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ilvecchiodelmare 12-10-17 02:24 PM

Dalla Coquille all'Astrolabe
 
1 allegato(i)
Allegato 281351

Numéro d'inventaire :
17 MG 14
Création / Exécution :
maquettiste : HARDY François (19e siècle)
lieu de création : Paris
date de création : entre 1814 et 1817
auteur : Atelier des modèles de Paris
auteur : Atelier de l'Arsenal de Rochefort
Notes sur les réalisations :
L'ingénieur général du Génie Maritime Rolland précise, dans son rapport du 30 janvier 1818, que la gabarre écurie a été construite et gréée à l'atelier des modèles de Paris
Titre :
Lionne, gabarre écurie, 1811
Astrolabe, corvette, 1825
Dénomination :
Maquette de bateau
Genèse :
Modèle d'Arsenal
Domaine(s) :
Marine de guerre
Description :
Le modèle est celui de la gabarre écurie la Lionne. Ces navires d’une trentaine de mètres de long servent au transport des chevaux, dans le faux-pont spécialement aménagé avec des stalles et des mangeoires. L’embarquement et le débarquement des animaux se font l’aide d’un système de palans et de sangles ventrales.
La Lionne fait partie des douze gabares écuries construites entre 1810 et 1812. Elle termina sa carrière en ponton à l’île de Bourbon en 1844.
Le modèle, réalisé en même temps que celui de La Normande, entra à Trianon avant 1818.
Comme ce dernier, le modèle est signé sur un papier collé sous le pont démontable.
Lancée en 1811, la Coquille, gabarre écurie du même type que La Lionne, fut transformée en corvette en 1822 et rebaptisée l'Astrolabe en 1825 avant de prendre part aux expéditions de Duperrey et de Dumont d'Urville dans le Pacifique et l'Océan Indien. Le nom d'Astrolabe a été donné à ce modèle par l'amiral Paris, probablement en souvenir du voyage de circumnavigation de Dumont d'Urville auquel il participa sur la corvette l'Astrolabe entre 1825 et 1828. Il a cependant conservé les aménagements de gabarre écurie du modèle.
Matières et techniques :
bois (coque, mâture)
fibre végétale (cordage, gréement)
ébène
buis
cuivre (doublage de la coque)
ivoire (figure de proue, décor)
os (figure de proue, décor)
laiton (artillerie)
Mesures :
H. 82 cm, l. 43 cm, L. 116 cm, échelle 1/48
Poids 2.9 kg
Marques et inscriptions :
signature (Sur le bateau)
Mention manuscrite sous le panneau recouvrant la chambre arrière.
Travailler par François Hardy de St Malo, l'an 1817, fait à Paris
Date de l'acte d'acquisition :
1828
Ancienne(s) appartenance(s) :
Trianon
Galerie des modèles de Trianon
Expositions :
1997, Antarctica, hivernage au Spitzberg, MnM, Paris
2006, Charcot, la passion des pôles, MnM, Paris
2014, Maquettes de la marine impériale, collection du musée de la Marine, Grand Trianon, Versailles

ilvecchiodelmare 12-10-17 03:03 PM

5 allegato(i)
Allegato 281358

Allegato 281359

Allegato 281360

Allegato 281361

Allegato 281362

ilvecchiodelmare 12-10-17 03:09 PM

3 allegato(i)
Allegato 281363

Allegato 281364

Allegato 281365

ilvecchiodelmare 12-10-17 04:39 PM

2 allegato(i)
Ad una lettura e traduzione veloce, il testo può apparire un tantino confuso e va riletto con calma:
Il modello d'epoca (che ho trovato casualmente e che mi ha dato lo spunto) è quello della Lionne, piccola nave militare oneraria addetta al trasporto cavalli, capostipite di una classe di navi (la classe Lionne appunto) costruite in una dozzina d'esemplari che differiscono uno dall'altro - oltre che per il nome - per la polena e per particolari minori non strutturali.
Una di queste, la Coquille, fu ribattezzata Astrolabe (II°) previa conversione in corvetta, senza modificarne la struttura.
Non sono riuscito a trovare i piani della Lionne ma solo quelli (generici) di un'altra classe di gabarre écurie che peraltro differisce dal modello della Lionne solo per una curvatura più accentuata del dragante che a sua volta "sposta" in basso la linea pontuale del frapponte: le linee d'acqua sono sovrapponibili come le altre linee pontuali. Di conseguenza la fenestratura del quadro e delle bottiglie (in tale categoria) non può che essere "simulata". Una piccola copertura per l'agghiaccio ed un accenno di castello completano le differenze.
Allegato 281376

Ho realizzato da tali piani un'ossatura in cartoncino in scala 1:120 composta unicamente da venti ordinate, una falsa chiglia ed un ponte di corridoio.
Mi è bastato usare un listellino da 05 per verificarne la sovrapposizione dell'opera viva con quella del modello (dragante escluso).
L'opera morta era facilmente modificabile..per cui sono passato allo step successivo: la comparazione con i piani Mantua (unica casa che - per quanto ne so - commercializza il kit dell'Astrolabe).
Ho comprato tali piani ed ho ripetuto l'operazione "cartoncino" investendo poche ore per tagliare falsa chiglia, ordinate, ponte di corridoio e coperta in compensato di tiglio da 5 mm e da 1,5 (per la coperta).
Senza rifinire i pezzi li ho assemblati a secco. L'opera viva corrispondeva pressochè in toto, sia al modello della Lionne che al modellino in cartoncino.
A questo punto ho ordinato alla Mantua la serie delle fotoincisioni e la polena ed ho cominciato a modificare (sulla carta) i piani Mantua relativamente all'opera morta ed al dragante.
Le misure della nave corrispondono a quelle riportate della Lionne e a quelle del modello d'epoca con il solo scarto fra l'1:48 del modello e l'1:50 dei piani Mantua.
Dalla scoperta in rete del modello a un mese fa, quando ho iniziato la costruzione vera e propria, ho lavorato tre mesi prevalentemente solo con carta e matita.
Come modello ho solo il modello della Lionne ed un quadro d'epoca dell'Astrolabe:
Allegato 281379

Telese 12-10-17 07:14 PM

CHE PIACERE RILEGGERTI IN QUESTO PORTO DI MARE... Ben tornato !

sergio60 12-10-17 07:21 PM

Ciao Stefano
interessantissima iniziativa, sono incuriosito dal metodo che hai presentato e da quello che ne seguirà.
immagino che ci mostrerai delle immagini del tuo lavoro.

ilvecchiodelmare 12-10-17 07:24 PM

Quote:

Originariamente inviata da Telese (Messaggio 1375810)
CHE PIACERE RILEGGERTI IN QUESTO PORTO DI MARE... Ben tornato !

Grazie Telese..ma son qui solo di passaggio su richiesta di un paio di amici..
Ti avevo mandato una mail (forse hai cambiato indirizzo) per chiederti se vuoi restare in LC..è cambiato qualcosa ed è necessario (per mantenere l'account) sottoscrivere il regolamento.
Se resterò fino alla fine dei wip o di più..non dipende da me..Comunque sono contento di rivederti!

Ste

ilvecchiodelmare 12-10-17 07:28 PM

Quote:

Originariamente inviata da sergio60 (Messaggio 1375811)
Ciao Stefano
interessantissima iniziativa, sono incuriosito dal metodo che hai presentato e da quello che ne seguirà.
immagino che ci mostrerai delle immagini del tuo lavoro.

Ciao Sergio, la mia intenzione è questa..ma con tempi un tantino dilatati in quanto devo anche seguire il mio forum..

trinchetto 13-10-17 07:35 PM

Ciao Stefano, bentornato e che bella iniziativa! Condividere i tuoi progressi sarà sicuramente interessante.

Buon vento
Trink

ilvecchiodelmare 13-10-17 08:08 PM

Grazie Ale, se sarà stata una buona iniziativa lo dirà il tempo: per adesso sembra che la costruzione (vera) vada di pari passo con quella (virtuale) che ho fatto per mesi..ma finora è stato uno scherzo rispetto a quel che mi attende..

gabriele68 13-10-17 08:32 PM

Monsieur, je serai toujour avec vous :biggrinangel:

ilvecchiodelmare 13-10-17 09:48 PM

Quote:

Originariamente inviata da gabriele68 (Messaggio 1375946)
Monsieur, je serai toujour avec vous :biggrinangel:

Mais quelle joie de vous révoir monsieur..

gabriele68 13-10-17 10:52 PM

Captain,
dead slow, ahead.

John Silver 13-10-17 11:17 PM

Buona sera a tutti.

Non vorrei creare problemi ma, come si suol dire, molta acqua è passata sotto i ponti e se un'aspetto mi contraddistingue è proprio quello di non avere memoria, ne rancore quindi, per nessuno, in nessun tempo e per nessun fatto.

Sono qui solo per il Modellismo e quindi bentornato, se mi è concesso, visto che manchi da abbastanza.

Veniamo al dunque.

Non so se lo sai ma il Vecchio Boudriot ha scritto abbastanza della Lionne nel suo Modeles Historiques edito dall'ANCRE. Ci sono molte grandi foto, tra le quali alcune di quelle che hai postato, oltre ad una moltitudine di notizie anche storiche.
In più, sempre l'ANCRE, edita una monografia di una gabarre in carpenteria ad 1/48, LE GROS VENTRE, Gabare du Roi - 1766, disegnata da Gérard Delacroix, e credo anch'essa di 380 tx (come la Lionne), cioè per 46 cavalli dette gran écurie.


Non so quanto possa tornarti utile Stefano, visto che sei già un pezzo avanti.
Detto ciò vi saluto e alla prossima.

ilvecchiodelmare 13-10-17 11:20 PM

Quote:

Originariamente inviata da gabriele68 (Messaggio 1375958)
Captain,
dead slow, ahead.

Other than slow .. dead dead I would say

ilvecchiodelmare 13-10-17 11:26 PM

sempre l'ANCRE, edita una monografia di una gabarre in carpenteria ad 1/48,

Grazie, ma non sono interessato ai modelli in carpenteria.

John Silver 13-10-17 11:39 PM

Capisco ma monografia in carpenteria non significa che le manca qualcosa, ovviamente da una monografia tale si può fare un modello a scafo chiuso comunque, ci sono poi le notizie storiche che la monografia comporta, a questo riguardo c'è un'altro lavoro del Vecchio sulla marina mercantile: Le Navire Marchand Ancien Regime.

Comunque vedi tu, di nuovo buona serata e alla prossima.

ilvecchiodelmare 14-10-17 10:14 AM

4 allegato(i)
Questo wip sarà un tantino diverso da quelli classici.
Piuttosto che postare raffiche d'immagini già straconosciute, inizierò ad illustrare il mio metodo di studio preliminare, ovvero il principio che ogni modello va costruito 2 volte: la prima con la mente e la seconda con le mani..
E ad ogni passaggio, mettere per iscritto i risultati ottenuti che mi serviranno da vero manuale costruttivo.
Comincio con la vista in pianta e laterale dei piani Mantua.
Allegato 281472

Allegato 281473


Allegato 281474

Allegato 281475
Premesso che le dimensioni (lunghezza e larghezza) sono corrette, la prima correzione va fatta alla disposizione dei sabordi: trascurando - per ora - i primi due all'estrema prua, i sabordi 3 e 4, 15 e 16 vanno spostati verso poppa di circa 30 cm (al reale) onde consentire un rinculo almeno accettabile.
Questo spostamento implica ovviamente il ricalcolo delle distanze fra sabordo e sabordo (non inferiore ad almeno 2 metri) e tenendo conto dell'inclinazione delle sartie.
Nel ricalcolo va tenuto inoltre presente il ridimensionamento della dimensione globale dei sabordi. Secondo i piani, essi misurano 1 mq ( max dimensione per un pezzo da 36-42 libbre).
La dimensione max per pezzi da 6 libbre non può superare 0,70mq.
I sabordi 1 e 2 (privi di cannoni ma equipaggiati della relativa ferramenta sia nei piani che nel modello), ipotizzati in un primo tempo come destinati a cannoni da caccia, sono in realtà inutilizzabili a tale scopo stante la mancanza di spazio per un rinculo minimo per la presenza di bittoni e pazienze (non spostabili né eliminabili). Al più potrebbero essere equipaggiati da carronate..peraltro inutilizzabili in funzione di caccia per la scarsa gittata. Ho quindi ipotizzato un diverso uso di tali sabordi, uso che peraltro non sono in grado di identificare correttamente.

ilvecchiodelmare 14-10-17 11:38 AM

2 allegato(i)
Allegato 281477

Ed ora l'altezza della soglia inferiore dei sabordi dal tavolato e l'altezza totale della murata dal tavolato al capodibanda incluso.
I piani Mantua prevedono un'altezza della murata dal ponte (laserato) al capodibanda escluso di 2 cm = 1 metro. Se la matematica non è un'opinione, secondo le misure dei piani, dovrei avere sabordi che partono direttamente dal ponte per giungere esattamente sotto il capodibanda. Pur riducendo la dimensione dei sabordi di 30 cm (reali), ed ottenendone in tal modo un'altezza "normale"dal tavolato..resterebbe comunque un'altezza anomala della murata.
Nel 1800 l'altezza media di un uomo adulto era di 165 cm.
In ogni dipinto d'epoca/disegno/stampa, su di una corvetta, un uomo di media altezza può guardare il panorama con il capodibanda all'altezza del mento..tradotto in numeri, una murata deve essere alta non meno di 1,5 metri. In scala1:50 sono 3 cm..ergo, nei piani mantua, 1 cm manca all'appello. Quel piccolo rialzo indicato dalla freccia rossa corrisponde a quel che i piani mantua definiscono "trincarino"..

ilvecchiodelmare 14-10-17 12:46 PM

1 allegato(i)
Quel centimetro mancante nei piani mantua ma non nel modello, è quello che fa la differenza:
Allegato 281478

PS: il marinaretto è alto 3,3 cm che in scala 1:50 sono 165 cm esatti.
Molti scherzano più o meno amichevolmente sulla mia manìa di usare questi figurini in varie scale: in effetti può esser anche vero che "invecchiando si torna bambini"..peraltro l'uso maniacale di questi figurini (in 1:86, 1:73: 1:50, 1:35 dal prezzo che va da 0,20€ a 3-4 €/l'uno) su ogni componente di un modello, mi consente un rispetto pressochè totale della scala..da cui un maggior realismo estetico-funzionale.

John Silver 14-10-17 03:21 PM

Buongiorno, leggendo quel poco che ho su La Lionne che rappresenterebbe attraverso dei piani tipo (con misure ben riportate) l'Astrolabe ex Coquille e confermato dagli scritti di Boudriot, si potrebbero spendere due parole per i portelli o mantelletti dei sabordi o cannoniere: sia quelle del modello della Lionne che del piano mantua non "possono" portare portelli in barbetta perché non vi è paranco. Come si sostiene?
Boudriot stabilisce che dei falsi portelli erano molto più probabili (questa era la pratica francese), anche perché il pezzo d'artiglieria rimane in posizione di utilizzo: la canna è fuori dal falso portello sul cui foro è inchiodato un cappuccio di tela catramata.
Non so con l'alzamento della murata come risolverai.

Ad ogni modo buon lavoro e alla prossima.

ilvecchiodelmare 14-10-17 03:32 PM

3 allegato(i)
non "possono" portare portelli in barbetta perché non vi è paranco. Come si sostiene?

Allegato 281482

Allegato 281483

Forse per il peso relativo del portello, la semplice forza muscolare risulta sufficiente: sembra che - almeno su questa replica - lo sia..

Allegato 281486
Anche in questo modello (di un ottimo modellista, vista la cura del dettaglio), pur montando due semi-mantelletti incernierati, non sembra indispensabile la presenza del paranco..

PS: ho scritto un'inesattezza: il modello (qui sopra) ha incernierati solo i mezzi mantelletti inferiori..quelli superiori sono mantenuti in situ da una scanalatura nello spessore del mezzo portello inferiore e da due ganci infissi nello spessore del sabordo. Avevo una serie di foto del modello anche della parte interna delle murate (ahimè andate perse) che mostravano in primissimo piano il meccanismo d'apertura/chiusura..se la memoria non mi inganna credo che sia un modello del museo di Napoli. Per la chiusura del semi portello inferiore (ribaltato all'esterno onde consentire brandeggio ed elevazione del pezzo) c'era una semplice cimetta stroppata su di una piccola bitta interna.

ilvecchiodelmare 14-10-17 05:15 PM

1 allegato(i)
In tema di mantelletti/mezzi-mantelletti/falsi mantelletti (e relativi mezzi di apertura/chiusura), mi sono ricordato di avere una foto interessante che condivido volentieri in quanto può dirimere molti dubbi modellistici..
Allegato 281493

Avrete tutti riconosciuto la "Constitution": nel caso specifico il ponte di batteria è dotato di mezzi-mantelletti: nei mezzi mantelletti inferiori sono chiaramente visibili le cerniere. Nel mezzo mantelletto superiore a destra della foto sono ben visibili i ganci che - a sabordo chiuso con la sola volata sporgente attraverso il foro centrale - mantengono chiuso il tutto agganciandosi con i corrispondenti ganci visibili sulla faccia interna dei mezzi-mantelletti inferiori..nella foto è impossibile vedere gli amanti che sollevano i mezzi mantelletti superiori ma - a meno che siano incollati - devono esserci, con o senza paranco d'apertura. E sicuramente incernierati come gli inferiori.
Non si vedono (o io non vedo) golfari (e tantomeno amanti) sulla faccia interna dei mezzi-mantelletti inferiori, indispensabili per rialzarlo e chiuderlo..Ritengo che l'operazione potesse essere fatta dando semplicemente volta ai ganci laterali con una cimetta, considerato il modesto peso della parte da rialzare, e sollevandolo "a mano". Il mezzo portello superiore scendeva (per gravità o frenato dagli amanti) per ultimo e agganciato alla parte inferiore. Ovviamente queste ultime sono opinioni personali basate su quel che vedo..ma posso anche sbagliare..

John Silver 14-10-17 07:52 PM

Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi ma comunque sia la scelta da fare dipende da che lavoro si vuol fare e presentare quindi; non ho presenti gli anni di costruzione di tutti i bastimenti presentati, è fondamentale, perché per non eseguire qualcosa di anacronistico è necessario guardare alla storicità di ogni soluzione. Un dato è certo: non sono mai esistiti martelletti in barbetta se non hanno un paranco che lo sostenga al momento del fuoco, semplicemente perché per far fuoco con un cannone non si può avere il portello adagiato sul pezzo: si fracasserebbe al rinculo del primo colpo, è ben chiaro che il problema non è alzarlo il portello ma tenerlo in posizione. Quindi mi rifaccio a ciò che scrive Boudriot sulla Lionne nel testo che ti ho proposto nel primo intervento: erano più probabili dei falsi mantelletti o portelli, che ti ho descritto prima, certamente i mezzi portelli come la fregata americana erano "migliori" ma forse sono venuti un po dopo basta appunto controllare secondo il modello che vai ad eseguire.
Quindi una scelta necessita. Sarà un piacere seguirti, buona serata e alla prossima.

John Silver 14-10-17 08:31 PM

Volevo aggiungere che guardare ai modelli dell'epoca è fondamentale senza ombra di dubbio; modelli, dipinti e qualunque cosa ci sia giunta dall'epoca, anche però per non commettere anacronismi ed errori di altri modellisti, anche se di qualche secolo addietro, e ciò dipende mi ripeto da cosa si ricerca e cosa si vuol rappresentare, se la storicità è fondamento guardarci è obbligo.

Di nuovo buona serata e alla prossima.

John Silver 14-10-17 08:40 PM

1 allegato(i)
...ecco i falsi mantelletti disegnati da Gérard Delacroix sul suo 120 cannoni. Sono molto chiari, anche come sono sostenuti. Era il sistema vigente all'epoca, anche perché permetteva di navigare con il pezzo carico pronto a far fuoco.

gabriele68 14-10-17 10:55 PM

Se la memoria non mi inganna credo sia un modello del museo di Napoli

La memoria ti inganna. Quello nella foto non si trova a Napoli.

ilvecchiodelmare 14-10-17 11:56 PM

1 allegato(i)
Accertato il problema della scarsa altezza della murata dell'Astrolabe, la soluzione poteva solo essere duplice: alzare la murata di 50 cm o abbassare il ponte di 50 cm.
Abbassare il ponte significava dover abbassare il frapponte, il dragante, l'arcaccia..in 1:50 abbassare dragante e arcaccia di 1 cm significa modificare più o meno pesantemente l'opera viva..francamente non me la sono sentita di "riprogettare" quasi l'intera opera viva..
In ordinate e fasciame potrei farlo (credo)..in carpenteria ne dubito molto (pur conoscendo la carpenteria). La teoria è una cosa, ma la pratica è ben altro. Ci ho pensato vari giorni..alla fine ho deciso per il prolungamento della murata.
Non tanto per pigrizia (o fifa di rovinare tutto per niente) quanto piuttosto perchè il mio obiettivo era (come è sempre stato) la costruzione di una nave in miniatura il più possibile priva di errori funzionali (al primo posto) e storici (al secondo posto). Purchè -ovviamente - non pretenda di costruire una nave con cannoni che sparano contro la nave da cui sparano..nel qual caso, prima di essere un pessimo modellista antistorico sarei da TSO :bohk7ar:
Bien: fatti tutti i calcoli, anzichè tagliare nuove ordinate con gli scalmotti più lunghi, ho optato per questa soluzione:
Allegato 281526
Ho smontato tutta la struttura (assemblata a secco), l'ho rifinita come Dio comanda ed ho posizionato sui falsi scalmotti listelli di tiglio 2x3, a filo della parte esterna ed eccedenti l'estremità del falso scalmotto di un paio di centimetri. Bloccati con mollette ho tracciato la linea divisoria dal resto dello scalmotto (in compensato da 5 per 5/7 di larghezza- sono trapezoidali-) ed ho tagliato (al banco) l'eccedenza. Nell'immagine il listello scende oltre la linea del ponte: era solo un'opzione scartata in quanto inutile.
Ho incollato le due parti curandone al massimo l'allineamento: le prime 4 ordinate da prua con la prolunga rivolta verso l'ordinata maestra per favorire il quartobuono, le altre in modo indifferente. Ergo le ho riposizionate a secco, verificato allineamento e assenza di gobbe o avvallamenti indesiderati, e tracciato a matita sulla falsa chiglia la linea della battura "interna", dal tagliamare al dritto.
Ho estratto nuovamente tutte le ordinate e, dopo aver verificato il parallelismo rispetto alla chiglia, ho tracciato la linea di battura esterna, parallela a quella interna ricavata con le ordinate al loro posto.
Ho schermato con il nastro adesivo più robusto che ho trovato tutta la parte di falsa chiglia all'interno della battura interna fino alla sua faccia superiore e su entrambi i lati.. Poi mi sono armato di lisciatoio elettrico (e di tanta pazienza) ed ho asportato 1 mm di legno su entrambi i lati,,interrompendomi ogni pochi minuti per controllare col calibro elettronico..il giochino mi ha preso quasi due giorni: avrei fatto infinitamente più in fretta con la fresa da banco..che però ha il piccolo difetto di non lasciarmi usare il calibro con troppa disinvoltura..e di essere troppo veloce per voler rischiare incidenti in itinere. Comunque dopo due giorni avevo una chiglia omogeneamente assottigliata a 3 mm esattamente a filo della battura esterna. Il proseguio è intuitivo: ho rivestito il tutto con listelli di noce da 1x 8, dallo sperone al dritto. Ho usato l'8 mm per sagomare la scomposizione in settori della ruota di prua e sperone..salvo ricordarmi a cose fatte che avevo deciso di rivestire in rame..Amen.
A questo punto ho potuto incollare tutte le ordinate ritrovandomi con una battura "riportata" pressochè perfetta, larga esattamente 1,2 mm. Ovvero lo spessore del fasciame unico che ho usato.
Ho concluso la fase "incollatura" con il frapponte..che la mantua ha inserito come elemento stabilizzatore, e che io ho usato come base del ponte di corridoio, trovandosi esattamente a 4 centimetri dai bagli soprastanti (ovvero dall'estremità superiore delle ordinate). Esattamente l'altezza di puntale del frapponte (come da piani della gabarre écurie).

ilvecchiodelmare 15-10-17 12:08 AM

Quote:

Originariamente inviata da gabriele68 (Messaggio 1376091)
Se la memoria non mi inganna credo sia un modello del museo di Napoli

La memoria ti inganna. Quello nella foto non si trova a Napoli.

Ahimè..triste evidenza degli anni che ci separano..e dire che su quell'immagine (e su altre dello stesso tipo) ci abbiamo discusso non poco, e non solo per i sabordi..

ilvecchiodelmare 15-10-17 12:33 PM

1 allegato(i)
Con le ordinate fissate e tenute in perfetta squadra dal frapponte, ho deciso di mettere in opera un falso ponte da 1,5 mm per facilitare l'allineamento di boccaporti, scassi degli alberi e sovrastrutture (al banco). nel taglio degli scassi per i falsi scalmotti ho ovviamente dovuto tener conto dello spessore (2 mm) del prolungamento. Tagliati i boccaporti e praticati i fori degli alberi, ho riportato sul mio personalissimo "manuale" le distanze precise delle sovrastrutture fra di esse e da vari punti di repere .
Ergo ho posato il falso ponte su di un velo di vinilica a presa lenta e curato l'aderenza totale riguardo ad insellatura e bolzone. In particolare riguardo al bolzone, ho fissato con cianoacrilato spezzoni di quadrotti su entrambi i lati di ogni ordinata, nella sua parte più esterna onde mantenere inalterato il bolzone fra ordinata e ordinata (in assenza del dormiente). Il tempo di presa ben diverso fra colla vinilica e ciano, mi ha permesso la posa completa servendomi unicamente di poche pinzette (per maggior sicurezza).
Lo step successivo è stato la posa del tavolato fra scalmotto e scalmotto dall'esterno verso la linea mediana della nave e per una profondità di 3-4 corsi. Ho usato listelli da 05 x 4 x 120 mm sfalsati 1:4. I comenti sono stati realizzati tramite acrilico semi denso in costa e in testa onde permettere una piccolissima fuoriuscita di colore durante l'accostamento.
Il secondo step è stata la posa del fasciame interno con listelli da 01x8 mm in 4 corsi, dal ponte (già tavolato) all'estremità del falso scalmotto+prolunga.
Lavorando comodamente dall'esterno e servendomi di un grosso quadrotto compostito e di un listellino da 05 riportante centimetri e millimetri, ho potuto calcolare in sito le dimensioni d'ingombro dei sabordi, la loro distanza da prua e da poppa e la distanza fra sabordo e sabordo.
Il quadrotto "composito" era ovviamente al lordo delle soglie del singolo sabordo.
Tracciati i sabordi ho incollato (sul tavolato e contro il fasciame interno) le "spalle" dei sabordi (3x2).
A colla asciutta ho tagliato i sabordi usando come dima le spalle stesse fino a circa 5 mm dal ponte. Quei 5 mm sono stati rinforzati internamente da uno spezzone di listello da 5.
Il terzo step è consistito nell'incollaggio delle 4 soglie vere e proprie perfettamente squadrate con listelli da 1x 6 (per poter seguire l'inclinazione del futuro fasciame esterno).
Il quarto step ha riguardato il rilievo e l'apertura di tutti i fori per la ferramenta a murata..sempre lavorando dall'esterno.
Il quinto step è consistito nell'incollaggio di spezzoni - sempre da 3x2- in ogni spazio libero disponibile.
Allegato 281537

ilvecchiodelmare 15-10-17 03:05 PM

2 allegato(i)
[QUOTE=John Silver;1376066] non ho presenti gli anni di costruzione di tutti i bastimenti presentati, è fondamentale, perché per non eseguire qualcosa di anacronistico è necessario guardare alla storicità di ogni soluzione.

La Constitution è stata varata il 21/10/1797
Il "74 cannoni" (di J.Boudriot) è del 1780

Fra il 1780 e il 1797 ci sono ben 17 anni..peraltro i mezzi applicati alla Connie (cerniere e ganci) erano già scoperti, presenti ed usati anche nel 1780..
Ovviamente questa è solo un'opinione personale.
Allegato 281543

Allegato 281544

sergio60 15-10-17 03:06 PM

Ciao Stefano, qualche immagine in più per corredare al meglio le tue descrizioni
comunque il wip è interessante, ciao

ilvecchiodelmare 15-10-17 03:21 PM

Quote:

Originariamente inviata da sergio60 (Messaggio 1376150)
Ciao Stefano, qualche immagine in più per corredare al meglio le tue descrizioni
comunque il wip è interessante, ciao

Ciao Sergio, purtroppo i lavori dell'Astrolabe sono iniziati per un uso personale (non avendo l'idea di aprire un wip), per cui le foto sono molto poche in quanto dovevano evidenziare solo i vari step. Peraltro non manca molto per raggiungere lo status quo cui sono arrivato: se sei interessato posso - nel proseguio dei lavori - fare più foto e più dettagliate.

John Silver 15-10-17 07:54 PM

Quote:

Originariamente inviata da ilvecchiodelmare (Messaggio 1376149)
La Constitution è stata varata il 21/10/1797
Il "74 cannoni" (di J.Boudriot) è del 1780

Fra il 1780 e il 1797 ci sono ben 17 anni..peraltro i mezzi applicati alla Connie (cerniere e ganci) erano già scoperti, presenti ed usati anche nel 1780..
Ovviamente questa è solo un'opinione personale.


I mezzi portelli erano in uso già da un pezzo, tecnicamente non mi sembrano qualcosa che ha necessità di un'ingegno particolare, resta il fatto che l'uso di qualsiasi cosa ha delle date precise perché frutto dell'evoluzione che, più che navigare volava: un ventennio è un tempo davvero importante in quell'epoca di rinnovamenti continui. Mi viene in mente la ruota di governo che è degli inizi del XVIII secolo più precisamente 1715, un regalo alle imbarcazioni di tutto il mondo da parte degli inglesi, bene, dai francesi fu usata dopo altri 20anni più o meno ma il sottoscritto a visto ruote di governo anche su modelli del San Felipe, oltremodo c'è il bastimento di pirati con cui si è girato un film e ancorato a Genova che ha, anacronisticamente, una ruota di governo. Ora, e mi ripeto, dipende da cosa vuoi mettere in opera, modellisticamente puoi fare ciò che vuoi. come stai facendo, ad esempio riporti il modello della Lionne ma non tieni conto della sua altezza di murata (che per altro rappresenta dei piani tipo), e decidi di alzarlo con una motivazione che non fa una piega ad un uomo dei tempi correnti, puro buon senso ma che cozza con la realtà dell'epoca: ieri più di oggi la vita umana raramente è presa in considerazione per fatti di guerra, guerra che è violenta per sua natura, e se al contrario la vita è presa in considerazione in tali faccende è perché probabilmente si tratta di quella di ufficiali e non certo per gli equipaggi della navi da guerra dell'epoca.
Ovviamente anche questo è il mio parere, fatto però su testi storici di autori affermati, che nulla hanno a che vedere con i romanzi, seppur affascinanti, degli abili autori dell'ultimo mezzo secolo.
Quindi la scelta che farai sarà in funzione di ciò che vuoi rappresentare.
Buon lavoro e alla prossima occasione.

ilvecchiodelmare 15-10-17 08:54 PM

Ovviamente anche questo è il mio parere, fatto però su testi storici di autori affermati, che nulla hanno a che vedere con i romanzi, seppur affascinanti, degli abili autori dell'ultimo mezzo secolo.

Anche se le mie fonti "storiche" differiscono dalle tue, concordo pienamente sul discorso riguardante romanzi e film..che - oltre a non vedere e tantomeno leggere - non influenzano minimamente il mio modo di agire sotto il profilo modellistico.

Killik 16-10-17 11:05 AM

Ciao Stefano, e ben ritrovato!!!

Cavoli, devo essere stato via tantissimo tempo, per ritrovarmi a leggere un post del Vecchiodelmare commentato da John Silver!!!

Mi fa estremo piacere vedere che due persone in gamba sono tornate a comunicare fra di loro, in amicizia, dando in questo modo a tanti altri Amici modellisti di accrescere la propria cultura e le proprie conoscenze.

PALE A PRORA ad entrambi!

ilvecchiodelmare 16-10-17 03:08 PM

Ciao Killik: il sorgitore sottovento mi consente di lavorare con calma..almeno fino all'inversione di marea..poi si vedrà se ara o meno..

Killik 16-10-17 03:14 PM

Quote:

Originariamente inviata da ilvecchiodelmare (Messaggio 1376290)
Ciao Killik: il sorgitore sottovento mi consente di lavorare con calma..almeno fino all'inversione di marea..poi si vedrà se ara o meno..

Stai attento alle secche!!! :rovatfl::rovatfl::rovatfl:

ilvecchiodelmare 16-10-17 04:24 PM

2 allegato(i)
Con l'impavesata interna finita, ho potuto procedere con il fasciame esterno partendo dalla linea pontuale di coperta: l'insellatura modesta mi ha permesso di arrivare a filo capodibanda senza problemi. Ovviamente - essendo previsto un solo fasciame - il frazionamento dei corsi avverrà solo a scafo ultimato: è la fregatura (obbligata) del sistema ordinate &fasciame rispetto al metodo in carpenteria.
Ho posato il secondo incintone direttamente sulle ordinate, procedendo senza intoppi fino alla posa del primo incintone. In parole povere fino al termine della fascia camoscio/ocra. Lo spessore dei corsi è di 1,2 mm x 5, gli incintoni sono da 4x2.
Ho posato un altro corso da prua a poppa "a secco" e sono passato direttamente ad inserire torello e controtorello, salendo con la stessa insellatura fino al corso fissato a secco con soli spilli. il modesto spessore dei corsi mi ha evitato di tribolare con le doppie curvature per arrivare al dragante ed alla battura del dritto.
La battura riportata a prua ha fatto il suo dovere. In tutto ho dovuto inserire solo tre corsi sagomati a trapezio al mascone e due a ventaglio a poppa. La rastrematura è stata quasi impercettibile.
A questo punto ho estratto il corso incastrato a secco, ritrovandomi un'apertura da 5 mm da prua a poppa, che si affaccia in ogni spazio fra ordinata e ordinata.
Attraverso questa apertura ho potuto procedere con la calafatura interna.
Di norma, in ordinate e fasciame si fa la calafatura prima di posizionare i ponti e in vario modo: garze imbevute di vinilica diluita, carta e colla, trucioli e segatura e colla, pasta di legno spalmata sulla faccia interna del fasciame ecc..ognuno ha il suo metodo. Chi lavora in carpenteria inorridirà per questo metodo: ma ogni tipo di costruzione deve pagare uno scotto..
Il mio metodo attuale (era la prima volta che lo impiegavo) si chiama "schiuma autoespandente"..si, proprio la schiuma che si usa in edilizia per riempire cavità nei muri o anche solo come "cappotto" fra muro esterno e muro interno. Lo scotto che ho dovuto pagare è che l'interno dell'opera viva è preclusa alla vista da una benefica fila di carabottini..
Dopo innumerevoli test per verificare la percentuale di espansione (onde evitare una vera e propria "eruzione" di schiuma dai boccaporti o - peggio - una "esplosione" del fasciame, ho infilato la cannuccia della bombola in quella fessura da 5 mm insufflando schiuma in ogni spazio vuoto fra la chiglia ed il frapponte, interrompendomi quando la schiuma è arrivata a circa 1/3 dell'altezza. Mi sono armato di una spatolina (formata da un filo di ferro con all'estremità un frammento di listello di 3x2 per evitare eventuali fughe di schiuma all'esterno e per "spingerla" in ogni interstizio: dopo meno di un'ora il livello della schiuma - ormai solidificata in una sorta di polistirolo supercompatto - era arrivato a circa 1 cm dal frapponte (che termina a circa 3 cm dall'estremità laterale delle ordinate).
Un'ultima breve "spruzzata" di schiuma a cui ha fatto seguito l'immediato riposizionamento e incollaggio del listello precedentemente estratto. E la "spatolina" ha cominciato a lavorare dall'alto, ossia attraverso le aperture dei boccaporti onde spingere la schiuma verso l'esterno.
Il risultato lo potete vedere in queste foto:
Allegato 281687

Allegato 281688

Vista così è un'oscenità: tagliata a filo col cutter e dipinta in nero, attraverso i carabottini non si vede più niente.
Mi dispiace non poter condividere - oltre le parole e le immagini - il rumore delle nocche sullo scafo: lo stesso rumore di un pezzo di legno unico e compatto. Tutta l'opera viva si è trasformata in un blocco unico incollato tenacemente ai corsi di fasciame: qualsiasi tipo di fessurazione è escluso.
Per oggi basta così, bye.

ilvecchiodelmare 16-10-17 04:26 PM

Quote:

Originariamente inviata da Killik (Messaggio 1376292)
Stai attento alle secche!!! :rovatfl::rovatfl::rovatfl:

In palmetta ho uno scandagliatore professionista..


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