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luponero59 19-09-16 10:06 AM

NAVE ETRUSCA del V-IV sec. a. C.
 
10 allegato(i)
Buongiorno a tutti,
tempo fa (a metà maggio sc) ho iniziato la costruzione di questo modello,
e tratto da una monografia di Gianfranco Tanzilli con i piani di costruzione elaborati da Luca Tarpani, dal titolo: "UNA NAVE ETRUSCA studio per la ricostruzione di una Monére onerariae da guerra dei "Tirreni" del V-IV sec.a.C.ritengo che sia una bella monografia, ben realizzata sia nella parte relativa ai disegni dei piani di costruzione e nella ricerca delle informazioni storiche e tecnico/costruttive dell' imbarcazione, materia complessa, a causa della scarsissima documentazione in"materia" (è difficile reperire informazioni per imbarcazioni piu' recenti, figurarsi per una nave di duemilacinquecento anni fà !) questa è una delle motivazioni che mi ha stimolato ad aprire anche un cantiere su questo sito, dove ho visto che ci sono bravissimi modellisti, dei quali ho avuto il piacere di vedere alcune delle loro realizzazioni, sperando che sia possibile reperire con il vostro aiuto informazioni su questo tipo d'imbarcazione.
Per correttezza, ritengo doveroso comunicare che ho aperto al tempo un wip in un altro sito specifico per i modellisti navali, ma come dicevo la necessità di allargare le fonti informative e esperienze costruttive in materia mi ha stimolato concretamente, nel cercare e conoscere altri lidi,
come dicevo ho iniziato la costruzione di questo modello quattro mesi fà,
in parte per "depurarmi" di una costruzione, per me, molto complessa della Real de France, modello che mi ha impegnato per tre anni consecutivi, per questo la necessità di realizzare un modello completamente diverso, di veloce e facile realizzazione e con pochi "fronzoli" e piacevole all' aspetto... ma mi sono accorto, nello sviluppo che le aspettative iniziali sono state smentite dai fatti, mi capita spesso quando faccio le previsioni,
comunque bando alle ciance e iniziamo dall' inizio per allinerarci in tempi rapidi alla costruzione in tempo reale,
la prima situazione è stata scegliere la scala per il modello, nella monografia ci sono i disegni in scala 1:50 e 1:25
mentre il modello viene realizzato in scala 1:20, io ho deciso di realizzare il modello in scala 1:30, per un fatto relativo alle misure del modello stesso, la nave reale misura una ventina di metri, per cui riportandola in scala 1:30 dovrei ottenere un modello di circa una settantina di cm., diciamo abbastanza "gestibile" in casa, (ho visto con la galea che nella teca, prende un bel po' di spazio...)
per cui riportando i disegni della chiglia e le viste longitudinali con il plotter, mi sono stampato le parti che compongono la chiglia, ed ho scelto il legname per realizzarla, si tratta di tavole di ciliegio e noce, sul legname mi piace realizzare le navi utilizzando legname "autoctono" in pratica intorno casa, ovviamente va tagliato a luna calante, stagionato e poi lavorato, ma questa è un altra storia,
Allegato 255483
l' immagine sopra mostra le due tavole ,il ciliegio che utilizzero per la chiglia e il noce, che utilizzero in seguito per il fasciame,
Allegato 255485
il ciliegio è quello più' in alto, il noce è quello piu' in basso, del quale sono evidenti le "fiammature" caratteristica fondamentale del noce nostrano,
con il ciliegio provo a fare gli elementi che compongono la chiglia, utilizzando la parte dove partiva un altro "ramo"
per fare il dritto di poppa sul quale in seguito, si incastrerà l' aplustre, la protene a testa di cigno.
Il modello è realizzato in arsenale, per cui ho iniziato a ritagliare i pezzi che compongono la chiglia con la tavoletta di ciliegio riportata allo spessore di 7 mm, ho riportato sulla tavola di ciliegio le parti degli elementi che la compongono,
Allegato 255487
poi ho ritagliato i pezzi rifinendogli con la miniscartatrice
Allegato 255488
un elemento da notare nei pezzi che compongono la chiglia sono state riportate le giunzioni a dardo di Giove, elemento da realizzare precisamente per evitare scostamenti del profilo sollevato della chiglia stessa,
i lavori sono proseguito nell' assemblamento del rostro e della ruota e dritto di poppa,
Allegato 255489
Allegato 255490
nel frattempo avevo messo la chiglia incollandone le parti che la componevano sotto tradue lastre di vetro da 6mm sotto dei pesi, perchè l'incollaggio risultasse diritto, cercando di evitare svergolamenti,
Allegato 255491
le foto che seguono sono precedenti alla posa nello "strettoio casalingo"
Allegato 255492
per ultima la chiglia realizzata,
Allegato 255493

per adesso termino l' inserimento,
continuero' in seguito (vado a fare altri parti che vi mostrero')

saluti

luponero

sam_59 19-09-16 11:41 AM

Carissimo Fabio è un piacere vederti anche qui. Benvenuto a nome mio e senz'altro a nome dei tanti amici che troverai su questo forum. A presto

sumi 19-09-16 12:38 PM

Benvenuto a un altro maestro
Gran lavoro

Inviato con il mio SM-G900F - Scarica l‘app del Forum di Modellismo.net

sergio60 19-09-16 01:50 PM

Splendido ed interessante l'inizio che prelude ad un wip da seguire con molta attenzione
Sergio

luponero59 19-09-16 05:23 PM

8 allegato(i)
Ringrazio tutti, è un piacere anche per me Sam, (dal tuo wip ho trovato l' indicazione per collegarmi a questo piacevolissimo sito)
cerco di riallineare il cantiere agli sviluppi odierni della nave, (sperando di non fare come in precedenza, inavvertivamente, ho cancellato immagini e scritti postati in precedenza !!!)
dopo aver incollato la chiglia e il dritto di prua, al quale verrà in seguito collegato il rostro (protome cignalesca) ho preparato le ordinate provvisorie, che servono per il fissaggio dei corsi del fasciame, si tratta di 17 ordinate che verranno fissate su supporto orizzontale tramite la scassa effettuata su ogni ordinata, nelle due ultime foto dell serie, è visibile sulla chiglia il "massiccio di scassa" sarebbe il precursore del paramezzale, è piu' largo della chiglia soprattutto nella parte dove verrà realizzato la scassa per l' albero,
Allegato 255517

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dopo aver preparato le ordinate, ho preparato la battura sulla chiglia , nella quale si attesteranno i corsi , fare la battura non è una cosa molto facile, per fare questo prima traccio con il lapis il profilo sulla chiglia, in seguito con il trincetto affondo le parte e con l' aiuto di qualcosa di sottile (in questo caso la squadretta ) porto via la parte tagliata, per rifinere precisamente la battura ho preparato prima il profilo della battura su due pezzi di lama di seghetto a "ferro", due profili perchè a seconda della posizione dei corsi rispetto all' asse orizzontale e verticale della chiglia e delle curve cambia anche l' angolo di battura (con l' immagini si capisce meglio !),
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luponero59 19-09-16 05:32 PM

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dopo la preparazione sulla struttura della chiglia era arrivato il momento di piazzare le ordinate "provvisorie" cosi' ho iniziato a metterle a secco,
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sergio60 19-09-16 05:46 PM

sempre più interessante

luponero59 19-09-16 06:56 PM

4 allegato(i)
Arrivato a questo punto, diventava necessario lavorare sull' "aplustre", ovvero la protome a testa di cigno, un chiarimento, io non sono un grande intenditore di architettura navale, sia moderna e che antica, la mia conoscenza della terminologia e molto scarsa, tempo fà avevo conosciuto un grande intenditore di queste materie e terminologie,che mi spiegava parti e terminologie a me sconosciute, purtroppo è venuto a mancare recentemente, lasciando, come sempre, quando i grandi se ne vanno un grande vuoto, ma anche un grande insegnamento di non mollare nella ricerca della conoscenza, per cui spesso mi trovo a leggere e a documentarmi con testi e scritti complessi, a volte , causa la scarsa conoscenza in materia non comprendo i pezzi causa la terminologia che viene o veniva utilizzata, mi auguro che con il vostro aiuto di aver maggiori informazioni per recuperare questa mia lacuna/e,
andiamo avanti,
l' aplustre, come si diceva, è la testa del cigno, che erge a poppa della nave, probabilmente era un elemento decorativo e probabilmente magico-religioso
che si trovava anche nelle navi greche, via ,via che andavo avanti nella realizzazione del modello, mi accorgevo che mi intrigava sempre maggiormente, quello che doveva essere una modo per scaricare le fatiche precedenti, diventava un altra storia appassionata, come lo è l' architettura navale antica,
preparare l' aplustre non era facile, scolpire la testa e il collo del cigno che si incasserà nella ruota della poppa,
per fare questo ho scelto del cirmolo, un legno che si presta molto bene alla scultura, io per "scoltire" preparo un blocchetto di cirmolo, riportando sui lati l' immagine della cosa da scoltire, ritaglio con il seghetto il profilo e poi rifinisco con il trincetto e con l' istinto, comunque l' istinto mi suggeriva di "riempire" tra ordinata e ordinata con blocchi di cirmolo combacenti con le ordinate stesse, dei riempimenti, la posa del fasciame,corsi, avviene incollando i medesimi solamente sul bordo, le ordinate servono solamente per appoggiare i corsi durante la realizzazione del fasciame, per cui mi sembravano un pò leggere, per mantenere l' allineamento dei corsi stessi, per cui oltre che l' aplustre ho preparato anche i riempimenti sempre in cirmolo che sarebbere serviti per disporre con maggior appoggio i corsi,
nelle foto che seguono seguo la progressione relativa allo sviluppo dei pezzi,
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luponero59 19-09-16 07:11 PM

7 allegato(i)
I riempimenti e l' aplustre erano stati fatti andavano rifiniti,
per fare ciò sono partito con la lima a legno a sgrosso, con due misure, poi in alternativa con la scartatrice a nastro, di una famosa marca tedesca (si puo' dire il nome delle marche degli attrezzi ?) che ritengo che sia uno degli attrezzi piu' fondamentali, almeno per il sottoscritto, passando da ultimo al trincetto con lame diverse, sempre per comodità inserisco una progressione di immagini, per accellerare il recupero,
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mancava ancora d' affinare la testa e il becco,
(il cigno è diverso dall' anatra !)
i riempimenti andavano abbastanza bene,

luponero59 19-09-16 07:35 PM

3 allegato(i)
con un recupero così rapido, si perde il senso del tempo necessario per la realizzazione, chi si cimenta in questa passione lo sa bene, che il tempo è un aspetto che molte volte non viene considerato, l'appagamento del pezzo realizzato, la soddisfazione per l'obbiettivo raggiunto, dura poco, comunque !!!
il modellista via via che evolve alza sempre l' asticella, http://www.modellismo.net/forum/images/smilies/asd.gif
è nella nostra natura,
comunque, rigaloppiamo, altra serie di foto, poi con il cigno ho fermato un pò i lavori, in attesa di un momento migliore (raro)
Allegato 255545

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Allegato 255547
come si dice, quando siamo in ballo , balliamo !!!
e allora sono partito anche con la protome cignalesca,
il cinghiale era un animale sacro per etruschi, la caccia al cinghiale era considerata un rituale un momento propedeutico, finalizzato ad iniziare i giovani cittadini aristocratici all' Arte Bellica, molti sono le analogie con i greci , dei quali manterranno i miti, facendogli spesso propri, approfondire la storia etrusca vuol dire cercare nel mistero , a causa delle scarsissime informazioni
su di essi, erano molto evoluti, forse troppo per i romani,,, ma questa è un altra storia, continuiano con il cinghiale, un animale che anch' io gradisco molto, soprattutto il sugo con le pastasciutte e poi in umido

Big_Boss 19-09-16 07:52 PM

Ciao! Mi fa molto piacere vedere sul forum un modello piuttosto diverso dai classici velieri che siamo abituati a vedere (compresi i miei!). Questa nave etrusca mi incuriosisce molto e seguirò con attenzione i vari passaggi. Complimenti per la scultura, veramente molto bella.
Immagino lo spiegherai in seguito, ma intanto una domanda te la faccio: queste ordinate sono provvisorie e quindi una volta montato il fasciame verranno rimosse? In questo caso, perché non hai fatto un modello in carpenteria con le ordinate vere? Questo tipo di imbarcazione forse non le aveva? Te lo chiedo perché mi interessano molto questi tipi di costruzione per il mio prossimo modello.
Buona continuazione e attendiamo nuovi aggiornamenti!

luponero59 19-09-16 10:29 PM

8 allegato(i)
Ciao Big,
le ordinate sono provvisorie verranno tolte quando il fasciame sarà ultimato,
tieni conto che il modello della nave etrusca è di 2500 anni fà all' incirca,
per cui siamo all' inizio di quello che si trasformerà in architettura navale, il fasciame è realizzato con la tecnica delle congiunzioni dei corsi con mortase e tenoni, le cinte avvolgeranno in seguito i corsi, dopo la carena viene rifinito internamente da madieri e staminali che funzionano da ordinate passive, in pratica il fasciame era una struttura portante, era comunque per i tempi e la conoscenza acquisita, un tipo di nave "evoluto" con uno scafo che resisteva alle sollecitazioni del mare relativamente a navigazioni entro costa "a vista", il tipo di congiunzione dei corsi a mortase e tenoni aveva sostituito il metodo del fasciame "cucito", comunque cerchero d' approfondire, per quanto mi sarà possibile in seguito le caratteristiche di questo modello, ieri sera ho visto su youtube il filmato sul ritrovamento delle navi di Nemi, se ti interessano le antiche costruzioni ti consiglio di vederlo, https://www.youtube.com/watch?v=J6v-cjWyxVY
oltre ad altri filmati in "scaletta" sui famosi relitti,
ritornando alla progressione ho continuato con le sculture,
partendo con la testa del cinghiale, che altro non era che il rostro dell' imbarcazione, che nello speronamento con le altre imbarcazioni entrava nella carena altrui, sembra che i marinai adottassero una tecnica relativa allo speronamento, muovendosi sulla corsia favorivano l' abbassamento della prua al momento dell' urto e in seguito l' innalzamento, muovendosi rapidamente sulla corsia, ovviamente per arrecare maggior danni possibili alla nave speronata, sembra che dopo lo speronamento il rostro si staccasse dal dritto restando nella carena della nave speronata, evitando, qual' ora la nave speronata affondasse di esserne coinvolti, è d' obbligo visto la scarsa e certa documentazione in merito utilizzare il "condizionale",
sempre la solita essenza , il cirmolo, e la solita tecnica, e la progressione fotografica della realizzazione, tenete conto che si tratta di una "bozza" che in seguito verrà rifinita,
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era passato un mesetto dall' inizio della costruzione, ero abbastanza soddisfatto dell' avanzamento dei lavori, ma sapevo che i problemi maggiori sarebbero venuti dopo, cioè con la realizzazione del fasciame, non sbagliavo !

trinchetto 19-09-16 11:11 PM

Ciao e benvenuto con questo bellissimo e non comune modello! Da quel che vedo la mano che è all'opera è davvero di qualità.;)

Non c'è alcun problema a lavorare "in parallelo" su altri siti nè riguardo a fare riferimenti specifici alle attrezzature utilizzate, marchio compreso (...ovviamente a scopi non commercial...!)

Buon lavoro :Ok:
Trink

luponero59 19-09-16 11:36 PM

3 allegato(i)
per fare i corsi ho utilizzato il noce con le dimensioni che vanno da 0,2x0,3x10cm a 0,2x0,7x24cm, il noce è quello di casa che tre anni fà il maltempo fece abbattere, un noce bellissimo, dal quale mi sono fatto un po' di tavolette per il modellismo, (e tavoloni che forse utilizzare per fare una tavolona, ma è un' altra storia) , mi piace molto usare i legnami della mia zona,
pero,melo, susino, ciliegio, nocciolo e altri, ovviamente sempre nei limiti dettati dal bisogno , per cui qualche tavoletta per essenza, non c'è paragone con il legname acquistato in negozio, provare per credere !!! la lavorabilità i colori (le fiammature) l'elasticità e la durezza di alcune essenze non temono confronti,
comunque ho iniziato con la posa dei corsi adiacenti alla chiglia, in maniera opposta di come indicato nella monografia che iniziano dal capodibanda, io ho iniziato come facevano dalla chiglia, partendo dalla battura con un corso semplice, non con i torelli come probabilmente avveniva utilizzato, i corsi sono collegati con i giunti di testa a palella semplice, in teoria cinque file fino al ginocchio e quattro ad arrivare al capodibanda, incollandogli solo sul "bordo"
Allegato 255564
una cosa importante, fondamentale, dopo aver realizzato il fasciame sia le ordinate e i riempimenti vanno "tolti" per non avere problemi (il che non è certo) ho ricoperto sia le ordinate e i riempimenti con lo scotch classico (come si vede dalla foto sopra), il cirmolo assorbe moltissimo, distaccanti e cere varie non garantiscano che il vinavil utilizzato sulla costola dei listelli e "malauguratamente sgorato" aderisca perfettamente il listello/i ai riempimenti, non permettendo il distacco dello scafo, e delle complicazioni e bestemmie derivanti, per cui "salto nel buio" fino al fatidico giorno del distacco, poi dopo quache listello posato dal fondo sono partito dal capodibanda, sulla costola dei listelli con un pennarello da ritocco legno, ho dipinto la costola, i corsi venivano collegati con una mistura di pece e essenze vegetali, quasi sicuramente durante la costruzione viniva utilizzato una specie di "mezzogarbo" per l' elaborazione delle curve in maniera armonica e precisa,Allegato 255565
anche se la battura è d' aiuto diventa necessario anche utilizzare diversi morsetti per fermare i listelli di noce da 2mm, anche se in precedenza piegati con il piegalistelli a caldo, non faro' un secondo fasciame, per cui il primo deve essere subito ben impostato, cosi come è bene evitare "stuccature",
mentre ritengo che nei tempi nei quali venivano costruiti questi tipi di navi, la precisione di rifinitura delle tavole e travi utilizzate, non fosse, a causa delle macchine utilizzate sia per la spanconatura, taglio e levigatura, particolarmente rifinita, per cui dei listelli meno "curati" rifiniti,, migliormente rappresenterebbero il fasciame del modello ,

luponero59 20-09-16 12:24 AM

7 allegato(i)
Ti ringrazio Trink,
mi fà molto piacere aprire un cantiere, vedrai che in seguito ci saranno particolari costruttivi, per i quali ho un po' di difficoltà nella realizzazione, spero di avere consigli in materia o informazioni per la loro realizzazione,
erroneamente ho allegato un icona, invece di caricare le foto, non sono un gran postatore http://www.modellismo.net/forum/imag.../rolleyese.gif
nella continuazione della posa dei corsi emergeva sempre maggiormente il profilo dell' imbarcazione che i "Tirreni" utilizzavano, un misto tra una nave offensiva (ripreso dalle imbarcazioni elleniche) e lo scafo robusto e capiente come nelle navi "rotonde" orientali, la lunghezza della nave era di una ventina di metricon la larghezza al baglio maestro di oltre 3 metri e mezzo la forma ricorda vagamente il profilo del delfino, la prua la testa, lo scafo il corpo, la coda l'alta poppa a voluta chiusa,
realizzare il fasciame con una voluta elaborata dalla poppa obliga a due soluzioni , o realizzarle con piccoli pezzi, oppure tagliare da tavole (listelli) piu' large dei corsi utilizzati il profilo già curvato, è impossibile curvare con qualsiasi piegalistelli un listello per la larghezza, senza che non si spezzi (almeno a me non riesce) per fare queste curve, mi sono preparato delle tavolette sempre dello spessore di 2 mm ma dalla larghezza di una diecina di cm, riportando il corso e il suo sviluppo armonico, sempre su uno sviluppo come lunghezza di una ventina di cm (4 m di tavolone, in scala reale) ,
allego le immagini,
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l' imbarcazione iniziava a prendere corpo, e questo era uno stimolo forte nello sviluppo, piu' andavo avanti e piu' ne venivo "catturato"

luponero59 20-09-16 02:16 AM

6 allegato(i)
difficile non essere "catturati" dalla storia degli etruschi, ai quali anche i nemici riconosceranno i meriti, cosa rara da sempre, abili costruttori navali, coraggiosi navigatori si spingeranno dove gli altri non osavano, a quei tempi si navigava "a vista" vicino alla costa, gli etruschi, anzi i Tirreni, come verranno chiamati, andranno oltre le "colonne d' Ercole" (Gibilterra) mireranno ad avere il controllo sulle Canarie, e che i cartaginesi contrasteranno , avranno il potere completo sui territori che si affacciano sul mar Tirreno, già il nome del mare deriva dal controllo e del potere che eserciteranno (talassocrazia) abilissimi nell' esercizio della pirateria, "professione" che molti popoli eserciteranno,
saranno considerati tanto spavaldi che anche il dio Dionisio li punisce tramutandogli in delfini (grandissimo riconoscimento indiretto) come riportato nella famosa coppa greca, che riporto a seguito,
Allegato 255592
le navi rappresentano da sempre il "meglio" della tecnologia di un popolo,
e questo aspetto lo si percepisce se oltre che alla realizzazione del modello si approfondisce il periodo storico, per comprendere quanto sia rappresentativa una imbarcazione, da sempre nello sviluppo dell' uomo,
ma andiamo avanti nell' immagini relative alla posa del fasciame, sempre con la tecnica delle foto a "grappolo", comunque ero arrivato a termine della posa dei corsi, l'ergonomia della nave era ed è interessantissima, emerge la capacità del costruttore antico che coniuga la necessità idrodinamiche con le caratteristiche strutturali dell' imbarcazione, ricorda le imbarcazioni elleniche, ma evolve in modifiche strutturali, costruendo una nave piu' robusta nella parte prodiera, arrotonderanno le fiancate, appiattiranno il fondo e l' alzata della poppa filante imitando la forma del delfino, renderanno questa imbarcazione utile per le lunghe e intense rotte, natante che i costruttori navali toscani dell' ottocento definiranno "barca da cammino, testa grossa e culo fino", definizione concisa, corretta e precisa,
Allegato 255593
Allegato 255594
Allegato 255595
Allegato 255596
Allegato 255597
e con questo aggiornamento vi saluto,
alla prossima

luponero

Vinavil 20-09-16 09:52 AM

Ciao luponero.
Trovo la tua imbarcazione meravigliosa e meritevole delle nozioni storiche e dei racconti che hai inserito a completamento del quadro storico. Sicuramente la tua arte nel lavorare il legno permetterà la realizzazione di un gran bel gioiellino che sicuramente renderà merito a questo popolo ed a questa nave.
WIP interessante che seguirò con estremo interesse ed attenzione.

Un saluto e buon cantiere!

Massimo.

luponero59 20-09-16 11:30 AM

2 allegato(i)
Ciao Vinavil,
la tua comunicazione mi fa molto piacere, ho visto ierisera il tuo wip sulla Coca Amati e le modifiche che vorrai apportare al modello riportato dalla Amati, ti seguirò con interesse,
riparto con la velocissima progressione dei lavori, non perchè sono veloce, ma perchè come detto ho iniziato i lavori 4 mesi fà,
eravamo al fasciame,
terminato il fasciame diventa necessario per una logica costruzione la posa delle cinte, la prima è posta all' altezza della linea di galleggiamento le altre due rispettivamente al di sopra e al di sotto della centrale, per il tipo della struttura realizzata , le cinte erano elementi essenziali per garantire la tenuta dell' imbarcazione, anche durante lo speronamento ma su questo aspetto ci sono altre teorie in merito, dichiarano l' "opposto", chissa ? su queste teorie sono molti gli studiosi che si sono sbilanciati in merito,le cinte sicuramente tenevano "chiuso" il fasciame portante, ma non so' cosa sarebbe successo se il contraccolpo generato dall' urto si fosse distribuito sulla struttura esterna, forse cio' avrebbe provocato "l' apertura" stessa del fasciame , a logica la spinta dell' urto si scaricava sulla chiglia stessa in maniera longitudinale lungo l' intero asse della chiglia, ma la certezza di quanto riportato non è "definitiva" cio' capita spesso quando vengono analizzate situazione antiche senza aver tracce certe e documentate,
comunque le cinte sono tavole robuste, 3mm di spessore x 7mm di larghezza, ovvero correnti di legno di 9 cm di spessore x 20/21 cm di larghezza, in considerazione che la loro funzionalità era quella di tenere serrato l' insieme dei corsi portanti, per cui realizzarle è stato un po' complicato, cercando di mantenerne una lunghezza equivalente ai corsi,
il legname utilizzato è sempre il noce nostrano, ma ho scelto delle tavole piu' "chiare" come tonalità, sia per staccarsi rispetto ai corsi e sia perchè i listelli effettuati con le parte dove il noce è piu' chiaro sono piu' morbide ed elastiche, prestandosi migliormente per la posa, sempre effettuando le giunzione a palella, allego le immagini con le cinte realizzate
Allegato 255616

Allegato 255617

dopo la posa delle cinte , era arrivato il gran giorno del "distacco"

luponero59 20-09-16 11:58 AM

8 allegato(i)
il "distacco" da una cosa alla quale sei stato unito per molto tempo, puo' essere "doloroso" sotto molti punti di vista:looksisi3gy:,
ma non in questo caso, o in tutti i casi nei quali viene utilizzato una struttura di supporto per la messa in opera dei listelli, il "doloroso" avviene se non c'è il distacco !!!, avevo messo come protezione il nastro adesivo ma non ero certo che avrebbe funzionato, sicuramente se la colla avesse aderito al cirmolo, staccare la parte interessata sarebbe stato impossibile, o almeno per farlo , avrei fatto "danni" ingenti, insomma ero un po' in "paranoia", fino a riconoscere che forse sarebbe stato meglio utilizzare solamente le ordinate, pentendomi di aver messo i riempimenti, per cui ho iniziato con l' aiuto di una mini sega a disco messa sul trapano a 12v a tagliare la parte orizzontale che sostiene sia le ordinate e riempimenti, liberando le ordinate e sfilandole tranquillamente, anche i riempimenti sono venuti via bene, qualche "cric crac" ma nulla di preoccupante, rispetto alla paranoia iniziale http://www.modellismo.net/forum/images/smilies/asd.gif, il metodo dello scotch aveva funzionato bene !, solamente in prossimità del "collo" del cigno ho ingrullito di piu' nel ripulire la parte interessata dai resti del cirmolo, per fare cio' ho utilizzato un fresino sempre montato sul trapanino,
Allegato 255618

Allegato 255619

Allegato 255620

Allegato 255621

Allegato 255622

Allegato 255623

Allegato 255624

Allegato 255625
quello che era cambiato enormemente era il peso della struttura, prima sembrava un ciocco di legno, adesso una piuma !!!

e con questa vi saluto,
oggi pomeriggio vado un po', avanti con i lavori...http://www.modellismo.net/forum/imag...ooksisi3gy.gif

luponero

Shackleton 20-09-16 01:50 PM

Il metodo da te utilizzato è molto interessante ed il risultato splendido, il fasciame risulta davvero valorizzato! :lookahsisi5ih:

sumi 20-09-16 02:26 PM

Una vera chicca

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luponero59 20-09-16 03:52 PM

6 allegato(i)
Vi ringrazio entrambi per gli apprezzamenti, in questa passione sono una spinta maggiore, uno stimolo forte, di nuovo grazie,

dopo aver terminato il fasciame e distaccato la struttura d'appoggio era arrivato il momento della preparazione delle costolato,
per fare queste in parte ho riutilizzato le ordinate provvisorie, portando via dal bordo delle medesime un paio di mm, il progetto prevede nel suo insieme 34 coste composte da madiere/staminali/scalmi e staminali/scalmi alternate nella posa, anticamente dovevano essere di rovere, io utilizzero' il noce ,
Ho portato via 2 mm dalle ordinate, perchè le utilizzero' per eseguire le coste, che verranno realizzate con lo spessore di 3 mm, ho preparato dei listelli di 1 mm di spessore x 3mm di larghezza, la tecnica utilizzata è molto semplice, con il piegalistelli piego il primo listello e lo piazzo con l' aiuto di elastici sull' ordinata, in seguito, dopo aver piegato il listello successivo metto la colla su quello posto sull' ordinata e piazzo il secondo sempre con gli elastici che lo tengono ben allineato mentre asciuga la colla, se possibile rifinisco il bordo dei listelli scartavetrando un poco al fine di far formare un po' di polvere di noce che riempirà lo spazio che certe volte si forma tra listello e listello,
Allegato 255628

Allegato 255629

Allegato 255630

Allegato 255631

Allegato 255632

Allegato 255633

luponero59 20-09-16 04:15 PM

5 allegato(i)
preciso che la tecnica riportata serve a fare le coste in questo caso, solitamente la preparazione delle coste viene realizzata in maniera diversa da quella che ho adottato, per cui con le ordinate avevo già preparato 17 coste parziali (quelle con il madiere, nelle foto che allego si vede la realizzazione di una costa con madiere nella quale vengono realizzati i fori da quali passa l' acqua reflua e residua che convoglierà per dinamica stessa, nel punto piu' basso della nave dove sono situati i pozzetti d' accumolo (li vedremo successivamente), comunque, oltre le 17 coste parziali sulle quali incollero' il terzo listello per terminarle, realizzero' sempre con 3 listelli le altre coste, l' ultimo listello che viene messo (quello a vista) viene diviso per formare le sezioni, ovvero madiere/staminali/scalmi e staminali/scalmi,
Allegato 255634

Allegato 255635

Allegato 255636

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Allegato 255638

e adesso vi saluto, se mi riesce vado a piazzare i "bagli", nel wip siamo quasi arrivati alla progressione in tempo "reale"

ciao a tutti,
alla prossima


luponero

anallie0 20-09-16 06:01 PM

Ottimo lavoro [emoji108] [emoji108] [emoji108]

eugi 20-09-16 06:25 PM

Propio bello come lavoro👏👏👏

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giangiu75 20-09-16 08:59 PM

Che bello, bravissimo!

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luponero59 21-09-16 01:13 AM

3 allegato(i)
[I]Grazie a tutti,
sono felice che il modello "piaccia" come molti di voi sapranno la marineria nostrana è ricca di navi bellissime e grandi navigatori, forse entrambi subiscono la problematica che molto di questa bellezza giace dimenticata, abbandonata, purtroppo dispersa, ma quando qualcuno per diletto o approfondimento inizia ad approfondire questa storia è come se le "cose" riprendessero vita, come se il vento rigonfiasse le vele per salpare nel mare delle meraviglia, dove ogniuno degli appassionati imbarcati e rapito di questa passione resta a bocca aperta...
cazzarola son diventato anche ispirato oltre che rimbambito, comunque di nuovo , grazie

dopo essere stato un pò a smanettare alle nave, riparto con il recupero delle lavorazioni che mancano per arrivare alle lavorazioni in tempo reale,
aver messo le coste mi permetteva di lavorare all' interno, preparare i banchi di voga e l' attrezzatura di gestione e il carico,
il modello elaborato si riferisce ad una imbarcazione con un solo ordine di remi, anche se solitamente questo tipo di navi era a due ordini di remi, il Tanzilli, lascia aperta questa possibilità lasciando inseriti nei capidibanda altri scalmi utilizzabili per il raddoppio dei remi, nella camera di voga interna ci sono 24 banchi di voga, sono appoggiati su una grossa trave per parte che sostiene 12 banchi con le relative pedane, sia la struttura portante e i banchi di voga sono in noce (chiaro) partendo dal presupposto che il continuo sfregamento di queste parti lignee provocato dai vogatori durante la voga "consumasse" logorando le parti esterna, rendendole piu' chiare delle altre parti strutturali (non pongo limiti alla fantasia, anche se effettivamente ho notato che alcuni legnami molto utilizzati, diventano piu' chiari di quelli che lo sono meno) posto alcune foto,
Allegato 255662

Allegato 255663

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le "panche" dei banchi di voga sono solamente presentate a secco,
sarebbero d' impiccio per altre lavorazioni,
mentre le pedane e il resto degli elementi strutturali sono incollati definitivamente,

luponero59 21-09-16 02:10 AM

10 allegato(i)
Nella realizzazione di un modello ci sono molte "lavorazioni" piu' o meno complesse, piu' o meno ripetitive, cosi' piu' o meno piacevoli, questa che segue per essendo una lavorazione di complementi d' "arredo" della nave mi è piaciuta molto, e sinceramente non nè avevo realizzata alcuna in precedenza, in pratica si tratta della realizzazione di alcune anfore che gli etruschi utilizzavano per trasportare olio oppure vino, sono tra i reperti piu' numerosi che sono stati recuperati, gli etruschi oltre che ad esercitare la pirateria erano grandi commercianti (e di rimando grandissimi degustatori di vino e olio bono!)
il tipo di imbarcazione stessa era utilizzato sia per il conflitto e per il commercio, per cui riportare nei modello alcuni elementi complementari inerenti mi è sembrato un logico arricchimento, ho riperito in rete un disegno che riporta le piu' comuni anfore del periodo della nave, che allego,
Allegato 255665
per cui mancava solo realizzarle in scala,
il materiale che ho utilizzato è il das, non è il massimo come lavorazione, tende a seccare velocemente non è particolarmente modellabile, se paragonato ad altre paste ma ha un pregio, è di colore "terracotta", e questo era un aspetto positivo, le anfore potevano essere fatte "piene" con tutto das, oppure vuote, ho deciso di farle "vuote" e per fare questo la tecnica cambia, ho riportato i disegni con photoshop, per realizzare delle dime, e poi ho riportato il profilo su dei blocchetti di polistirolo, come si fà per le sculture, l'ho tagliate contornandole, e mi sono comportato come se fossero di legno, ovvero con il trincetto e la carta a vetro per assottigliarle e rifinirle,,, il polistirolo, non è come il legno !, ma dopo qualche tentativo ho preso il via e ne ho preparata una seriedi otto anfore, 6 di quelle da olio (piu' allungate, come forma) e 2 da vino, piu' tonde, a questo punto ho steso il das facendo un "foglio" da 1 mm circa e l'ho messo sopra i calchi, il giorno dopo ho rifinito i particolari , ovvero il collo e il bordo e poi le anse, utilizzando un filo di ferro arroventato ho fatto sparire il polistirolo, è restato l' anfora vuota, per togliere l' impronte digitali, che restano durante la lavorazione quando il das è fresco, ho diluito con acqua e vinavil al 50% del das, e con un pennello di setole bianche ho passato sull' esterno dell' anfora la miscela, questo ha tolto i segni delle impronte, lasciando le classiche striature che si formavano durante la lavorazione delle anfore, il giorno dopo, con parte dei tondini utilizzati per mantenere l' anfora durante l' asciugatura ho fatto per ognuna il "tappo" ed ho invecchiato con un po' di bitume l' esterno, per renderle piu' "vissute", allego le foto
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luponero59 21-09-16 02:18 AM

2 allegato(i)
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oltre che l' immagine finale delle anfore, riporto anche il disegno che in precedenza il sistema non ha riconosciuto (ora sembra di si) o forse semplicemento ho fatto una cappellata, "sono cotto http://www.modellismo.net/forum/images/smilies/dead.gif"
vado a dormire,

salutandovi,
alla prossima

luponero

eugi 21-09-16 12:23 PM

Quote:

Originariamente inviata da luponero59 (Messaggio 1327357)
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Allegato 255681
oltre che l' immagine finale delle anfore, riporto anche il disegno che in precedenza il sistema non ha riconosciuto (ora sembra di si) o forse semplicemento ho fatto una cappellata, "sono cotto http://www.modellismo.net/forum/images/smilies/dead.gif"
vado a dormire,

salutandovi,
alla prossima

luponero

Bellissimi i dettagli sono stupendi 😀😀😀

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luponero59 21-09-16 10:27 PM

10 allegato(i)
Ringrazio Eugi, del quale ho visto i wip, sia la paranza e il battello alla deriva
sono piacevolissimi entrambi (soprattutto la paranza) seguiro' gli sviluppi della sezione del Victory, che sicuramente sarà, visto i precedenti, spettacolare !

ritornando alla nave etrusca, aver riportato in maniera "veloce" le fasi costruttive, ha contribuito a dimenticarmi piu' del normale situazioni, che mi sarebbe piaciuto illustrare, sarà per le successive, quelle ancora da realizzare,
mentre dopo le anfore un altra parte importante per l 'mbarcazione e che per la composizione stessa del modello doveva essere costruita prima della posa dei bagli per inserirla, anzi inserirle senza "problematiche", nell' imbarcazione sono riportate due pompe di sentina a "bindolo", da sempre una delle problematiche maggiormente ricorrenti è l' infiltrazione dell' acqua sia marina sia meteorologica, anticamente (i greci) avevano realizzato questi tipi di pompe, gli etruschi ne svilupperanno tecnologicamente le caratteristiche elaborando per i tempi una macchina semplice e innovativa, la pompa a bindolo è un meccanismo formato da un ingranaggio stellato (con incavi nei quali s' infileranno nel movimento rotatorio dei dischi) che azionato tramite una manovella mette in movimento l'ingranaggio stellato al quale sono collegati i dischi di legno tramite una corda, che agisce da catena di distribuzione, dalla parte opposta della ruota dentata è posizionata una puleggia di rimando, il movimento veniva determinato agendo sulla manovella, permettendo ai dischi di raccogliere l' acqua dal pozzetto di raccolta (il punto piu' basso, rispetto alla chiglia) e scorrendo in un condotto di sollevamento (parte stessa della pompa) portavando l' acqua nelle parte superiore dove c' èra un tubo di scolo che avrebbe portato l' acqua esternamente dall' imbarcazione, ho letto che la pompa poteva espellere 210 litri di acqua al minuto, ovvero il peso di una tonnelata d' acqua in soli cinque minuti, una quantità consistente e che con queste pompe impegnava solamente due uomini, a "mano" muovere la solita quantità ne avrebbe occupati molti di piu', con tutto quello che cio' poteva determinare...
ho iniziato a tagliare le parti esterne e le ho unite con un perno di legno, per assottigliarle insieme, per non andare fuori simmetria, poi ho tagliato i dischi in seguito la colorazione, le parti successive sono state il bloccaggio dei dischi sulla corda di distribuzione la costruzione degli elementi che compongono internamente la pompa e l' assemblaggio esterno e il piazzamento delle medesime in prossimità del pozzetto d' accumolo, a questo punto mancherà solo la posa del tubo (che doveva essere in piombo)
di scarico, come ormai fatto i precedenza allego le foto in "fila" seguendo la costruzione logica dei pezzi (spero !)
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eugi 21-09-16 10:45 PM

Quote:

Originariamente inviata da luponero59 (Messaggio 1327454)
Ringrazio Eugi, del quale ho visto i wip, sia la paranza e il battello alla deriva
sono piacevolissimi entrambi (soprattutto la paranza) seguiro' gli sviluppi della sezione del Victory, che sicuramente sarà, visto i precedenti, spettacolare !

ritornando alla nave etrusca, aver riportato in maniera "veloce" le fasi costruttive, ha contribuito a dimenticarmi piu' del normale situazioni, che mi sarebbe piaciuto illustrare, sarà per le successive, quelle ancora da realizzare,
mentre dopo le anfore un altra parte importante per l 'mbarcazione e che per la composizione stessa del modello doveva essere costruita prima della posa dei bagli per inserirla, anzi inserirle senza "problematiche", nell' imbarcazione sono riportate due pompe di sentina a "bindolo", da sempre una delle problematiche maggiormente ricorrenti è l' infiltrazione dell' acqua sia marina sia meteorologica, anticamente (i greci) avevano realizzato questi tipi di pompe, gli etruschi ne svilupperanno tecnologicamente le caratteristiche elaborando per i tempi una macchina semplice e innovativa, la pompa a bindolo è un meccanismo formato da un ingranaggio stellato (con incavi nei quali s' infileranno nel movimento rotatorio dei dischi) che azionato tramite una manovella mette in movimento l'ingranaggio stellato al quale sono collegati i dischi di legno tramite una corda, che agisce da catena di distribuzione, dalla parte opposta della ruota dentata è posizionata una puleggia di rimando, il movimento veniva determinato agendo sulla manovella, permettendo ai dischi di raccogliere l' acqua dal pozzetto di raccolta (il punto piu' basso, rispetto alla chiglia) e scorrendo in un condotto di sollevamento (parte stessa della pompa) portavando l' acqua nelle parte superiore dove c' èra un tubo di scolo che avrebbe portato l' acqua esternamente dall' imbarcazione, ho letto che la pompa poteva espellere 210 litri di acqua al minuto, ovvero il peso di una tonnelata d' acqua in soli cinque minuti, una quantità consistente e che con queste pompe impegnava solamente due uomini, a "mano" muovere la solita quantità ne avrebbe occupati molti di piu', con tutto quello che cio' poteva determinare...
ho iniziato a tagliare le parti esterne e le ho unite con un perno di legno, per assottigliarle insieme, per non andare fuori simmetria, poi ho tagliato i dischi in seguito la colorazione, le parti successive sono state il bloccaggio dei dischi sulla corda di distribuzione la costruzione degli elementi che compongono internamente la pompa e l' assemblaggio esterno e il piazzamento delle medesime in prossimità del pozzetto d' accumolo, a questo punto mancherà solo la posa del tubo (che doveva essere in piombo)
di scarico, come ormai fatto i precedenza allego le foto in "fila" seguendo la costruzione logica dei pezzi (spero !)
Allegato 255724

Allegato 255725

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Grazie luponero per i complimenti,ma devo togliere io il cappello per la tua opera,che si sta rivelando anche una fonte storica molto interessante e dettagliata...,ti sequiro con interesse...😀😀😉😉👏👏

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sumi 21-09-16 10:47 PM

Ma è fantastica e tutto a una velocità stupefacente
Senza contare tutte le spiegazioni che ci fornisci altro che lupo sei un ghepardo 🐆

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luponero59 21-09-16 11:02 PM

2 allegato(i)
"Teredine"

già il nome ,istintivamente, evoca qualcosa di sinistro e pericoloso,
lo sapevano bene gli antichi costruttori e naviganti, per molti anni saranno impegnati in questa estenuante lotta, per la difesa da questo verme, che trafora i legni di mare,
anche nella Divina Commedia, Dante, nel XXI canto dell' inferno , riporta questa continua manutenzione,

""Inferno, canto XXI

Quale ne l'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,

ché navicar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più vïaggi fece;

Come nell'arsenale dei Veneziani bolle d'inverno la tenace pece che servirà a spalmare le barche non sane, che non possono navigare, perché troppo logorate - pertanto c'è chi rassetta la barca, chi tura con la stoppa il fasciame ai fianchi delle navi che hanno più viaggiato;"

...non sono un secchione, non lo sono mai stato è stato solo culo, trovare un prologo d' effetto per illustrare un altra lavorazione , molto coinvolgente :)
Allegato 255736

questa sopra è una "teredine"
"" molluschi bivalvari, con aspetto vermiforme, che vivono in acque salmastre rosicchiando le palificate degli antichi porti che un tempo costituivano sostegno dei moli, ""
oltre ai pali rosicchiavano con impegno e dedizione anche il fasciame delle imbarcazioni, vuotandolo internamente,
nutrendosi della fibra legnosa e formando a loro volta una "cannula" calcarea internamente al legno dove alloggiavano, distruggendo in poco tempo le tavole stesse, con conseguenze nefaste per l' imbarcazione stessa,
la foto sotto, mostra i danni !!!
Allegato 255735
oggigiorno il pericolo è eliminato, grazie a vernici protettive e repellenti che proteggono gli scafi, ma anticamente si utilizzavano altre tecniche,
che ho cercato di riprodurre nella nave, e che cercherò di illustrare, prossimamente,

alla prossima,

luponero

pennaccino 22-09-16 12:12 PM

ciao
i miei complimenti x il wip e x la scelta del modello al di fuori dei soliti
modelli stravisti.
Un suggerimento x il futuro se metti un isolante fra la parte da estrarre e il fasciame ( cera o domopack) la estrazione è molto facilitata con meno rischi di danni.
Ripeto comunque complimenti.
ciao ENRICO

luponero59 22-09-16 10:36 PM

Ciao Enrico, ti ringrazio dei complimenti, in effetti avevo pensato anche al domopack, ma poi per comodità ho messo lo scotch, comunque è andata, ho visto i tuoi album, complimenti !!!
un modello che mi piacerebbe fare, è il galeone veneto, "come hai fatto anche te" chissa, per adesso cerco di terminare questa,
a risentirci,
cordialmente

Fabio

alias "luponero"

luponero59 22-09-16 11:35 PM

3 allegato(i)
anche gli etruschi al par dei "veneti" e di tutti i marinaie costrutturi di navi e palificate nel mare, utilizzavano un tecnica per cercare di risolvere questo problema, nella parte relativa all' opera viva, ricoprivano le tavole di legno formando un "cuscino" composto da un sottile panno di lana intriso di pece ed essenze vegetali, poi stendevano sopra di questo una sottile lamina di piombo
(anche i greci, utilizzavano questo sistema), il piombo è un metallo che regge all' ossidazione "brillantemente" ovvero l' ossidazione si limita alla creazione di quel leggero strato grigio scuro che si forma all' esterno, subito sotto il materiale è integro, presentando il colore argenteo, anche nell' acqua marina
reagiva bene, e quello importante per le teredini era impossibile perforarlo,
nella monografia in mio possesso, lo scrittore, nonchè realizzatore di un modello in scala 1/20, utilizza per simulare le lastre di piombo un foglio di stirene che poi colorerà per imitare il piombo, precedentemente "punzonato" per imitarne i chiodi per il fissaggio delle lastre,
io non ho mai utilizzato i fogli di stirene, e non conosco la tecnica di lavorazione (forse a caldo, per piegarli) per cui non mi sono "sbattuto" per reperirli, prediligo, quando è possibile, utilizzare il materiale "naturale" con il quale venivano realizzate le imbarcazioni ( sempre quando è possibile, quasi sempre) per cui il "piombo" se decidevo, di fare la copertura sarebbe stato il materiale da utilizzare,
c' è un problema , trovare il piombo realizzato con uno strato sottile è molto difficile, per le problematiche derivanti dalla manipolazione e lavorazione di questo metallo,se utilizzato normalmente, come succedeva prima in molte lavorazioni, produce danni alla salute, non si trova in Italia ma l' ho trovato in Germania, 6 lastrine 11x11cm x 0.5mm con uno strato di biadesivo, dopo qualche giorno è arrivato, appena possibile ho iniziato la "laminatura",
che consiste, come detto in precedenza, di ricoprire l' opera viva della nave, in scala ho tagliato le lastre 20mm di larghezza x 40 di lunghezza (60cm x 120cm) posandole come si realizza un pavimento con le mattonelle, le lastre successive alla precedente "partono" sempre dal centro della precedente,
(si capisce meglio dall' immagine)
Allegato 255778
le successive devono essere smussate sul bordo sul quale si mette il bordo della lastra successiva, iniziando la posa dalla poppa andando verso la prua, questo perchè rispetto al verso di navigazione, se la chiglia avesse svivolato sul fondo, le lastre non avevano esposto "i bordi" che si sarebbero, con lo svivolamento lacerati, o peggio pregiudicato la lastra/lastre stesse,
Allegato 255777
lastra dopo lastra, lentamente,
Allegato 255779

luponero59 23-09-16 12:05 AM

3 allegato(i)
per fare la parte sporgente della chiglia, ribattevo con un listello del medesimo spessore e larghezza della chiglia, la lamina di piombo così, aderiva abbastanza beneAllegato 255780, in seguito con un pezzetto di legno si ribatte (piano) i bordi sporgenti, la duttilità del piombo permette correzioni che con altri metalli è piu' difficile gestire, via via posavo le lastre,l' aspetto del fondo cambiava sia come vista e come peso, cosi' come nelle imbarcazioni etrusche la laminatura permetteva di bilanciare meglio la nave, permettendo una navigazione piu' stabile, era la zavorratura, (elemento fondamentale per la stabilità delle imbarcazioni)
Allegato 255781
era arrivato sera, il fondo della nave era laminato, l' effetto e il peso erano notevolmente cambiati, l' aspetto mi piaceva molto di piu', c' era solo un problema : avevo finito il piombo , porco boia !, mi mancava quel mezzo cm, prima di arrivare alla cinta che delimita la linea di galleggiamento,al di sotto della quale inizia l' opera viva ,, non ci voleva !!!
Allegato 255782

luponero59 23-09-16 01:28 AM

7 allegato(i)
il giorno dopo pensavo "icché farsi" richiedere un altra lastrina al venditore tedesco, sobbarcandomi il costo della spedizione ?( il solito di quando ne avevo richieste sei), oppure ribattere un pezzo di piombo da 3 mm portandolo a 0.5mm ? (trascorrendoci una giornata ) , comunque sia "'nà palla", allora sono andato a trovare un mio amico che lavora presso un magazzino di materiale edile, (sapevo che anni fà esistevano dei pannelli insonorizzanti che avevano all' interno del piombo)
ho provato a chiederglielo se per caso avevano quel materiale, aspettandomi una risposta negativa, invece,,, "si forse ce nè uno solo, da anni non sono piu' in produzione,,," insomma per farla corta, 1m x 1m, con una lastra interna da 0.35mm e gratis, ma se c'ero andato prima dal mio amico ! altro che venditore teutonico, che hanno tutto, ma a caro prezzo 37 € con la spedizione, chi trova un amico, trova un tesoro !, quasi, visto il costo del piombo !!!, ma andiamo avanti,
ho terminato la laminatura, ne ero soddisfatto, se partivo subito con il 0.35 mm veniva meglio, ma andava bene anche cosi, ho passato sopra un po' di brunitore, ma come mi aspettavo, il cambiamento è stato appena percettibile,
Allegato 255784
lo farà sicuramente in seguito,
ma mancava ancora un aspetto estetico, la chiodatura delle lastre, ovvero il metodo utilizzato per fermarle alle tavole di legno, gli etruschi utilizzavano chiodi di bronzo, ricavandolo fondendo lo stagno e il rame, i chiodi erano di un paio di cm con una testa larga di 1cm, in scala 1/30 sarebbe uguale a 0.33mm, si puo utilizzare un bulino, ma si tenderebbe a fare un piccolo buco,
la testa di un chiodo a "filo" con la lastra è "cosa diversa", ci vorrebbe una fustella, ma non esiste di simili dimensioni,
( da ragazzo, quando mi innamorai di questa passione, avevo due maestri, Mugnai e Fiaschi, due grandissimi modellisti fiorentini, e quando ero all' associazione Navimodel di Firenze, mi dicevano, "quando un tucciai gli strumenti pe fare icche tu devi fare, inventategli !!!") questi due personaggi erano dei mostri di bravura, i migliori in assoluto che ho visto e che ho avuto la fortuna di conoscere 40 anni fà, impossibile emularli, solo cercare di seguirne i consigli, quello di farsi gli attrezzi, loro facevano altre cose anche, erano Artisti, ma questa è un altra storia) allego un po' di immagini, che riportano la chiodatura la parte interna delle lastre è realizzata a "losanga",
Allegato 255785
Allegato 255786
questa che segue è l' ingrandimento, si vede la testa del chiodo, a filo della lamina, con la parte centrale inchiodata a losanga
Allegato 255787
immagini del fondo laminato
Allegato 255788
Allegato 255789
lo strumento realizzato per l' imitazione dei chiodi, è un semplice ago da punture (iniezione) spezzato a mèta e rifinito con carta a smeriglio, appoggiandolo e facendo un po' di pressione, riproduce abbastanza bene la testa del chiodo,
Allegato 255790
avevo finito, ed ero soddisfatto, avevo fatto una bella parte,
una di quelle che solitamente non si vedono, perchè restano sotto,
ma ero contento lo stesso,

con questa vi saluto,

alla prossima
luponero

anallie0 23-09-16 09:47 AM

Bel lavoro [emoji57]


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