Rispondo a "manovre fisse, correnti e cime: quale colore
Carissimi colleghi modellisti,
ho letto la lunga ed interessante disquisizione sulle corderie dei velieri. La cosa mi ha “preso” in quanto sono stato recentemente a Rochefort (Fr), dove esiste la ex fabbrica delle corderie Reali Francesi, la grande e antica fabbrica di corderie europea, oggi museo, e,da quella visita vi allego un “sunto” di quello che ho visto; con particolare riguardo alle operazioni di protezione dei cordami.
Sono stato indirizzato a Rochefort da un “vecchio” modellista curatore dei modelli del Museo Navale di Parigi, con il quale avevamo parlato per mezz’ora sulla protezione dei cordami.
Io rilancio a voi il consiglio di visitare il museo di Rochefort, dove in uno scalo vicino si sta, anche, ricostruendo la Fregata ERMIONE in scala 1:1 …..Una visita indimenticabile.
Per chi fosse interessato a particolari, potete scrivermi a senenmut@fastwebnwt.it , ho molte foto sull’argomento.
Saluti e buon modellismo statico (io sono rivolto al dinamico)
Sim
Corderie:La fibra usata era la canapa “ Cannabis sativa”, pianta originaria dell’Asia.
In Francia era usata prima del medio evo per la fabbricazione delle funi e del cordame. Diffusa dal nord della Russia alla punta meridionale dell’Italia, questa pianta si adattava a tutti i climi. Di norma è alta 1,50 mt., ma, in certe regioni può raggiungere anche 4 mt.
I cordami venivano”goudronnes”, cioè impermeabilizzati con la tecnica della catramatura (Catrame: prodotto bituminoso di colore scuro e di consistenza oleosa. Si ottiene per distillazione secca di torba, legno, carbone e altri materiali di origine organica, in seguito alla quale si sviluppano prodotti volatili, che vengono successivamente condensati in una parte liquida (acqua di condensazione) e in catrame, uno strato nero e viscoso, tipicamente ricco di composti organici affini al benzene. Da NON confondere con il Bitume nome generico assegnato alle miscele naturali di idrocarburi. come, il petrolio greggio, l'asfalto e, come il catrame; ha un caratteristico colore bruno scuro o nero.)
A Rochefort furono adottati due metodi di protezione “goudronnes”,
a): per un uso normale della corderia: si bollivano in grosse caldaie speciali, legni e scorze di essenze resinose come pini ecc.: Il legno si consumava lentamente ed evaporando l’acqua dava luogo ad un liquido oleoso, grasso e vischioso di colore ambrato.
Prima dell’immersione nel liquido, il cordame era essiccato in forno a bassa temperatura, quindi era immerso per breve tempo nel liquido ambrato e fatto poi gocciolare accuratamente.
b): Per un uso in mare in condizioni climatiche estreme e mutevoli era usato il catrame nero che dava, alla corderia, una maggiore durata e conservazione. Questi erano i soli vantaggi della protezione del cordame catramato.
In generale la catramatura lo appesantisce, lo irrigidisce e lo indebolisce.
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