Vecchio 27-05-19, 07:13 PM   #121
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La Cocca di Matarò ha la scassa solo per l' albero maestro con coffa ancora con decorazioni, quello di mezzana era solo uno stecco scortecciato e per montarlo è stata rovinata l' apertura che dava al cassero e tolta la scala. Osservando bene si vede che vi sono aperture per il castello e cassero, segno che le scale sono state tolte in seguito.
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Vecchio 28-05-19, 02:32 PM   #122
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Salve a tutti.

x cervotto: la monografia di Winter ci mostra alcune foto della Cocca di Matarò prima che fosse deturpata e resa così com’è conservata oggi al museo di Rotterdam. Di seguito ne propongo una.

Coca Amati-img_20190527_190001.jpg

Dall’immagini sono ben visibili gli alberi di trinchetto e di mezzana. L’aspetto è ben diverso da quello odierno, dove il modello risulta essere armato con il rimanente albero di maestra.
Scartabellando nel mio HD ho finalmente ritrovato i rilievi fatti sulla cocca di Mataro così come ci appare adesso al suddetto Museo.

Coca Amati-_96.jpgбмеры_96.jpg
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Da queste due immagini mi sento di dire che:
  • l’apertura presente sul castello di prua fu praticata per il passaggio dell’albero di trinchetto. Forse mi sbaglio, ma non credo che l’apertura sia sufficientemente grande da consentire il passaggio dell’albero di trinchetto ed essere anche utilizzata come botola di comunicazione tra ponte di coperta e castello di prua.
  • Sul castello di poppa ci sono tre aperture e da tutte si intravedono i bagli di sostegno del ponte. Mi sento di poter affermare che il foro più a poppa sia la scassa dell’albero di mezzana confermato anche dall’immagine della Cocca prima che fosse danneggiata. Per quanto riguarda le altre due aperture sul ponte, data la presenza dei bagli sottostanti (uno di questi si intravede anche dall’immagine postata da cervotto) mi sento di escludere che fossero adibite a botole o aperture di accesso al castello di poppa. Sembrerebbe quasi che il tavolato del ponte sia stato in qualche modo danneggiato creando due fessure di forma irregolare. Anche dalla foto che ritrae la cocca con i tre alberi, non mi sembra che sul castello di poppa vi siano carabottini, botole o quant’altro da giustificare le due fessure.
Per quanto riguarda la presenza di scale fisse e/o rimovibili, come già detto nei post precedenti, sul modello non sono presenti scale di nessun tipo ma è molto probabile che in passato vi fossero.

Un saluto.
Massimo.
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Vecchio 28-05-19, 08:09 PM   #123
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La Cocca di Matarò venne accuratamente esaminata e risulta che solo l' albero maestro è dotato di scassa d' alloggio, gli altri furono messi in seguito rovinando le aperture di castello e cassero e togliendo le eventuali scale (se c' erano) si trattava infatti di semplici stecchi scortecciati e infilati.
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Vecchio 28-05-19, 11:06 PM   #124
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mah, è un dubbio sul quale credo rimarremo inchiodati. Ho fatto un po' di ricerca per immagini e se su questa tipologia di nave la maggioranza del "ritorno" indica più alberi - laddove il trinchetto o il bompresso possono anche difettare, ma la mezzana sembra una costante - non mancano significative testimonianze della presenza della sola maestra. Metto un po' di immagini per chiarire il concetto.

Nella tavola che hai trovato (complimenti!) la scassa sul castello di prua presupporrebbe un bompresso disassato, cosa che ho visto solo una volta (ultima tra le foto che allego). Può essere, ma rimango col dubbio.

Credo che la tua scelta sia quella più plausibile e credo che nel momento in cui dovessi ricominciare il modello, mi uniformerei. Forse forse solo un piccola mezzana in più, giusto così per complicare le attrezzature


ciao
Trink
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Vecchio 29-05-19, 12:19 PM   #125
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Storicamente la Cocca nasce come nave con un solo albero(1-2), poi con l' introduzione delle caravelle, più agili e veloci, dovette aumentare gli alberi per mettere più vele e tenere il passo con i nuovi tipi di navi. Una nave dura parecchi anni (vedi Victory- Constitution) e certo non demolivano una cocca ancora in buone condizioni. Le immagini poste da Trinchetto sono relative a cocche del 1400-1450, quindi la Cocca di Matarò (che ha "originale" solo la scassa dell' albero maestro) è più antica di quanto si pensi, poi furono aggiunti altri alberi per "modernizzarla". Ma con la costruzione delle nuove caracche, più grandi, più robuste, dotate di maggior carico, le Cocche sparirono, anche se nei fascicoli Lusci in alcuni articoli si dice che a Venezia nel 1505 ve ne erano ancora alcune a più alberi.
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Vecchio 29-05-19, 03:03 PM   #126
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Concordo con cervotto per quanto riguarda il numero di alberi delle cocche: le Kog o kogge provenienti dall’Europa occidentale apparvero per la prima volta nel mediterraneo nel 1304. Le Cocche avevano un solo albero armato con vela quadra, un solo timone a poppa ed il fasciame a clinker. Queste imbarcazioni furono da subito adottate nel mediterraneo come testimoniato da Giovanni Villani in una nota cronaca e, successivamente, la tradizione cantieristica dell'europa occidentale si fuse con quella del Mediterraneo dando vita a cocche a più alberi ed alle varie tipologie d'imbarcazioni di cui cervotto parla.
Anche per quanto riguarda la questione alberi sulla Coca di Mataró, pur essendo uno degli argomenti più controversi su questo modello, concordo con cervotto.
Nel 1929, l’americano Henry B. Culver scoprì il modello nella galleria d’arte Reinhardt a New York ed è stato il primo a pubblicare nello stesso anno uno studio dettagliato sulla rivista di storia marittima The Mariner’s Mirror quando l’ex voto aveva ancora tre alberi[1]. Culver rilevò che, gli alberi di trinchetto e di mezzana erano più rustici ma della stessa fattura dell’albero di maestra concludendo che molto probabilmente la coca di Mataró, in origine, aveva un solo albero e solo successivamente fu modificata portandola a tre alberi. [1] [2]
Tuttavia, ci sono autori come Nouhuys [3] e Winter[2] (mi manca di consultato Landstrom nel suo libro "La Nave") che difendono la versione a tre alberi. Sjoerd de Meer,[1] invece avvalla la versione a due alberi. Nel 1958, prima che la Coca passasse nelle mani del miliardario olandese D. G. Van Beuningen, l’aspetto della coca fu cambiato: gli alberi di trinchetto e di mezzana furono smontati lasciando solo l'albero maestro.
Il documento postato da cervotto conferma la teoria di Culver. La versione del modello di Mataró ad un albero è la più accreditata dagli esperti.

Massimo.

[1] La nau de Mataró: model d’embarcació medieval, Sjoerd de Meer - Conservador de cartografia i navegació Museu Marítim de Rotterdam

[2] La Nau Catalana de 1450, Heinrich Winter, Diputació de Barcelona, 1986

[3] XAVIER PASTOR I LA "COCA DE MATARÓ". LARE-CREACIÓ D'UN SÍMBOL, da FULLS DEL MUSEU ARXIU DE SANTA MARIA
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Vecchio 06-09-19, 11:17 AM   #127
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Dopo le ferie estive un po’ di progress sulla mia piccola Coca.
I lavori sono proseguiti con la realizzazione e la messa in opera del timone.
Il timone e la relativa barra forniti nella scatola di montaggio sono andati a finire nella pattumiera in quanto realizzati in MDF come si può vedere dalla seguente figura:

Coca Amati-img_1.jpg  

Piani alla mano, ho provveduto a realizzare, ex-novo, la pala del timone e la barra utilizzando una tavoletta da 6mm di noce mansonia. Il risultato parziale è di seguito mostrato prima e dopo l’incollaggio dei vari pezzi che compongono la pala:
 
Coca Amati-img_2.jpg Coca Amati-img_3.jpg

Anche la barra è stata realizzata con degli avanzi di noce mansonia ed è stata incollata sopra la pala del timone. Di seguito il risultato:
 
Coca Amati-img_4.jpg Coca Amati-img_5.jpg
 
Alla fine ho installato il timone sul dritto di poppa utilizzando gli agugliotti e le femminelle fornite nella scatola di montaggio. Le minuterie in ottone sono state modellate sulla pala del timone e sul profilo del dritto di poppa e, prima di montarle, le ho brunite. Devo dire che la brunitura è particolarmente delicata e malgrado le attenzioni nel battere con il martello i piccoli chiodi in ottone (ho interposto un listello di legno tra martello e chiodo) ho finito per rovinare la brunitura sui piccoli pezzi. Niente d’irrimediabile: è stato sufficiente portare a contatto il brunitore con le parti rovinate e la brunitura è stata ripristinata velocemente. Il risultato finale è riportato di seguito:

Coca Amati-img_6.jpg
 
Ora si procede con la realizzazione dell’albero di maestra e dei pennoni.

Massimo
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Vecchio 07-09-19, 12:16 AM   #128
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....Il timone e la relativa barra forniti nella scatola di montaggio sono andati a finire nella pattumiera...

e hai fatto proprio bene,!!! quello che hai realizzato è molto meglio.

Fabio
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Vecchio 07-09-19, 09:22 AM   #129
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Vecchio 13-11-19, 12:19 PM   #130
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Salve a tutti.

I lavori sulla piccola Cocca sono proseguiti con la realizzazione dell’albero di maestra e la messa in opera delle sartie. Ho avuto svariati problemi ed ho dovuto realizzare più volte sia l’albero sia le manovre a causa della mancanza di informazioni utili e di indicazioni sui piani da me utilizzati. I piani di Winter sono indicativi per lo scafo e completamente carenti per quanto riguarda l’alberatura. Anche i piani di Jorge Gonzalo Olave sono corredati da rilievi dettagliati sullo scafo del modello di Matarò ma non descrivono l’alberatura e nemmeno le manovre utilizzate. Quindi, ho dovuto accingere ad altre fonti come i testi (AOTS) The Ships of Christopher Columbus di Xavier Pastor, Le Navi di Colombo di Winter Heinrich, Modelli Navali di O. Curti e La Nave di B. Langström. Ovviamente sono state molto utili anche le foto della Coca di Matarò raccolte sul web.
I piani forniti nella scatola di montaggio non sono molto utili perché descrivono l’alberatura con armo tipicamente nordico e quindi molto diverso da quello mediterraneo in uso durante il XV secolo.
Andiamo per gradi e affrontiamo un tema alla volta.

Albero di maestra
Per la realizzazione dell’albero di maestra, il kit prevede di utilizzare un classico tondino di tiglio da 10mm da rastremare opportunamente.
Anche l’albero della Coca di Matarò è realizzato in un unico pezzo, e quindi sulla mia piccola coca ho sostituito il tondino di tiglio con uno in noce mansonia ed ho realizzato l’albero in un pezzo unico. Ho inserito il tondino di noce del diametro di 10mm nel mandrino del trapano e, utilizzando della carta vetrata incollata su di un pezzo di legno, ho rastremato un’estremità in modo da fargli assumere la classica forma tronco-conica.
Le seguenti figure testimoniano che nel XV secolo gli alberi dei mercantili erano realizzati unendo tra loro più travi di legno. Le trincature con cavi che vediamo lungo gli alberi raffigurati nelle miniature e nei disegni risalenti a quel periodo testimoniano che gli alberi erano composti da più travi e le fasciature presenti servivano a dare robustezza e a tenere unite le parti che li componevano.

Coca Amati-uno.jpg Coca Amati-due.jpg

Sulla testa dell’albero di maestra, il kit Amati propone una soluzione “classica” con l’installazione delle crocette, delle barre costiere, delle maschette, del calcese e della coffa. Sull’albero di maestra della Cocca di Matarò sono presenti solo il calcese e la coffa la quale è sostenuta da delle staffe (non ne conosco il nome) poste sotto di essa.
L’immagine seguente ritrae la testa d’albero della Coca di Matarò (si tratta della replica realizzata da Xavier Pastor conservato al museo marittimo di Barcellona):

Coca Amati-tre.jpg

Anche per quanto riguarda la testa d’albero, sulla mia coca ho adottato la soluzione presente sulla Coca di Matarò: ho provveduto a realizzare il calcese ed a installarlo sulla testa d’albero. Questo è stato realizzato ex-novo con listelli di noce di varie misure. Dentro le due scasse sono state installate due carrucole fatte con dei rimasugli di tondino di noce opportunamente sagomati.

Coca Amati-quattro.jpg Coca Amati-cinque.jpg Coca Amati-sei.jpg

La costruzione e la messa in opera della coffa è stata rimandata a dopo la posa delle varie manovre.

Sartie
Le sartie dell’albero di maestra della Cocca di Matarò non sono incappellate sulla testa d’albero ma scendono direttamente dal fianco dell’albero e sono fissate a questo per mezzo di una trincatura posta sotto la coffa. In pratica, l’estremità superiore delle sartie è poggiata sull’albero poco sotto la coffa e una forte trincatura è passata tutto attorno all’albero in modo da coprire le estremità superiori delle sartie. Queste s’irraggiano dalla parte inferiore della trincatura. Come è possibile vedere nelle seguenti figure, nella mia cocca ho seguito la soluzione proposto sul modello di Matarò:

Coca Amati-sette.jpg Coca Amati-otto.jpg

La soluzione proposta dal kit Amati è una soluzione, diciamo, moderna: le sartie s’irraggiano a partire dalla coffa e sono incappellate sulla testa d’albero nel modo classico che siamo abituati a vedere nelle imbarcazioni più recenti. Questa soluzione sembrerebbe non avere un riscontro storico, in quanto, nel mediterraneo del XV secolo erano sempre in uso soluzioni adottate nei secoli precedenti. La seguente immagine avvalora quanto detto sopra ed illustra alcune teste d’albero d’imbarcazioni di tipologia diversa e risalenti al periodo 1425-1500 (Sartie, stile mediterraneo – Architettura navale: annotazioni e studi di Pino dall’Orco).

Coca Amati-teste.jpg

Direi che la testa d’albero n. 8 assomiglia molto a quella della Coca di Matarò dove le staffe che sorreggono la coffa e la trincatura delle sartie sotto la coffa sono ben visibili.
Inoltre, le sartie sono arridate con paranchi a bozzelli. Quest’antica soluzione adottata anche nei millenni precedenti (era in uso sui mercantili romani del II secolo d.C.) la troviamo sulle galee mediterranee fino al 1700 e su innumerevoli raffigurazioni mediterranee medievali.
La soluzione proposta dalla Amati è quella di arridare le sartie con paranchi a bigotte. Questa soluzione sembra non trovare un riscontro in documenti antecedenti la metà del XIV secolo e sembra che non esistono disegni, miniature o illustrazioni d’imbarcazioni mediterranee che documentino in modo certo l’uso di paranchi a bigotte la cui derivazione dal sistema vichingo sembra essere molto probabile (La Nave di B. Langström, bigotta a due gole fig 155 e 157).
Nel XV secolo, nel mediterraneo erano comunemente usate le bigotte a canali per realizzare i paranchi dello straglio di prua (la bigotta a canali in Spagna si chiama anche bigota de estay, cioè bigotta di straglio) ma non è certo se queste fossero utilizzate per le sartie dell’albero di maestra.
In soldoni, il modello di Matarò descrive il metodo con cui le sartie erano tipicamente arridate sulle imbarcazioni mediterranee durante il periodo medievale: questo prevede che le sartie fossero fissate in alto sotto la coffa tramite apposita trincatura ed in basso per mezzo di paranchi a bozzelli. Inoltre, non era previsto l’uso delle griselle (anche queste soluzione è di provenienza nordica).
Sulla mia piccola Coca ovviamente ho adottato la soluzione proposta sulla Coca di Matarò e per prima cosa ho realizzato ex-novo tutti i bozzelli. Quelli forniti nel kit sono i classici bozzelli commerciali che purtroppo differiscono per forma e dimensioni da quelli presenti sul modello di Matarò.

Coca Amati-nove.jpg

I bozzelli presenti sul modello di Matarò hanno forme corrispondenti a quelli in uso nella Spagna del XV secolo ma sono palesemente sproporzionati e fuori scala rispetto al resto del modello. Mi sono semplicemente adattato a questa difformità presente sul modello originale e devo dire che i bozzelli fuori scala non mi dispiacciono, anzi…. Per mezzo dei soliti listelli e tondini in noce mansonia ho realizzato due diverse tipologie di bozzelli con tanto di puleggia incorporata.

Coca Amati-dieci.jpg Coca Amati-undici.jpg

Infine ho realizzato i 6 paranchi a bozzelli ed ho provveduto a fissare le 6 sartie in testa d’albero effettuando la trincatura descritta sopra.

Coca Amati-dodici.jpg Coca Amati-tredici.jpg

Questo paranco a bozzelli è di tipo così detto menale dove il corridore, o vetta, effettua due passate tra le due carrucole presenti nei bozzelli. Da notare il borello (o borrello) ligneo usato per l’incocciamento dei bozzelli alle sartie realizzato con una colonnina in legno da 6mm modificata rastremando la parte centrale.

Coca Amati-quattordici.jpg

Sempre con riferimento alla Coca di Matarò, ho provveduto ad arridare le sartie entro bordo per mezzo di anelli metallici bruniti e fissati nella parte interna della murata del ponte del castello di poppa.
Il kit prevedeva di arridare le sartie sull’estremità dei bittoni presenti sulle due murate ma credo che questa soluzione sia storicamente discutibile.

Coca Amati-quindici.jpg Coca Amati-sedici.jpgCoca Amati-diciassette.jpg

Prossimo obiettivo … strallo di prua!

A presto.
Massimo
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Vecchio 13-11-19, 03:09 PM   #131
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Grazie Massimo per le preziose informazioni e complimenti per la precisione e pulizia dell'opera.
Rodolfo
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Vecchio 13-11-19, 11:35 PM   #132
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Mi è però sorto un dubbio: non è un po' debole il punto al quale sono fissate le sartie, considerando che dovrà sopportare (insieme alle mastre dei ponti) tutta la forza della vela?
Rodolfo
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Vecchio 14-11-19, 12:04 PM   #133
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Ciao Rodolfo,
La tua domanda è pertinente ed interessante e, sinceramente, non saprei risponderti con certezza. Forse cervotto, o un altro esperto di architettura navale, potrebbe venirci in aiuto per sbrogliare la questione.
Sicuramente, sul modello di Matarò le sartie sono fissate internamente alla murata e più o meno in quella posizione. Nel XV secolo veniva utilizzata una soluzione dove le sartie erano fissate direttamente sul ponte, o meglio ai bagli sottostanti che sorreggono il ponte, e non alla murata (vedi i progetti di Xavier Pastor della Nina e della Pinta proposti nel AOTS delle navi di Colombo, oppure nella ricostruzione delle stesse navi fatta precedentemente dal Guillen) fornendo forse una soluzione più robusta di quella utilizzata sulla Coca di Matarò. In generale, sull’arridaggio delle sartie esistono varie e perfino discordanti testimonianze: le soluzioni descritte sono spesso usate in maniera alternativa e contrastante e a volte senza alcuna regola apparente, un indice questo della varietà di usi in atto presso le marinerie antiche (mediterranea e non) e della voglia di provare e sperimentare. A tal proposito ti consiglio di leggere il libro di Le Navi di Colombo di Winter Heinrich e l’articolo Sartie, stile mediterraneo – Architettura navale: annotazioni e studi di Pino dall’Orco, quest'ultimo puoi scaricarlo liberamente da internet. In entrambi i testi, il tema delle sartie è affrontato e sono riportati disegni e illustrazioni di mercantili di quel periodo con tanto di commenti e interrogativi ad oggi aperti ed oggetto di studio.
Sono ottime testimonianze anche i disegni postati da trinchetto su questo WIP al post #124: curiosa è l’ultima immagine a colori (che è la stessa postata da me al post #130, la mia però è parziale ed in bianco e nero), quella che ritrae un mercantile con due alberi, le vele al vento, le sartie arridate entrobordo (non si capisce in che punto) e due marinai che si arrampicano sulle sartie malgrado non vi siano le griselle. In apparenza, questa soluzione sembrerebbe sufficientemente solida e sicura…
Credo che il mediterraneo e l’Europa del XV secolo fosse in fermento e l’architettura navale non era certo da meno.
In attesa che qualche esperto navighi questo WIP e ci fornisca informazioni aggiuntive, ti saluto cordialmente.

A presto,
Massimo.

Ultima modifica di Vinavil; 14-11-19 a 12:20 PM
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Vecchio 14-11-19, 05:48 PM   #134
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La mia Cocca è presa da un progetto relativo ad una cocca francese del 1300 (fascicolo Archeologia navale ricostruttiva). All' interno vi era un robusto blocco a cui era inchiodata la bigotta, non so se nel 1400 vi fosse interno una robusta trave a cui era legata la bigotta bassa, nelle stampe non si vede essendo interna.
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Coca Amati-40ka-cocca53-bigotte.jpg  
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Vecchio 14-11-19, 09:36 PM   #135
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Bravissimo Massimo,
il proseguio dei lavori sulla Coca è molto ben documentato e ben realizzato realizzato, (sorvolo sull'eccellente sviluppo della tecnica modellistica, già argomentato in post precedenti) sembrano lontanissimi i tempi in cui utilizzavi l' "mdf" del kit rispetto a questi in cui ti autocostruisci i vari elementi che compongono la nave, presumendo che anche il livello di soddisfazione sia cresciuto (anche se quasi sicuramente non t'appaghera mai...)
che dire anch'io sto realizzando le manovre e cordame, bozzelli e varie sicuramente i piani di costruzione in mio possesso, quegli del libro di Winter non sono il massimo (l' omonimia è del tutto casuale ) ho trovato un po' di materiale da varie fonti d'informazione ma nessuno mi sembra la "verità" certa, presumo che sia dovuto al periodo al quale si riferiscono i modelli e le scarse documentazioni esistenti, (chissa come erano sul serio ) concordo che il fissaggio dei bozzelli sui bittoni per le sartie sia errato a "logica", anche se mi sembra "leggera" l'arridatura e il fissaggio sulla murata, ma nella realizzazioni delle navi medievali ci sono molte cose che non sono propriamente logiche, probabilmente l' allargamento delle rotte nautiche imporrà anche altre soluzioni ad avvenire, un annotazione, ti sei informato sul cordame ? , manovre dormienti, cavi ,commettitura e varie ? è un elemento molto importante...
(io ci sto battendo delle belle capate...) forse andrebbe approfondito (solo per stimolo)

cordialmente

Fabio
(ricordiamoci della cena...)
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