Questa locomotiva rappresentò il simbolo della ricostruzione delle ferrovie tedesche (DB) dopo la distruzione della guerra; le sue forme, in sintonia con il design degli anni cinquanta, nascondevano una tecnologia moderna e raffinata.
Classificata come V200 all'inizio del servizio, divenne 220 nel 1968, con la scomparsa della lettera alfabetica dal numero di serie delle locomotive.
Krauss-Maffei costruì cinque locomotive di preserie nel 1953/1954, e la V 200 001 fece la sua prima corsa di prova il 21 maggio 1953. La serie continuò nel 1956, con altre 20 macchine costruite dalla MaK (V 200 006 a 025) e 61 dalla Krauss-Maffei (V 200 026 a 086). Le differenze visibili con le locomotive di preserie riguardavano la forma dei fanali da tondi a ovali, le griglie di presa d'aria aggiuntive sopra i fanali e la posizione del fischio. Era dotata di due motori, ciascuno dei quali da 1100 CV di potenza.
Le locomotive da V 200 001 a 055 furono ordinate prima dell'introduzione dell'emblema DB e avevano la scritta "DEUTSCHE BUNDESBAHN" in grandi lettere di alluminio. Le V 200 056 a 086 furono invece consegnate con l'emblema DB sui lati.
Le V 200 trainavano treni espressi di composizione pesante su tutte le linee principali. Poi, con il progredire dell'elettrificazione, furono distolte da questi servizi e vennero sempre più utilizzate per la trazione di treni locali e merci.
Per sopportare l'incremento della massa trainata, le ferrovie federali tedesche nel 1962 misero in servizio una versione più potente (classe V 200.1 poi riclassificata classe 221).
La V 200 013 fu l'ultima ad essere messa fuori servizio nel 1984.
Naturalmente una locomotiva così importante, in un paese molto sviluppato dal punto di vista del modellismo ferroviario, è stata riprodotta in tante versioni e scale da molti produttori, come Fleischmann, Maerklin, ROCO PIKO, eccetera.
Nella foto seguente uno dei primi modelli ROCO, forse risalente al secolo scorso:
La carrozzeria rende molto bene l'aspetto del rotabile vero ed è molto particolareggiata. La massa è notevole e il funzionamento è dolce e silenzioso.
Purtroppo questo stesso modello è stato vittima del "Cancro dell'alluminio", una lenta reazione chimica che attacca i particolari in lega metallica in certe condizioni di preparazione e forse di conservazione. Il modello a un certo punto ha cominciato a presentare una fessura crescente fra cassa plastica e telaio metallico, proprio perchè la piastra che funge da ancoraggio per le due viti della cassa e anche da zavorra si era deformata e incurvata. Era l'occasione per una approfondita revisione, della quale ho purtroppo solo pochi fotogrammi.