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Vecchio 31-01-11, 01:54 PM   #1
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UANCA è un newbie...
predefinito mettersi in cappa (in panna)

Allora, ho cominciato a lavorare sui pennoni, ma temo di non potere più rimandare la decisione sul tipo di assetto velico che vorrò dare alla nave, per avere un quadro più preciso dei lavori. Chi mi segue ogni tanto sa che la nave sarà collocata in "acqua",perciò vorrei simulare una situazione:ad esempio all'ancora come ho fatto sul Bounty,con tutte le vele serrate(questa è l'opzione più semplice); oppure in movimento con una certa quantità di vele aperte oppure ???
Una delle possibilità che mi sono venute in mente,al momento è solamente un idea in quanto non sono certo di saperla mettere in pratica,sarebbe di simulare un "moto stazionario" (non so neppure come si dice ma credo alla panna ) Dal poco che ho capito l'albero di trinchetto dovrebbe dare
una spinta verso avanti e i restanti alberi dovrebbero essere bracciati in modo perpendicolare al primo per imprimere un moto inverso facendo si che la nave sia ferma. Ora so che tra voi ci sono alcuni che oltre ad essere bravi modellisti sono appassionati di vela e navigazione (Pimini,Telese, Ste che forse è l'unico ad aver navigato su un tre alberi),perciò con i vostri consigli potrei capire meglio se la cosa è attuabile oppure no.
Ovviamente sono ben accette anche le considerazioni di chi come me, a governato al massimo un pedalò.
Saluti Uanca
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mettersi in cappa (in panna)-file0022.jpg  
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Vecchio 31-01-11, 02:47 PM   #2
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L'avatar di Mario97
 
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Davvero un bell'effetto!
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Vecchio 31-01-11, 09:26 PM   #3
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Il moto stazionario si chiama "alla cappa" quando cioè la propusione dell' imbarcazione serve solo a vincere lo scarroccio ma senza sopravanzarlo (e quindi la nave è praticamente ferma, non va nè avanti nè indietro per l' effetto combinato propulsione - scarroccio che si annullano a vicenda).
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Ulisse
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Vecchio 31-01-11, 09:30 PM   #4
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Le mie esperienze veliche si fermano ad uno soop (comet 1000) non ho mai navigato nè su un "due alberi" nè a maggior ragione su un "tre alberi"; quindi non ti posso essere d' aiuto.
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Vecchio 01-02-11, 11:24 AM   #5
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L'avatar di pimini
 
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Come dice Telese, la dicitura esatta sarebbe "mettersi in cappa" ma si può usare anche "mettersi in panna".
Nelle moderne barche a vela armate a sloop (un solo albero con randa e fiocco) ci si mette in cappa in questo modo: il fiocco a collo (cioè con la scotta cazzata sopravvento), la randa completamente lascata (la scotta è in bando) e il timone all'orza.
Lo scafo si dispone con il vento al traverso, oscillando da una parte e dall'altra sotto l'azione combinata della randa e del fiocco.
Il fiocco a collo prima fa puggiare e scarrocciare la barca, così la randa inizia a portare e la fa orzare e avanzare, riportandola nella situazione di partenza.
Il timone messo all'orza (cioè verso il vento) aiuta questo ritorno e ostacola l'azione del fiocco.
Queste sono le regole di massima, naturalmente tutto può cambiare secondo le dimensioni del fiocco (normalmente un genoa) e della randa, la chiglia/deriva della barca, per cui si dovrà intervenire sulla scotta del fiocco che dovrà essere regolata in modo da permettere che la barca rimanga ferma (ma subirà ugualmente uno scarroccio dovuto al vento e, se c'è, anche alla corrente). Attualmente si usa mettersi in panna in casi particolari come il recupero di uomo in mare, perchè così la barca rimane fermo e l'equipaggio è completamente libero dalle manovre.
Ci si mette anche alla cappa, con vele ridotte, in caso di burrasca e di mare molto formato, sempre che sottovento ci sia un bel tratto di mare libero, altrimenti si rischia di finire sugli scogli o in spiaggia ...
Ieri sera ho guardato un po' di libri e visto diversi metodi in cui usavano mettersi alla cappa con navi a tre alberi, seguiranno in un post successivo.
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Vecchio 01-02-11, 03:31 PM   #6
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Cari Telese e Pimini vi ringrazio davvero per la vostra disponibilità.La balzana idea che avevo era proprio di simulare un temporaneo stop della nave per permettere ad una delle mie scialuppine di accostare.
Nel contempo però vorrei limitare al minimo l'apertura delle vele quadre.
Ad esempio sul trinchetto vela bassa imbrogliata, all'abero maestro invece completamente serrata, vele di gabbia tutte e tre aperte e bracciate come andrebbero, velacci e controvelacci serrati. Fiocchi e vele di straglio invece non mi dovrebbero dare particolari problemi e posso aprire tutto ciò che serve, dato che non ho "una costa sottovento". Attendo senza nessuna fretta il seguito di Pier o altri per capire quanto sono lontano dalla realtà prima di prendere una decisione, tanto ho appena iniziato a lavorare sui pennoni
Un saluto Uanca
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Vecchio 01-02-11, 05:51 PM   #7
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il seguito arriva .... devo solo scannerizzare le immagini più esplicative su un libro che ho a casa
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Vecchio 01-02-11, 06:08 PM   #8
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Onore a Capitan Pimini ; bravo, esaustivo e lineare come deve essere un Uomo di mare quando dà un comando: veramente in gamba. Sembrava di stare sul ponte di una nave e sentire i comandi dettati dallo skipper ...
Io al massimo posso fare il suo mozzo .
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Vecchio 02-02-11, 02:05 PM   #9
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Sembrava di stare sul ponte di una nave e sentire i comandi dettati dallo skipper ...
Io al massimo posso fare il suo mozzo .
Grazie Ulisse.
In regata ero solo il timoniere e nelle regate d'altura, nei turni in cui ero al timone, ero quello che "cercava di stabilire" il punto nave (cioè dove eravamo realmente ... spersi nelle brume in qualche parte del Tirreno).
Ma prima di poter prendere in mano un timone ho lavato tanti di quei ponti!
Ma forse è l'unica maniera per imparare veramente ad andare per mare e rispettare il mare
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Vecchio 02-02-11, 02:06 PM   #10
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Telese, meno male che ti sei offerto volontario per far parte dell'ipotetico equipaggio...... altrimenti, povero Pier. Io già mi vedevo a correre avanti e indietro per il ponte con lui che grida cazza quello, lasca quell'altro e io confuso e smarrito che preferisco decisamente buttarmi a mare. Con le immagini andrà di sicuro meglio, ma per ora al massimo posso pulire i ponti e girare un cabestano,sempre che ce l'abbiamo !!!
Ciao ciao
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Vecchio 02-02-11, 02:28 PM   #11
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posto quattro disegni che danno un'idea di alcuni (dei tanti) modi per mettersi alla cappa (o in panna). Credo che ogni comandante utilizzase un suo modo, che comunque doveva tener presente delle condizioni del mare, le dimensioni della nave e anche dell'abilità dell'equipaggio ...

Nel primo disegno c'è l'esempio di due navi che si fermano (magari per comunicare) e una di esse invia una scialuppa all'altra. Entrambi gli scafi sono sulla stassa linea. Come puoi vedere le vele "a collo" non sono le stesse su entrambe le navi, cosa questa che avveniva sempre (non ho trovato una spigazione). La scialuppa si muove sempre sottovento, cioè in una zona di mare riparata dai due scafi.

Queste condizioni potevano durare anche ore perchè ho letto che in caso di incontro in mare di due navi aventi la stessa bandiera o comunque di una nazione non belligerante, il comandante di più alto grado invitava a bordo il comandante dell'altra barca per un pranzo o comunque una bella bevuta e passavato il tempo raccontandosi le reciproche avventure appena vissute. La galanteria a bordo era tenuta nella massima considerazione a quei tempi ..

Nel secondo disegno c'è un metodo un po' differente (tra i tanti ... ripeto).
La prima nave sta sopravvento all'altra e invia la scialuppa (che naviga sempre sottovento). Quando la scialuppa ha accostato alla seconda nave, la prima si lascia scarrocciare a poppa e sottovento alla seconda (posizione indicata col tratteggio) in modo che poi la scialuppa possa lasciare la seconda nave e raggiugere la propria sempre stando sottovento (e quindi riparata).
Anche qui puoi notare che la vela a collo è sempre diversa sulle due navi.

Nel terzo disegno c'è un esempio di cappa per far salire a bordo il pilota per entrare in porto. In questo disegno puoi vedere le vele imbrogliate e come la gabbia e il velaccio di trinchetto siano a collo, mentre le gabbie di maestra e mezzana stiano portando. A riva c'è anche il velaccio di maestra e il fiocco che portano, quast'ultimo credo per tenere la prua lontana dal letto del vento. Non c'è alcun segno di altre vele di straglio che credo non fossero mai a riva durante queste manovre.

Nell'ultimo e quarto disegno è sempre indicato uno stato di cappa (credo sempre per far salire a bordo qualcuno). In questo caso non vedo nessuna vela a collo ma soltanto la gabbia di maestra sventata ... mahhh
Comunque la posto per dare un'idea della disposizione delle vele.

Mi sembra di capire che le vele basse di ogni albero fossero sempre imbrogliate o serrate.

Spero di esserti stato utile ...

Buon cantiere e buon vento!
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mettersi in cappa (in panna)-cappa1.jpg   mettersi in cappa (in panna)-cappa2.jpg   mettersi in cappa (in panna)-cappa3.jpg  

mettersi in cappa (in panna)-cappa4.jpg  
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Vecchio 02-02-11, 02:34 PM   #12
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Studiando la manovra delle vele dei velieri antichi, come sto facendo leggendo gli ultimi libri, non immaginate quanto mi manchi non aver potuto essere a bordo di uno di queste barche a tre alberi (ma anche a due) ... doveva essere una sensazione meravigliosa ... (a parte la fatica)

scusate l'OT !!!
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Vecchio 02-02-11, 03:08 PM   #13
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.....più che utile direi Utilissimo...Grazie Pier
Immagino che il modo migliore per ripagarti del tempo che mi hai dedicato sarebbe quello di realizzarle sul modello...vedo come posso fare, comunque dai, è più o meno come pensavo. Dato che stai studiando come un matto, la terza immagine mi fa sorgere un dubbio differente: credevo di aver capito che il lato di dritta si usasse per far salire e scendere esclusivamente gli ufficiali. Ho capito forse male ? Dipendeva anche dal vento o dalle circostanze ?
P.S. Non una gran fatica, perchè saresti stato un ottimo ufficiale, col gatto a nove code lasciato spesso nel suo sacco rosso ( a parte i casi di ubriachezza ovviamente)
Ciao Uanca
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Vecchio 02-02-11, 07:21 PM   #14
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la terza immagine mi fa sorgere un dubbio differente: credevo di aver capito che il lato di dritta si usasse per far salire e scendere esclusivamente gli ufficiali. Ho capito forse male ? Dipendeva anche dal vento o dalle circostanze ?
P.S. Non una gran fatica, perchè saresti stato un ottimo ufficiale, col gatto a nove code lasciato spesso nel suo sacco rosso ( a parte i casi di ubriachezza ovviamente)
Ciao Uanca
Credo che la regola valesse principalmente quando l'imbarcazione era all'ancora. In navigazione sarebbe stato quasi impossibile accostare e far salire qualcuno dal lato sopravvento, soprattutto in presenza di onda o mare formato.
E' una mia semplice considerazione ... non ho trovato prove

Hai ragione, il gatto a nove code l'avrei usato pochissimo, come il mio amico Aubrey!
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Pier

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Vecchio 27-07-11, 05:56 PM   #15
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griso62 è un newbie...
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... se ho capito bene, vorresti fare un diorama: a me attrae molto l'idea di rappresentare la barca in navigazione al traverso/lasco e alquanto sbandata ...
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