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Magic Model di Federico Ostan
Oggi mentre cercavo notizie riguardo a del materiale modellistico, sono capitato sul sito di Federico Ostan "Magic Model" negozio di Bologna, e con rammarico ho visto che svendeva tutto per cessata attivita'....
Un'altra vittima della Crisi? Sta di fatto che mi spiace moltissimo, perche' e' stato uno dei negozi di modellismo dove mi son trovato meglio. Federico molto preparato e disponibile. Secondo me una grossa perdita. Scusato l'OT. Alex |
Non ho capito bene.
Cessa il negozio fisico o anche il sito internet? Comunque sia, è sempre una grande perdita! :frowns: |
suppongo chiusura anche del negozio fisico:
Modellismo navale Navi modellismo Scatole di montaggio Libri modellismo navale – MAGIC MODEL |
mi spiace proprio tanto! Ho conosciuto il Sig. Ostan due anni fa a Novegro allo stand dei Modellisti Bolognesi.
Un gran Signor Modellista, e mi sembra che i suoi libri e i suoi modelli lo dimostrino ampiamente! |
Spiace tanto anche a me , anch'io conosco bene Ostan , sono stato diverse volte a Bologna nel suo negozio, ci siamo visti anche quà , vicino a dove abito, era in transito per non ricordo bene cosa,
persona gentile e molto preparata , mi spiace davvero , speriamo non sia per motivi di salute , semmai lo chiamo al cell. per un saluto......... |
Mi dispiace,
Bologna ha perso quindi un altro negozio "specializzato". Ipotizzo e spero che sia per motivi puramente economici. In questo momento mi sembra che chi regge meglio siano i negozi più generalisti (quelli per intenderci che tengono sì il modello di nave Corel da 200 euro, ma anche i soldatini Italeri da 10 euro), che comunque riescono a garantirsi un giro di clienti sufficientemente vario, se non di un tipo almeno di un altro. In aggiunta, in questo campo c'è chi si è "attrezzato" bene per la vendita online a toglie a sua volta clienti ad altri negozi. Al modellista attento al portafoglio può convenire comprare un modello via Web da Agrigento piuttosto che a Bologna. Comunque in generale ci rimettiamo anche noi, che essendo appassionati di un tipo di modellismo di nicchia (il plastimodellismo ha vita più facile), dobbiamo poi cercare con il "lanternino" un negozio adatto. Proprio 15 giorni fa sono andato dal mio negozio di "fiducia" e ho visto che come accessori per navi ha eliminato quelli corel o mantua e tiene solo quelli Amati. Anche questo è un segnale dell'impoverimento della "offerta" che sta circondando chi pratica il modellismo navale in legno. |
Sembra peraltro che Magic continuerà a vendere on line il legno (listelli e tavolette)..ho telefonato oggi e per il pero non ci dovrebbero essere problemi futuri di approvvigionamento..cmq, nel dubbio, ho provveduto a fare qualche scorta..
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Dispiace molto anche a me apprendere la notizia della cessata attività della Magic Model :frowns:. Ho fatto qualche ordine al sig. Ostan e l'ho sempre trovato gentilissimo e preparato.
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Sono stato alla sede dell'ANB e nel negozio di Ostan varie volte, sempre gentilissimo e disponibile!
Tante cose le ho imparate anche frequentando lui e gli altri Modellisti bolognesi. Un peccato la cessata attività, raramente si trova un negozio così bello, rifornito e stile "museo" con i numerosi modelli in vetrina!!! E per di più (cosa assolutamente da non sottovalutare) gestito da un modellista, quindi da una persona che non risponde alle tue domande facendo spallucce, l'importante è vendere... Grazie al sig. Ostan per i consigli che mi diede più di una volta!!! |
Beh, come non dispiacersi.. davvero un peccato..
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apprendo questa notizia con dispiacere,pure io ho comprato da Ostan (il modello che sto facendo)+ altro materiale ,e condivido con voi il fatto che e' una persona gentile e disponibile. voglio pensare che cio' avvenga x motivi economici e non di salute,inoltre diciamo che si stanno sempre piu' assottigliando le fila e scusate se lo dico"grazie ai politici" siamo messi cosi'.
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mi dite una cosa tragica!!! forse il negozio più fornito del settore del territorio emiliano!!
dispiace tantissimo sopratutto perchè volevo andare a visitarlo a breve. tra in po nn ci resterà che le fiere e gli acquisti on line. |
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1) E' un hobby molto più costoso (globalmente parlando) rispetto ai kit in plastica 2) E' un hobby molto più difficile, per la necessaria manualità, competenza, pazienza, ecc, rispetto ai modelli in plastica. Qualcuno potrebbe obiettare (giustamente) che non è necessario spendere grandi cifre e che con la buona volontà si può sopperire alle inevitabili lacune del neofita..è vero..ma è opportuno ricordarci che siamo nel 2012 e che oggi la parola d'ordine sembra che sia diventata "tutto e subito, e niente difficoltà"..anche in quegli strati di popolazione che potrebbero essere interessati ad iniziare.. Del resto..contiamoci un po': quante persone (oltre ai frequentatori di Forum) conosciamo che praticano il modellismo navale statico? Ed anche all'interno del Forum, quanti sono quelli che - dopo un inizio magari burrascoso e/o deludente - continuano? Io bazzico il Forum da un paio d'anni..eppure mi sembra di poter contare sulle mani quelli che praticano il modellismo in modo continuativo..la maggioranza appare e svanisce come una cometa (almeno secondo la mia impressione)..è difficile (per usare un eufemismo) poter mantenere un negozio "dedicato" solo con i proventi forniti da un pugno di irriducibili "mastica-segatura"..la crisi poi con l'ovvia riduzione delle disponibilità finanziarie, fa il resto.. |
Non che abbia molti titoli per intervenire visto che posso dire di non aver ancora cominciato, ma quanto scrive Ste mi stimola un paio di riflessioni
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Resta il fatto che, probabilmente, il tempo del negozio tradizionale è agli sgoccioli: mi capita ogni tanto di pensare a quanto possa costare il mantenimento di un assortimento sufficiente e soddisfare le paranoie di ognuno: solo di materiali di base, il numero di essenze e di misure è veramente sproporzionato. Perchè c'è chi usa i kit, chi l'autocostruzione, e poi oguno ha la sua scala (mai viste tante prima di addentare il navale statico), le colle, le vernici.... Non si finisce mai. E chi pratica questo tipo di hobby è difficile che si accontenti o che ripieghi su prodotti alternativi. Io penso che ci siano poche alternative a megastore virtuali attrezzati di tutto e pensati per modellisti in genere, non solo per i mangia segatura. Poco romantico, magari, ma contro la realtà è difficile andare. Poi, volendo parlare di negozi virtuali, si potrebbe aprire un libro parlando di quanto poco e male usino il web. Ma è un'altra storia. |
[QUOTE=Senzacervello;1019695]Non che abbia molti titoli per intervenire visto che posso dire di non aver ancora cominciato, ma quanto scrive Ste mi stimola un paio di riflessioni
Il modellismo in plastica l'ho praticato e mi sentirei di escludere che sia meno costoso. Forse è meno esigente sul piano degli investimenti in attrezzature, ma chiunque desideri realizzare un modello di un certo spessore tra accessori in resina, in metallo, fotoincisioni e via andare finisce con lo spendere cifre considerevoli anche per un modesto Stug III E' vero Mauro (ho praticato a lungo il modellismo in plastica - mezzi corazzati -), peraltro penso che la maggior parte dei "plastica-modellari" non vada molto oltre il kit puro e semplice..ed anche un bel PKW IV in 1:35 più colori e colla non supera i 50-70 euro..facendo per di più la sua brava porca figura..ottenibile in un paio di settimane..Idem per i modellini d'aerei.. E' vero che molti "modellisti" appaiono e scompaiono (io sono tra quelli, avendo abbandonato il plastico anni fa), ma forse non è solo per questioni "culturali". Il modellismo - a parer mio - è un hobby per persone discretamente individualiste: richiede moltissimo tempo da spendere per conto proprio in una specie di wonderland ad accessi limitati. In molti casi è poco compatibile con la famiglia, il lavoro, eccetera. E dici poco parlando di individualismo? Viviamo nella "massificazione" più totale..in cui l'individualista viene guardato quasi come uno sfigato..:brig: La compatibilità con famiglia, lavoro ecc ecc mi sembra più un alibi che uno stato di fatto..non mi sembra che certi passatempi tanto di moda siano più compatibili con lavoro e famiglia..anche qui nel forum ci sono colleghi che si arrabattano (con ottimi risultati) in un angolino di casa o della cantina e in piccolissimi ritagli di tempo..pur lavorando e "tenendo famiglia".. Ovviamente la mia non è una critica verso i modellisti che scompaiono o che proprio non compaiono neppure..ma semmai verso l'incapacità (o non volontà) di massa di vivere anche una dimensione privata e individuale oltre a quella sociale..ma qui si sconfina nella filosofia..:brig: |
Anche se non ho mai comprato nulla da questo negozio, mi dispiace davvero tanto. Il sig Ostan ha sempre risposto molto educatamente e anche molto dettagliatamente alle mie mail.
Quando un'attività chiude è sempre triste, e ancora di più se ci si ferma a capirne le cause. Io non mi posso ritenere un modellista navale affermato, naturalmente, però vorrei dire quello che penso. Mi trovo d'accordo con Ste quando dice che un negozio non può sopravvivere solo ed esclusivamente con un pugno di irriducibili "mastica-segatura:smilese:", ostacolato anche dalla crisi e da tutti i problemi finanziari che essa comporta. Mi viene anche da chiedermi come mai tanti hobby e tante altre attività umane vengano così poco praticate. Oltre ai modellisti che praticano questo hobby continuamente e assiduamente nel corso degli anni, ci sono ovviamente anche persone che lo fanno saltuariamente o che hanno comprato una sola scatola di montaggio in tutta la vita (ma almeno l'hanno comprata!!!) Il problema secondo me è che in totale (modellisti + presunti tali) ci sono poche persone che si avvicinano a questo hobby (così come ad altri hobby di nicchia) Nel senso che ci sono molti più ragazzi che spendono fior di quattrini in bar e discoteche (per non dire altre cose più gravi) invece di indirizzare le proprie risorse economiche e mentali a cose che secondo me sono più sane.[forse sono un pò bigotto ma me ne vanto] E se dici che stai facendo un modellino? risposte: "e non esci meglio?" "naaaaa tu l'hai fatto???? e come faaaiii?" "vai al mare e abbronzati!" "ahahaha che str...zate" Queste sono le risposte più "calde" che ho ricevuto. A me non frega niente, però questo ti fa capire quanta ignoranza c'è in giro. Con questo non voglio dire che non si debba andare al bar o nelle discoteche (altrimenti sarebbero loro a chiudere) però ci sono tante altre cose che uno può fare nel suo tempo libero e con i suoi soldi. Il problema è che le persone non ci pensano proprio a fare qualcosa di diverso da quello che fanno tutti (parlo in generale) ecco perchè poi molte attività chiudono. Sono un pò nervoso quando affronto questi temi, soprattutto dal mio punto di vista da ventiseienne, e quindi non sto molto a pensare a come scrivo. Saluti a tutti:Ok: |
è un peccato che sia una pratica per un pubblico ormai maturo,sono pochi i giovani che praticano quest arte si preferisce il videogioco al modellismo.
Capendo cmq che per affrontare la costruzione di un modello bisogna anzitutto capirne l anatomia conoscere le attrezzature e avere una certa manualità.ma come dice Ste la mancanza d esperienza viene compensata dalla volontà e dalla passione.Di sicuro è una pratica alla quale avvieró mio figlio quando sarà un po piu grandicello. |
Tempo fa ho parlato con un negoziante che è partito dall'e-commerce e dopo è arrivato ad aprire un negozio di modellismo.
Il succo fondamentalmente era questo: l'e-commerce lo usava per "far girare i soldi" e ci guadagnava poco, però aveva un "flusso di cassa"--->liquidità. Il negozio lo usava per guadagnare. Con questa combinazione il negozio stava aperto. Senza l'e-commerce non poteva al giorno d'oggi avere un flusso di clienti sufficiente. Però l'e-commerce l'aveva affrontato in profondità, perchè spediva in tutto il mondo e si era convenzionato con corrieri. Infatti era aperto solo al pomeriggio perchè alla mattina preparava i pacchi e spediva. Viviamo in una era globalizzata ed è facilissimo acquistare un modello dall'inghilterra, o da altri posti. Io il mio Ranger della Corel lo ho acquistato a Torino... Oltre all'e-commerce, è indispensabile essere generalisti. Sono più utili alla sopravvivenza di un negozio i ragazzini che comprano il modellino di un carro armato che l'adulto che ogni 6-10 mesi compra 300 euro di nave. Va beh, comunque i negozi stanno tutti saltando come birilli in questo periodo, quindi forse certe considerazioni sono anche forzate... |
Al di là del singolo evento (la cessata attività di Magic Model), la discussione che si è andata delineando mi sembra che sia , forse, una delle più intelligenti ed impegnative che si siano mai viste su queste pagine. E comporta come prima cosa il cercare di dare risposta ad un interrogativo: quale è il significato (e l' utilità), oggi, del modellismo navale statico antico ? Nessuno, per la maggioranza delle persone. Al pari di tante altre forme di attività artistica,per carità, ma per il modellismo la cosa è particolare.La crisi economica che investe ormai il paese da diversi anni ha solo un ruolo marginale.Quando ancora il denaro circolava vorticosamente ed il benessere era abbastanza diffuso,venti anni addietro, sentivo i vecchi modellisti lamentarsi della grave mancanza di nuovi adepti.E i negozi che si dedicavano solo al navale sopravvivevano a stento anche allora.La vera ed unica causa del lento scomparire di questo terribilmente faticoso passatempo, risiede nella assoluta mancanza di cultura navale in questo paese.Solo in questo paese si possono demolire navi che andrebbero musealizzate.Solo in questo paese si può, sia pure alla lontana, vedere come incerto il futuro del Vespucci. Solo in questa nostra penisola si possono vedere, da parte delle autorità culturali, come istituzioni di secondo piano i musei navali (e renderli privi di fondi decenti).Come si spiegherebbe, diversamente, anche la cronica mancanza di pubblicazioni ad argomento storico navale (modellistico e non solo) in lingua italiana ?Non siamo un paese nè di santi nè di poeti.Purtroppo, nemmeno di navigatori,se non sul Web.
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Sono più utili alla sopravvivenza di un negozio i ragazzini che comprano il modellino di un carro armato che l'adulto che ogni 6-10 mesi compra 300 euro di nave.
Va beh, comunque i negozi stanno tutti saltando come birilli in questo periodo, quindi forse certe considerazioni sono anche forzate...[/QUOTE] di fatti quando parlavo di un pubblico maturo mi riferivo al navimodellismo antico poichè per quanto possano affascinare anche un ragazzino(io compreso quando lo ero) oltre al costo elevato e la difficoltà di esecuzione di un modello in legno porterà cmq un ragazzino a scegliere il modellino del carroarmato o cmq niente che preveda la posa di tavole e fasciame. trovo difficile farlo a 28 anni con una certa esperienza manuale,posso immaginare un ragazzino di 12 o 13 anni alle prese con stragli e manovre. Questo porta inevitabilmente i negozi di modellismo ad essere molto piu assortiti sul plastico o ferroviario e "tenere qualcosina"di modellistica in legno.Il sig.Ostan ha fatto una scelta di coraggio scegliendo magari di andare contro al mercato di massa ma di vendere quel che rappresenta la sua passione(anche per appassionare il pubblico dato che insieme all amico scomparso Sig Bassi hanno pubblicato un opera dedicata al navimodellismo dalla A alla Z che con la scomparsa di Bassi purtroppo rimarrà un opera incompiuta dato che tratta solo la parte dello scafo e manca l opera con alberature e manovre "purtroppo".):piange: |
In merito alla cultura navale italiana, ci sarebbe da parlarne per ore.
Vi sembra possibile che l'unico galeone esposto in un porto italiano sia quello finto usato per girare un film (Genova)? C'è da dire anche che l'Italia è stata anche una nazione che è stata conquistata e saccheggiata in continuazione (Napoleone il Bucintoro di Venezia lo ridusse a pezzettini, i russi si sono presi la gemella della Vespucci) e a parte qualcosa della prima guerra mondiale non avevamo dei "simboli" positivi da tenere e glorificare (la Victory e il Cutty Sark SONO dei simboli, di un fulgido passato). Voglio però introdurre una nota positiva in questa atmosfera mesta: Dal punto di vista delle aziende l'ITALIA C'E'.:bohk7ar: Le principali case produttrici mondiali di modellismo navale in legno sono italiane. Alcune possono essere massimaliste, altre avare con i materiali, altre sono in una fase di decadenza, ma basta guardare in internet e si vede che se non altro Corel, Mantua, Amati e in misura forse minore Mamoli hanno saputo interpretare nella maniera migliore l'epoca della globalizzazione. Quelle americane e inglesi in confronto hanno briciole del mercato (anche se qualcuna si atteggia a iperspecializzata) e un catalogo minimale a confronto. Bene, le aziende italiane CI SONO (pur con i loro difetti).:bohk7ar: I negozi hanno saputo interpretare i mutamenti del mercato? una parte no.:nono9uq: E qui rimando ai messaggi che ho scritto precedentemente. La passione non basta, occorre un lucido pragmatismo e prendere coscienza che se si vuole vendere dei prodotti di nicchia occorre globalizzarsi (e-commerce a livello almeno europeo) oppure diversificare con prodotti "meno nobili" ma che generano un flusso di cassa. Le pubblicazioni editoriali in lingua italiana.... In Italia siamo 60 milioni...al giorno d'oggi per essere pubblicato in lingua italiana devi potere garantire delle tirature decenti. Una volta forse c'era più margine economico dietro a queste cose. Quando uno vuole scrivere un libro di cultura, storia, modellistica navale (quindi con un potenziale di vendita non garantito a priori) adesso dovrebbe preparare PRIMA la versione inglese e POI quella italiana. Se il libro è scritto in inglese il bacino di interesse è il mondo intero... Quindi è più facile per un editore rientrare dell'investimento e accettare di pubblicare la versione anche italiana. Anzi... dovrebbe andare direttamente da una casa editrice inglese e poi da quelle italiane. OK, questi sono degli spunti di riflessione e anche parole in libertà, ma i forum d'altronde sono l'equivalente di gente che si incontra nella piazza del paese, e quindi ci sta!!!:sisi: |
3 allegato(i)
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Quello che voglio dire è che oggi si avvicina a questo tipo di modellismo chi - per caso o per sua spontaneo interesse - ha una forte motivazione. Per tornare ai negozi di modellismo, non ne ho trovato nessuno che abbia messo on line qualche video tutorial completo che mostri come si fa, qualche video che racconti storie interessanti (in quanti hanno deciso di provare una "Perla Nera" grazie al film?). Chi ha mai pensato di recapitare a qualche scuola un modello della Santa Maria (sarebbe interessante visto che la scoperta dell'America è ovunque un argomento che si tratta, no?). Se non si fa cultura, anche usando un po' di fantasia, se non ci si dà un pochino da fare per diffonderla, poi è inutile rammaricarsi per essere finiti nella più piccola nicchia di mercato. Poi, sono d'accordo sul fatto che in Italia la sola parola sia guardata con sospetto e che gli immensi tesori che possediamo siano lasciati andare in malora. Ma qui la colpa è un po' di tutti. Il chè, da noi, significa purtroppo di nessuno. :( PS: Leggo solo ora Loki, e non posso che quotare. |
credo che il rpoblema nn sia solo culturale,la storia della nautica non è una disciplina scolastica.io ne so meno di chiunque altro eppure son qui a costruire modelli antichi.
ció che secondo me frena piu le persone che sono anche solo incuriosite è l ignoranza.quando ho mostrato il mio modello ai profani del mestiere i commenti sono stati tutti uguali:"io nn ce la farei mai....tutte quelle cordicelle...." oppure,"io nn mi ci metterei neanche,nn ho la pazienza per farlo lo so già"e ancora " non credo di esserci portato ci vuole troppo tempo e son sicuro che poi mollo li".Quindi la cultura conta,certo che conta ma fino ad un certo punto. La colpa piu grande è delle case modellistiche che nn sanno promuoversi e nn sanno promuovere questo mondo. in una società in cui tutto è pubblicità il modellismo rimane nascosto e scontato. avete mai sentito o visto una pubblicità di una nave che non fosse la deagostini? la corel,la mantua,la amati....ma perchè non si fanno conoscere e far conoscere il modellismo alle persone in modo che non risulti in apparenza impossibile ai piu.perchè è proprio questa l impressione sbagliata che ha il grande pubblico e mi ci metto anche io che a differanza dei più io mi sono messo in gioco. la gente deve conoscere,l unico modo è promuovere.prima della fiera di verona neanche sapevo(ve lo giuro)che le navi avevano scatole di montaggio,pensavo fossero tutte opere di vero artigianato senza pezzi prefabbricati. |
Riguardo al fatto che le aziende modellistiche italiane occupino un posto di rilievo, non mi sembra che ci siano molti dubbi. Ed anche la qualità che interpretano, non è poi così bassa come, a volte, su queste pagine, è stato detto. Resta il fatto che la maggior parte della produzione si vende all' estero. Ritorniamo quindi al punto di partenza.In Italia sempre meno persone si avvicinano a questa attività.Adesso, e fra dieci anni ? Nessuno più, probabilmente. Per un fatto CULTURALE.La cultura ufficiale, quella "importante", è scettica, quando non anche apertamente ironica, nei confronti della cultura navale.La sezione navale del Museo di San Martino a Napoli, è rimasta chiusa per un periodo di tempo lunghissimo.Prima si è pensato ad altre cose.Nel Maine, a Boston o in qualsiasi altro posto, secondo voi, sarebbe potuto accadere che modelli dell' Ottocento andassero "dispersi" (non adoperiamo il termine esatto per evitare querele) ? Il Museo della Piazzaforte, ad Augusta, è chiuso da venti anni (più o meno).E la Soprintendenza pensa ad altro (attività più "redditizie" per qualcuno, evidentemente). Persino la Marina, ammettiamolo, non è esente da colpe, in questo panorama. Solo adesso, dopo una infinita discussione che non avrebbe dovuto nemmeno essere avviata, si comincia a prendere in considerazione la possibilità di musealizzare le unità radiate lasciandole in acqua (ipotesi che, allorquando si pose il problema del somm. adesso esposto a Milano era stata categoricamente scartata, pur avendo trovato, alcuni appassionati, un sito che , con molta buona volontà, poteva essere idoneo.Ma, a quel tempo, era capo di stato maggiore un ammiraglio di Milano - altra querela -...). E potremmo continuare all' infinito.
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Caro Sparrow,
sei proprio sicuro che investendo in pubblicità soldi che non hanno, le aziende, per quanto riguarda il mercato italiano, avrebbero il loro ritorno ? Non ne sono convinto.Può anche darsi comunque che tu abbia ragione. Ma non credo che lo sapremo mai. |
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lo sapevi che un messaggio in sovrimpressione sullo schermo durante la finale di superbowl negli states costa alle aziende 150000€? metti la pulce nell orecchio di un uomo e vedi se non si mette a cercare la pulce. ricordati che le aziende italiane in questo settore sono leader mondiali!!! ps:un museo cosè in fin dei conti se non pubblica conoscenza |
Che la conoscenza possa essere una buona arma è ovvio.La penso come te.
Ma pensi veramente che le aziende italiane di modellismo navale abbiano le risorse per delle adeguate campagne pubblicitarie? Non molto tempo addietro, alla Mantua hanno rubato una certa quantità di ottone.Ancora stanno piangendo.Figurati se possono spendere tutti quei soldi.E per cosa.Questo è un passatempo anacronistico.Davanti ad un bel modello la gente sorride e nulla di più.Al massimo arriva a dire che si tratta di qualcosa di "carino". |
In questo hai perfettamente ragione, Sparrow !
Un museo è pubblica conoscenza. E' il concetto di "pubblica", quello che manca qui da noi. O meglio, il fatto che la cultura navale possa avere la dignità di "pubblica" e non elitaria conoscenza. |
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eventi organizzati da tutte le case modellistiche assieme,vuoi dire che 6 case modellistiche nn potrebbero per una volta coalizzarsi per il bene comune? ognuna ha i suoi modelli ma qui non si parla della casa migliore ma del settore intero. ovvio che il modellismo non serve non è necessario alla gente.quindi cè disinteresse totale.un mio amico ci sta pensando ad iniziare ma se io non gli avessi detto che la strada è percorribile anche a chi non l ha mai percorsa oggi non prenderebbe neanche in considerazione la cosa |
Quella di un "consorzio" di case, è sicuramente una buona idea. Ma l'individualismo (e il protagonismo) è una malattia troppo radicata.Non credo che nessuno dei titolari la prenederebbe neanche in considerazione.Se gli proponi di rappresentarli commercialmente, cominciano a fare il cacolo delle provvigioni che dovrebbero versarti e non del ritorno che potrebbero avere.
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bhe nn resta che aspettare e vedere.Rimanere a galla oggi non è facile qui a modena ha chiuso un altro negozio molto ben fornito a inizio anno,ora magic model.
dovrebbero essere loro in primis a difendere quelli che sono i loro punti vendita e mettersi in prima linea. ma se non si sensibilizza il popolo...... a reggio emilia cè un associazione modellistica che fino all nno scorso praticava anche corsi per principianti pagati dal comune,un ottima iniziativa finchè non gli anno tagliato i fondi. |
Speriamo solo che restino almeno i negozi online per le cosette più difficili come le decorazioni, i fanali ecc.
Per il legno si può sempre cercare un falegname. Poi si farà tutto autocostruito prendendo i disegni (quelli online ci sono e rimarranno). Finché ne resterà soltanto uno... |
Riguardo ai sistemi per fare conoscere "alle masse" il modellismo navale in legno, secondo me le case italiane stanno già facendo la loro parte:
sono presenti modelli "entry level", alcuni veramente molto basici (i minimamoli), altri della Amati con lo scafo preformato in resina, ecc. Quindi un modellista neofita ha a disposizione delle cose basiche con cui cimentarsi. Diverso è invece quando un neofita si innamora di un galeone di 1 m di lunghezza e poi scopre che non è capace! Il metodo migliore per far conoscere il genere è secondo me quello dei modelli a fascicoli, come Del Prado o De Agostini. La gente si approccia all'universo del legno con gradualità e viene accompagnata "per mano". In più, considerando che dietro ci sono grosse case editrici, si arriva anche alla pubblicità televisiva. Il problema è che loro devono fidelizzare un cliente per mesi per rientrare dell'operazione e questo lo fai solo con modelli grandi, lunghi e con tanto materiale... L'ideale sarebbe una operazione sì a fascicoli, ma con modelli molto più basici (stile Black Falcon o simili) e ridotti. A quel punto sì che le "masse popolari" prenderebbero confidenza con il nostro mondo! |
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con quali mezzi le case modellistiche si promuovono? hai mai sentito uno spot per radio? se poi vogliamo parlare dei mezzi di supporto che forniscono all iniziando..... forse sono stato sfortunato con la mantua ma da neofita ho trovato le istruzioni per niente esplicative e poco chiare quindi come mettono una persona in condizione di dire " ce la faccio"?se nn era per questo forum........ |
La pubblicità è una scienza, molto molto seria.
Il veicolo pubblicitario va scelto con oculatezza a seconda di molti fattori. Viceversa è come buttare via il denaro. Non so se fanno pubblicità e in che forma. Forse la fanno in qualche giornale cartaceo di modellismo. Farla via radio o in TV non serve a niente. Con la radio o la TV occorre programmare (perchè ci sia un lieve successo) dei MESI di programmazione continuata e regolare, alla fascia oraria GIUSTA. Questo perchè il cervello dell'utente deve abituarsi a quel tipo di imput e prendere confidenza con il "brand" pubblicizzato. Nel caso del modellismo navale, sarebbe comunque come buttare via dei soldi, perchè la statistica ti direbbe che solo una infinitesima percentuale delle persone che ascoltano/vedono sarebbero poi interessate. Il discorso sarebbe molto più complesso e articolato, ma ti assicuro che sarebbe di scarsa utilità e di elevatissi costi. I fascicoli delle navi di De Agostini facevano un discorso opposto. Volevano convincere tutti che tutti potevano farlo grazie ai fascicoli e quindi si vedevano anche in TV. Ma dietro c'era una casa editrice molto grossa che poteva spendere certe cifre pubblicitarie. Bisognerebbe comunque partire prima di tutto dal target. Qual'è la fascia di età che si vuole coprire? I 50 enni/60 enni? NO, loro hanno già una predisposizione all'argomento. i 40 enni? forse una parte di loro. i 30enni? Probabilmente. Quella fascia di età è cresciuta già nell'universo dei computer e delle consolle e quindi ha avuto molte distrazioni "extra". Sarebbero quindi i 30 enni da "ri-catturare" e successivamente FIDELIZZARE. In aggiunta i 30enni cominciano ad avere dei soldi in tasca e una maturità che li porta ad affrontare quel tipo di modellismo. Tutto questo è fondamentalmente per dire che il discorso della pubblicità per un prodotto di nicchia è complesso e per niente scontato. Comunque voglio dire anche una altra cosa: Non date per scontato che quelle case grondino denaro, perchè potrebbe essere vero il contrario. Lo si vede anche dallo scarso rinnovamento della gamma dei prodotti (ALCUNE NAVI SONO LE STESSE DA 20 ANNI), o da alcuni risparmi quasi "puerili" che fanno su alcune cose. Quindi in qualche caso potrebbe semplicemente non esserci il "budget" per la promozione. |
Il mio sciabecco Amtati l'ho ordinato da magic model poco più di un mese fa..
Non conosco Ostan di persona ma è un grande: preciso e puntuale, in più ha anche messo nella confezione un cd con le foto di altri sciabecchi..mi ha fatto molto piacere! Per quel che riguarda il modellismo navale statico come hobby ed il suo declino penso che ci sia solo una parola per definire il fenomeno: ignoranza! In ogni caso concordo con le vostre analisi molto mature e precise, solo che senza tanti giri di parole io riassumo tutto con una parola :nono: |
Purtroppo il modellismo navale viene considerato troppo complicato.... E quindi sono più privilegiati i settori del dinamico e dello statico di plastica (che poi anche con quelli non si scherza). Purtroppo la gente si scoraggia alle rime difficoltà. Penso che il negozio di amati vicino a casa mia vada avanti anche perchè vende modellismo di tutti i tipi, statico, dinamico navale ecc. A volte mi fa pena vedere il magazzino dei kit navali con le scatole tutte impolverate e questo vuol dire che la richiesta è sempre minore... Come ha detto giustamente Loki i giovani di oggi hanno altro per la testa... Se per esempio penso ai miei compagni che pensano solo. iPhone, pc, Playstation e cose varie e non hanno un passatempo con cui rilassarsi, naturalmente non sono tutti così, per esempio un mio compagno fa mezzi militari di plastica molto bene. Secondo me il problema è ormai si parla di tutt'altro che di passatempi come il modellismo... Se guardi i siti internet solo 1 su 10 parlerà di modellismo mentre gli altri ( almeno la metá) parlerà di cose inutili. I restanti 4 siti saranno motori di ricerca o siti di aziende
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Giuseppe, sei un Grande per come la pensi ,oltre ad essere un ragazzino maturo per la tua eta',continua cosi' .
ciao. :beer: |
Grazie mille :tunz6rh:
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