Il lavoro che fai su questi pupini è fenomenale, tuttavia, vista la scala, per rendere piu riconoscibile la principessa, dato anche il fatto che si tratta di un personaggio principale della saga, io non avrei messo il caschetto, ma avrei cercato il modo di realizzare la sua acconciatura. Cavoli, mi fai Chewbacca e non riesci a fare i capelli alla principessa??
Stay Tuned
hehe grazie, in realtà ci avevo anche pensato, se vedi la terza foto la tizia indossa un berretto ed il bordo poteva facilmente essere trasformato in treccia ... E' che propio mi sembrava più riconoscibile con caschetto e mantellina boh
Le microsculture mi prendono!
Usare il bicomponente realisticamente non è facile e farlo in quella scala, poi!!!
Avrei fatto la mimetica più sfumata,come nella foto che hai messo dell'originale.Solo perchè, oltre che più simile all'originale, darebbe più "presenza" al soggetto. La mimetica che hai fatta, lo "mimetizza" troppo..
Punti di vista, comunque , perchè i soggetti creati dal nulla in scala minima sono un ottimo risultato!
Le microsculture mi prendono!
Usare il bicomponente realisticamente non è facile e farlo in quella scala, poi!!!
Avrei fatto la mimetica più sfumata,come nella foto che hai messo dell'originale.Solo perchè, oltre che più simile all'originale, darebbe più "presenza" al soggetto. La mimetica che hai fatta, lo "mimetizza" troppo..
Punti di vista, comunque , perchè i soggetti creati dal nulla in scala minima sono un ottimo risultato!
Grazie per i complimenti, le critiche ed i punti di vista sono sempre i ben accetti , sono contento che interessi... pensavo di stare diventando un po' ripetitivo.
Sì, la libertà artistica di cui accenno all'inizio rigurda proprio il mantello ed hai ragione: giuro che ci ho provato sia con dei tamponi sia con delle micro mascherature ma non mi veniva niente di buono. Ho provato poi con dei micro pezzi di spugna ma non era la stessa cosa... (in allegato vedi i risultati... le prime due sono fatte con i tamponi).
Quando ho provato a rifarla seguendo la trama originale non mi piaceva il risultato: senza le sfumature (che comunque temo sarebbero state visbili solo in macro) le macchie grandi non davano l'impressione di essere una mimentica ma delle semplici macchie di colore su un mantello.
A quel punto le alternative erano due o lasciarla senza mimetica o sceglierne una che in 1/72, anche a distanza, rendesse al colpo d'occhio. Parliamo sempre di dimensioni di un unghia della mano e le molte pieghe del vestito non aiutano. Così dopo un paio di giorni di prove è uscita questa della foto che mi sembrava un buon compromesso, stessi colori ma con una mimetica diversa nella forma ma, appunto, godibile a distanza.
La scelta è stata dettata anche dal fatto che gli altri componenti del commando di Endor (tutti presenti nella scena) hanno mimetiche più fitte di quella di leila e più simili a quella postata, ho deciso quindi di uniformarle un minimo e trovare una mimetica applicabile a tutti.
Del resto, a voler proprio dirla tutta, già lo stesso fatto che indossi la mimetica è una "liberta artistica" o un errore se preferite: durante il briefing infatti Leia non usa il poncho mimetico, ha solo camicia, stivali e pantaloni, solo che mi sembrava che così fosse meno riconoscibile.
Ti faccio un applauso spontaneo solo per le prove "cucchiaio" che hai fatto per il micro vestito del micro figurino!
Sei pazzo ,ma è così che ci diverte.
Ti faccio un applauso spontaneo solo per le prove "cucchiaio" che hai fatto per il micro vestito del micro figurino!
Sei pazzo ,ma è così che ci diverte.
E pensa che se li giro sono alcuni son colorati anche nella parte concava
Buonasera a tutti.
Oggi parliamo di droidi medici...
Quote:
2-1B era un droide medico chirurgo assegnato alla Base Echo Ribelle sul pianeta Hoth. Questo droide umanoide curò Luke Skywalker poche ore prima dello scoppio della Battglia di Hoth. Rianimò Luke da uno stato di shock incosciente dopo che il giovane comandante era stato attaccato da un wampa ed esposto al gelo del pianeta. Dopo il confronto di Luke con Darth Vader su Bespin, 2-1B innestò al giovane una mano meccanica. 2-1B era assistito da un droide FX-7 che gli forniva informazioni dettagliate sullo status dei pazienti. 2-1B era un droide umanoide dal capo a forma di teschio, un tronco trasparente, e una serie di strumenti chirurgici appesi al corpo. Oltre ad essi possedeva un computer diagnostico e uno per l’analisi dei trattamenti.
Ora, cosa ci facesse sto tizio nella pianificazione della battaglia di Endor mi sfugge (nella scena sta davanti a un computer) ma tant’è
In rete si trovano anche dei disegni tecnici interessanti che tuttavia differiscono fra loro per quanto riguarda alcuni particolari come i tubi e le gambe. Io ho fatto un po una miscellanea (in realtà nella scena che devo fare io i tubi non li ha ma mi piacevano e li ho fatti lo stesso). Aveva braccia intercambiabili ma per lo più aveva al posto delle mani delle chele di metallo.
Parto dal solito intreccio di fili su cui inizio a modellare il tronco
passo alle gambe inserendo qualche tubicino di rame per farle belle tonde e lisce e col bocmponente modello quella sorta di guarnizioni che ha alle estremità degli arti
per la testa del droide utilizzo lo stesso figurino con la faccia da porcellino usato per fare Ten Nimb
aggiungo altri dettagli nei limiti del possibile. Per i giunti di braccia e gambe riutilizzo gli avanzi dello stucco secco che sono solito allungare in lunghe strisce tonde che alla bisogna posso essere tagliate per avere dei micro cilindri come quelli in foto. Le mani a forma di chela di granchio vengono simulate usando una chiave inglese in scala 1/43.
Fil di ferro da 0.4 per i tubi delle braccia e della testa, tondino in alluminio da 02 per simulare il plug per l’energia (sul petto)
E’ finora il figurino più elabrato che abbia fatto eppure a dipingerlo si fa prestissimo: TS30 silver leaf dopo primer bianco vallejo
Trasparente colorato sulle parti azzurrine un po’ di ombre citadel a dare profondità. Spennelata di bianco sui tubicini e via.
Dopo tanti figurini volevo tornare a qualcosa di auto costruito e in attesa dei materiali per le briefing room ero un po' bloccato ma il bello di un diorma è che c’è sempre qualcosa da fare.
Sono quindi tornato a lavorare sull’ Y-wing che come detto all’inizio del thread sarà in fase di manutenzione in un’apposita zona dell’hangar allestita come una sorta di officina spaziale. Il veicolo di per se già si presta avendo alcune parti rimovibili per vedere gli interni (vedi zona motori ecc) per il resto mi ha sempre stuzzicato l’idea di lasciare intravedere da qualche pannello aperto per la manutenzione quello che sarebbe potuto essere l’interno dell’Y-wing.
Sin dall’inizio del diorama avevo sott’occhio questa foto un cui si vede un esploso della nave con relativa attrezzatura impiantistica ecc della parte anteriore del veicolo.
E’ proprio da questa foto è venuta l’idea di farlo in manutenzione (per gli amanti del genere consiglio questa Galleria di disegni cross-section ) tuttavia, se all’inizio mi era venuto in mente di aprire solo qualche pannello sulla fiancata piano piano ha iniziato a balenarmi nella testa l’idea di provare a rifare impianti e circuiti dell'intera zona anteriore rendendola apribile con dei micro megneti. In questo modo l’intervento è anche meno distruttivo e posso sempre rendere apribile anche solo qualche pannello successivamente con lo stesso sistema.
Per prima cosa devo rimuovere i perni di giunzione che tengono unito il modello per avere lo spazio necessario. Il resto delle paratie superiori vengono tagliate ed unite alla parte sottostante in modo da rendere più facile l’apertura della carlinga
Gran parte del vano di fianco al cockpit è occupato dei giganti cannoni laser che percorrono in senso longitudinale tutta la parte anteriore del caccia. Comincio a costruirli con dei tubi di rame che si ricongiungono come nel progetto alla parte finale in plastica del kit. Non servono altre calamite quelle messe son talmente forti (troppo) che ti scivola il pezzo dalle mani per cui sostituisco le calamite superiori con dei pezzi in ferro altrimenti poi si fatica a rimovere la scocca
continuo con i cannoni laser cercando di fare un qualcosa di simile a questo
delle latte d’olio, credo 1/43, unite con coni stradali 1/48 e in tubicini in plastica mi sembra diano una sagoma abbastanza simile che poi andrà tagliata internamente per far spazio al cockpit ed ovviamente dettagliata
continuo a dettgliare il pezzo riciclando vari pezzi di chincaglie e rimasugli per lo più in resina cercando sempre di imitare questo…
aggiungo altre sezioni di tubi a simulare le bordature del pezzo in questione e comincio a rifilare la parte interna per farla aderire al cockpit per ora gli spessori delle sezioni di tubi che applico sono un po’ eccessivi ma va bene così, ci si mette mano dopo…
una volta uniti i pezzi ai tubi di rame col bicomponente aggiungo le parti sovrastanti con raccordi in alluminio da 1mm e cavetti del telefono da mezzo millimetro. Seguendo poi il disegno aggiungo gli altri componenti del pezzo: un tubino in alluminio un martello (a cui poi verrà tolto il manico) in e un cacciavite 1/43 aggiungo altri dettagli nella zona retrostante tra cui il manico di una tanica in scala 1/48 a simulare altri raccordi di fili che poi aggiungerò in seguito…
la parte anteriore dei pezzi è ancora da ripulire/ridefinire ma per ora li incollo ai tubi di rame col bicomponente. Successivamente staccherò il tubo di rame dalla base (a cui è incollato con della semplice vinilica) avendo un supporto decente per lavorarlo
Tuttavia per ora deve rimanere lì dov’è altrimenti non ci capisco più nulla con gli ingombri per cui rimane diciamo così in stand by.
Da qui in poi mi dedicherò ai tubicini vari che affiancano il pezzo cercando sempre dove possibile di imitare il disegno.
L’interno dell’ Y-wing è pieno di tubi e alcuni di quelli interni sono il prolungamento di quelli esterni.
Qui sotto i pezzi da fare: sulla sinistra dei convogliatori per il radiatore laser e sulla destra la pompa di raffreddamento a cerchio.
Per la parte cilindrica c’è poco da dire visto che ho dei pezzi molto somiglianti credo di origine bandai e userò quelli che hanno anche una misura perfetta (vedi foto 9 e 10)
Ci vorrebbe un mini-piegatubi che non ho e non so neanche se esiste. Piegare i tubi a mano o con dime li schiaccia solamente.
Fortunatamente fra i miei rimasugli riesco a trovare qualcosa di simile a dei tubi già piegati (un supporto per scaffale da officina e una marmitta 1/43).
Con dei raccordi in alluminio fatti ritagliando un tubichino leggermente più grande copriro’ via via le necessarie giunzioni. Una volta tagliati gli anellini cerco di renderli paralleli il più possibile aiutandomi con uno stecchino
Gli anelli fungono anche da cardini per il pezzo in resina, usato qui come guida per mantenere fra gli anelli un certo allineamento e squadro col tubino di alluminio mentre vengono incollati con una punta di cianoacrilato
il tubo di resina rimane libero di ruotare all’interno degli occhielli in modo da poter trovare successivamente il corretto punto di raccordo con i tubi esterni della nave. Prova a secco mentre cerco di capire come fare anche i tubi sotto
il tubo ha pero’ un’altra curva prima di raccordarsi coi tubi esterni e forma quasi una S
E qui entra in campo la marmitta… ci sarebbero anche soluzioni più semplici da attuare se solo avessi due pezzi identici per tutto quello che mi serve…
alla fine comunque riesco a ottenere una certa simmetria
risolta la questione del tubo a S devo, prima di continuare, riuscire a fare il pezzo che gli è immediatamente sopra/affianco ovvero i circuiti di raffreddamento dei laser, un pezzo che sembra una rastrelliera per biciclette
fare questo pezzo è stato faticoso e soltanto una perdita di tempo.. poi vi spiego perché. per prima cosa piego del filo di ferro con una dima delle giuste dimensioni
quindi preparo un pezzo di plasticard che li dovrà accogliere e tener fermi i pezzi che formano la rastrelliera
fin qui tutto ok, il problema è che pero questi archi sono tenuti ai lati da altri due tubi sui quali si innestano.
dopo svariati tentativi riesco a tenere i pezzi insieme
tuttavia non mi ero reso conto di quanto spazio occupasse il pezzo nella realtà. Ed in effetti nel disegno è sbagliata la prospettiva: se posizionato come deve essere sul bordo, non può entrare nell’altezza massima della scocca in quel punto (la linea gialla è il limite massimo e come si vede il pezzo la supera in altezza)
Perciò’ malgrado le ore buttate il pezzo è inutilizzabile poiché una volta posizionato il modello non chiude più. Nella realtà lo spazio che ho a disposizione nel kit in quel punto è meno della metà di quello previsto dal disegno. Non voglio rinunciare al pezzo ma dovrò rifarlo molto più piccolo.
Riprendo il pezzo precedente ed alla base degli occhielli unisco due pezzi di fermagli da carta a simulare i supporti laterali degli archetti.
per simulare la rastrelliera prendo una di quelle micro molle che si trovano dentro gli accendini e tagliata a misura la incastono nella gabbia formata dagli occhielli e dai fermagli
all’interno come previsto passerà il tubo a esse del post precedente. di seguito una delle tante prove a secco con i pezzi degli ultimi post e quale studio per i pezzi futuri
Dopo la beffa dei circuiti di raffreddamento (pezzo a rastrelliera), che non entrava in altezza, non posso più fidarmi al 100% del disegno. Per stare tranquillo ho bisogno di verificare gli ingombri dei pezzi non solo il larghezza ma anche e soprattutto in altezza. Interrompo quindi momentaneamente la rifinitura del tubo a S e mi dedico a ciò che gli sta immediatamente sotto… che da progetto sarebbe il compensatore di accelerazione.
soliti pezzi in resina resina ed anelli in alluminio a coprire le giunzioni.
anche qui mancano due pezzi uguali e quindi per il secondo pezzo devo fare 2 giunzioni mentre per il primo ne basta una.
I gomiti dei tubi devono avere una torsione di circa 90°.
il tubo si innesta in una specie di scatola allungata e uso la solita latta di olio in resina (1/43) che viene forata lateralmente per farci innestare il tubo ed avere una adesione migliore.
Aggiungo un altro paio di anellini sugli innesti sia a coprire che rinsaldare un po il tutto anche se il cianoacrilato aderisce magnificamente alla resina
Essendo il bordo della cabina obliquo, il tubo non è parallelo alla latta ma deve avere un certo angolo che deve ovviamente essere speculare al pezzo opposto. Il tubucino va infine inclinato verso l’alto poiché il fondo della nave non è orizzontale ma ha un andamento “in salita” fino alla punta dei cannoni. Il pezzo ha anche funzione di sorreggere ed allineare il tubo a S che gli è sopra
manca ancora quella specie di raccordo laterale. Uso le pietrine degli accendini esausti a cui precedentemente avevo rubato le molle che poi limo col dremel… facendo un milione e mezzo di scintille ). Mi piace molto l’effetto acciaio brunito che ne esce fuori… credo che non lo colorero’ lasciandolo nature…
fortunatamente tutto coincide malgrado la presenza di quel fastidioso scalino presente sul kit che ahimè non posso tirar via perché serve a tenere la V gialla del fondo della cabina
non rimane che fare l’ennesima prova a secco e verificare che tutto sia simmetrico e che non sia troppo alto da non far chiudere il modello