Vecchio 27-10-10, 04:57 PM   #1
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predefinito Das Erbe der Serenissima

...le marine di alcuni stati italiani erano floride e potenti.
siamo rimasti con i gozzetti da pesca perchè i savoiardi hanno occultato e distrutto tutte le testimonianze stroriche della nostra cantieristica pre-unitaria(segnatamente meridionale)....archivi e progetti(lo so perchè me ne sono occupato quando ho lavorato per la soprintendenza alla ricostruzione della pirofregata torquato tasso realizzando anche un modello ora a palazzo reale).
e quel che rimane(a venezia e genova,per esempio)ben ci si guarda dallo studiarlo e recuperarlo.

ci doveva pensare l'austriaco korner("das erbe der serenissima",compratevelo!!!) a studiare e ricostruire in una bellissima monografia che fa impallidire ancre (con una sfilza interminabile di piani in ammiragliato) nientemeno che un 74 cannoni veneziano del'700.

pertanto non è vero affatto che la nostra tradizione è il gozzetto sorrentino di mio nonno....è vero invece che siamo un popolo di incapaci buono solo a parlare di pizza,spaghetti e mandolino...
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Ultima modifica di trinchetto; 27-10-10 a 07:02 PM
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Vecchio 27-10-10, 05:22 PM   #2
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ci doveva pensare l'austriaco korner("das erbe der serenissima",compratevelo!!!) a studiare e ricostruire in una bellissima monografia che fa impallidire ancre (con una sfilza interminabile di piani in ammiragliato) nientemeno che un 74 cannoni veneziano del'700.
Guardate qui cosa ho trovato:
Gilberto Penzo - Barche e navi veneziane > La flotta di Venezia > Archeologia navale
evidenzio questo commento
"Naturalmente è un testo scritto da uno straniero, come tutti i testi navali che affollano la mia biblioteca. Non certo per esterofilia, ma solo perché i volumi inglesi, francesi, americani, tedeschi, danesi, scandinavi, sono gli unici che trattano del mondo della nautica parlando il linguaggio delle cose, dei gesti, dei disegni navali. Ai loro autori evidentemente non fa schifo parlare di pezzi di legno, di chiodi, di incastri a mezza coda di rondine, di manovre di comandi marinareschi e, perché no, dei gabinetti di bordo. A questo proposito si veda l’interessante libretto Those Vulgar Tubes, External Sanitary Accommodations aboard European Ships of the Fifteenth through Seventeenth Centuries, di Joe J. Simmons III. "
porca paletta!
Certo bisognerebbe avere il portafoglio a fisarmonica per potersi mettere in libreria tutti questi libri.
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Vecchio 27-10-10, 06:37 PM   #3
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Guardate qui cosa ho trovato:
Gilberto Penzo - Barche e navi veneziane > La flotta di Venezia > Archeologia navale
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"Naturalmente è un testo scritto da uno straniero, come tutti i testi navali che affollano la mia biblioteca. Non certo per esterofilia, ma solo perché i volumi inglesi, francesi, americani, tedeschi, danesi, scandinavi, sono gli unici che trattano del mondo della nautica parlando il linguaggio delle cose, dei gesti, dei disegni navali. Ai loro autori evidentemente non fa schifo parlare di pezzi di legno, di chiodi, di incastri a mezza coda di rondine, di manovre di comandi marinareschi e, perché no, dei gabinetti di bordo. A questo proposito si veda l’interessante libretto Those Vulgar Tubes, External Sanitary Accommodations aboard European Ships of the Fifteenth through Seventeenth Centuries, di Joe J. Simmons III. "
porca paletta!
Certo bisognerebbe avere il portafoglio a fisarmonica per potersi mettere in libreria tutti questi libri.
sottoscrivo in pieno.

i trattati italiani(vedi ad esempio"la fabbrica delle navi"sulla cantieristica borbonica,del tutto privo di qualunque illustrazione minimamente utile) sono solo verbalmente descrittivi...non servono ad una benemerita cippa di....
addirittura gli stranieri vengono qui e si occupano della nostra marina....
e figuratevi che quel libro lì non costa più di 55 euro...ed è zeppo di grandi foto a colori dell'interno e dell'esterno del grande(1:10) mezzo modello(nostro,se lo stavano mangiando i topi) che l'autore ha studiato e restaurato.

i topi invece i modelli del museo di san martino qui a napoli già li hanno mangiati praticamente tutti nello scantinato in cui li hanno buttati per oltre trent'anni quei personaggi che per nostra disgrazia lo gestiscono.

così come nessun'italiano ha mai lontanamente pensato di realizzare un volume fotografico(con foto grandi e parecchie magari...e non formato tessera) sui bellissimi modelli del museo di venezia(guardate sul libro dell'austriaco quante foto ci sono anche di questi....e quanti progetti di vascelli veneziani) come per esempio ancre ha fatto per il musee de la marine o lavery,stephens e franklin per i modelli di greenwich e non solo.
sarebbe un'impresa impossibile?
lo posso fare pure io domani mattina con una digitale.

di che si occupano invece?
al massimo degli sciabecchi,i leudi ,i gozzetti,i pescherecci,le gondolette...i canotti....le zattere post unitarie..tutto e niente alla fine.
niente dettagli tecnici,niente piani,niente di niente.
ma si vergognassero.
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Ultima modifica di zakimor; 19-02-12 a 03:27 PM
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Vecchio 17-05-11, 12:28 PM   #4
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Marius è un newbie...
predefinito La marineria veneta

Buon giorno a tutti!!
Mi inserisco in quest'argomento per sottoscrivere pienamente le discussioni pino ad ora portate. Lo stato increscioso da terzo mondo in cui versa la nostra storia e i nostri archivi navali è qualcosa che proprio non capisco.
Deve essere condannato questo stato di cose.
Attualmente sto leggendo in merito "Duri i banchi" Le navi della Serenissima 421 - 1797, di Guido Ercole. Volevo segnalare questo libro che seppur non ha prestese enciclopediche, è comunque un valido contributo per conoscre una marina che ai tempi di Napoleone produceva vascelli di linea al pari delle piu' avanzate marine del mondo.
Volevo aggiungere che personalmente ne ho un po' piene le scatole di vedere sui cataloghi di modellini e nelle mostre modelli stranieri. Non sono contro tutto cio' ma ritengo che la nostra marina pre-unitaria dovrebbe essere piu' studiata e anche ....costruita.
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