Ci sono parecchi fattori, Anton: anch'io è da poco che ho trovato il bandolo della matassa:
- la vernice in questione è il Macrofan
- Il vero miglioramento l'ho avuto da quando ho il secondo Iwata con duse 0.5
- la diluizione consigliata è da 0 a 5%: io sono arrivato al 200% e poi su consiglio di Fofò fino al 400% (solvente Acrifan) senza problemi di crateri causati dal solvente in evaporazione, lo svantaggio è che ci mette molto ma molto di più a catalizzare (in questo caso evaporare). Il compromesso che ho trovato conveniente è qualcosina più del 100% di solvente, quindi tanta vernice quanto solvente più metà catalizzatore. L'orange peel è quasi invisibile, non occorre lucidare, il risultato è fin troppo lucido ma non caramellato, effetto dovuto allo spessore del colore sui profili.
- pressione: io la uso molto bassa, ma vado ad orecchio, attorno ai 15-20 PSI con quel livello di diluizione. La pressione è però in relazione al tipo di aerografo: tutti i miei aerografi sono a gravità, se ne hai uno a "pescaggio" ti servirà più alta.
- Passate: io ne faccio una sola, cosa fattibilissima con Macrofan, quello che vedi da fresco rimarrà esattamenta dopo la catalizzazione, essendo un altosolido. la distanza diende da pressione aerografo ecc: una ventina di cm. cioè quella atta ad avere una wetcoat uniforme senza colare.
Detto questo sappi che è solo da un paio di modelli che non ho rogne col bicomponente
Dimenticavo: un grosso aiuto l'ho avuto usando il catalizzatore appropriato alla temperatura/stagione, ora uso un medio.
Ultima: uso solo contenitori/utensili a contatto con la vernice in acciaio o vetro, abbondantemente lavati con nitro ed asciugati prima dell'utilizzo: il Macrofan è molto sensibile ai siliconi ed altri grassi usati come release agents negli stampi in plastica.
Praticamente tutte le indicazioni ad eccetto della diluizione vengono dal buon Prini, quindi il merito è suo