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Vecchio 26-05-17, 06:01 PM   #8
John Silver
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Aggiungo un breve storico sul modellismo navale, scritto diversi anni or sono, che conclude l'escursus sulla passione che ci accomuna.
Inserisco anche diverse foto di modelli Navy Board per completare il pensiero espresso nel post prima di questo.



E' certo che, non a tutti, è dato di sapere che l’arte del modellismo navale è antica come l’uomo. All'alba della civiltà si costruivano modelli di quelli che erano allora i mezzi per muoversi, per fiumi o per mari, e prettamente per scopi votivi, cioè religiosi. Nel 1929 negli scavi di Ur si rinvenne il più antico modello mai trovato, risalente al 4000 a.C. è in argento ed è lungo 65 cm. era stato posto nella tomba di un Re, probabilmente per trasportare lo spirito del defunto nell'aldilà.
La civiltà Egizia raggiunse un buon grado di perfezione nella costruzione navale, e negli scavi effettuati nella Valle dei Re sono stati rinvenuti molti modelli alcuni di pregevole fattura, famosi quelli della tomba di Tutankhamen.
I Fenici, i Greci ed i Romani, ci hanno lasciato molte raffigurazioni sotto forma di bassorilievi ma pochi modelli e tutti in terracotta, come anche La civiltà Etrusca, i quali modelli sono stati trovati in gran parte dell'Italia. Il medioevo ci ha tramandato pochissimo materiale modellistico, senza dimenticare poi i vichinghi che con i loro drakkar si spinsero fino alle terre dell’America, e ci hanno lasciato vere navi usate come tombe per i loro principi guerrieri.
Il Cristianesimo accentuò l’uso votivo dei modelli e questi ornarono per secoli le chiese cattoliche del mondo. Fra i modelli più antichi anteriori alla scoperta dell’America, si ricorda l’esemplare di nave Spagnola conservato al Prins Hendrik museo di Rotterdam, datato intorno al 1450. Senza dimenticare che nella religione cattolica i riferimenti alla nave sono molteplici: le chiese erano costruite a forma di nave capovolta da cui il termine “navata” e da un certo periodo l’incensorio aveva la forma e il nome di una barca, “naveta”.
Il visitatore occasionale che varcherà la soglia dei molti musei navali delle maggiori potenze marinare d’Europa del XVII e XVIII secolo, si troverà di fronte ad uno spettacolo che, nella maggior parte dei casi non aveva neppure lontanamente immaginato. Il “poverino”, i cui occhi saranno rapiti dai molti modelli d’arsenale, risalenti alcuni ai primi decenni del 1600, scoprirà con somma meraviglia che questi appaiono di una tale incontenibile bellezza da essere considerati oggi tra i più fulgidi esempi d’artigianato che ci siano mai arrivati.
L’abilità, la meticolosità più ricercata hanno reso quegli artigiani, quegli artisti, immortali tramandatori di un’epoca e di una cantieristica arsenalizia che sarebbe altrimenti svanita nel nulla e nell’oblio.(come d'altronde è accaduto proprio alle vestigia della nostra marineria “annegate” nell’incuria e nel dimenticatoio.) I maggiori storici del XX e XXI secolo hanno stilato molte delle loro importanti ricerche, basandole sullo studio dei modelli d’arsenale per le caratteristiche di fondata attinenza storica e per la consumata perizia con cui i modellisti degli atelier negli arsenali, li costruivano, mettendo in opera le copie esatte dei bastimenti così come gli ingegneri intendevano realizzarli, o in molti casi, di navi dal glorioso passato o per le caratteristiche architettoniche.
Tutte queste meraviglie, oggi riunite in collezioni, fanno la ricchezza dei musei navali più importanti in tutto il mondo ed in sporadici casi si trovano in collezioni private ma sempre accessibili al gran pubblico.
Le origini di un tale patrimonio si devono, probabilmente, al genio ed all’intraprendenza del grande costruttore navale Inglese PHINEAS PETT.
Nella sua autobiografia che si conserva tra i manoscritti al BRITISH MUSEUM, si evidenzia la sua passione per la costruzione in scala ridotta e vi sono riportati aneddoti su modelli da lui eseguiti. Nel 1601 PETT è nominato vicedirettore delle costruzioni navali a Chatham (la sua famiglia lavorava nei cantieri da varie generazioni) e nel 1607 mette in opera il modello di una nave che stava progettando, il PRINCE ROYAL di circa 1150 tonnellate, sembra che il modello fatto di sua mano, fosse bello come la nave vera ma, ancora più stupendo, doveva essere il modello della SOVEREIGN OF THE SEAS costruita nel 1637 da suo figlio PETER sotto la direzione del padre PHINEAS. Il modello, sempre fatto da PETT Padre pareva essere, secondo i resoconti del tempo, di una tale raffinata fattura da abbellire le stanze reali.
Dopo la “caduta” dal patibolo di Carlo I, arriva al potere in Inghilterra un soldato terraiolo tale OLIVER CROMWELL che alla testa di un governo di “salute pubblica” porta nuove regole per tutti, anche per la marina militare.
Appare ovvio che molti dei più stretti collaboratori di questo LORD PROTETTORE, che pur rifiutando la corona governò come un despota, fossero incompetentemente disorientati di fronte ai disegni navali che dovevano essere preparati, discussi, corretti e approvati prima di impostare la chiglia sullo scalo. È ancora più ovvio se si pensa che, questi “contadini soldati”, abbiano visto nei palazzi i meravigliosi modelli che PETT aveva fatto delle sue navi, (purtroppo non sono giunti sino a noi) e quindi dovettero rendersi perfettamente conto che sarebbe stato infinitamente più semplice per un neofita approvare in base a modelli simili piuttosto che su dei disegni certamente complicati.
Fu così che durante il primo periodo di questo Commonwealth, nel 1649 i Lord dell’ammiragliato che mancando un Re erano direttamente responsabili della politica navale, ordinarono con un atto scritto al consiglio della marina (il primo a quanto risulta), di sollecitare i costruttori competenti a presentare all’ammiragliato i piani relativi specificando: “congiuntamente a dei modelli in scala ridotta delle navi in progetto”.
Avevano avuto origine i modelli d’arsenale
.
Questo per quanto riguarda l’Inghilterra. In Francia nondimeno bisogna attendere qualche altro decennio, esattamente con la salita al potere di JEAN BAPTISTE COLBERT che divenuto segretario di stato per la marina Francese nel 1669, impose la tradizione di costruire modelli esatti delle navi costruite, da conservare negli arsenali.
É probabilmente per le capacità dei Francesi di conservazione delle glorie passate che oggi al MUSÈE DE LA MARINE, si può osservare la più affascinante collezione di modelli d’arsenale del pianeta, senza ovviamente nulla togliere a quell’istituzione che è il NATIONAL MARITIME MUSEUM di GREENWICH che ha però di fatto “perduto” molti dei più interessanti modelli d’arsenale Inglesi ed in particolar modo, mi riferisco alla famosa collezione; HENRY HUDDLESTON ROGERS (1879-1935) che oggi si conserva, all’U.S. NAVAL ACCADEMY d’ANNAPOLIS nello stato del MARYLAND U.S.A. Più di cento modelli dell’epoca, alcuni dei quali derivanti dalla collezione di CUCKFIELD PARK che, oltre alla superba bellezza, in alcuni casi sono originali anche nell’attrezzatura e quindi dall’inestimabile valore.
C’è da sottolineare che, per tradizione, i modelli di CUCKFIELD sono collegati al nome di SAMUEL PEPYS che fu segretario del Consiglio dell'Ammiragliato.
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Ultima modifica di John Silver; 26-05-17 a 06:38 PM
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