Sono daccordo,l'autocostruzione sicuramente ti da maggiore soddifazione,partire dal nulla e costruire un qualcosa come ad esempio un bozzello,é gratificante e sicuramente rende il modello unico.
Mentre per la drizza del pennone dell'albero maggiore sono necessarie due taglie, un problema che si presenta è che la coffa e le sartie sono state già montate per cui non è possibile preparare prima il pezzo e installarlo, va fatto con una taglia e con il cavo fasciato, passarlo all'interno della buca dei gatto e terminare poi stroppando la taglia mancante, semplice a dirlo a farlo per me che sono particolarmente "lento" mi sono occorse un paio d'ore, metto le foto in progressione,
la fasciatura del cavo
l'uscita dalla buca del gatto
la legatura effettuata della taglia mancante
Nel frattempo si è reso necessario preparare una decina di bozzelli piccoli (4x3x2) (quegli che tengo male trale dita e che quando mi cadono sono dolori per ritrovarli) sempre autocostruiti con particolari in legno di noce,
Come già detto sono 9 i diversi bozzelli riportati nella schematica del disegno, il problema e che non sono particolarmente "visibili" nell'esploso delle vele, per cui il numero dei bozzelli è sensibilmente aumentato rispetto a quegli che pensavo che fossero necessari da una "prima vista"
sotto la scatola con i bozzelli preparati
Tanto per restare in argomento, gli amantigli e le boline sono manovrate da due taglie e un bozzello per parte, fermate sulle barre costiere della coffa,
per cui mi sono preparato i pezzi utilizzando, per fermarli sulle barre degli occhielli in ottone, che avevo preparato in precedenza,
in ultimo la coffa con tutti i "pendenti", (vista cosi non è il massimo, speriamo che la vista migliori in seguito)
I bozzelli che hai fatto sono riportati così nei piani? Perché i bozzelli venivano legati con il cavo che gli girava sui fianchi (rosso) come in foto 2
Fabio,
Dopo un bel po' ritorno su questi lidi e trovo questa meraviglia. Lavoro mitico! Bravissimo come sempre.
I bozzelli di Luponero credo proprio che siano corretti, o almeno sui piani sono fatti così. Sono identici a quelli utilizzati sulla Coca di Matarò a cui le varie ricostruzioni della Santa Maria hanno fatto riferimento. In allegato un estratto dei piani della Santa Maria utilizzati da Luponero.
Aspettiamo comunque la risposta del padrone di casa.
Un saluto.
I bozzelli che hai fatto sono riportati così nei piani? Perché i bozzelli venivano legati con il cavo che gli girava sui fianchi (rosso) come in foto 2
Mi sono posto la stessa domanda e infatti cervotto mi ha anticipato. In più volevo chiedere a luponero cosa si intende per "taglia", sicuramente è una mia lacuna ma non ho mai sentito questo termine.
Ciao Massimo,
è un piacere risentirti tra un po' dovremo partire per l'avventura del S. Giovanni... se non ci sono restrizioni sul covid19 organizziamo per vederci,
confermo quello che ha riportato Giovanni,i bozzelli (taglie) sono stroppati come riportato nei piani di costruzione di Adamezt, non so se correttamente visto la corretta indicazione di Cervotto, mentre le taglie sono quel tipo di bozzello con le estremita piu' piccole rispetto al centro dove era posizionata la puleggia, anzi le puleggie il termine deriva dalle taglie e taglione delle galee, ancora oggi le "taglie" indicano un attrezzo (con identica forma, in ferro) che solitamente in coppia, si utilizzano per mettere in "tiro" le corde siano esse in acciaio o in corda, mi sembra che il nome delle taglia singola sia pasticca con una sola puleggia, per cui nel mio caso il nome corretto è pasticca (di ritorno), perchè fa coppia con un bozzello semplice,
Ciao Massimo,
è un piacere risentirti tra un po' dovremo partire per l'avventura del S. Giovanni... se non ci sono restrizioni sul covid19 organizziamo per vederci,
confermo quello che ha riportato Giovanni,i bozzelli (taglie) sono stroppati come riportato nei piani di costruzione di Adamezt, non so se correttamente visto la corretta indicazione di Cervotto, mentre le taglie sono quel tipo di bozzello con le estremita piu' piccole rispetto al centro dove era posizionata la puleggia, anzi le puleggie il termine deriva dalle taglie e taglione delle galee, ancora oggi le "taglie" indicano un attrezzo (con identica forma, in ferro) che solitamente in coppia, si utilizzano per mettere in "tiro" le corde siano esse in acciaio o in corda, mi sembra che il nome delle taglia singola sia pasticca con una sola puleggia, per cui nel mio caso il nome corretto è pasticca (di ritorno), perchè fa coppia con un bozzello semplice,
luponero
Ottima spiegazione, è un termine che come ti dicevo, non avevo mai sentito nelle nostre discussioni.... Ancora complimenti per il modello che seguo con avidità
Vi ringrazio amici, per adesso sono impegnato nell'"orto" (impianto irrigazione e varie) nel giro di poco dovrei ripartire con l'inferitura delle vele e la loro posa,
E cosi' è stato,
dopo l'impianto idrico nell'orto (un altra "passione")
ho iniziato l'inferitura delle vele sui pennoni, si tratta del modo utilizzato nel tardo medioevo, dai disegni di Adametz non si vede molto la tecnica utilizzata, in pratica la vela viene fermata utilizzando dei pezzi di sagola, non con una corda continua ma con pezzi passando singolarmente da ogni occhiello facendo su questo due nodi contrapposti, e legando poi sul pennone con nodi semplici,
riporto un disegno che mi è stato utile per la realizzazione
in pratica il 5 è il gratile, il 3 i rinforzi della vela, si vedono sul gerlo d'inferitura (1) i nodi che mantendono bloccata la vela,
nelle foto si vede sia la parte posteriore e quella anteriore con la realizzazione dell'inferitura
la prossima (sfocata) si vede il filo di rame che ho passato all'interno del bordo della vela che entra nel foro praticato nel pennone, che mi serve per mantenere in posizione la vela durante l'inferitura e poi per realizzare la curvatura della medesima,
ovviamente la tecnica per ogni vela è la solita, anche per la vela latina (???) ma sinceramente non so' quanto questo si corretto, la tecnica utilizzata per la vela latina per quel che so io dovrebbe essere con legatura continua, chissa ? forse Adametz l'ha buttata di fuori ,
comunque i passaggi successivi saranno sulla posa delle vele per questo cerco di terminare quei lavori di "rifinitura" dove è possibile per evitare d'ingrullire nel realizzarli con le vele aperte (sicuramente lo spazio sarà molto limitato) per cui ho pensato all'allestimento della cucina che ho piazzato già sui montanti, ho pensato di realizzare le classiche "pentole" che danno un po' di "colore" il materiale utilizzato il piombo e polvere di rame
La foto rappresenta le pentole appena fatte ancora da "rifinire" con la lastrina d'ottone forata, che andrà sul basamento della cucina, una protezione per le possibili fiammate e scintille che avrebbero sicuramente potuto fare danni se non fossero state controllate
quella che segue è una prima realizzazione del pentolame (con qualche errore) ho fatto la "ramatura" con la polvere e l'aggiunta dei manici sulla pentola piccola, (l'errore che dicevo è nel manico del paiolone, messo cosi non permette di mettere il coperchio)
quando inizi a fare queste "cosine" si rischia d'esagerare difatti ho iniziato a fare un padellone per la "paella"
poi un po' d'effetti speciali, la realizzazione dei tizzoni ardenti, solitamente utilizzo la carta stagnola rossa dei cioccolatini, ma avendoli già mangiati senza conservare l'incartamento ho utilizzato una pallina rotta dell'albero di Natale ( )
questo perchè sia la carta stagnola dei cioccolatini e in questo caso la vernice della pallina "cattura e riflette" la luce, muovendosi si vedono i "bagliori" dei riflessi, come se i tizzoni del carbone s'illuminassero (è un trucco che mi ha insegnato un carissimo amico, specialista nella realizzazione delle galee)
per cui tagliuzzo dei pezzetini che mettero sul fondo (con il "rosso" visibile)
incollandogli con la pittura nera
il resto lo vedremo poi ... non solo ho esagerato nel fare le cosine ma anche con le faccine
Ma la cucina non era "Sotto coperta"? perché così all'aperto in caso di pioggia non si poteva cucinare. Poi in stampe e disegni dell' epoca non mi pare di vederla lì sulla coperta.
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