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Vecchio 31-08-20, 05:16 PM   #1
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L'avatar di AldoZ24
 
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predefinito Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale

Come promesso vorrei condividere con voi la costruzione di un paio di gozzi da pesca tradizionali della provincia di Catania.

Questi gozzi mi hanno sempre affascinato sin da quando mi è capitato di incontrarli nei porticcioli delle marine dove sono cresciuto e con in quali ho potuto navigare in qualche occasione di pesca al bolentino o con le nasselle allora in uso.

Anche se questi gozzi sono ancora visibili nei vari porticcioli in discreta quantità ho sempre più l'impressione che stiano andando un po in disuso, soprattutto quelli a remi che non sempre possono essere convertiti al motore fuoribordo senza snaturarne troppo le caratteristiche.

I due modelli che intendo condividere in questa discussione sono basati su fotografie scattate nei porti di Ognina e San Giovanni Li Cuti a Catania. I disegni sono stati elaborati estraendo le dimensioni principali e le linee fondamentali dalle foto per derivare gli schemi delle linee dello scafo in scala.

Nella tradizione locale queste barche sono misurate in palmi anche se è probabile che la traduzione in metri di questa misura sia variabile nelle varie località, quando iniziai a disegnare questi modelli avevo trovato una conversione del palmo pari a 26,4cm ed ho sempre usato questa conversione per i miei disegni.

Il primo modello rappresenta il tipico gozzo a remi del golfo di Catania, nella versione più diffusa queste barche sono lunghe 19 palmi cioè circa 5 metri ma ho potuto riscontrare anche barche più piccole da 16 palmi cioè circa 4,2 metri. E' probabile che la versione tipica da 19 palmi possa essere il mio prossimo progetto ma di questo parleremo in futuro.

I modelli sono realizzati durante i 15/20 giorni di vacanze estive, il modello più piccolo ha richiesto due estati di lavoro, quello più grande praticamente 3.

I modelli presentano qualche semplificazione e molti errori di cui mi sono reso conto nel tempo anche leggendo questo forum e che spero di eliminare nelle prossime realizzazioni anche grazie ai vostri consigli.

Nonostante le varie semplificazioni è mia intenzione mantenere lo schema classico di costruzione con madieri e staminali su cui posare il fasciame dello scafo senza ricorre a strutture provvisorie da rimuovere a scafo finito.

Qui di seguito vedete un paio di scatti ai quali è ispirato il primo modello, nelle foto potete vedere un metro disteso che mi ha consentito di ricavare le dimensioni fondamentali dalle foto.
Icone allegate
Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-100_1574a.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-100_1576a.jpg  

Ultima modifica di AldoZ24; 31-08-20 a 06:03 PM
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Vecchio 31-08-20, 05:43 PM   #2
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L'avatar di AldoZ24
 
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La costruzione inizia dalla chiglia cui vengono sovrapposte le varie ordinate ottenute dall'unione di madiere e staminali.

Il vantaggio di creare in proprio i disegni costruttivi, oltre al piacere di vedere nascere dal cad le linee armoniose di queste barche, è costituito dal fatto che la duplicazione del disegno è immediata e questo rende ogni copia sacrificabile.

Per questo motivo quando decido di iniziare un nuovo modello predispongo varie copie del progetto stampate su cartoncino rigido che è possibile ritagliare ed usare come dima per la realizzazione dei pezzi. Su ogni disegno predispongo anche una parte millimetrata perché in vacanza anche trovare un righello può essere un problema.

In particolare dal disegno è possibile ritagliare la forma della chiglia, delle sezioni (che sono disegnate sovrapposte e vengono ottenute partendo dalle più grandi e "rosicchiando" progressivamente sempre lo stesso disegno) e la forma in pianta che fino ad ora ho sempre incollato tra gli estremi della ruota di prua e del dritto di poppa per guidare il posizionamento delle ordinate.

La forma delle ordinate tiene conto anche della insellatura del profilo per cui man mano che si fisseranno le ordinate alla chiglia ed al cartoncino della pianta quest'ultimo tenderà ad incurvarsi con la forma dell'insellatura, più o meno.

Dalle foto delle barche reali si può determinare che lo spessore di madieri e staminali, per le barche più piccole è di circa 5cm * 5cm. Questo vuol dire che in scala 1/24 queste parti dovrebbero essere spesse circa 2mm. Purtroppo avendo scelto di realizzare il modello in piallaccio da poco meno di 1mm madieri e staminali verranno realizzate duplicando ogni forma due volte per arrivare a circa 1.5mm di spessore, questa duplicazione è spesso visibile nel modello finito non essendo state ben rifinite ne stuccate le varie giunzioni. D'altro canto considerata la difficoltà di lavorare con striscioline da 2mm ho preferito aumentare a 3mm la larghezza delle varie parti per cui complessivamente madieri e staminali dagli originari 50*50mm varrebbero in scala circa 35*70mm ma mi sembra una approssimazione accettabile.

In allegato una foto delle prime ordinate già incastrate tra la chiglia ed il cartoncino di riferimento. Purtroppo non trovo foto del dettaglio della realizzazione di madieri e staminali.

Da questa foto si può evidenziare anche il primo e principale dei miei errori di lavorazione che è costituito dall'uso della penna per segnare il legno, l'inchiostro tende sempre ad emergere venendo sciolto dai solventi della colla creando antiestetiche macchie. Questo difetto l'ho superato solo con il terzo modello quando mi sono posto il problema di non verniciare un modello per mantenere visibile la venatura del legno.
Icone allegate
Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-2016-06-29-10.40.24.jpg  
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Vecchio 31-08-20, 11:36 PM   #3
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L'avatar di Tuvok
 
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Sottoscrivo subito la dicussione, qui c'e' da imparare.



ALex
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Vecchio 01-09-20, 12:36 AM   #4
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L'avatar di luponero59
 
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Wip molto interessante e insolito, da seguire attentamente
utilizzi "rhino" per disegnare ? ho visto che i "palmi" variano da città a città
(Napoli era pari a 26,4 cm mentre a Palermo 25,8 cm. cosi almeno viene riportato in "pesi e misure" https://www.pesi-e-misure.it/site/pa...a-di-lunghezza)
perchè hai scelto il piallaccio ? forse sarebbe stato meglio un essenza in massello per la lavorazione, visto che i modelli dovrebbero essere lunghi su i 17 cm,

buona segatura

luponero
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Vecchio 01-09-20, 09:23 AM   #5
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L'avatar di AldoZ24
 
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Il disegno base delle linee dello scafo è ottenuto con un vecchio programma specifico per gli scafi, FreeShip, è un programma gratuito non più manutenuto ma ancora reperibile ed utilizzabile, in pochi minuti e con pochi dati si riescono a generare delle linee molto ragionevoli sopratutto considerata la scala e gli scopi per cui verranno realizzati. Il programma può generare una vista standard con tutte le linee fondamentali dello scafo in un formato standard abbastanza piacevole da vedere.

Il programma è stato poi ereditato da un progetto commerciale (almeno credo viste le somiglianze e la iniziale condvisione del formato di salvataggio) che è DelftShip. Purtroppo nel tempo i formati di salvataggio hanno preso strade diverse e non sono più intercambiabili, il programma commerciale è disponibile in versione gratuita con funzionalità limitate ma io non lo uso perché nelle ultime hanno inserito la dipendenza da librerie grafiche di ultima generazione che sono incompatibili con alcuni dei computer che uso normalmente.

In passato per diletto ho realizzato anche disegni abbastanza complessi includendo anche i dettagli delle sovrastrutture, vedere l'imbarcazione completa sul 3d e poterla ruotare in tutte le direzioni è molto affascinante ma poi i piani generati sono molto confusionari. Negli ultimi disegni preferisco disegnare solo lo scafo.

In allegato alcuni esempi delle lavorazioni e visualizzazioni possibili, nelle prime il gozzo a motore che vi presenterò più avanti, nell'ultima le linee dello scafo del gozzo da 19 palmi che penso di iniziare la prossima estate.

Dal programma possono essere esportati anche altri formati in 3D, tra tutti il mesh completo dello scafo in 3D che sto iniziando ad importare su Fusion360 che è il programma che uso per la modellazione in 3D, è il primo che ho imparato e lo trovo ottimo per le mie necessità, soprattutto è gratuito per gli hobbisti.

Per l'elaborazione in 2D dei dxf esportati e per altre lavorazioni come l'estrazione delle misure dalle fotografie uso un vecchissimo e semplicissimo cad 2D gratuito, anche questo non è più supportato ma non ho ancora trovato una valida alternativa gratuita.

La scelta del piallaccio è legata soprattutto al problema della reperibilità del materiale nei briko, anche se quest'anno mi sono reso conto che non è più facile trovarlo come qualche anno fa. Sto cercando sui negozi online, quelli generalisti, non specifici del modellismo, qualche prodotto che possa essere valido, sia nello spessore minimo che in qualche spessore maggiore, fino ad ora per gli spessori maggiori ho trovato solo l'obeche che non mi fa impazzire come essenza ma probabilmente per parti verniciate può andare. Magari più avanti potremo anche scambiare qualche opinione sulla ricerca che sto facendo.
Icone allegate
Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-freeship01.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-freeship02.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-freeship03.jpg  

Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-freeship04.jpg  

Ultima modifica di AldoZ24; 01-09-20 a 09:27 AM
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Vecchio 01-09-20, 09:58 AM   #6
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Tornando alla costruzione del modello, completata la realizzazione di tutte le ordinate, e c'è voluta praticamente tutta una estate, si passa al fasciame.

Il piallaccio utilizzato in questo caso è di un tipo che dalla parte interna è pregommato per l'incollaggio, l'aspetto è piuttosto rugoso e non molto piacevole da vedere. Questo è un problema perché la parte interna dello scafo rimane visibile ed al tempo di questa prima realizzazione non conoscevo ancora la tecnica del doppio fasciame che ho usato nel secondo modello.

Per ovviare al problema tutto il legno del fasciame è stato rivestito all'interno con uno strato di cartoncino, lo stesso usato per la stampa dei disegni.

Per questa prima realizzazione pur essendomi reso conto che le doghe del fasciame non avrebbero dovuto essere rettilinee per seguire le linee dello scafo ho provato ad insistere forzandole confidando nella flessibilità del materiale ma nonostante tutto si sono formate diverse gobbe che ho poi dovuto cercare di camuffare pareggiando molto con la carta vetrata fino a far emergere, in alcuni punti il cartoncino posteriore.

In queste foto si può notare un altro grosso errore che ho fatto in questo modello, la chiglia sporge rispetto al fasciame per tutta la sua altezza anche dalla prua e dalla poppa mentre nelle barche reali sporge solo dal fondo mentre salendo verso l'alto viene progressivamente annegata nel fasciame fino a scomparire del tutto.

Al solito il modello è ben marcato dai segni di penna.

Nell'ultima foto potete vedere l'originario set di attrezzi con cui è iniziato tutto, in una scatola di paste di mandorla entrava tutto, attrezzi, colle disegni, un paio di occhiali ed, inizialmente anche il modello :-)
Icone allegate
Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-2016-07-28-16.25.04.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-2016-07-28-16.25.21.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-2016-07-28-16.24.52.jpg  

Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-2016-07-28-16.54.12.jpg  

Ultima modifica di AldoZ24; 01-09-20 a 10:04 AM
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Vecchio 01-09-20, 11:34 AM   #7
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Ottimo lavoro, mi interessa quel programma per un’altro scopo, quello di disegnare scialuppe e stamparle.


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Vecchio 01-09-20, 11:39 AM   #8
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Ottimo lavoro, mi interessa quel programma per un’altro scopo, quello di disegnare scialuppe e stamparle.


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In fondo le scialuppe sempre gozzi sono. Con il programma ci puoi disegnare anche una petroliera. Io ho disegnato anche diversi rimorchiatori.

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Vecchio 01-09-20, 11:45 AM   #9
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Ottimo lavoro, mi interessa quel programma per un’altro scopo, quello di disegnare scialuppe e stamparle.


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Per 'stampare' intendi 3D? Questo è lo stesso gozzo disegnato su fusion360 per diletto https://www.thingiverse.com/thing:3550485
Con il cellulare non so inserire il link ma dovrebbe essere sufficiente copiarlo.

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Vecchio 01-09-20, 11:57 AM   #10
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Per 'stampare' intendi 3D? Questo è lo stesso gozzo disegnato su fusion360 per diletto https://www.thingiverse.com/thing:3550485
Con il cellulare non so inserire il link ma dovrebbe essere sufficiente copiarlo.

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Si, ce l'ho già quel gozzo e l'ho pure stampato e colorato, ma la forma che mi interessa è quella della barcaccia e della scialuppa usate nei vascelli.
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Vecchio 02-09-20, 09:15 PM   #11
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Per l'aggiornamento successivo il salto è abbastanza consistente, non ho altre foto intermedie.

Una volta completato il fasciame ho individuato l'altezza in cui posizionare il ponte, all'epoca non avevo cognizione di alcuni dettagli che ho imparato dopo come dormienti ed incintoni che mi pare aver capito che in qualche modo comandano la posizione del ponte.

Il ponte deve essere piuttosto curvo, e la panchetta, unica in questa lunghezza, ne segue il profilo, anzi per essere precisi il profilo della panchetta segue il profilo dei bagli.

La panchetta ed il primo baglio, che rimane visibile e quindi volevo più rifinito sono ottenuti laminando tre strati di legno con cianoacrilato su un supporto curvo, una volta asciutti mantengono la forma in maniera rigida.

Gli altri bagli sono ricavati in maniera più sbrigativa.

Sopra i bagli si posiziona la coperta con le due propagini con la forma caratteristica delle barche della Sicilia orientale.

Anche la struttura del capodibanda e degli scalmi è particolare del golfo di Catania, in altre località mi sembra lievemente differente, c'è sempre un primo rinforzo che collega tutti e tre gli scalmi e poi un secondo rinforzo per ogni scalmo.

L'interno è stato verniciato in anticipo perché temevo di non riuscire a entrare bene con i pennelli sotto al ponte.

Sul fondo è già presente il binario per il paiolato, sono vari strati di legno sovrapposti e incollati un po' sfalsati per formare uno scalino, diciamo una sezione ad L.

Non ho foto della costruzione del paiolato ma ne ho di un modello successivo, ne parleremo più avanti.
Icone allegate
Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-img_20180810_173053258.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-img_20180810_173100583.jpg   Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-img_20180810_194730431.jpg  

AldoZ24 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 03-09-20, 07:08 PM   #12
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Bello. Mi piace il risultato finale. Nella costruzione dello scafo penso però che le varie assi del fasciame , per ragioni di robustezza e resistenza ai colpi di mare, andassero da prua a poppa. In un modellino,si vernicia il tutto e certe cose non si vedono più a meno che uno non sia un gran rompi ........
Sono anziano e di una scuola diversa. E' qualche anno che non faccio più gozzi ma ricordo ancora i vecchi mastri d'ascia che vedevano i miei lavori e , con aria sconsolata, mi dicevano " E' sbagliato. Tutto da rifare. Come hai fatto te, non funziona" Tutto questo era detto in stretto dialetto genovese del tempo che fu. Mi ricordo il gozzetto da regata che non ha quasi nulla a che fare con i gozzi, tranne il nome. Il buon vecchio Barone, prima di dirmi che era abbastanza ben riuscito, me lo fece modificare e rifare quattro volte.
gianni giordano non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 04-09-20, 12:28 PM   #13
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Gianni,

ti ringrazio per i complimenti ed anche per le osservazioni, purtroppo non ho la fortuna di avere contatti con maestri di queste realizzazioni ed il vostro contributo è una delle mie poche fonti.

Da quello che ho trovato documentandomi e dalle foto che ho scattato negli anni ho comunque varie evidenze che dopo la stesura delle fasce principali nella parte alta dello scafo, incintoni, dormienti e murate, si proseguisse dal basso dando forma al fasciame seguendo le linee dello scafo con il fasciame che assumeva la forma rastremata ma più spesso tagliata in diagonale con l'ultimo fasciame, detto chiave, molto corto, che chiudeva lo spazio rimasto tra il fasciame montato in basso e l'incintone.

Leggendo il forum ed approfondendo le vostre bellissime realizzazioni mi è anche venuta la smania di approfondire ulteriormente questa tradizione, cercando in giro mi sono imbattuto su questa pubblicazione che trovo interessantissima e che credo proprio di acquistare:
https://www.csfls.it/res/edizioni/ca...he-linguaggio/

Da alcuni estratti inviatimi dal centro studi che ha pubblicato il volume sembra che la mia deduzione sia, almeno parzialmente, confermata.

Allego qualche foto scattata nel porto di Ognina a Catania. Le prime due, con lo scafo bianco, sono di una barca un po' più grande, non ricordo se le due fasce al centro siano al livello del ponte, forse no, visto che non ci sono ombrinali, evidentemente per qualche motivo hanno interrotto la copertura diagonale a metà, hanno messo due tavole sottili quasi orizzontali, e poi hanno ripreso con la costruzione tagliata in diagonale.

La stesura con il taglio in diagonale è sicuramente quella più veloce perché segue la linea dello scafo senza richiedere la deformazione della tavola nel senso della larghezza. La stesura da prua a poppa, anche con rastremazione, richiede comunque una flessione della tavola non facile da ottenere, oppure il taglio curvo della tavola che fa sprecare molto materiale e comunque non lascia la fibra esattamente per il lungo.

Evidentemente il mastro d'ascia era mosso anche da un senso di praticità.
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Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-imgp4266-600-x-397-.jpg.jpg
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Ultima modifica di AldoZ24; 04-09-20 a 12:37 PM
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Vecchio 04-09-20, 12:51 PM   #14
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Rileggendo il post di Gianni ho riflettuto meglio su una sua affermazione riguardo alla robustezza che mi ha riportato alla mente una emozione che ho provato costruendo questi modelli e che non fa che accrescere la mia ammirazione per i mastri d'ascia che costruivano queste barche, ricordiamo, senza grandi culture tecniche e senza un vero e proprio progetto, per la cultura e la tradizione centenaria che ha portato a queste realizzazioni e le ha tramandate.

Mi riferisco al senso di robustezza che è molto tangibile maneggiando il modello ed all'emozione di vedere come il tutto diventi sempre più robusto partendo dalle sole costole man mano che si aggiungono il fasciame e le varie suppellettili. E' una sensazione indescrivibile, parti da un mucchietto li legnetti tenuto insieme su un cartoncino con un goccino di colla che hai paura a respirare ed arrivi ad un oggetto che esprime la sua matericità, lo senti che puoi stringerlo in mano a pugno chiuso, lo puoi torcere e lui resiste.

Credo che sia una emozione che costruendo sullo scaletto con le finte ordinate non si possa provare. Lo stesso vale con i modelli di aereo che costruisco quando si aggiunge il rivestimento anche solo di carta.
AldoZ24 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 04-09-20, 07:08 PM   #15
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gianni giordano inizia ad ingranare.
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Mi hai fatto venir voglia di cercare alcune mie vecchie fotografie.
Vicino al mio magazzino era parcheggiato da anni un vecchio gozzo. Guai anche solo guardarlo troppo. Venivano fuori proprietari da tutte le parti.
Carta e matita, lo ho ridisegnato modificando prua e poppa in modo che diventasse il disegno di un gozzo cornigiotto ed ho fatto il modellino fotografato poi vicino al gozzo vero.

Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-20170513_143905.jpg

Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-20170513_144416.jpg

Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-20170513_144514.jpg

Alcuni gozzi da lavoro della Sicilia orientale-20170513_143821.jpg
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