DATSUN 240Z SAFARI 1973 - FUJIMI
Si tratta di un bel modello, non è un Enthusiast, ma Fujimi, quando vuole, sa sfornare delle belle, bellissime riproduzioni. Buone linee, buon dettaglio, buona lavorazione dei materiali.
Nel tempo sono state presentate diverse versioni di auto “rally look”, come questa. Si tratta di versioni stradali arricchite da decals e, a volte, qualche accessorio corsaiolo.
Nel caso specifico questa Datsun è forse tra le più fortunate.
La 240Z è un mito. Nata per fare la concorrenza a modelli ben più blasonati di GT, soprattutto in nord america, è stata da subito un’icona del design fra le coupè.
Da notare come per la linea i giapponesi si siano affidati ad un designer di prestigio come Von Goertz proprio con l’intento di non fallire.
Fujimi qui ha fatto un buon lavoro, la carrozzeria (peraltro bella spessa) è ben definita e proporzionata, solo la griglia frontale è piena ed essendo bella grande stava forse meglio aperta con una griglia aggiunta.
Il kit propone anche la meccanica (il cofano però è solidale alla scocca e va aperto secondo la discrezione e l’abilità del modellista) e un buon interno dettagliato soprattutto nella parte anteriore e un po’ spoglio dietro. Tutto è ovviamente “stradale”, manca di ogni particolare racing, di rollbar, sedili ecc. Bisogna ricostruire di sana pianta, agevolati però dalla semplicità dell’allestimento della macchina da corsa vera che derivava strettamente dal modello di serie. Per questo lavoro, utilissimo è il solito libro “Rally cars” di Klein che riporta molte foto di dettaglio dell’auto dentro e fuori, seppure non riferite alla versione oggetto della riproduzione. La vera 240Z safari era sì derivata dalla versione stradale, ma era seguita da un reparto corse molto professionale ed era dunque ricca di piccoli dettagli facili da riprodurre e deliziosi per i modellisti più appassionati. Degli di nota, per esempio, gli scarichi dotati di protezioni per il fango, una sorta di paratia a croce all’interno del tromboncino finale da fare con il plasticard…..deliziosi dicevo.
La Casa viene invece in aiuto per quanto riguarda l’allestimento esterno fornendo paraurti specifici, fari supplementari e ruote corrette. Spettacolari, in puro stile Fujimi, le ruote.
Anche la livrea sembra OK confrontandola con le poche foto trovate della vettura vincitrice del Safari 1973 e specifica per le due vetture in gara.
Assenti, ma anche in questo caso facilmente riproducibili “in casa”, alcuni dettagli tipo ganci, mud flap e indicatori di direzione anteriori. Questi ultimi, in particolare, erano delle luci posticce applicate in verticale sotto al paraurti in corrispondenza di dove era tagliato a formare uno scalino. Quelle di serie, belle e integrate nella carrozzeria, andranno dunque applicate e verniciate insieme alla scocca in rosso.
Le decals sono ben stampate e molto sottili, come d’abitudine del marchio. Consapevolmente, però, qualcuno si è preoccupato di inserire un ulteriore foglio con le sagome bianche da applicare prima della posa delle decals vere e proprie in modo da evitare indesiderate trasparenze sul rosso e sul nero della scocca.
Mancano del tutto (e non ci starebbero male…) le fotoincisioni. Ne ha fatto uno sheet Acu Stion, bello, ma piuttosto caro.
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