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Vecchio 11-12-09, 10:03 PM   #16
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predefinito canone rai

Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV. Trattandosi di un'imposta sul possesso o sulla detenzione dell'apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall'uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive.

Abbonamenti per uso privato

Nel caso dell'abbonamento per uso privato il canone è unico e copre tutti gli apparecchi posseduti o detenuti dal titolare nella propria residenza o in abitazioni secondarie, o da altri membri del nucleo familiare risultante dallo stato di familia. Non esistono più i canoni per le seconde case, L. 06/08/1990 n. 223 per le autoradio e per le imbarcazioni da diporto. L.27/12/1997 n. 449
E' stato inoltre stabilito l'esonero dall'obbligo di pagare il canone di abbonamento alla radio per i detentori di apparecchi radiofonici collocati presso abitazioni private.L. 27/12/1997 n. 449


Disdetta dell'abbonamento

La disdetta dell’abbonamento, si realizza esclusivamente al verificarsi dei seguenti eventi:


L’abbonato cede tutti gli apparecchi in suo possesso dando esatta comunicazione delle generalita’ e indirizzo del nuovo possessore.

La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata all'Agenzia delle Entrate - Ufficio Torino 1 - S.A.T. - Sportello Abbonamenti alla Televisione - C.P. 22 - 10121 Torino
(art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
Successivamente all'invio della raccomandata, il S.A.T. invierà all'abbonato un modulo di dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che dovrà essere debitamente compilato, firmato dal cedente e dal cessionario e restituito per la definizione completa della richiesta di annullamento.

L’abbonato comunica di non essere piu’ in possesso di alcun apparecchio fornendone adeguata comunicazione (ad es. per furto o incendio).

La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata all'Agenzia delle Entrate - Ufficio Torino 1 - S.A.T. - Sportello Abbonamenti alla Televisione - C.P. 22 - 10121 Torino
(art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
Anche in questo caso, successivamente all'invio della raccomandata, il S.A.T. invierà all'abbonato un modulo di dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che dovrà essere debitamente compilato, firmato e restituito per la definizione completa della richiesta di annullamento.

La disdetta dell’abbonamento alla televisione denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento del canone dal 1 gennaio dell’anno successivo.
La disdetta dell’abbonamento alla televisione denunciata entro il 30 giugno dispensa dal pagamento del canone dal primo luglio. Qualora l’abbonato abbia gia’ corrisposto l’intera annualita’ non e’ previsto per legge chiedere il rimborso.
Poiche’ il pagamento trimestrale costituisce una rata del canone semestrale non e’ possibile dare disdetta dell’abbonamento senza aver corrisposto almeno l’importo per il semestre.


Nel caso che gli abbonati intendano rinunciare all’abbonamento senza cedere ad altri i loro apparecchi, devono presentare disdetta, entro il 31 dicembre, chiedendo il suggellamento degli apparecchi stessi.
(art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
La disdetta con richiesta di suggellamento degli apparecchi, se presentata entro il 31 dicembre, dispensa dal pagamento del canone dal primo gennaio dell’anno successivo.
Contemporaneamente all’invio della disdetta gli abbonati devono versare all’Agenzia delle Entrate - S.A.T. Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino Vaglia e Risparmi, indicando nella causale il numero dell’abbonamento, l’importo di € 5,16 per ogni apparecchio da suggellare. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
Il suggellamento consiste nel rendere inutilizzabili, generalmente mediante chiusura in appositi involucri, tutti gli apparecchi posseduti dal titolare dell’abbonamento e dagli appartenenti al suo nucleo familiare presso qualsiasi luogo di loro residenza o dimora. (art. 10 e 12 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)

La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata all’Agenzia delle Entrate S.A.T. - Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)

Successivamente all'invio della raccomandata di disdetta, l'abbonato ricevera' dal S.A.T. Sportello Abbonamenti alla Televisione, un modulo di dichiarazione integrativa della richiesta di suggellamento, dove dovranno essere indicate precisazioni circa la marca dei televisori, della loro ubicazione, orari di disponibilità per procedere al suggellamento da parte degli Organi competenti, che dovrà essere restituito debitamente compilato ai fini di una corretta e completa definizione della pratica di annullamento.

In mancanza di regolare disdetta l’abbonamento si intende tacitamente rinnovato. R.D.L. 21/02/1938 n. 246

Il canone in Europa

Il canone di abbonamento rappresenta la principale fonte di finanziamento del servizio pubblico nella maggior parte dei paesi europei.
Il canone pagato in Italia è il più basso dell'Europa occidentale.


FONTE RAI ABBONAMENTI
__________________
SOCIO FONDATORE DEL MUSEO FERROVIARIO TRIESTE CAMPO MARZIO
Associazione Museo-Stazione Trieste Campo Marzio
CIAO DA ALESSANDRO

Ultima modifica di stralis; 11-12-09 a 10:18 PM
stralis non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 12-12-09, 09:15 AM   #17
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L'avatar di TONYM73
 
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Quote:
Originariamente inviata da stralis Visualizza il messaggio
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge [cut]
Come appunto ho scritto prima,le norme (seppur di 70 anni fa) ci sono tutte,ma che io sappia il cosiddetto "suggellamento" degli apparecchi è rarissmo,anche fra chi dichiaratamente non paga.

Poi ci sarebbe da scrivere un libro per commentare il tutto.

Quote:
Il canone di abbonamento rappresenta la principale fonte di finanziamento del servizio pubblico nella maggior parte dei paesi europei.
Il canone pagato in Italia è il più basso dell'Europa occidentale.


FONTE RAI ABBONAMENTI
Questa poi è una boiata (imho) grande quanto una casa e spesso viene fraintesa da molti.

Come principale fonte di finanziamento del.... servizio pubblico!
Qui casca l'asino: in quella frase servizio pubblico è inteso il servizio che la RAI (come televisione pubblica appunto) offre alla comunità in cambio del canone.E agli albori dell'era televisiva era infatti [come recita la frase] l'unica fonte di sostentamento.

Oggi,con l'avvento della tv commerciale,c'è da rivedere il tutto.
Innanzitutto dobbiamo scoprire allo stato attuale chi si sostenta con i proventi del canone.
La tv,anche la RAI,è ormai nelle mani di privati,anche se continua ad essere controllata dallo stato.Questi privati si gonfiano le tasche con i millemila miliardi che vengono dall'incredibile,intollerabile,spudorata pubblicità che martella le nostre teste ogni giorno,a qualsiasi ora.
I proventi del canone RAI entrano nelle tasche dell'erario pubblico e probabilmente servono per pagare a suon di miliardi i vari Bonolis,Carlucci e chi più ne ha più ne metta.
Questo accadeva anche prima naturalmente,ma i programmi erano programmi e la pubblicità era solo un intervallo.Oggi è un bordello e non si capisce più nemmeno quando stiamo vedendo un film o un documentario e quando invece c'è uno spot.Senza contare gli americanismi tipo sottotitoli scorrevoli e fumetti vari che appaiono nello schermo durante i programmi.

La verità è che oggi la tv col suo canone è un enorme businness che poco o niente ha a che fare col servizio pubblico,e chi se ne frega se gli utenti che sono obbligati a pagare non sono per niente contenti di come venga gestita.
Vorrei proprio vedere se rifacessero un referendum per abolire la pubblicità nei film,come andrebbe a finire.
Ma magari porterebbero poi il canone a 300 euro all'anno,dato che in Italia è il paese dove si paga meno
TONYM73 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 13-12-09, 09:33 PM   #18
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comp61 è un newbie...
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aha, L` Italia é magnifica perché ci sono le leggi, ma nessuno le rispetta. Anzi si fa passare per stupido chi lo fa!
comp61 non è in linea   Rispondi quotando
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