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Ciao a tutti gli amici del forum
sicuramente ci sono stati dei periodi in cui l'"Italia" (uso questo nome in ottica generale geografica multi-regno e non necessariamente come Nazione unioca) è stata all'avanguardia nella tecnologia marittima, anche rispetto ad altre nazioni, non solo in area europea ma anche mondiale. In effetti, non abbiamo mai avuto delle "victory" così maestose, come ivascelli di 1° rango da 100 e passa cannoni, per tutte le ragioni che ha spiegato il buon Paolone, ma se analizziamo altri periodi storici (come faceva men notare il buon Sebastian) la tecnologia italiana a volte spiccava su tutti... Giusto per citare alcuni esempi (che so che a qualcuno di voi faranno storcere la bocca perchè si tratta di navi NON a vela) più vicini al nostro secolo, non dimentichiamo che nel periodo successivo all'ultima Guerra di Indipendenza, anche per rifarsi completamente della sfortunata Battaglia di Lissa, la genialità italiana realizzò delle navi (sopratutto militari) che suscitarono l'ammirazione (e la preoccupazione) del mondo intero. In particolare faccio riferimento a due "capolavori" (per quell'epoca) di ingegneria italiana : le corazzate "Duilio" e "Dandolo" del 1876 e, qualche anno dopo, le corazzate veloci "Italia" e "Lepanto" del 1880 che, addirittura, furono costruite in anticipo sui loro tempi... tanto da essere considerate i precursori dei futuri incrociatori da battaglia che fecero epoca durante la 1a GM. Senza poi pensare alla genialità di progettisti appunto come Benedetto Brin, ed il Cuniberti che ideò primo al mondo l'idea della nave da battaglia monocalibra (passata poi alla storia mondiale come "dreadnought" dal nome della nave inglese che fu costruita sulla base delle idee esposte dal Cuniberti) E vogliamo parlare, sempre più vicino a noi, di quelle "piccole meraviglie" che furono (su idea italiana) i motoscafi veloci da attacco silurante, i famosi MAS? Che rivoluzionarono con il loro esempio le battaglie navali in acque ristrette??? beh... questi sono pochi esempi, e so che a molti non piaceranno (si tratta di navi moderne, da guerra e non a vela...) ma era solo per dare l'idea che anche se non abbiamo mai costruito una Victory, possiamo essere fieri ed orgogliosi della nostra tradizione tecnica navale, dalle galeazze di Lepanto al MAS di Luigi Rizzo. Scusate questa piccola "deviazione" e buon proseguimento di chiacchierata Ciao ed a riscriverci presto JP |
Ciao a tutti,
concordo con JP e con tutti gli altri amici del forum sul ruolo non secondario dei progettisti e dei costruttori italiani (pensiamo ai cantieri triestini, veneziani, napoletani, pugliesi, ecc.). Un sicuro successo ingegneristico e commerciale è ad esempio rappresentato dalla classe Garibaldi, con esemplari venduti in mezzo mondo. E' anche vero che, da italiani, spesso non siamo riusciti a concretizzare le buone idee in navi efficaci (oltre che belle e di disegno innovativo) a causa delle lungaggini e dei problemi burocratici e logistici che affliggevano i cantieri e l'amministrazione. Un esempio è la classe Vittorio Emanuele (1901/1907) di Cuniberti, una classe fra le più veloci quando progettata ma di prestazioni assolutamente ordinarie quando finalmente varata. Per saperne di più: Archivio Storico Navi della Marina Militare The Italian Navy (Regia Marina), 1860-1915 Ciao, Ferruccio |
Grazie a tutti per aver colmato queste mie lacune :tunz6rh:
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cambio titolo
Visto che la discussione ha preso una direzione diversa e con possibili sviluppi ulteriori ... ho cambiato il titolo originario così il topic è maggiormente visibile.
Trink p.s. Così come Cuniberti per la I GM, nella II GM un progettista di eccezione fu il Generale Pugliese. |
In giro ci sono delle bellissime riproduzioni del brigantino "Dittatore Garibaldi" ecco alcuni link:
Il Brigantino "Dittatore garibaldi" Benvenuti nel sito dei Modellisti Senesi |
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hai toccato uno dei miei "amori segreti" che sto inseguendo da tanti anni e che prima o poi, appena avrò più esperienza e capacità, metterò in cantiere (diciamo tra 5-6 anni...) come coronamento di un percorso di sviluppo modellistico. La classe Vittorio Emanuele, con le altre sue navi (Regina Elena, Napoli e Roma) sono in assoluto le mie preferite, e le considero (ma non sono il solo) tra le navi da guerra più belle ed eleganti realizzate nel periodo ed in quelli successivi. Peccato che non fossero poi altrettanto potenti quanto le loro contemporanee di altre nazioni... ma senza dubbio la "classe" e lo "stile" ci sono, sotto ogni punto di vista. Sto recuperando ormai da molti anni tutte le informazioni circa questa classe, disegni, foto, schizzi, dati, libri, etc... ed al momento, oltre a possedere i disegni della Napoli (del Barbieri) credo di essere l'unico in italia ad avere una copia (che per ragioni di correttezza e sicurezza tengo religiosamente riservata) dei disegni ORIGINALI di cantiere della Vittorio Emanuele, dato che sono in trattativa, da qualche tempo, per l'acquisto degli originali stessi, su mercato estero, che da molti decenni non sono più in Italia, nemmeno negli archivi della Marina Militare o in qualche museo. Ovviamente, per questioni di riservatezza e di delicatezza, questi disegni al momento non sono distribuibili nè tantomeno pubblicabili, ma se riesco a portarli a casa, allora come proprietario ufficiale (con tanto di atto legale), potrò farne ciò che più ritengo giusto. :-) Vi farò sapere come andrà questa avventura... ciao ed a riscriverci presto JP |
2 allegato(i)
Ciao!
Condivido assolutamente il tuo giudizio sulla classe Vittorio Emanuele. Eleganza, innovazione, proporzioni, semplicità. E fortunello per i disegni. Io ho avuto l'onore di visitare per motivi professionali l'archivio storico del Muggiano, due ore commoventi fra le carte riunite di tutti i maggiori cantieri italiani. Però averli in casa è un'altra cosa:smilese:. Per dare un'idea su che cosa stiamo parlando, ecco una foto della Regina Elena ed una (più piccola) della Napoli tratte dal sito BigBadBattleships. A risentirci, Ferruccio |
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In ogni modo, se ti capita di trovarlo in qualche sito di libri usati (a volte ci si riesce) e vuoi qualche decina di foto della classe Vittorio Emanuele, ti consiglio di cercare il libro (di Bargoni) "Le navi di linea italiane" oppure recuperare i libri della collana "orizzonte mare" in cui c'erano diversi photofiles della clesse, e delle bellissime foto, in particolare delle Napoli e della Regina Elena. Io sono stato fortunato, e con alcuni anni di ricerca (ed anche qui con molta spesa) sono riuscito a rimettere insieme questa collezione di volumetti ormai quasi introvabili... Se capita, magari ti mando qualche foto scannerizzata ciao ed a riscriverci presto JP |
vascelli?
Anchio in molte occasioni mi sono chiesto quali vascelli "l'Italia "potesse vantare nel 1700....avevo letto
in qualche posto del vascello da t4 cannoni chiamato "Rivoli" ma forse è francese?..non ho ben presente il contesto storico del periodo ...ma probabilmente la penisola italiana era così frammentata e divisa in tanti piccoli stati da non poter vantare vascelli conosciuti come il Bellona, Vanguard,Victory e via così.... Un pò per orgoglio nazionale trovo le navi della regia marina molto belle....la Vittorio Veneto , la Roma ,incrociatori e corrazzate che persino (leggevo da qualche parte) gli americani volevano impiegare per il conflitto fuori dal Mediterraneo peccato la mancanza del radar nel conflitto contro gl'inglesi nella Seconda Guerra Mondiale e come dimenticare che purtroppo gl'inglesi riuscivano a sapere in anticipo ogni mossa della nostra marina.....va bè dimenticavo che la guerra non è una cosa di cui forse andare fieri...ciao a tutti |
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anzi direi pi veneziana sotto la supervisione francese per questo chiedi a madamaluise e una che sa certo piu di me sull a rivoli per le altre navi ne abbiamo avute addirittura altre 8 varate per lo piu a castallammare di stabia sotto il regno delle 2 sicilie 6 delle quali varate durante l epoca borbonica pre rivoluzione napolatana tutti vacselli d a 74 cn le altre unita vennero varate sotto ill regno di murat ed altre vennero varate durante la restaurazione borbonica tra cui il monrca la piu grande nave a vela varata in italia un che e cambiata da 90 a 80 cn poi vengono le unita pirofregate e altre all avanguardia per l epoca anche per le piu grosse marine dell epoca quella francese e inglese dato che il rd2s era l unico altro regno in cui venivano costruite caldaie e motori a vapore oltre alla francia e all inghilterra le unita poi vennero integrate nella regia marina italiana |
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che la canteristica navale italiana sia avanti con i passi è verità anche durante il conflitto non si e fermato, saremmo stata la prima marina ad avere un'unità con i progenitori dei missili a bordo ma purtroppo è stata bombardata mentre era in porto a taranto. |
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Testualmente: "Il Sannita è stato un vascello della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, varato dal Cantiere navale di Castellammare di Stabia nel 1792. L’anno successivo, comandato dal conte Francesco Spannocchi Piccolomini, fece parte della squadra sarda che cooperò con gli inglesi alla difesa di Tolone contro i repubblicani di Francia. Nel 1795 venne assegnata alla divisione mandata ad unirsi alla squadra inglese del Mediterraneo secondo la convenzione anglo-napoletana del 12 luglio1793. Sul finire del 1798, a capo di una divisione del brigadiere Francesco Caracciolo, scortò da Napoli a Palermo il vascello inglese Vanguard, sul quale l’ammiraglio Nelson portava i Borboni di Napoli che fuggivano dalla rivoluzione. Traversata difficile per il mare burrascoso e per la scarsezza dell’equipaggio che aveva in maggioranza disertato prima della partenza. Da Palermo il Sannita venne mandato a Messina e qui disarmato." Ciao a tutti Gianluca |
ma il sannita non e della marina unitaria e della marina delle 2 sicilie
solo il re galantuomo ex monarca e stato della marina unitaria i vascelli sannita archimede capri partenope e altri 2 sono della prima grande marina borboninica del 1770/1799 poi ne vengono altri sempre borbonici tra cui il vesuvio e il secondo capri che sono dalla prima meta dell 800 che furono impostati sotto il regno murattiano e varati successivamente |
Cari amici (o forse è troppo?),
sono molto contento quando vedo che vi sono persone (e lo sono ancor di più quando intuisco che si tratta di giovani),che si interessano alle marine pre unitarie e alla Real Marina in particolare.Qualche eccezione nella francofilia e anglofilia modellisticamente dilagante è sempre una cosa bellissima.Tuttavia,questa NOSTRA passione si scontra ,e si scontrerà purtroppo anche in futuro, con la mancanza di informazioni.Negli ultimi anni,grazie allo sforzo di alcuni storiografi appassionati di marineria nostrana (Formicola,Romano,Sirago), qualcosa è venuta fuori.Ma di non facile utilizzo modellistico.Nemmeno per i più esperti (o presunti tali).Sono comunque ormai alla portata di tutti molte informazioni di base.E i vostri topic dimostrano che si tratta di un argomento che,nelle sue linee generali,è masticato ormai da molti.Tuttavia sono necessarie alcune precisazioni (senza voler cattedraticamente impartire lezioni a nessuno,ovviamente).Andiamo per ordine: I vascelli propriamente detti napoletani ,in quanto impostati e varati prima della Restaurazione (Regno di Ferdinando IV), furono solamente sei (e uno di essi,tra l'altro non prestò mai servizio), ideati e realizzati in base a quello che è storicamente noto come "programma Acton".Il programma Acton,ispirato da Sir Acton facendo leva sulla vanità del Re e ancor di più su quella della Regina,mirava da parte dell' Inghilterra a creare una squadra navale ausiliaria a costo zero in funzione antifrancese.Intento in parte riuscito.Il vascello capoclasse fu il Partenope da 74 cannoni disegnato sulla base dei piani del Leopard francese.Vennero subito dopo i tre "normanni" (ruggiero,guiscardo,tancredi) e poi il Sannita (esiste il modello di cantiere) e l'Archimede.Basta.Il Capri,invece,venne impostato regnante Murat nell'agosto 1808 e rimase in armamento sino al 1843.Subendo due radicali trasformazioni.La prima a Malta per ben tre anni e la seconda a Napoli.Da qui l'idea che vi siano stati DUE vascelli con lo stesso nome.Ma non è così.Altro vascello murattiano fu il Gioacchino,che venne successivamente ribattezzato S.Ferdinando e andò perduto per incendio.Per ultimo,il "Vesuvio", a Restaurazione avvenuta e Regno delle Due Sicilie costituito,varato nel terzo decennio dell' 1800.Un quarto vascello, l' "Achille" , non venne mai ultimato .Per la precisione, infine , non è del tutto esatto affermre che fu solo il "Monarca" a transitare nei ruoli della Regia Marina.Vi giunse anche il "Vesuvio", appunto, per il quale addirittura si era da qualche tempo programmata la "riduzione",come si diceva allora,ad elica (in parole povere la trasformazione in pirovascello).Non se ne fece niente,dal momento che la nave aveva 35 anni di servizio e molte campagne oceaniche di rappresentanza sulle spalle.Il glorioso vascello rimase in disarmo e alla fine venduto per la demolizione.Mi dispiace di avervi annoiati.O forse no ? |
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