Ripuliti dalle sbavature i pezzi separati dalle materozze, si possono assemblare separatamente la cassa e il telaio. Per quest'ultimo occorre fare attenzione al fatto che le due fiancate non sono equivalenti, ma hanno una posizione ben definita. Infatti una di esse presenta un innesto in più, quello indicato dalla freccia rossa, proprio per rispettare la perfetta sequenza di montaggio:
Probabilmente l'accorgimento è stato studiato per mantenere la coerenza della rubinetteria del sottocassa.
Una volta incollate le fiancate, si pulisce e si sgrassa la lastrina metallica che funge da zavorra e la si incolla con bicomponente epossidica. Le norme NEM suggeriscono questa legge di corrispondenza: 0,4 grammi per millimetro di lunghezza del carro, fuori tutto.
Si passa quindi al cinematismo per l'aggancio corto: il supporto per il gancio viene mantenuto allineato da un filo di acciaio che lo trattiene nella sua escursione lungo il glifo.
Il filo d'acciaio si divide in due e s'inserisce tra i perni come in figura. Generalmente il funzionamento è molto "duro", però è possibile ottenere una maggiore morbidezza modificando la curvatura del filo d'acciaio: se lineare, offre la massima durezza; aumentando la curvatura diventa proporzionalmente più dolce:
Alternativamente, si può forare il supporto oscillante del gancio e inserire un perno da collegare tramite una molla o un elastico:
La lubrificazione del meccanismo ovviamente aiuta.
Ora si può passare alla verniciatura...
Per saperne di più:
https://www.chimicaone.it/carro-hbillns-delle-fs/