Buongiorno a tutti.
Forse qualcuno avrà visto il mio post su un Ford F150 in uno scenario da disastro socioeconomico. Incautamente ho suggerito di aprire un post, totalmente off topic, sul mondo del survival e dei prepper. Sono stato preso in parola e adesso mi tocca scrivere qualcosa. Bon, proviamoci.
Teotwawki : chi era costui ? Altro non è che un acronimo, le iniziali della frase: The End Of The World As We Know It, che potremmo tradurre liberamente con: La fine del mondo che conosciamo.
Questo parolone è fondamentale nel folclore del mondo americano del survival e spesso è accostato ad un'altra frase: When the shit hit the fan, letteralmente : Quando la cacca va a finire sul ventilatore.
Tutto questo per far capire che i survivalisti americani, che possiamo anche chiamare preppers (da essere preparati) si aspettano qualche disastro da un momento all'altro. Quindi vogliono essere pronti. È gente che tiene sempre in auto uno zaino riempito di attrezzature e generi di prima necessità per superare le prime 72 ore dopo la catastrofe.
Hanno pannelli solari, scorte di razioni militari e cibi in scatola, medicinali, batterie, eccetera. Dulcis in fundo, normalmente sono armati fino ai denti.
A parte gli scherzi, si tratta di una filosofia di vita un po estrema, però c'è anche parecchio buon senso. Tenere in auto una torcia elettrica, dei guanti da lavoro, una scatola di pronto soccorso e una corda di traino è cosa del tutto normale. Poi magari uno pensa che un rotolo di nastro americano può servire, e se si rompe la macchina in una strada di montagna una di quelle coperte di stagnola ti evita un raffreddore. E via così. Se uno ci pensa, ci sono tante cosucce che stanno bene in una borsetta, dimenticate nel bagagliaio. Non danno fastidio a nessuno, magari avrai buttato via 50 euro. Ma se capita ?
A me è capitato di accostarmi al mondo del survival per caso, e per una certa passione per tutto quello che è americano. La vera e propria scintilla è stata la lettura del romanzo "Patriots" di James Wesley Rawles. Purtroppo non è stato tradotto in italiano, ma lo raccomando assolutamente a chi legge l'inglese. È un libro molto bello e illustra in maniera molto chiara un modo di pensare tipicamente americano. Poi non si può condividere tutto, ma è molto interessante.
Io ho praticato l'inglese scritto e parlato per più di 30 anni per motivi di lavoro, quindi ho visitato siti e letto libri in inglese. Direi che in italiano c'è abbastanza poco, ma se qualcuno può suggerire qualche titolo o qualche link, lo apprezzero' molto.
E poi va beh. Certo non è modellismo. Ma tanto siamo off topic.........
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