Vecchio 20-09-09, 01:28 AM   #1
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predefinito Cantiere USS ROANOKE

Un saluto a tutti gli amici modellisti del forum.

Ho preso la decisione di avviare questo WIP sul modello della USS ROANOKE che sto realizzando da qualche mese, anche per condividere con tutti voi modi ed idee che sto applicando od applicherò a questa realizzazione.

Per quelli che non conoscono la nave originale, la ROANOKE fu una fregata a vela e vapore, costruita per la Marina degli Stati Uniti nel 1855 e fece parte della classe Merrimack (o Merrimak secondo altre fonti).

L'attrezzatura velica era su tre alberi ed era spinta da una motrice a vapore da 440 CV che pilotava un'elica bipala.

Nel 1863, durante la Guerra Cilive e dopo la famosa battaglia di Hampton Roads, che vide il duello tra la nordista Monitor e la sudista Virginia (ex-nordista Merrimack bruciata, catturata e convertita in corazzata), la ROANOKE venne trasformata in monitor corazzato oceanico, e dotata di tre torri corazzate girevoli progettate da John Ericsson.

L'armamento alloggiato nelle torri corazzate, per quei tempi, era davvero formidabile : 2 cannoni Dahlgren da 381 mm, 2 da 280 mm e 2 Parrott da 203 mm, tutti ad avancarica.

La corazzatura sui fianchi aveva uno spessore di 114 mm, sul ponte era di 38 mm, mentre le torrette avevano una corazza in piastre di acciaio spessa 279 mm.

Purtroppo tale trasformazione alterò a tal punto le caratteristiche di navigabilità e stabilità della ROANOKE che, come nave oceanica, fu un vero fallimento per l'eccessivo rollio con il mare appena mosso a causa dell'eccessivo peso delle torri e delle artiglierie, e quindi trascorse il resto della Guerra Civile e gli anni successivi relegata come guardaporto a New York fino al 1883 quando venne venduta per essere demolita.

Questa in sintesi la storia di questa nave, caratteristica ma sfortunata, che ebbe però il merito di essere stata il precursore delle grandi navi corazzate e da battaglia a torri che nei decenni successivi sarebbero divenute la spina dorsale delle più grandi flotte mondiali, fino a quando non vennero soppiantate dalle portaerei.

Nei prossimi giorni posterò con maggior dettaglio le varie fasi della costruzione del modello, che sto realizzando in scala 1:100, con disegni ed immagini di differente provenienza.

Il modello sarà in completa autocostruzione e sarà realizzato utilizzando materiali differenti : legno, metallo, plastica, resina, carta a seconda delle parti e dei particolari che saranno costruiti.

L'inizio della costruzione ricalca il mio consueto modo per la realizzazione degli scafi, e cioè in falsa chieglia ed ordinate piene.

La chiglia (in unico pezzo) e le ordinate sono state tagliate su compensato multistrato da 5 mm, e sono state incollate inserendo la chiglia in uno scaletto di montaggio realizzato con due listelli di noce 6x6 incollati parallelamente su una tavola di abete di 18 mm di spessore.
Lo spazio libero tra i due listelli è stato lasciato della dimensione di 5 mm, giusto per infilarci la parte bassa della chiglia.

In questo caso, per evitare interferenze tra i listelli 6x6 e le ordinate, la chiglia è stata tagliata c.a. 6 mm più bassa della dimensione effettiva.
L'eccesso della chiglia, una volta incollate le ordinate e ricoperto lo scafo, è stato pareggiato con una pialla a mano, fino alla dimensione corretta.

Sulla parte superiore delle ordinate sono state ricavate 4 sedi per il passaggio di un listello di 5x3 mm (5 mm di larghezza) che, una volta incollate a squadro le ordinate, sono serviti per far passare quattro listelli, incollati ed inchiodati nelle sedi, per rinforzare lo scheletro dello scafo per l'intera lunghezza ed evitare svergolature.

Nei prossimi post, parlerò della copertura dello scafo.

Buona serata (giorno, data l'ora a tutti)

Ciao ed a riscriverci presto
JP
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Cantiere USS ROANOKE-roanoke-001.jpg   Cantiere USS ROANOKE-roanoke-004.jpg  
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Vecchio 20-09-09, 03:06 AM   #2
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ho detto fammi fare una scappata e guarda che trovo
un modello molto interessante seguiro con molto interesse la cosa
buona notte a tutti vista l ora
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Vecchio 20-09-09, 08:59 AM   #3
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predefinito Copertura dello scafo

Buongiorno a tutti,

visto che mi sono alzato presto questa mattina (parto per Perugia per andare a visitare la mostra di modellismo iniziata ieri) volevo cogliere l'occasione per scrivere qualche altra riga sul cantiere della ROANOKE, descrivendo il metodo usato per la copertura dello scafo.

In quasi tutti i miei modelli (a parte l'ultimo, prima della ROANOKE) ho utilizzato il metodo di copertura dello scafo in listelli, in uno o due strati, a seconda che la parte lignea fosse coperta da altri materiali (es. rame) oppure fosse a vista.

Questa volta, date le caratteristiche dello scafo della ROANOKE, che è abbastanza sottile e lungo, ho pensato di riutilizzare un sistema di copertura che avevo già provato sul modello della corvetta Terribile, e che su questo tipo di scafi dà dei discreti risultati.

Il metodo, in poche parole, consiste nel tagliare da un compensatino molto sottile e flessibile (0,5 mm. o anche meno di spessore), una serie di spezzoni quadrangolari, che vengono appoggiati tra le mezzerie di due ordinate, in modo da "fasciare" lo spazio vuoto dalla chiglia fino al ponte (o fino a dove si vuole terminare questo tipo di copertura).

Nel mio caso, dato lo spessore delle ordinate di 5 mm, avevo a disposizione, a cavallo della linea di mezzeria, uno spazio utile di 2,5 mm per lato, che ho spalmato di colla cianoacrilica in gel su cui ho appoggiato (dopo alcune prove e verifiche) la sagoma di compensatino.

Ho quindi rinforzato l'incollaggio inchiodando dei chiodini di ottone da 6-8 mm sul compensatino, all'interno dello spazio dei 2,5 mm, usando più chiodini distanziati tra di loro di c.a. 1 - 1,5 cm, in modo da realizzare un andamento uniforme nell'incollaggio sull'ordinata.

Prima di fare questo, ho incollato tra un'ordinata e l'altra, all'altezza del loro arrivo sulla parte inferiore della chiglia, degli spezzoni di listello in balsa (che essendo morbida posso anche forzare leggermente), avendo cura che uno dei lati lunghi fosse incollato sulla chiglia. Ho poi pareggiato l'aldamento rettilineo con tagliabalsa e cartavetro.

La struttura che ne esce fuori è estremamente leggera e molto resistente (anche se bisogna stare attenti a non danneggiare il compensatino, bucarlo o tagliarlo per errore, in quanto molto sottile)

Questo sistema è abbastanza valido per le parti molto rettilinee dello scafo.. in effetti si perde qualcosina in "rotondità" rispetto al sistema con i listelli, soprattutto dove il cambio di curvatura è più accentuato, ma poi comunque viene ammorbidito dagli strati di copertura (legno, rame o plastica) che sono applicati su questa base.

Per le parti a poppa e prua, invece, laddove la curvatura è pià decisa e le linee sono più affinate (a prua) o tandeggianti (a poppa) ho usato dei riempitori fatti di blocchetti di balsa, poi tagliati, scartavetrati e piallati fino ad ottenere il profilo necessario.

Una volta incollati tutti gli spezzoni sulle ordinate (o tra le ordinate, se preferite..) e formati i blocchi di riempimento, prima di chiudere il ponte, ho spalmato abbondante colla vinilica all'interno dello scafo, in particolare lungo tutte le conenssioni tra gli spezzoni e le ordinate e tra gli stessi e la parte inferiore che si appoggia alla chiglia.

Lasciato asciugare il tutto per almeno un paio di giorni, ho poi estratto con un paio di tenaglie sottili ed una lama piatta, tutti i chiodini di ottone ed ho lavorato di gomito con raspa e carta vetrata per pareggiare il più possibile i punti in cui, sopra ogni ordinata, due spezzoni di copertura risultavano adiacenti.

Là dove si sono presentati dei vuoti o delle piccole aperture, ho spalmato colla vinilica bianca fino a pareggiare, e poi, una volta essiccata, ho carteggiato per ottenere una continuità tra le due superfici.

Vi posto qualche foto del procedimento, e la prossima volta si parla del ponte :-)

Ciao ed a riscriverci presto

JP
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Vecchio 20-09-09, 09:48 AM   #4
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metodo costruttivo molto interessante .... almeno per quanto mi riguarda, perchè prima o poi una corazzata la farò e il tuo metodo permette di essere molto fedeli alle forme e di replicare persino la piastratura in acciaio (sovraincollando costa a costa altre piccole sezioni di compensato oppure aumentando il numero di ordinate)

Buon proseguimento!

Trink
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Vecchio 20-09-09, 11:30 AM   #5
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OOOO, certamente è un metodo strano ma sembra molto buono e soprattutto molto sbrigativo! Complimenti, mi pare comunque di aver già visto questo modello in costruzione da qualche parte forse su Alfamodel

Ciao Alberico
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Vecchio 22-09-09, 12:12 AM   #6
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predefinito x Giuseppe99 - disegni Roanoke

Ciao, Giuseppe

ecco qui di seguito una stampa della Roanoke in navigazione (dopo la trasformazione in monitor) e l'unica foto che è stata fatta alla nave, quando ormai era in stato di semi-abbandono nel porto di New York

come puoi vedere non è nè bella e nemmeno elegante...ma queste sono le navi che mi intrigano !!

ciao
JP
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Vecchio 22-09-09, 12:32 AM   #7
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invece e m0olto intrigante a me piacciono molto questo genere di navi anche se la presenza gli alberi le rende ancora piu invitanti
a me piacciono in genere quelle che hanno la prua a sperone cioe quelle che quando stanno in acqua il bordo d attacco del pelo e piu avanti diogni altra parte emersa
la chiave per apprezzare questo tipo di unita non sta nel fatto di vederla in generale come vediamo un vascello ma apprezzarne i particolari che sono decisamente piu ricchi e intriganti
ogni nave ha una parte che la caratterizza e la rende affascinante



tranne la golden star ovviamente

Ultima modifica di caracciolo; 22-09-09 a 12:35 AM
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Vecchio 22-09-09, 12:34 AM   #8
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predefinito ricopertura dello scafo

Di nuovo buonasera a tutti gli amici modellisti

continua il cantiere della ROANOKE...
dopo aver terminato la copertura dello scafo e la sagomatura dei blocchetti di riempimento a poppa e prua, ho iniziato la copertura finale dello scafo.

La ROANOKE aveva scafo in legno, di costruzione molto tradizionale, con una fascia corazzata laterale composta da piastre in ferro di c.a. 6 metri di lunghezza x 60 cm di altezza, dello spessore di 11,4 cm sopra la linea di galleggiamento e di 8,9 cm sotto di questa.

Non è menzionata la copertura dello scafo in nessun testo che ho potuto leggere su questa nave, ma tenendo conto della sua origine di fregata a vela e vapore ed il suo scopo di monitor "oceanico", tutto fa supporre che lo scafo in legno fosse poi rivestito di piastre in rame, come era in usanza per i velieri con scafo in legno..

Ho iniziato, pertanto, la posa delle piastrre della corazza che va dal ponte a c.a. 1,2 metri sotto la linea di galleggiamento.
Ho usato in questo caso del plasticard da 10 mm per le piastre superiori ed un plasticard da 9 mm per quelle inferiori, cercando di avvicinarmi alle dimensioni reali ma in scala 1:100.

ho tagliato, grazie ad una dima, tanti "spezzoni" di un foglio di plasticard bianco, e li ho posati inizialmente sopra e sotto la linea di galleggiamento.

Per le lastre a poppa e prua, invece, dove ci sono curvature più particolari, ho tagliato le tavole di plasticard direttamente dal foglio, dopo aver preso l'impronta del corso e dell'andamento della singola tavola, utilizzando della carta da forno semitrasparente appoggiata sulla zona da ricoprire.

Con una matita, grazie alla trasparenza del foglio di carta da forno, ho riportato su questa l'andamento della lastra, poi ho tagliato la forma così acquisita e l'ho riportata a matita sul foglio di plasticard.

Tagliando il foglio lungo la linea della forma e lavorando un pò per piegare la lastra ed adattarla allo scafo, ho quindi concluso la corazzatura lungo tutta la linea di galleggiamento della ROANOKE.

Alla fine, con la lama di un taglierino posta perpendicolarmente alle lastre e "grattando" la superficie con forza, e poi usando molta carta vetrata di almeno due gradazioni medio-sottile, ho portato a paro i vari corsi di plasticard, che poi saranno verniciati.

Giusto per cronaca, sulla nave vera le piastre della corazzatura erano prima di tutto riscaldate in un forno e poi pressate su forme che ricalcavano fedelmente l'andamento dello scafo ed inchiavardate direttamente su di esso mentre ancora erano in fase di riscaldamento, in modo da far adattare la tavola all'andamento della corazza.

Il passo successivo, dopo una bella cartavetrata è stato quello di coprire tutta l'opera viva cin materiale che ricordasse il rame..

ma questa è la prossima storia,... :-)

Ciao ed a riscriverci presto

JP
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Cantiere USS ROANOKE-roanoke-028.jpg   Cantiere USS ROANOKE-roanoke-031.jpg  
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Vecchio 22-09-09, 12:43 AM   #9
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predefinito x Caracciolo - sperone

Forse non si nota molto (nella foto) ma anche la ROANOKE fu equipaggiata con uno sperone.

In effetti lo sperone, in quel periodo ed anche per molti decenni successivi fu considerato l'arma risolutiva, che poi ebbe effettivamente poca fortuna nei vari scontri navali (a parte pochi casi di speronamenti fortuiti...)

In ogni caso, nella ROANOKE, due corsi di "fasciame" di piastre di ferro, una per lato, furono prolungate per circa 2-3 metri (metà della lunghezza di una delle piatre) oltre il tagliamare e formarono uno sperone di ferro sagomato come "una grande ascia" (secondo le cronache del periodo), dell'altezza di 60 cm e dello spessore di c.a. 22 cm (appunto la dimensione ricavata accoppiando due piastre di ferro)

Nella vista generale del modello, questo sperone spunta quasi come un piatto punteruolo a circa 2 metri dal ponte, appena sotto la linea di galleggiamento...

Si vedrà meglio nelle prossime foto...

Ciao ed a riscriverci presto

JP
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Vecchio 22-09-09, 12:46 AM   #10
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io so che per le navi di ques epoca le lastre venivano poi verniciate di bianco ma non per motivi estetici ma pe aumentarne la protezione dagli agenti marini ho visto molte foto dell epoca in carenaggio in cui si vedono navi modificate nel senso partite come navi lignee a vela e poi riammodernate con corazzature e se non sbaglio erano sempre verniciate di bianco
in questo caso pero erano cantieri inglesi nella maggior parte dei casi ma era una pratica abbastanza diffusa anche per l alert ho fatto lo stesso che e un cutter costiero americano del 1820
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Vecchio 22-09-09, 12:49 AM   #11
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Originariamente inviata da JP64 Visualizza il messaggio
Forse non si nota molto (nella foto) ma anche la ROANOKE fu equipaggiata con uno sperone.

In effetti lo sperone, in quel periodo ed anche per molti decenni successivi fu considerato l'arma risolutiva, che poi ebbe effettivamente poca fortuna nei vari scontri navali (a parte pochi casi di speronamenti fortuiti...)

In ogni caso, nella ROANOKE, due corsi di "fasciame" di piastre di ferro, una per lato, furono prolungate per circa 2-3 metri (metà della lunghezza di una delle piatre) oltre il tagliamare e formarono uno sperone di ferro sagomato come "una grande ascia" (secondo le cronache del periodo), dell'altezza di 60 cm e dello spessore di c.a. 22 cm (appunto la dimensione ricavata accoppiando due piastre di ferro)

Nella vista generale del modello, questo sperone spunta quasi come un piatto punteruolo a circa 2 metri dal ponte, appena sotto la linea di galleggiamento...

Si vedrà meglio nelle prossime foto...

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JP
ho capito a cosa ti riferisci era un sistema per speronare una nave senza modificarne le forme di carena anche se non penso che era effettivamente efficace scaricava tutto l impatto sulle lastre di ferro tangenzialmente a compressione
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Vecchio 22-09-09, 12:52 AM   #12
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Grande JP sei di un altro pianeta!!

Cmq non c'è stata ancora una nave che hai scelto che non mi sia piaciuta..

C'era una nave del genere nel MaxiTex del 1999 (che tra l'altro io ho) chiamata "L'oro del sud", ovviamente sudista, è molto simile alla ronoake anche se non aveva propulsione velica e contava una sola torretta girevole..

Durante l'avventura Tex riusciva a procurare una falla sotto la linea di galleggiamento utilizzando un grosso cannone campale abbandonato dall'esercito sudista..questo fa presupporre che al di sotto della linea la "corazzatura", scusami il termine, fosse meno spessa che al di sopra dell'acqua..(dato che le palle che ricadevano sul ponte e sulla fiancata a vista "rimbalzavano" o cmq non procuravano grossi danni...
...magari il disegnatore e lo sceneggiatore non conoscevano bene la marina del secolo..ma posso assicurare che lo staff bonelliano, soprattutto quando si tratta di Tex mette in campo uno staff tecnico fuori dal comune

Ti allego una foto del fumetto "incriminato" magari da buon Texiano l'hai anche tu su qualche scaffale..
Nel caso procuratelo ti assicuro che promette almeno un paio d'ore di avventura e relax
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EVOLUTION ogni Lunedì dalle 21 alle 22 su radioluposolitario 90.700 o www.radiolupo.it
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Vecchio 22-09-09, 12:24 PM   #13
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Ho visto la corvetta TERRIBILE alla Milisaona, anche se ho dedicato il massimo dell'attenzione al ponte e alle sue sovrastrutture, che al momento erano al centro dei miei pensieri.
Questo metodo di copertura dello scheletro con compensato somiglia un po' alla tecnica del modellismo di carta.
Personalmente trovo che abbia delle potenzialità eccellenti su scafi di navi in ferro dalle linee semplici e affusolate (navi dei due conflitti mondiali in genere, navi da guerra contemporanee). Anche il nostro popolare modellone (AMERIGO VESPUCCI) potrebbe giovarsi di una realizzazione simile.
Lo svantaggio... beh, su tutte le navi "panciute" imprimere la giusta curva al compensato diventa mooolto difficile. Ma per navi "sottili" deve essere un metodo particolarmente rapido e pulito
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Vecchio 23-09-09, 09:53 PM   #14
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Ciao gente! Ecco tre foto scattate alla Milisaona, aventi ad oggetto la corvetta R M Terribile. Chiedo scusa per il riflesso del vetro... sono una pessima reporter. O, per meglio dire, le mie foto della Terribile sono... terribili.
Guardate il ponte e le sovrastrutture! Belli vero?
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Ciao gente! Ecco tre foto scattate alla Milisaona, aventi ad oggetto la corvetta R M Terribile. Chiedo scusa per il riflesso del vetro... sono una pessima reporter. O, per meglio dire, le mie foto della Terribile sono... terribili.
Guardate il ponte e le sovrastrutture! Belli vero?

Ciao madamalouise, quel modello è veramente bello, ed anche io ho avuto l'occasione di vederlo di persona ad Euroma, però la terza immagine che hai postato non mi convince, credo ch esia di un altro modello.

Mauro
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