RivaRossi - Carri merce Old Style

[De Ruyter]

I meno giovani fra i fermodellisti italiani (ma non solo), sono cresciuti con i prodotti LIMA e RivaRossi. I trenini Märklin erano già più "elitari" e non compatibili avendo il sistema a tre conduttori e corrente alternata.
La RivaRossi di quei tempi (ma non solo essa) costruiva tutto in casa, anche i motori. Per contenere il cosiddetto "cipollone" all'interno della cassa, si dovette costruirla un po' maggiorata, da cui la scala di circa 1/80 contro la canonica 1/87 della scala H0. Naturalmente lo scartamento dei binari era corretto e compatibile con gli altri produttori.
Questa differenza dimensionale ovviamente era mantenuta anche per carri e carrozze (pur non avendo il problema di alloggiare il motore) per evitare l'impressione di una grande locomotiva "mamma" che trainava i piccoli vagoni "figli".
Alcune immagini possono evidenziare quanto descritto; il rotabile RivaRossi è immediatamente riconoscibile per le sue dimensioni, al confronto con il suo omologo in 1/87:




Questo fatto consentì alla RivaRossi di costruirsi un piccolo "feudo" in scala maggiorata, con una clientela fedele e affezionata. Poi la miniaturizzazione fece grossi progressi e subentrò fra i modellisti la ricerca del massimo realismo e quindi di rotabili con le misure in scala esatta. Ciò mise in crisi questa strategia e abbastanza rapidamente la RivaRossi convertì la sua produzione in scala esatta.
Adesso la vecchia produzione RivaRossi è assolutamente vintage, da collezionismo, storica, ma non dobbiamo credere che fosse scadente: le incisioni erano nitide e precise, tanti particolari erano riportati in evidenza, il funzionamento era ottimo, la verniciatura perfetta e il realismo non ne soffriva. Anzi, dato che sono ricordi dell'infanzia, il convoglio italiano aveva un fascino tutto suo che mantiene ancora adesso...
A riprova di ciò, vedremo di abbellire qualcuno di questi carri storici.

Rodolfo

[De Ruyter]

Cominciamo con il diffusissimo (un tempo) carro aperto tipo E delle FS e di tante reti europee. Definito "gondola" apparteneva alla generazione di carri costruiti con caratteristiche uniformi per tutta la rete europea.
Tolto dalla scatola, è bello lindo e pulito per cui poco realistico:



Ma con poca fatica si riesce a ottenere un discreto risultato, ancora migliorabile con un'opportuna sporcatura:



Occorre una passata di rosso vagone ai longheroni del telaio, eventualmente anche alle traverse di testa, si può ritoccare in giallo il chiavistello, si aggiungono due barre che collegano i vertici dei rinforzi sottocassa più quattro profilati a U che uniscono gli stessi vertici con la base della struttura degli sportelli.



Si mette il dispositivo dei freni con le levette rosse (basta affettare un profilato a T di plastica per costruirne i supporti e unirli con filo d'acciaio), si uniscono i ceppi dei freni con filo di acciaio sottile e si vernicia il sottocassa, i parasale, le ruote e i freni con nero opaco e ruggine; in più, nero lucido dove potrebbero esserci trafilaggi di olio dalle boccole o tracce di grasso nelle balestre.
Per i respingenti si può usare nero opaco con sfumature di nero lucido e alluminio per dare l'idea di riflessi metallici.
Si può anche eliminare il predellino alle testate e farne uno più realistico o addirittura nessuno.
Inoltre si può fare tutto quello che la fantasia, l'attenzione alla realtà e la documentazione disponibile ci suggeriscono.

Buon lavoro,

Rodolfo

[De Ruyter]

Un altro tipico carro scoperto italiano era il tipo Ltm, più corto degli altri:



Una passata di ruggine alle ruote e al sottocassa, nero opaco al sottocassa, rosso vagone per i longheroni del telaio, le traverse e le custodie dei respingenti sono sufficienti a renderlo più accattivante.
Un altro miglioramento è rappresentato dalle barre tenditrici che collegano i ceppi dei freni:



Infine, un po' di usura all'interno del cassone completa l'effetto:



Ovviamente si dovrebbe sporcare un po' anche la parte esterna, per un maggiore realismo.

Rodolfo

[De Ruyter]

Il carro tipo L è un più lungo dell'Ltm, avendo sei moduli per fiancata, contro i quattro del precedente:



Ovviamente vale tutto quanto detto per l'Ltm; qui ho dato anche un po' di nero lucido al chiavistello:





Buona serata a tutti!

Rodolfo

[De Ruyter]

Questa è la riproduzione in scala circa 1/80 di un carro con le pareti a doghe di legno, costruito in migliaia di esemplari e diffusissimo su tutta la rete nazionale per decenni:

L'aspetto è ottimo, l'incisione delle doghe e la precisione dei particolari è notevole:

Questo carro in particolare ha subìto poche lavorazioni, per evidenziare le griglie, e le tabelle con reti portadocumenti:

E' da rimarcare la riproduzione della sospensione a due balestre per ogni boccola a olio.
Da questa immagine è lampante che la notevole altezza del carro può essere ridotta di molto sostituendo le ruote da 12,5 mm con altre da 10,3 - 10,5 mm ed eliminando la parte alta del parasale ( quella fra le balestre e il longherone del telaio), spostando le balestre in alto.

[De Ruyter]

Anche questo carro riproducente un prototipo con cassa e portelloni metallici è stato per decenni un must della produzione RivaRossi (i prezzi ovviamente sono in lire, fine anni '60, ricordando che un euro corrispondeva a poco meno di duemila lire italiane):

Qui il carro ha solo subìto un iscurimento delle grate e la pittura in nero delle tabelle:

Un bel miglioramento si ottiene mettendo le barre accoppiatrici dei ceppi dei freni e i leveraggi delle regolazioni dei freni, ottenuti affettando un profilato a T di plastica o metallo e un filo di rame o ottone:

Ecco il risultato fnale, con un po' di nero opaco e ruggine:

Il carro era disponibile anche in scatola di montaggio, con un discreto risparmio.

Rodolfo

[De Ruyter]

Tra i carri interessanti e particolari della vecchi produzione RivaRossi, questi sono abbastanza riciclabili con un po' di lavoro.
Cominciamo con l'Mbe (Cod.2021 nel catalogo 1970-71):

Alcuni particolari sono da modificare e migliorare, come le traverse di testa, la cabina, il meccanismo d'aggancio eventualmente da sostituire, i predellini da inserire, insieme alle leve dei freni, eccetera.

Un altro carro interessante è il carro botti per trasporto vini o mosti, FS Mva:

Mi sembra di ricordare che viaggiassero con gli sportelloni aperti fissati con una sbarra, per evitare la concentrazione eccessiva di gas che si sviluppavano dalla fermentazione alcoolica.

Rodolfo

[De Ruyter]

Un difetto evidente dei carri RR di vecchia produzione è l'altezza eccessiva.
Andando a esaminare, si vede che la maggior parte di questo innalzamento risiede nel complesso parasale / ruote:

Si può migliorare semplicemente inserendo assali nuovi da 10 o 11 mm e l'effetto è già sensibile. Ma se si vuole proseguire, si può asportare la parte trapezoidale (in rosso) sopra la boccola, tagliare via i freni, spostare in alto la balestra con la boccola e incollare di nuovo più su, a misura:

E' un lavoro che richiede precisione e attenzione, ma alla fine i respingenti (repulsori) viaggeranno allineati con quelli delle produzioni recenti.

Buon Natale a tutti!

Rodolfo