Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 18-05-13, 08:26 PM   #1
Giacco79
Utente Senior
 
L'avatar di Giacco79
 
Registrato dal: Mar 2012
residenza: Grosseto
Messaggi: 1,043
Giacco79 è un newbie...
predefinito Vele e Alberi in generale

Ciao a tutti, premettendo che non voglio "passare avanti" a nessuno, specialmente a quelli più esperti di me e ce ne sono tantissimi, vorrei aprire questa discussione sulla velatura delle navi antiche; per chi come me è un novizio alle prime armi mi sembra utile ed efficace impostare un semplice elenco sulla nomenclatura, sulle posizioni, e le classificazioni delle vele.
Spero di essere chiaro e che tutti possano mettere la loro esperienza al servizio di tutti, come si comanda per un buon forum.
PS. i documenti e le immagini sono state prese da vari siti internet dedicati che ogni volta elencherò per giustizia al loro lavoro.

Grazie per la gentile attenzione e pazienza!!! GIACOMO

Sito: Cenni di Navigazione

Alberi e Velatura
La velatura era l’unico motore di movimento possibile per una nave antica in alternativa ai remi, che richiedevano però un’ampia e dispendiosa operazione di mantenimento ed attivazione, ed erano pesanti ed ingombranti, oltre che meno efficaci a livello della velocità. La velatura è infatti indispensabile con tutte le sue caratteristiche per definire la mobilità e la velocità della nave, e quindi la sua possibilità non solo di battere le altre navi nella corsa al mercato, nel caso dei cargo mercantili, ma anche di sfuggire alle navi pirata in caso di assalto, o al contrario di riuscire a raggiungere le altre navi per attacchi ed abbordaggi rischiando il minor numero di danni possibile. Essendo del tutto sottoposte e schiave dei capricci del vento, le vele devono essere costantemente manovrate dall’equipaggio per mantenere la posizione ottimale nella quale sia possibile sfruttare ogni minima spinta che venga fornita anche dalla minima bava di brezza. Il complesso sistema di bordo di cime e sartiame serve a questo, e difficilmente una vela resta nella posizione datale per più di un’ora, fatta eccezione in caso di viaggi particolarmente tranquilli. La velatura è, inoltre, la prima cosa da ammainare in caso di tempesta o di sconvolgimenti atmosferici, perché i danni alle vele, sebbene riparabili grazie alla presenza a bordo di un mastro velaio o in generale grazie all’esperienza dell’equipaggio, erano danni che compromettevano l’andatura della nave. Difficilmente una vela riparata a bordo poteva avere la stessa efficacia del pre-danneggiamento.
Le vele di una barca vengono armate (non ‘montate’) sugli alberi, il cui numero e dimensione varia a seconda della tipologia di nave sulla quale si trovano, e quindi alla necessità specifica (inutile montare più alberi su una imbarcazione leggera, mentre un albero solo su un brigantino sarebbe del tutto insufficiente al suo movimento.)
L’evoluzione delle vele ha seguito lo svolgersi dell’evoluzione navale in tutto il mondo, dando nascita ad un numero ed una qualità di velature smisurata. Di seguito, prendiamo in considerazione le velature e gli alberi principali che possono interessare, con le caratteristiche principali e la nomenclatura esatta.

Albero di Maestra, è l’albero principale della nave, il più alto e nelle navi a tre alberi in posizione centrale. Gli vengono assicurate. È diviso in Fuso Maggiore di Maestro, Albero di Gabbia, Alberetto di Gran Velaccio e in alcuni casi anche Alberetto di Controvelaccio. Ospita, nell’ordine dal basso, i pennoni: di Maestra, di Bassa Gabbia, di Gabbia Volante, di Gran Velaccio e di Controvelaccio.
Albero di Mezzana, posizionato a poppa rispetto all’albero maestro e a prora rispetto al timone, è un secondo albero più piccolo a cui viene assicurata una seconda vela, detta appunto Vela di Mezzana. È diviso in Fuso Maggiore di Contromezzana, Albero di Contromezzana, Alberetto di Belvedere e in alcuni casi anche Alberetto di Controbelvedere. Ospita, nell’ordine dal basso, i pennoni: di mezzana, di bassa contromezzana, di contromezzana volante, di belvedere e di controbelvedere.
Albero di Trinchetto, è quello verticale di prua nei velieri a più alberi, e rispetto all’albero di maestra si trova a prua. Viene diviso in Fuso Maggiore di Trinchetto, Albero di Parrocchetto, Alberetto di Velaccino e in alcuni casi Alberetto di Controvelaccino. Ospita, nell’ordine dal basso, i pennoni: di trinchetto, di basso parrocchetto, di parrocchetto volante, di velaccino e di controvelaccino.
Nota: le vele si armano non direttamente agli alberi, ovviamente, ma a delle strutture orizzontali di legno, che vengono mossi con le cime e il cordame di bordo, chiamati pennoni. Per indicare che le vele sono armate sui pennoni si dice che sono inferite. I pennoni prendono il nome delle stesse vele che vi sono montate sopra. Nella necessità di muovere vele e pennoni vengono usate specifiche terminologie di cavi, che ritroviamo in:
Stralli, che sono cavi, simili a una sartia, ma piazzati anteriormente rispetto ad un albero,
Sartie, ovvero un cavo laterale teso fra la barca e un albero, sia alla cima, sia a metà altezza, che serve per rinforzare l'albero ed impedirgli di piegarsi o rompersi. Prendono il nome della parte di albero a cui sono assicurate, quindi sono di semplice denominazione (sartie basse, sartie dell’albero di maestra, sartie dell’albero di mezzana etc.)
Braccio, cavo che viene utilizzato per spostare i pennoni.
Imbroglio, Cavo semplice, attaccato alle ralinghe delle vele per raccogliere sui propri pennoni. Si distinguono l’ Imbroglio di penna, che stringe le vele verso il capo superiore e l’imbroglio di sotto perché stringe la vela nella parte inferiore e la porta verso l'alto.
Scotta, cima per la regolazione delle vele.

Tutto questo viene di solito riassunto nel termine Sartiame, che comprende l’insieme insieme delle manovre fisse che sostengono l'alberatura.
Posti questi punti di riferimento, passiamo allo schema delle vele. Nell’immagine qui sotto è stata scelta una nave a tre alberi e a velatura completa per dare un’idea globale della posizione delle vele e dei loro nomi, numerate a partire dall’Albero di Maestra.
1. Vela Maestra o Randa, vela quadrata maggiore dell’albero di maestra, inferita al fuso maggiore di maestra.
2. Vela di Bassa Gabbia, vela quadrata immediatamente superiore alla Maestra, inferita all’albero di gabbia
3. Gabbia Volante, vela immediatamente superiore alla Bassa Gabbia, sempre inferita all’albero di gabbia
4. Velaccio, vela più piccola delle precedenti, inferita all’alberetto di gran velaccio. (un tempo nota con il nome più generale, usato per tutte e tre le vele piccole e alte di Pappafico)
5. Controvelaccio, la vela più piccola dell’albero, inferita all’alberetto di controvelaccio
6. Bassa Contromezzana, prima vela dell’albero di mezzana. Non ve ne sono al di sotto per non interferire con le operazioni di coperta.
7. Contromezzana Volante, seconda metà, superiore, della vela di contromezzana.
8. Belvedere, vela più piccola delle precedenti, inferita all’alberetto di belvedere (un tempo nota con il nome più generale, usato per tutte e tre le vele piccole e alte di Pappafico)
9. Controbelvedere, la vela più piccola dell’albero di mezzana. Inferita all’alberetto di controbelvedere.
10. Trinchetto, la vela principale dell’albero di trinchetto.
11. Basso Parrocchetto, la vela inferiore maggiore della doppia vela di parrocchetto.
12. Parrocchetto Volante, la seconda vela, superiore, della doppia vela di parrocchetto
13. Velaccino, vela più piccola delle precedenti, inferita all’alberetto di velaccino. (un tempo nota con il nome più generale, usato per tutte e tre le vele piccole e alte di Pappafico). In questo caso l’albero di trinchetto manca dell’ultima veleggiatura superiore, il controvelaccino, la vela più piccola dell’albero, inferita all’alberetto di controvelaccino.
14. Controranda, una vela triangolare posta sopra la randa.
15. Carbonera, vela triangolare inferita tra L’Albero di Maestra e L’Albero di Trinchetto, così chiamata perché nelle navi a vele quadre era posta proprio sopra il camino della cambusa, e tendeva quindi a tingersi di nero a causa del fumo di carbone.
16. Mezzanella o Cavalletta, piccola vela triangolare inferita tra l’albero di maestra e l’albero di mezzana.
17. Seconda Cavalletta
18. Trinchettina di Fortuna, una delle tre vele chiamate Fiocco che non si issano su alberi ma si inferiscono agli stralli tra l’albero di trinchetto e il bompresso. Utilizzata per andature particolari della nave (andatura di cappa)
19. Trinchettina, secondo Fiocco, inferita questa volta tra il parrocchetto e il bompresso
20. Controfiocco, terzo Fiocco, inferito tra velaccino e bompresso
21. Vela di Mezzana, vela di taglio dell’albero di mezzana, specialmente presente in assenza di altre vele.

Termini specifici riferiti alla Velatura:
Vela accollata all'albero, si dice di una vela, addossata all'albero avendo preso il vento direttamente.
Vela Allentata si dice di una vela che ha le scotte allentate
Vela in Bandiera, si dice di una vela le cui scotte hanno ceduto e che è in balìa del vento
Tangone, asta che serve a tenere un angolo di una vela a una certa distanza dall'albero.
Terzaroli, ciascuna delle porzioni di una vela che si può sottrarre all'azione del vento;
Terzarolo, maniera di legare una vela per ridurne la superficie quando il vento rinforza.



Sito: http://www.vavik.com/lot/progettonautico/nautica.htm

Icone allegate
Vele e Alberi in generale-numeri.jpg  
__________________
I miei modelli
PINTA
WASA
Bleckbeard

Ultima modifica di Giacco79; 20-05-13 a 07:35 PM
Giacco79 non è in linea   Rispondi quotando