Altro lavoretto.
Sui lati del portapacchi devo necessariamente sistemare due piastre da sabbia (o da fango).
Adesso tra i viaggiatori avventurosi vanno molto di moda le piastre in plastica, che però per me sono difficili da replicare dato che hanno una forma molto complessa, con delle nervature che formano un disegno molto intricato.
L'unico tipo di piastre alla mia portata sono quelle in lamiera, ferro o alluminio. Perciò mi sono organizzato con un ritaglio di lamierino di rame, sottile e molto facile da lavorare.
Ho rispolverato la mia fresatrice dei poveri. Non volendo investire 300 sanguinosi euro in una Proxxon MF70, ho messo in piedi un accrocco formato da un sostegno verticale da banco del Lidl (euro 16.50) e una tavola a croce cinese (euro 32.50, se ben ricordo). Su questo abominio meccanico, con giochi mostruosi e precisione pari a zero, ho montato in qualche modo il mio Dremel, e via andare. Con questo aggeggio ho potuto forare il lamierino ottenendo una serie di fori ben spaziati e allineati. A mano sarebbe stato ben difficile.
Nella realtà le piastre in lamiera hanno i fori imbutiti, con i bordi dei fori sporgenti per migliorare la presa dei pneumatici e evitare gli slittamenti. Non essendo in grado di realizzare l'imbutitura, mi sono adattato ad una versione rudimentale delle piastre, con foratura semplice.
Ma all'improvviso si è verificato un autentico miracolo: la punta di trapano, penetrando nel lamierino, ha risvoltato i bordi dei fori creando una ottima imbutitura, come si può vedere dalla foto, nella quale sono presentati il dritto e il rovescio delle piastre.
Se lo avessi voluto fare apposta non ci sarei riuscito !
Bene. Una mano di primer, una di alluminio, un po' di ruggine e il gioco è fatto.
A seguire.
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