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Vecchio 13-01-08, 08:24 PM   #1
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Ecco qui la piccola scotland...
Questa è la scatola
http://img117.imageshack.us/img117/1...tolaridmf2.jpg

Questo invece è il contenuto del kit:
http://img252.imageshack.us/img252/2175/kitridlf9.jpg

Questa è stata la prima operazione: segare ed incollare la stisciolina di noce alla chiglia:
http://img504.imageshack.us/img504/3809/primoridjo4.jpg

E infine, la chiglia con le ordinate.
http://img233.imageshack.us/img233/5175/naveridqo5.jpg

Come potete vedere la parte superiore delle ordinate esce fuori dalla chiglia! Le istruzioni dicono che se succede bisogna correggere ritoccando la profondità degli incastri.
Che ne dite? uso il taglierino o la carta vetrata? ma soprattutto: taglio sulla chiglia o sulle ordinate?
forse è meglio le ordinate, che se le rompo faccio meno danno che a rompere la chiglia...
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Vecchio 13-01-08, 09:23 PM   #2
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predefinito Re:Corel Scotland

Con una lima ( o limetta ) ritocca leggermente l 'incastro sulle ordinate ,poco per volta finchè ogni ordinata non arriva ad incastrarsi a filo della chiglia ,se levi troppo materiale e l 'ordinata risulta troppo bassa puoi spessorarla con un pezzetto di listello o anche di carta ripiegata finchè non arrivi alla giusta altezza.
maurino
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Vecchio 16-01-08, 10:00 AM   #3
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Eccomi qui...
Ho sistemato le ordinate.
Poi per la coperta ho dovuto prepararla facendo un calco su cartoncino della coperta stessa con la traccia delle ordinate. Poi ho attaccato sulla sagoma di carta con la pritt dei pezzetti di noce da 1,2 cm a filo della traccia delle ordinate, infine ho incollato la copeta a questi pezzettini e staccato il foglio di carta.
Per farla breve: la coperta è pronta per essere incollata!
Ora però ho un dubbio: le istruzioni dicono di incollare la coperta bagnandola e tenerla unita allo scafo con degli elastici.
Io però sto usando una colla ottima che mi ha dato il negozio di modellismo ( uhu hart ) che è a presa rapida quindi non credo servano gli elastici. Il fatto è che è a presa talmente rapida che ho paura che se la stendo sulla chiglia e sulle ordinate non faccio in tempo a metterci la coperta perchè si secca...
Che posso inventarmi? Cambio colla e compro il vinavil? Peccato perchè questa cola mi da l'idea di garantire un incollaggio davvero solido, mentre il vinavil non so.. mi pare più fragile....
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Vecchio 16-01-08, 10:56 AM   #4
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titiro anche io uso la uhu hart se devo incollare velocemente qualcosa. Quando devo fissare dei pezzi lunghi, ad esempio un listellone, stendo poca colla per volta (una striscia di 5 cm più o meno) premendo man mano il pezzo. Una volta che la prima parte si è (apparentemente) fissata vado avanti.

Ti confermo che non ho mai avuto bisogno di usare elastici o strani sistemi di carrucole e funi per tenere uniti i pezzi, molto spesso mi è bastato solo del nastro adesivo.

cmq la colla ha una presa molto più lenta di quello che può sembrare, io penso che sia almeno di una ventina di minuti, anche se, come hai potuto notare, al contatto con l'aria si secca quasi immediatamente.
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Luigi Falco

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Vecchio 16-01-08, 11:05 AM   #5
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Quindi pensi che posso farcela con quella colla?
Come hai giustamente osservato, all'aria si secca velocemente... questo è il problema... proverò facendo come dici tu.. la mia perplessità è che se incollo la prima parte di coperta poi per cercare di alzare le altre parti rischio di sfasciar tutto...
Lo so sono una frana, ma è la prima volta che smanetto con colle varie e ho l'impressione che nel modellismo è meglio pensare 1000 volte prima di fare una cazzata, che farla e non poter più rimediare (specialmente sulla coperta che se l'attacco male comprometto l'intero modello)
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Vecchio 16-01-08, 11:18 AM   #6
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Non so se ho capito bene, perchè non so cosa c’è in quell kit: hai ricavato il ponte da un compensato sottile, sul quale hai incollato I listelli mansonia, giusto? Per prima cosa, non bagnare mai il legno, non è quello il modo di trattarlo, perchè le fibre si allentano, le dimensioni si alterano e quando poi si asciuga gli effetti non sono piacevoli. La soluzione più semplice sarebbe quella di fare il ponte come accade nella realtà: semplici listelli, tagliati nella misura giusta, dello spessore del listello che hai usato tu + lo spessore del compensato, metodo rapido ed efficace. Usando una tavoletta di compensato sottile come base, hai un bel problema: il ponte ha una doppia curvatura. In senso longitudinale (insellatura) e in senso trasversale (bolzone) e sono cavoli amari, perchè nessuna lastra piana si adatterà mai a queste due curvature, specialmente dopo che l’hai ulteriormente “rinforzata” con i listelli mansonia (non chiamatelo noce, please..). Dovresti usare colla vinilica (io preferisco la Pattex Legno Express), quindi inchiodare per bene e rapidamente tutto il ponte su ordinata e parte superiore della chiglia, facendo bene attenzione a non lasciare “aria”. Quindi, dovresti lasciare il tutto a tirare per un paio di giorni e poi togliere i chiodini, sperando che il ponte non salti via come una molla....non ho ancora capito se queli che fanno i kit sono dei sadici o è gente che non ha mai montato quello che vende...se proprio non puoi tornare indietro, prova a tagliare il ponte in quattro parti, a croce, in questo modo rispettare insellatura e bolzone è più semplice. Bye,
Francis Drake
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Vecchio 16-01-08, 11:40 AM   #7
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Forse nel mio caso è tutto più semplice... il ponte è già pretagliato e insellatura e bolzone sono già "accennati" nel senso che la superficie non è perfettamente piana... Certo va piegato lo stesso... non so se poi sopra dovrò ricoprirlo...
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Vecchio 16-01-08, 11:59 AM   #8
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titiro indipendentemente da quello che deciderai di fare, se hai dubbi sul procedimento manuale da adottare fai delle prove "a secco" cioè senza colla. Prova a montare e smontare il pezzo nella posizione che dovrà assumere (se ti pare una cosa pericolosa o senza ritorno non forzare la mano però) finchè non sei soddisfatto della tua manualità e della posizione che assume il pezzo.

Sir Drake purtroppo hai ragione, nel mio piccolo ho potuto constatare come costruire un modello da un kit possa essere per certi versi più difficile che costruirlo da zero, mentre ci si aspetterebbe l'esatto contrario... e cmq a volte è anche l'approccio dei produttori italiani ad essere un po' superficiale, a differenza dei costruttori inglesi/americani.
Forse in questo senso la collaborazione tra la amati e un'altra ditta inglese (mi sfugge il nome grrrr) sta producendo buoni frutti (mi riferisco alla linea victory models) ma dati i costi penso che siano più rivolti al mercato anglosassone.
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Vecchio 16-01-08, 12:26 PM   #9
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Per curiosità, quanto costano? in ogni caso, resto perplesso dalla scelta dei "soggetti", sempre le stesse facce...non che sloop, bombarde e fregate non siano belli, ma alla fine non se ne può più! Mi chiedo quando uscirà un kit del tipo che allego, che potrebe interessare anche chi è a un livello più avanzato. Vedrai anche tu che presto vele quadre, cannoni e Union Jack ti verranno a noia e scoprirai quante altre tipologie di navi sono esistite. A presto,
FD
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Vecchio 16-01-08, 12:50 PM   #10
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dal listino prezzi amati aggiornato al 01/07/2007 risulta

Lady Nelson 115,50 euro
HMS Granado 266,50 euro
HMS Fly 273 euro

è vero che la qualità costa, ma penso che in Italia ben poche persone siano disposte a spendere 273 euro per uno sloop, quando si possono comprare kit della victory a 300 euro. Discorso diverso vale per il mercato anglosassone, dove il miglior kit della HMS Victory costa quasi 700 sterline!!

Sinceramente guardavo al fly con molto interesse, probabilmente se avessi avuto il denaro sufficiente da parte (e l'interesse a continuare a costruire da kit) ci avrei fatto un pensierone dopo la s.maria, ma è andata in altro modo e sono cmq contentissimo così

Riguardo alla tua "nausea" verso le navi di un certo periodo storico e/o di un certo tipo, ho letto molte reazioni simili su altri forum, anche da modellisti non molto esperti, ed è totalmente comprensibile (non ancora sono arrivato al punto di condividere però :P ).
Ad esempio in un topic ci si domandava come mai vascelli olandesi del 1600/1700 (seriamente ricostruiti) quasi non esistessero nelle linee dei produttori, mentre questi guardano sempre allo stesso periodo (fine '700 inizio '800) e alla stessa marina (RN).
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Luigi Falco

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Vecchio 16-01-08, 01:40 PM   #11
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E' ovvio che l'autocostruzione sia molto più appagante del costruire da uno stupido kit...
Il lavoro di redHawk è straordinario... ma evidentemente non è un lavoro da tutti... Io non avrei saputo da dove iniziare
Sinceramente non credo siano due cose paragonabili perchè non vedo chi possa sostenere che costruire un modellino da un kit sia la stessa cosa che costruirlo dal nulla...
Un conto è armeggiare come i bambini con roba già bella e pronta ( e sentirsi anche un po imbecilli ) un conto invece è fare tutto da soli.... Ma quanto è difficile? Magnifico... ma maledettamente difficile...
titiro non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 16-01-08, 02:29 PM   #12
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Rispondo a RH: semplice, perchè non abbiamo i disegni. Almeno per quelli del ‘600 e del primo ‘700. Non li abbiamo essenzialmente perchè....non li facevano! A quei tempi la costruzione si basava su regole e proporzioni ben impresse nella mente dei maestri d’ascia, che partivano da alcuni dati di base, come baglio massimo, tonnellaggio e poco altro, e poi ricavavano tutto il resto tramite proporzioni e coefficienti, tracciando in uno spazio apposito del cantiere le forme dei singoli pezzi che poi tagliavano e montavano. Quasi senza progetto complessivo, fatta eccezione per...l’antenato di Autocad 3D, il modello di cantiere. Si trattava di uno o più modelli, anche di grandi dimensioni, 3-4 metri, perfette repliche (anche internamente, spesso con arredi e accessori) dei vascelli che riproducevano in scala ridotta. Si usavano per fare qualche simulazione di stabilità, poi si passava in cantiere a costruire. Il progetto su carta, con calcoli ed elucubrazioni varie, è arrivato molto dopo, nel ‘700, vedi Chapman e soci. Di conseguenza, i modelli del ‘600 che possiamo ricostruire derivano da relitti recuperati, come il Vasa, da modelli di cantiere sopravvissuti, oppure da ricostruzioni, spesso con pochi fondamenti di storicità, vedi i tanti galeoni, le navi di Colombo e molto altro. Io sono alla ricerca da tempo di una piccola imbarcazione olandese del ‘600, ma fino ad ora non ho trovato nulla. La saettia che ho in costruzione (1692) è uno dei rarissimi esempi di imbarcazione della quale ci sono pervenute le proporzioni corrette. Spero molto nel relitto del Baltico di cui si è parlato tempo fa, se rendessero note un paio di linee d’acqua dello scafo il resto me lo disegnerei anche da solo! Restiamo in attesa, a presto,
Francis Drake
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Vecchio 17-01-08, 08:44 AM   #13
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Sir Drake a questo punto è evidente anche per me il perchè questo tipo di imbarcazioni non si trovino nei kit... l'impresa è veramente improba rispetto alla ricostruzione di un vascello inglese di epoca napoleonica...

titiro non screditare il tuo lavoro perchè, come si dice dalle mie parti, "nisciun nasce 'mparat" quindi il kit è un punto di partenza, forse obbligato forse no (30-40 anni fa quando si è diffuso quest'hobby in Italia non esistevano le scatole di montaggio, fatta qualche rarissima eccezione).

La cosa importante è pensare al modellismo come un percorso graduale: se un modello sembra troppo difficile per le proprie capacità meglio cercarne un altro più semplice. Proprio di recente ho letto di un modellista che ha iniziato con la HMS Victory. Attualmente ha finito lo scafo ed è all'alberatura, ma è completamente scontento del suo lavoro e non sa se buttare tutto o conservare il modello incompleto come una sorta di monumento ai caduti.

Insomma passerai all'autocostruzione quando ti sentirai pronto e quando le circostanze te lo permetteranno. Nel frattempo è importante fare esperienza con le varie fasi di costruzione, consolidare la tecnica, poi quando sarà il momento il tarlo dell'autocostruzione busserà alla tua testa e prima o poi dovrai farlo entrare ^_^
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Luigi Falco

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Vecchio 17-01-08, 11:39 AM   #14
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Titiro, come ti suggeriva giustamente RedHawk non è il caso di screditare il lavoro fatto sui kit.Posso assicurarti di aver visto fior fior di modellisti realizzare opere d'arte partendo dai kit di un certo livello tipo sergal, caldercraft e poi va considerato che ogni kit può essere modificato secondo le proprie ricerche e i propri studi.Ti faccio il mio esempio: dopo aver realizzato la S.Maria(per la quale misi in croce il pover Luigi qualche tempo fa) ho deciso di cimentarmi con la nave vichinga di Oseberg(mi spiace per voi ma ho deciso di aprire un bel wip non appena rianimo la digitale).Ho comprato il kit Amati e lo ho modificato sulla base delle foto dei relitti realmente esistenti di Oseberg e Gokstad e tramite gli studi che ho trovato sui siti norvegesi.Il risultato è che il modello risulterà solo in parte autocostruito ma non per questo meno soddisfacente.
Tuttavia mi rendo conto che vanno encomiati e benevolmente invidiati quei modellisti come Sir Drake o Red Hawk che si cimentano con modelli introvabili nei kit di montaggio, che ricercano dei piani di costruzione desueti e ai quali va riconosciuto il merito di presentare dei termini di paragone che noi modellisti di kit non potremo mai raggiungere se non passando all'autocostruzione vera e propria.
Il risultato è che considero l'aucostruzione e la costruzione da kit egualmente degne di nota a patto però di riconoscere che purtroppo i piani di costruzione dei kit di montaggio presentano quasi sempre degli errori grossolani e che quindi sta al modellista scegliere se accontentarsi o ricercare maggiore accuratezza.
Detto questo, scusandomi per l'esser stato così prolisso, vi saluto e vi auguro buon modellismo.
jeeg non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 17-01-08, 02:42 PM   #15
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fedecaste è un newbie...
predefinito Re:Corel Scotland

scusate la domanda magari banale a voi che non utilizzate i kit in commercio: i piani costruttivi che utilizzate vi riportano anche il disegno della chiglia, delle ordinate e dei falsi ponti da incollare e ritagliare o vi calcolate anche quelli?
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