Premessa 1: si tratta della mia prima recensione, quindi chiedo scusa sin da ora se dovessi omettere particolari e/o dettagli tecnici di cui magari qualcun altro è più pratico.
Premessa 2: avendo acquistato il modello senza la radio di serie, non posso inserire una recensione della stessa.
LA TECNICA E LA DOTAZIONE DI SERIE:
Il modello si presenta come un "ibrido" fra un truggy ed un monster truck, in scala 1:8. Parlo di "ibrido" perchè, a differenza di un monster truck come il Savage Flux della HPI, qui ci troviamo di fronte ad un mezzo con 3 differenziali (riempiti con del comunissimo grasso), di cui il centrale monta la corona (in plastica, da 50 denti) che riceve la forza motrice dal pignone (in acciaio, da 12 denti) del motore e la distribuisce verso il differenziale anteriore e quello posteriore.
Cosa lo fa rientrare nella categoria monster truck allora? Sicuramente le ruote fornite di serie. Come è possibile vedere dalla foto, hanno un diametro esterno della gomma di ben 17 cm!
N.B.: non lasciatevi trarre in inganno, non si tratta di cerchi bead-lock, ma di normalissimi cerchi a cui va incollata la gomma. E' semplicemente un tocco stilistico.
La trasmissione è interamente affidata a CVD in acciaio. Di questi, data la posizione particolarmente avanzata del motore, quelli che portano il moto ai differenziali sono di lunghezza molto differente (molto corto quello anteriore e decisamente più lungo quello posteriore). Non ho ancora ravveduto particolari effetti, positivi o negativi, dovuti a questa scelta progettuale, se non quello, probabilmente, di posizionare le masse in una determinata maniera. Di fatti, rispetto a moltre altre configurazioni, qui abbiamo ricevente, motore e regolatore posizionati da un lato e vano batterie e servo dall'altro. Tutta la meccanica centrale è protetta da un coperchio in plastica, opportunamente forato per permettere il passaggio dell'aria, che forma, con la scatola inferiore (sempre in plastica), un "sandwich" che racchiude quanto elencato e descritto sopra e che è fissato al telaio, in alluminio e dello spessore di 3,5 mm, tramite delle viti che si avvitano e svitano dall'interno. Sotto al telaio troviamo anche un carterino in plastica rossa (pressochè identico a quello superiore) che protegge la corona centrale. Il "sandwich" è tenuto chiuso da 4 alette orientabili e presenta un foro in prossimità della sede dell'interruttore di accensione del modello.
Rimanendo all'interno di questo "sandwich", cito brevemente la presenza di un regolatore ACE RC da 150A, identico allo Xerun di casa Hobbywing, ma privo della porta sensore, quindi impossibilitato all'utilizzo di motori sensored, ed un motore brushless sensorless ACE RC "Ripper" da 2000 kV.
Il servo dello sterzo (ACE RC S2008 MG con ingranaggi in metallo), come avviene nella maggior parte dei modelli RTR, risulta inadatto alle caratteristiche del modello stesso. Poco male, esistono vari servi, digitali e con ingranaggi in titanio, che non costano nemmeno troppo (io, per il semplice fatto che l'aveva disponibile Jonathan a San Lazzaro di Savena, ho optato per uno
Spektrum A6030).
Andando ad esaminare gli assi anteriori e posteriori, quindi uscendo dal contenitore centrale, troviamo, sul fronte, un sistema di sterzo, sovrastato da una piastra di rinforzo in alluminio stampato (non ricavata dal pieno), con salvaservo in pastica e ghiera di regolazione del precarico molla in ergal.
Le torri degli ammortizzatori sono anch'esse in alluminio stampato dello spessore di circa 4 mm e presentano un buon numero di fori per variare l'assetto del mezzo a seconda delle proprie preferenze/esigenze.
Le ruote anteriori montano su dei trascinatori in ergal allungati (ossia con un offset marcato) ed i fuselli sono legati ai braccetti tramite pivot ball, come avviene, tanto per fare un esempio, sulla Mugen MBX6. I braccetti stessi sono realizzati con una plastica di elevato spessore e montano su delle piastrine di convergenza in alluminio con inserti in plastica in cui vanno ad inserirsi i perni metallici (sono presenti degli spessori in plastica per variare l'angolo di caster delle ruote anteriori).
Sui braccetti si possono trovare anche i grani per la regolazione del droop. Una finezza per un monster truck, ma, data la possibilità di trasformarlo facilmente in un truggy, possono sempre tornare utili.
I CVD, che trasmettono il moto di rotazione alle ruote, hanno la particolarità di essere a diametro variabile, ossia partono con un certo diametro dai bicchierini dei differenziali e vanno crescendo man mano che ci si avvicina alla ruota. Penso che questa soluzione sia stata studiata per fornire ulteriore robustezza.
Gli ammortizzatori sono interamente in alluminio (corpo e cappuccio) con regolazione del precarico molla tramite spaziatori in plastica di varie dimensioni. Non si tratta di ammortizzatori big bore, ma assolvono pienamente al loro compito, sebbene vi sia la possibilità di raddoppiarli su ogni braccetto (personalmente non ne ho ancora sentito la necessità, ma parlerò dopo delle impressioni di guida). Gli steli sono protetti da delle membrane in gomma a "soffietto" che evitano l'accumulo di sporcizia sugli stessi.
Il fissaggio della parte inferiore degli ammortizzatori ai braccetti avviene tramite perni che vengono inseriti in una delle 2 sedi disponibili e tenuti fermi da dei grani "affogati" nei braccetti.
Il modello monta, di serie, una barra stabilizzatrice da 2,7 mm. sull'asse posteriore, mentre una seconda barra, per l'asse anteriore, viene fornita smontata, così che ognuno possa decidere se montarla o meno, sempre in base alle proprie esigenze.
Per finire, con il modello viene fornita, smontata, anche una comoda wheelie bar, con 2 rotelline di diverso diametro fra cui poter scegliere. Inoltre troviamo le piastre per variare la convergenza anteriore e posteriore, vari spaziatori per gli ammortizzatori e tutti gli attrezzi necessari per lo smontaggio ed il rimontaggio del modello, compresa una comodissima chiave a tubo, componibile, per i dadi da 17 delle ruote.
LE IMPRESSIONI DI GUIDA:
Questo modello, nonostante appartenga alla categoria dei monster truck, si sta rivelando particolarmente stabile, anche nelle curve prese ad alta velocità, senza mai cappottare (se non nel caso di ostacoli che possano far perdere l'assetto al mezzo, come cespugli di erba particolarmente grossi o buche molto pronunciate e su terreno non scivoloso). Da quando l'ho comprato gli ho fatto fare di tutto e di più e non ho ancora rotto o danneggiato niente, sebbene io possa dire che un "punto debole" del modello siano i supporti anteriori per la carrozzeria, che, di serie, vengono montati molto alti (consiglio vivamente di montarli più bassi, dato che ce n'è la possibilità, anche a costo di trimmare la carrozzeria stessa).
Dopo aver fatto varie scariche ho anche rifatto differenziali (60.000 anteriore, 15.000 centrale e 5.000 posteriore) ed ammortizzatori (500 anteriore e 450 posteriore) ed ho fatto qualche minima variazione di assetto, per rendere il mezzo più rigido, dal momento che non ho intenzione di "truggyzzarlo", ma di mantenerlo come mezzo da cazzeggio estremo e devo dire che, se già prima era una goduria farlo saltare per dei metri, ora mi sento anche maggiormente tranquillo sugli atterraggi, in quanto gli ammortizzatori vanno a lavorare meglio, anche se leggermente a discapito della manovrabilità, ma si tratta proprio di poco.
Altro possibile "punto debole" ho letto in giro che sono gli inserti in plastica in cui si inseriscono i pin dei braccetti, che, alla lunga, possono uscire dalla propria sede. Per ora ciò non è successo, ma, all'evenienza, esistono delle piastrine in ergal (non alluminio stampato) con i fori per i pin prestabiliti, che non richiedono, quindi, l'utilizzo di inserti in plastica.
MODIFICHE ED ACCORGIMENTI UTILI:
Si tratta di poca roba, ma in molti hanno lamentato il fatto che, così come lo si acquista, il modello sia una sorta di "aspirapolvere" ambulante, con quel "sandwich" traforato che intrappola di tutto e di più durante la corsa del modello. Una soluzione che in tanti hanno adottato, e che anche io consiglio, è quella di incollare dei pezzi di zanzariera per tappare quei buchi, lasciando, però, la possibilità all'aria di passare.
Delle aperture sono presenti anche nella parte anteriore del "sandwich", ma qui, essendo che da una parte è presente il tirante dello sterzo, ho optato per una spugna tagliata ad una certa altezza per infilare il tirante stesso ed impedire, al contempo, alla polvere ed ai detriti di passare attraverso. Sul lato opposto, invece, si può incollare un pezzo di un qualsiasi materiale che aderisca bene alla parete interna del "sandwich" e blocchi anche qui l'ingresso di sporcizia e quant'altro.
Altro accorgimento che consiglio di adottare è quello di estrarre i cavi che collegano il motore al regolatore e quelli che collegano il regolatore alla batteria, in modo da lasciare più spazio per il flusso d'aria all'interno del "sandwich" e anche per poter scollegare al volo la batteria in caso di necessità, senza dover aprire nient'altro (si vede il risultato nella quarta foto che ho postato).
Da ultimo vi lascio con la foto del modello con la carrozzeria Proline Baja per Traxxas Revo e Losi LST (adattabile opportunamente). Non si tratta solamente di una scelta dettata dall'estetica, ma anche da una piccola trovata funzionale: se il modello vi si dovesse cappottare, giocando un attimo col gas e col freno lo potrete far tornare sulle 4 ruote in men che non si dica, con lo stesso principio del guscio di tartaruga.