ciao Carlo.
Io sto facendo il Victory da 1 m della Mantua... un vecchio modello che oggi non produce più, o meglio... lo produce, ma rivisto ed "aggiornato" rispetto a quello che ho io. Mi sta dando grandi soddisfazioni, lo sto dettagliando molto (se tornassi indietro, certe cose le potrei dettagliare maggiormente).
Il grado di dettaglio per una nave in scala 1:100 credo che sia al limite. Intendo dire che se scendi sotto quella scala, devi per forza semplificare molte cose, sorvolare su certi particolari, trovare molti compromessi tra la realtà e l'effetto visivo finale.
Il Victory da 1m è in scala 1:100. Sotto non ci andrò mai.... e ti dirò: la prossima nave vorrei farla in scala più grande per 2 motivi: ci si lavora meglio, il grado di dettaglio migiora notevolmente con maggiori soddisfazioni per... gli occhi e conseguentemente per la mente.
La mini mamoli in scala 1:150 costà così perchè di certo è semplificata in molti particolari e non so se alla fine uno è appagato visivamente (io non lo sarei).
Per quanto riguarda le difficltà:
tutte le navi da guerra sono difficili perchè bisogna lavorare di precisione nel fare tanti particolari ripetitivi tipo sabordi, affusti dei cannoni, mantelletti, cerniere... ecc. L'effetto suggestivo è reso appieno se queste cose sono precise e regolari, ma se i portelli sono uno un po' più grosso, l'altro un pelino sbilenco... alla fine esce fuori un paciugo.
Altra complicazione è l'alberatura e relative manovre che, nelle navi de quell'epoca, era alquanto complessa e ricca di particolari. Tieni conto che un pennone del Victori non è un semplice tondino rastremato alle estremità, ma è composto da tante parti che gli danno una forma ed un aspetto molto elaborati e complessi.
La nave poi è anche ricca di sovrastrutture e tutto questo si fa sentire nel lavoro da fare.
Alla fine credo che non sia tanto il Victory ad essere difficile, ma lo sono secondo me, in egual misura, tutti i vascelli di primo rango del 1700.
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Floriano
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