rametto d'esperienza vale un'intera foresta di avvertenze (James Russell Lowell)
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19-11-11, 10:47 PM
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#7
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Utente
Registrato dal: Aug 2009
residenza: principalmente a casa, saltuariamente all'estero, quando sono fuori per lavoro
Messaggi: 387
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Buonasera a tutti gli amici del forum
nei giorni scorsi, in cui sono stato all'estero, per "passare le nottate" in albergo, piuttosto che guardarmi i notiziari in spagnolo e poi in francese (viste le trasferte fatte) ho lavorato molto sull'integrazione dei vari disegni, piani costruttivi e fotografie della Pelayo.
Basandomi sui dati che avevo in mio possesso pcirca le dimensioni dello scafo, ho cercato di armonizzare i vari disegni che ho reperito (alcuni abbastanza dissimili da gli altri) e, basandomi sul riscontro fotografico, ho ridisegnato le linee dello scafo, basandomi sulle immagini scalate adeguatamente per arrivare alle dimensioni esatte (in scala 1:100)
é stato un lavoro abbastanza di fino, in quanto ho dovuto cercare di far riscontrare ben 4 set di disegni differenti .
E questo per le dimensioni dello scafo in vista laterale... non vi racconto poi quante verifiche sono state fatte per i riscontri delle varie ordinate.
Ok, alla fine ce l'ho fatta.... ho realizzato una serie di sezioni che reputo esatte per dimensioni, insieme alla vista laterale. Il fatto che lo scafo fosse lungo 102 metri tra le perpendicolari e 104 fuori tutto mi ha aiutato non poco.
inoltre, grazie alla possibilità di sovrapporre le varie immagini, ho verificato che almeno 3 set di sidegni su 4 avevano le medesime linee di scafo (a parte piccolissime variazioni, ma nulla di eclatante)
Poi mi sono stampato le ordinate e le viste laterali, in mdo da poter comporre il disegno su una serie di fogli A4 che ho alla fine unito insieme per avere tutta l'immagine dello scafo.
Ragazzi.. già su carta le dimensioni sono notevoli... e già mi immagino la volumetria che avrà la struttura e poi lo scafo fasciato !!
Quello che hanno evidenziato i vari disegni (ed è più grave) che ci sono invece delle notevoli discrepanze sul posizionamento di tutte le sovrastrutture... tra un paio di disegni si arriva ad una differenza di posizione di quasi 6 centimetri !! (6 centimetri su 102 è un 5% che è praticamente una follia !!!)
Quindi, tenendo conto che lo scafo sarà "esatto", poi ci sarà un lavoro certosino da fare per il posizionamento di ogni singola componente delle sovrastrutture....
Beh... tornando ai disegni trasferiti su carta, li ho poi riportati su cartoncino rigido, verificate di nuovo le misure, aggiustato qualche punto che non era proprio preciso, e riportato infine tutto su legno....
La struttura della falsa chiglia la farò in compensato avio multistrato da 3 mm (in quanto la chiglia a poppa e la pruna a sperone erano molto sottili)
le ordinate, a seconda della poszione e della "solidità" che devono avere le farò nello stesso compensato per quelle che devono essere "aperte" per il posizionamento del ponte di batteria; di compensato di pioppo da 4 mm per le ordinate più a prua ed a poppa (visto che poi saranno "riempite" con legno per modellare gli andamenti più rotondi specialmente a poppa; con compensato di pioppo da 6 mm per le ordinate a monte ed a valle di quelle da 3 mm, in quanto dovranno servire come appoggio al compensatino che utilizzerò per ricoprire le ordinate, sopratutto nella parte superiore che è molto concava dalla linea di galleggiamento verso il ponte superiore...
Nei prossimi giorni cercherò di fare delle foto alle componenti e, se riesco, a fare una prima prova di assemblaggio dello scheletro dello scafo per studiarne i rinforzi e dove far passare i listelli di irrigidimento da poppa a prua.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
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24-11-11, 10:48 PM
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#8
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Utente
Registrato dal: Aug 2009
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Buonasera a tutti gli amici del Forum
ecco a voi le primissime 2 foto dell'inizio dello scheletro della Pelayo.
Il materiale usato è compensato multistrato (tipo avio) da 3 mm, molto resistente e duro....
Per il mantenimento della falsa chiglia ho avvitato dei pezzi di legno da 4x3x2 cm a destra e sinistra di una linea di mezzeria tracciata su una tavola di 110x30 cm, e lasciando tra di loro una "gola" di 3 mm in cui è stata incastrata la falsa chiglia.
Le ordinte centrali devono essere ancora svuotate parzialmente per lasciare spazio al ponte di batteria, nella zona dove saranno posizionati i cannoni da 120 mm.
Spero, durante questo fine settimana, di completare il taglio delle altre ordinate ed iniziare l'incollaggio.
Ciao ed riscriverci presto
Jp
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25-11-11, 08:12 AM
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#9
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Moderatore
Registrato dal: Jan 2009
residenza: Bologna
Messaggi: 7,832
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3 mm sono sufficienti a conferire la necessaria robustezza? Te lo chiedo perchè mi era proprio frullata in testa l'idea di usare quella misura sul prossimo modello (ragionando: minor sezione = maggior facilità di gestione del quartabuono, più leggerezza, più spazio per forare le morate senza incontrare ostacoli, ....) ma pensavo anche alla possibile eccessiva flessibilità.
Pensi di lavorare a scafo rovesciato?
Grazie e complimenti
Trink
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Un rametto d'esperienza vale un'intera foresta di avvertenze (James Russell Lowell)
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25-11-11, 09:00 PM
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#10
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Utente
Registrato dal: Aug 2009
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Messaggi: 387
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Quote:
Originariamente inviata da trinchetto
3 mm sono sufficienti a conferire la necessaria robustezza? Te lo chiedo perchè mi era proprio frullata in testa l'idea di usare quella misura sul prossimo modello (ragionando: minor sezione = maggior facilità di gestione del quartabuono, più leggerezza, più spazio per forare le morate senza incontrare ostacoli, ....) ma pensavo anche alla possibile eccessiva flessibilità.
Pensi di lavorare a scafo rovesciato?
Grazie e complimenti
Trink
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Ciao, Trink
sicuramente il compensato da 3 mm è un pò flessibile... molto resistente, robusto ma anche potenzialmente flessibile.
Il modello sarà realizzato così come è sullo scalo... non sottosopra.
Per rinforzarlo, utilizzerò un sistema che ho già usato in passato e ha dato ottimi risultati ... sul bordo superiore delle ordinate, incido delle aree che mi permettono di poter incastrare un listello diciamo 10x2 o 10x3 (preferibile) mm in noce o altro legno rigido. Il listello corre lungo tutte le ordinate e siccome le aree sono equidistanti dal centro nave, ogni listello corre rettilineo da poppa a prua.
mettendone almeno, ed incollando questi listelli alle ordinate sotttostanti si ottengonono due vantaggi :
* Un irrigidimento della struttura ed un mantenimento rettilineo della falsa chiglia.
* una base per poter poi appoggiare il compensato che sarà la base del ponte superiore.
Allego una foto della Maria Pia su cui ho usato questo metodo...
ciao
Jp
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26-11-11, 07:38 AM
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#11
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Utente Senior
Registrato dal: Mar 2009
Messaggi: 3,563
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ciao JP.
come vedi ti seguo sempre. concordo con te che i listelli messi in quel modo diano una certa rigidita' al modello,che vedo assai lungo.ti auguro buon cantiere,ciao.
__________________
Dario
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26-11-11, 07:53 AM
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#12
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Moderatore
Registrato dal: Jan 2009
residenza: Bologna
Messaggi: 7,832
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grazie per la spiegazione, JP!
Trink
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27-11-11, 02:24 PM
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#13
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Utente
Registrato dal: Aug 2009
residenza: principalmente a casa, saltuariamente all'estero, quando sono fuori per lavoro
Messaggi: 387
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Buona domenica a tutti gli amici del forum.
Sono riuscito a mettere mano alle rimanenti ordinate della Pelayo, adesso sta assumendo una "forma" significativa.
Ho tagliato le ordinate centrali per fare spazio per il ponte di batteria dove saranno alloggiati i cannoni Hontoria da 120 mm (nel primo allestimento della corazzata)
Usando il compensato avio multistrato da 3 mm per la falsa chiglia, pur questo essendo rigido e duro, per evitare svergolamenti futuri dello scafo, ho anche realizzato delle guide sulla parte superiore delle ordinate, che permettono di incastrarvi 4 listelli di 10x2 mm in noce, che eviteranno sia lo svergolamento che il movimento laterale delle ordinate durante l'incollaggio.
Al momento niente è stato incollato... devo fare ancora qualche altro lavoro sulle ordinate, realizzare l'angolo di quartabuono, e poi si potrà fissare il tutto.
La poppa e la prua le realizzerò con blocchietti di legno sagomati.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
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28-11-11, 04:17 PM
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#14
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Utente Senior
Registrato dal: Jun 2010
residenza: Provincia di Milano (sud-est)
Messaggi: 2,547
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Ciao JP, ottimo lavoro e soprattutto pulito!
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06-12-11, 06:50 PM
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#15
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Moderatore
Registrato dal: Jan 2009
residenza: Bologna
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Ciao JP!
Spulciando sul web mi sono imbattuto in un paio di immagini (una delle quali a colori). Probabilmente le hai già ... ma nel dubbio le posto!
Trink
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