Buddah, Buddah, Buddah, il solare e serafico Buddah; la tua gioia è emblematica.
Il giorno del mio matrimonio ero, come dire, tranquillo ma gasato. A parte uno strano momento in cui, momenti resto soffocato, tutto è filato per il verso giusto.
C'è chi ti dirà che non ricorderai nulla di quel giorno. Troppa confusione.
Io sono stato sommerso di questi messaggi.
Alla fine, posso assicurartelo, ricordo anche ogni singola carrellata del mio sguardo sui partecipanti. Prima, durante, dopo, fino a che non sono tornato a casa.
Li poi, l'apoteosi. Pensi al sesso, sbagliato. Una casa invasa da pacchi di cartone pieni di bottiglie d'acqua e pasta. Pasta sbriciolata nel letto e foglio di celohane sulla tazza. Riso ovunque, posate nascoste. Riso nei vestiti, calzini, cassetti, libri. Che iddio li fulmini....
Vedrai, ci sarà da divertisi....
Ma dove te ne vai in viaggio di nozze?
Te potemo chiamà ar cellulare?
Quanno te sposi, a che ora?
A Milano?
Vai Buddah sei tutti noi. E ricorda: nel dubbio, daje' gas!
(traduzione. se sei incerto, tieni aperto).
P.S.
Non resisto a fare la battuta.
A quando i Buddini?