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lancia stratos stradale fujimi enthusiast 1/24
La lancia strato's, comunemente detta statos, nasce nel 1971 a seguito di un prototipo di Nuccio Bertone, la statolimite, su progetto del designer Marcello Gandini. Il prototipo colpì molto Cesare Fiorio e PierUgo Gobbato, rispettivamente direttore della squadra corse e direttore generale Lancia, che pensarono di ricavarne una vettura da rally per le competizioni mondiali, destinata a sostituire la fulvia coupe. In realtà avrebbe dovuto essere una macchina dedicata esclusivamente alle corse, ma una variazione dei regolamenti dei rally costrinse il gruppo torinese a produrre ed omologare 500 vetture stradali. Questa vettura, così strana e singolare dal punto di vista stilistico, seppe dominare I rally, oltre a conquistare risultati onorevoli anche in pista nelle competizioni silhouette. Stavolta però l'oggetto della recensione non sarà una versione da competizione, bensì proprio la versione stradale.
Perchè il lavoro sia il più interessante possibile, ho scelto la migliore riproduzione in plastica di grande serie reperibile, la stratos prodotta da fujimi nella serie di modelli definiti enthusiast per il loro alto standard qualitativo. Per riconoscerli e distinguerli dalle altre produzioni fujimi, bisogna fare attenzione alla scatola, affinchè presenti sia la scritta enthusiast model, sia la fascia che riprodue la bandiera del paese di origine della macchina, in questo caso il nostro tricolore.
Il kit è costituito da un numero di pezzi molto elevato, raccolti in Quattro stampate bianche, oltre a una per I trasparenti, una bronzo per I cerchi e una per la scocca, questa divisa in due parti.
Oltre al notevole dettaglio che I pezzi presentano, la particolarità di questo kit è proprio la possibilità di poterlo realizzare aperto, dato che la meccanica è minuziosamente riprodotta.
Il motore e I componenti meccanici presentano infatti dettagli in rilievo e incavo ben delineati, con dovizia di bulloni, viti o molle, il tutto praticamente esente da sbavature.
La scocca cattura molto bene le linee della coupe di torino, le linee di stampaggio sono quasi assenti, mentre le linee di demarcazionedegli elementi sono nette ma non eccessive. la differenza, rispetto la beta heller che ho recensito tempo fa, è evidente. La plastica ha inoltre una bellaconsistenza, proporzionata, e presenta uno spessore per lo più uniforme. Pensando che sarà un modello che va, almeno parzialmente, aperto, è una qualità non da poco. All'anteriore la griglia posta nella parte più avanzata del cofano presenta le fessure passanti, con poche correzzioni da apportare per ripulire qualche bava.
Le gomme le troviamo già montate sul cerchio, e colorate nel bronzo tipico delle stratos stradali. Non mi esprimo sulla fedeltà dell'intaglio, solo posso dire che appaiono, confrontate alla carrozzeria del modello e alle foto, sottodimensionate sia in diametro che in larhezza.q
Il foglio dei trasparenti, raccoglie il particolare parabrezza anteriore, la fanaleria (è possible realizzare la macchina sia con I fari anteriori a scomparsa aperti, sia chiusi nel cofano) e, in un unico pezzo, il lunotot posteriore e I finestrini. Questo ostacola le eventuali operazioni di apertura delle portiere, per chi fosse deciso ad intraprendere tale avventura.il foglio decals ha I loghi lancia e stratos, anzi, strato's, come da nome originale, il cruscotto in un'unica decal, le targhe.
Per concludere, fujimi inseriva un piccolo foglio di fotoincisioni (assente invece nella scatola della 246 dino) comprendenti le maniglie delle portiere, gli specchi, lo stemma lancia per il cofano anteriore (eventualmente presente anche I formadi decal), I tappi dei serbatoi, I fermacofani sia anteriori che posteriori (questi ultimi sia in unica soluzione per chi lascerà lamacchina chiusa, sia sezionati per chi invece aprirà il cofano).
Che altro dire? Questa recensione non è ovviamente completa, molti altri potranno aggiungere delle informazioni preziose, ma volevo fornire il mio punto di vista su tale modello (mi vengono in mente il professor Lapo o quel pozzo di scienza “lancistica” che risponde al nome di Modelfriends”)
É il secondo kit della serie enthusiast che mi capita in mano, e trovo azzeccato il consiglio dato da R40: se ne trovate uno in negozio di questa serie, non esitate a comprarlo, raramente troverete dei modelli di tale qualità.
Ultima cosa, reperibilità e prezzi: il modello è piuttosto raro, non introvabile, ma nemmeno disponibile a quintali. Spesso viene proposto a prezzi piuttosto alti per un kit in plastica, io stesso ne ho trovati in negozio a 45 euro. Nel 2003 e 2004 a novegro ho trovato un negoziante attempato che la dava via a 28, un ottimo prezzo che non ho colto al volo. Altrimenti consiglio di monitorare le aste ebay, si possono trovare delle occasioni interessanti. L'esemplare in mio possesso arriva appunto da un venditore di hong kong che lo vendeva a prezzo molto basso… un colpo di fortuna, ma stando attenti se ne trovano.
Essendo un kit vecchio, I negozi difficilmente ne hanno. Consiglio comunque una visita la sito di Giorgio, il nostro padrone di casa, modellismo.it, e al suo negozio a bologna.
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