Vecchio 16-11-04, 10:42 PM   #1
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Porsche 356 C Fujimi – Rifacimento di un modello montato 10 anni fa.

A volte capita di ritrovarsi fra le mani un modello montato anni fa con tecniche o materiali non proprio ortodossi e ci viene la voglia di rendergli giustizia schiacciandolo impietosamente o recuperandolo….Io ho optato per la seconda soluzione, anche perché il modello in questione e la serie Enthusiast meritano un posto al sole.

La Porsche giaceva in stato di abbandono a circa il 90 % del montaggio.
Era stata verniciata di rosso vivo con colore nitro della Talken color, senza dare alcun fondo aggrappante. Ciò aveva provocato alcune scrostature durante la mascheratura dei contorni vetro anch’essi fatti con colore nitro color grigio metallizzato (il più simile a quel tempo al cromo).
Gli interni erano nero semilucido Humbrol .
Per prima cosa ho smontato tutto il modello,dopo essermi sincerato di possedere ancora le istruzioni.
L’operazione non presentava particolari difficoltà, perché non era stata usata colla in grande quantità e perché nel tempo la colla per modellismo (orrore!) non tiene sotto sforzo..
I problemi sono nati quando i piccoli incastri si trattenevano la parte del pezzo che vi si inseriva, perché bisogna provvedere a ricostruirli. Tecnicamente non è difficile, usando plasticard o, meglio ancora, spinotti metallici in caso di incastri piccoli e cilindrici e plasticard in altri casi. Ho parlato di spinotti di metallo perché c’è il rischio che gli spinotti rifatti in plastica, se piccoli, rischiano di fondersi o rammollirsi usando colle aggressive, pregiudicando la successiva tenuta se si pone in posizione il pezzo equivocando sulla asciugatura della colla (esperienza personale!). Meglio quindi metallo e colla bicomponente, attak solo in casi estremi..
Naturalmente tutti i pezzi devono essere sverniciati.
La carrozzeria presentava i problemi maggiori, sia per la dimensione che per la vernice usata.
Dicevo che non avevo dato il fondo, per cui in casi simili, mi era già capitato di togliere la vernice nitro con il solo (o quasi..) uso di nastro adesivo da pacco (quello marrone lucido) premuto e staccato di colpo. In questo caso (succede …) la vernice nitro si era aggrappata in alcuni punti tanto saldamente da rendere impossibile il metodo sopra descritto per almeno il 60 %& della carrozzeria.
C’è da chiedersi perché si aggrappi bene in un punto e non in un altro..Boh.
Comunque ,dopo aver rovinato la carrozzeria usando una lama per scalzare la vernice riottosa, ho deciso di usare il liquido per freni per la prima volta in vita mia.
Ho dovuto sverniciare mezza carrozzeria per volta per questioni di spazio, per cui , considerando la lentezza di azione dell’acido , l’operazione si è protratta per alcuni giorni.
Nel frattempo ho sperimentato il sapone liquido Chante Claire (al sapone di Marsiglia…..) per sverniciare le parti a smalto. Terribilmente efficace! Direi micidiale anche per colori acrilici e per le cromature.Mi sono ritrovato le parti pulite in maniera totale aiutandomi con uno spazzolino da denti per gli incavi.
Ripulita la scocca completamente, l’ho sgrassata con sapone per piatti, stuccata, lisciata e coperta con un paio di mani di fondo Tamyia grigio. Asciugatura di una decina di giorni,carteggio e lisciatura con carta ad acqua n°1000 seguita da lisciatura con le famose pezzuole abrasive, in questo caso n°4000. Consiglio vivamente l’acquisto di queste pezzuole.
Sorvolo sui dettagli della verniciatura degli interni, effettuata con nero opaco Tamyia seguita da un passaggi a pennello con vernice alchidica nera per simulare le parti in pelle (o similpelle).
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Vecchio 16-11-04, 10:43 PM   #2
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Il motore ha avuto una cura di dettaglio che mi ha creato non pochi problemi.
Per prima cosa riprendo il discorso fatto prima sugli incastri persi per strada.
Rifare i perni ,dicevo, non è difficile, ma è difficilissimo forare nel punto esatto i pezzi e fare che il perno si incastri poi esattamente nel punto ricevente..Sembra eccessiva la preoccupazione, ma ve ne accorgete quando poi il motore, in questo caso, non è più in squadra o alcuni pezzi non combaciano più con i loro complementari! Vale la pena penare e perdere tempo in semi assemblaggi prima della verniciatura definiva!!
Nel mio caso ho aggiunto i cavi delle candele e della bobina, per cui ho forato le teste per inserire un simulacro di candela ed i punti di partenza degli stessi. Le punte usate sono quasi invisibili e fragilissime, per cui usatele poco sporgenti dal portapunte!
Il problema maggiore si è posto nel rifare le pulegge e la cinghia. Rifacendole, gli spessori sono cambiati di decimi di millimetro, decimi che hanno impedito il posizionamento del motore nella sede del telaio. Posizionamento già reso difficoltoso dalla presenza dei cavi delle candele incollati precariamente (maledetto attak….). Ho dovuto smontare (leggi “quasi rompere…”) il retro del telaio, limarlo terribilmente (la parte semicircolare, per chi conosce il modello), montare il motore e rimontare il telaio. Aggiungo che alla fine il motore risultava storto per i motivi sopra descritti e per le mancate prove di montaggio pre-verniciatura. Ho risolto crudemente inserendo dei perni di plastica in posti invisibili. Soluzione modellisticamente terribile, ma necessaria vista l’esposizione a cofano aperto.
La carrozzeria ha ricevuto un paio di mani di grigio argento Tamyia ed un paio di trasparente hanno seguito la posa del Bare Metal delle cornici vetro. Due settimane di pausa mentre montavo gli interni e piangevo per l’assemblaggio motore – telaio sono state seguite da lucidatura a base di abrasivo medio Tamyia (compound).
Anche i vetri hanno subito un trattamento antigraffi a base di carta abrasiva 2000, pezzuole abrasive e pasta Tamya. Sconsiglio la carta abrasiva in questa fase, a meno di graffi profondi, perché i segni circolari sul trasparente dati dal movimento della mano, difficilmente si tolgono con le pezzuole!
Secondo me la lucidatura del trasparente è il lavoro più rognoso che ci sia.

Una parola meritano gli interni, o meglio, la tappezzeria sul pavimento.
Quasi tutte le auto hanno il pavimento rivestito di moquette, di solito riprodotte con banalissimi colori opachi. Dalla rivista Scale Auto Enthusiast ho appreso tecniche e conosciuto materiali per me nuovi, anche perché tratta principalmente materiale di ditte statunitensi. Uno di questi materiali è il Floquin, una sorta di confezione di “pelucchi” finissimi venduti in confezioni di molti colori; io mi sono procurato alcuni colori base: nero”chiaro”, beige,rosso vivo,blu,bianco e altri. In questo caso ho usato il nero chiaro (lo chiamo così perché in scala piccola lo si può intendere come nero “da moquette”, che nella realtà non è mai nero inchiostro..
E’ facilissima da usare e rende l’aspetto di un interno fenomenale. Certo che una carrozzeria chiusa nasconde un po’ l’effetto, ma immaginate una spider!! Si applica per zone pennellando abbondantemente la parte con colla vinilica; si applica poi con l’aiuto di un colino (o una retina di tulle, ma è più complicato) si fa cadere abbondante Floquil ricoprendo completamente la zona e i dintorni. L’effetto immediato è pessimo:solo un mucchio di polvere! Premendo con il dito e con un bastoncino a punta tonda o un pennello negli angoli, i pelucchi si premono aderendo alla colla , dando l’effetto desiderato.Eventuali zone scoperte, si ritoccano riapplicando un po’ di colla sulle zone scoperte senza timore di rovinare il resto. Il bello di tutta la faccenda, a parte la resa ottima, è che in caso di errore basta immergere il tutto in acqua e la colla vinilica si liquefa e lascia il pezzo pulito…!

Ero tentato di ricromare tutte le parti con l’Alclad, ma , onestamente mi sono rotto l’anima di questa Porsche, visti gli errori fatti e le pene per rimediare, per cui le cromature sono le originali.

Alcuni particolari del motore sono stati rifatti, come le pulegge con relativa cinghia di cui ho già parlato, e mi hanno causato alcuni patemi..Per prime le reti reggi filtri: la decalcomania originale se ne era andata ed ho dovuto rifarla con fogli di alluminio (carta di cioccolatino color oro..Consiglio i gianduiotti) forati usando come dima una fotoincisione Studio 27 ed uno spillo.Il problema è stato maneggiarli,perché l’acido del sudore delle dita toglie il color oro!! Si rimedia ritoccando a pennello. Le astine metalliche dei vari comandi dei carburatori sono state ottenute con aghi da seta.
Occhio che non sono aghi normali!!Chiedete in merceria espressamente aghi per seta: sono più lunghi,più sottili e più elastici. Tra l’altro gli occhielli verrano buoni per altro….
Altre aggiunte sostanziali non ne ho fatte;solo una merita un commento: la cinghia che trattiene la ruota di scorta è fatta tagliando una strisciolina di piombo recuperata da un amico modellista che lavora dove radiografano i tubi del metano (!!!!). Mi sento di sconsigliarvi di sostituirla con strisce di carta, perché a vernice asciutta diventano fragili.Piuttosto usate un pezzo di sacchetto di plastica spesso. Le fibbie sono in filo di rame. Non montatele come me dopo aver incollato le cinghie alla scocca….E’ una fesseria mostruosa e richiede precisione da orologiaio, mano ferma da cecchino e calma da maestro yoga.

Non ho svelato segreti,anzi per molti sarà stato inutile leggere, ma spero che qualche neofita, leggendo le esperienze altrui, ne tragga qualche vantaggio,e, soprattutto, sia invogliato ad azzardare suggerimenti che in apparenza modesti, nelle circostanze giuste servono quanto le tecniche ultra avanzate.

Che la fantasia sia con voi….
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Vecchio 16-11-04, 10:44 PM   #3
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predefinito Re:Porsche 356......

..per le foto abbiate un po' di pazienza.Sono in crisi con l'accoppiamento carrozzeria-scocca....
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