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Originariamente inviata da gnaogab
Straordinaria spiegazione!
Bravo.
Adesso capisco il perchè della licenza di acquisto... pastrugnare con la polvere nera è già di per se una cosa da evitare..... ma giocare con il perclorato.... meno male che usano l'alluminio 0 e non i sali metallici, altrimenti fai concorrenza alla NASA
OK, mettiamolo in rosso: ATTENZIONE: farsi la nitro in casa è pericoloso perchè si usa il metanolo, alcool altamente infiammabile, e nitrometano che è un detonante, ma giocare con il perclorato senza le dovute cautele e responsabilità di azione si rischia di lasciarci le dita e la faccia. Utilizzate solo prodotti commerciali pronti all'uso. Le alchemie nel box lasciatele fare solo a persone esperte..
LAvoro da 25 anni in laboratorio chimico, ho una patente per l'utilizzo dei gas tossici e utilizzo materiali e sostanze pericolose...... dobbiamo divertirci perchè correre dei rischi?
adesso dopo questo pippone passiamo alle domande:
in che modo vengono innescati (accesi) i razzi?
Quanto tempo hai a disposizione tra accensione e partenza?
Ok, sei sfigato, lo inneschi e il razzo cade per terra, oltre a scappare cosa puoi fare?
Ci sono limiti di legge per l'utilizzo (oltre il buon senso)?
Decidi di costruirti il razzo, come e con cosa lo fai?
Per il momento grazie, poi se lo facciamo polposo chiediamo di metterlo in evidenza.
GNao!
GAb
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grazie mille per i complimenti

pensavo di essere stato confusionario e arzigogolato...
partiamo dalla parte piu spinosa... le limitazioni di legge...
purtroppo questo è un tasto dolente inquanto l'Italia NON ha leggi o regolamenti in merito a questa pratica.
i modellisti e i rivenditori di materiale (per ora uno solo in italia) attraverso l'associazione di riferimento (ACME Italia) hanno redatto una sorta di manuale di autocontrollo in modo da uniformare le pratiche di sicurezza ed impedire che materiale pericoloso finisca in mano a gente inesperta
torniamo ora alla parte da noi prediletta...i modelli...
immaginiamo di dover costruire un modello.
le parti fondamentali di un modello sono:
ogiva (NC): è la cosiddetta "punta" del modello funziona da tappo per la fusoliera, è fondamentale per l'areodinamica del modello ed è la parte che viene espulsa dal sistema di espulsione del paracadute.
essa rimane legata al modello attraverso una fune elastica
corpo o fusoliera (BT): è un tubo realizzato in carta Kraft avvolta a spirale molto leggera e resistente.
generalmente i diametri in commercio sono standard in modo che tutte le parti del modello combacino perfettamente.
nei modelli piu grandi e potenti dove le forse in gioco sono elevatissime questi tubi possono venire rinforzati impregnandoli di resine fenolitiche (se si impregna di resina fenolitica la fusoliera è consigliato rivestirla con un tessuto in fibra di vetro + resina epossidrica altrimenti basta una caduta e il tubo si spezza come se fosse in vetro)
ali (FIN): sono le parti che danno la stabilità areodinamica del modello e gli permettono un volo controllato e lineare
supporto motore (MMT): è il tubo il cui diametro interno è tale da poter ospitare il motore senza "giochi", lo troviamo all'interno del corpo del razzo tenuto centrato da degli anelli appositi .
viene corredato dal
blocco motore che serve a impedire che durante la spinta il motore schizzi dentro al modello e che durante l'espulsione venga espulso il motore anzichè il paracadute.
Protezione del paracadute: nei modelli low e mid power si tratta di appositi fogli di carta imbevuti di sostanze ignifughe o lana di roccia,
nei modelli piu grandi si utilizzano fogli in nomex.
ha lo scopo di impedire ai gas incandescendi del sistema di espulsione di bruciare o fondere il paracadute.
Paracadute: è il sistema di rientro del razzo.
Viene espulso insieme all'ogiva dalla carica di espulsione, rimane legato al modello attraverso una fune elastica che serve ad attutire lo shock dell'apertura.
viene realizzato in plastica per i modelli piccoli mentre per i modelli piu grandi è in nylon antistrappo.
una volta che si conoscono le parti fondamentali si parte a fare uno schizzo su un foglio di come vogliamo realizzare il nostro modello, si decide che tipo di modello realizzare, le sue dimensioni (attenzione ai diametri standard in commercio! esempio stupido: se progetto e realizzo un modello diametro 20mm costruendomi da solo il tubo non troverò da nessuna parte un'ogiva adatta ad esso dovrò realizzarmi da solo anche quella, se invece lo standardizzo col diametro commerciale da 18mm senza problemi trovo l'ogiva precisa per lui.) ma soprattutto decido che motore deve avere quel modello.
la scelta del motore è fondamentale inquanto determina il peso massimo che deve avere il modello finito.
una volta disegnato e determinate le cose dette in precedenza non resta che costruirlo.
l'ogiva, la fusoliera, il supporto motore come già detto li troviamo già pronti dal fornitore solamente da accomodare (esempio accorciare il tubo se troppo lungo).
per le ali è un discorso un po piu complesso...detto in poche parole dobbiamo farcele da soli ed incollarle alla fusoliera attraverso della colla alifatica.
per i modelli piccoli si può usare la balsa facendo attenzione che le venature del legno siano parallele al bordo d'entrata.
nei modelli piu grandi vengono realizzate in compensato avio ed incollate con della colla epossidrica.
negli ultimi anni per i grandi modelli si sta diffondendo l'uso delle fibre composite (carbonio, fiberglass, kevlar) però è una prerogativa dei grossi modelli.
il paracadute per un modelli piccolo (fino alla classe C diciamo) lo possiamo realizzare sventrando un sacco dell'immondizia da 110l abbastanza robusto, ricaviamo un esagono con un lati da 30cm, buchiamo negli angoli ed applichiamo un salvabuchi (si si quello che si usa nei raccoglitori ad anelli) prepariamo i tiranti con del filo da cucito robusto.
la shockcord che fissa il paracadute al modello può essere nei piccoli modelli del comune elastico da sartoria.
poi spiegheremo bene come dimensionare il tutto specie nei grandi modelli.
ora arriva la parte piu complessa... renderlo stabile al volo...
una volta realizzato il modello tramite l'equazione di barrowman andiamo a
trovare il centro delle pressioni del modello (purtroppo l'equazione non te la so sviluppare esistono dei software di progettazione appositi che fanno questo servizio).
il centro delle pressioni è quel punto del modello in cui tutte le forze areodinamiche si equilibrano.
una volta trovato quel punto la procedura è molto simile agli ereomodelli... andiamo a
trovare il centro di gravità (baricentro) in condizioni di volo ossia con motore inserito.
per avere un volo stabile il baricentro deve essere in uno spazio compreso tra i 2 e i 3 diametri DAVANTI (verso la punta) al centro delle pressioni.
possiamo arretrare il CP ingrandendo o spostando le ali oppure possiamo avanzare il CG inserendo peso in punta.
consiglio sempre di progettare il proprio modello con gli appositi software così da poter correggere facilmente gli eventuali errori di progettazione quando ancora il modello non è stato costruito altrimenti poi diventa davvero problematico e per avere dei dati precisi del centro delle pressioni e del centro di gravità del modello.
in ogni caso per una persona che si avvicina per la prima volta a questo hobby consiglio di acquistare uno starter set che contiene già tutto il necessario per il volo quindi modello, rampa, comando di lancio tutte cose che serviranno anche per tutti i modelli successivi e allo stesso tempo permette di capire e toccare con mano il sunzionamento di un modello di razzo.
ora abbiamo costruito il nostro razzo e lo vogliamo lanciare...
per questioni di sicurezza l'accensione avviene a mezzo di un accenditore elettrico, generalmente quando si acquista il motore ne viene fornito uno nella confezione che, a seconda del tipo di motore per l'accensione va alimentato a 6 9 o 12 volt.
l'alimentazione all'accenditore viene fornita attraverso un lunch pad ossia un comando di lancio posto ad una distanza di sucurezza (almeno 5 metri per un Low power, almeno 10 metri per un mid power, per gli high power dipende dal tipo di motore).
sul lunch pad sono obbligatori 3 controlli:
chiave di sicurezza che impedisce accensioni accidentali con annessa spia che segnalali status di "armato"
controllo di continuità può essere anche un semplicissimo led o lampadina che indichi che il circuito è chiuso, va alimentato con una tensione e corrente molto inferiore a quella richiesta per l'accensione del motore inquanto è unicamente un controllo pre volo
pulsante di lancio a rilascio ossia un pulsante che dia la corrente di accensione all'accenditore ma che apra immediatamente il circuito nel momento in smetti di premere su di esso
tieni presente che dal momento della pressione l'accensione dell'accenditore è praticamente istantanea (circa 5/6 decimi di secondo raramente si arriva al secondo) e a sua volta il motore impiega circa 3/4 decimi di secondo per arrivare a piena spinta e quindi al decollo.
per stare molto larghi considera un secondo e mezzo massimo 2 dal momento in cui premi il tasto al momento del decollo...
il decollo è violento, brutale e rabbioso


, uno dei requisiti FONDAMENTALI per un volo è una rampa di lancio adeguata al modello (fino alla classe C va bene un'asta da 3mm di diametro lunga un metro, per i motori mid power si usano aste da 5mm lunghe circa 2metri mentre per i modelli con peso superiore ai 400g si usano rampe di lancio a rotaia), essa infatti erve a evitare cadute accidentali del modello in fase predecollo e a guidarlo nelle primissime fasi di volo quando ancora non ha una velocità tale da garantire una stabilità areodinamica al volo.
Per avere un decollo "stabile" e per avere qualche marvgine di sicurezza un modello deve lasciare la rampa con una accelerazione NON inferiore ai 4g.
una volta lasciata la rampa purtroppo non c'è piu niente da fare... solo confidare che il progetto del modello sia stato eseguito correttamente, che operazioni pre lancio siano state eseguite bene e che la sfiga non ci metta lo zampino con poblemi o cose non prevedibili
se tutto va bene sentiremo un bel rombo graffiare l'aria e poi il silenzio totale per alcuni interminabili secondi fino al botto dell'espulsione paracadute, in quel momento si inizia a tremare....se non ci sono stati problemi nella fase di salita e il paracadute s'è aperto correttamente inizia la lenta discesa frenata dal paracadute dove basta un filo di vento (che come da perfetta legge di murphy durante tutta la giornata non s'è mai visto ma giustamente in quel momento siu alza) a farti rincorrere il modello per decine di metri e asualmente atterrerà SEMPRE in mezzo ai rovi o nel grano turco (altra legge di murphy)


scherzi a parte se il volo è stato buono, dopo l'atterraggio il modello deve essere di nuovo pronto al volo senza avere bisogno di interventi di riparazione, una piegata al paracadute, la sostituzione del motore e dei fazzoletti ignifughi e basta.
ci sarebbe da parlare per giorni sulle tecniche di costruzione, sui materiali, sui calcoli per dimensionale le ali, per dimensionare paracadute e shockcord, sui siustemi a doppia espulsione per grandi modelli e tantissime altre cose...
questa sera mi sono tenuto volontariamente molto sul vago per non mettere troppa carne sul fuoco ed ho voluto volontariamente parlare dei piccoli modelli così da poter spiegare il piu piu semplicemente possibile (almeno spero) le dinamiche di costruzione.
se vuoi che vado piu nel dettaglio dei singoli argomenti basta dirlo

ora mi tuffo a letto!
ciaooooo