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luponero59 21-09-16 10:27 PM

10 allegato(i)
Ringrazio Eugi, del quale ho visto i wip, sia la paranza e il battello alla deriva
sono piacevolissimi entrambi (soprattutto la paranza) seguiro' gli sviluppi della sezione del Victory, che sicuramente sarà, visto i precedenti, spettacolare !

ritornando alla nave etrusca, aver riportato in maniera "veloce" le fasi costruttive, ha contribuito a dimenticarmi piu' del normale situazioni, che mi sarebbe piaciuto illustrare, sarà per le successive, quelle ancora da realizzare,
mentre dopo le anfore un altra parte importante per l 'mbarcazione e che per la composizione stessa del modello doveva essere costruita prima della posa dei bagli per inserirla, anzi inserirle senza "problematiche", nell' imbarcazione sono riportate due pompe di sentina a "bindolo", da sempre una delle problematiche maggiormente ricorrenti è l' infiltrazione dell' acqua sia marina sia meteorologica, anticamente (i greci) avevano realizzato questi tipi di pompe, gli etruschi ne svilupperanno tecnologicamente le caratteristiche elaborando per i tempi una macchina semplice e innovativa, la pompa a bindolo è un meccanismo formato da un ingranaggio stellato (con incavi nei quali s' infileranno nel movimento rotatorio dei dischi) che azionato tramite una manovella mette in movimento l'ingranaggio stellato al quale sono collegati i dischi di legno tramite una corda, che agisce da catena di distribuzione, dalla parte opposta della ruota dentata è posizionata una puleggia di rimando, il movimento veniva determinato agendo sulla manovella, permettendo ai dischi di raccogliere l' acqua dal pozzetto di raccolta (il punto piu' basso, rispetto alla chiglia) e scorrendo in un condotto di sollevamento (parte stessa della pompa) portavando l' acqua nelle parte superiore dove c' èra un tubo di scolo che avrebbe portato l' acqua esternamente dall' imbarcazione, ho letto che la pompa poteva espellere 210 litri di acqua al minuto, ovvero il peso di una tonnelata d' acqua in soli cinque minuti, una quantità consistente e che con queste pompe impegnava solamente due uomini, a "mano" muovere la solita quantità ne avrebbe occupati molti di piu', con tutto quello che cio' poteva determinare...
ho iniziato a tagliare le parti esterne e le ho unite con un perno di legno, per assottigliarle insieme, per non andare fuori simmetria, poi ho tagliato i dischi in seguito la colorazione, le parti successive sono state il bloccaggio dei dischi sulla corda di distribuzione la costruzione degli elementi che compongono internamente la pompa e l' assemblaggio esterno e il piazzamento delle medesime in prossimità del pozzetto d' accumolo, a questo punto mancherà solo la posa del tubo (che doveva essere in piombo)
di scarico, come ormai fatto i precedenza allego le foto in "fila" seguendo la costruzione logica dei pezzi (spero !)
Allegato 255724

Allegato 255725

Allegato 255726

Allegato 255727

Allegato 255728

Allegato 255729

Allegato 255730

Allegato 255731

Allegato 255732

Allegato 255733

eugi 21-09-16 10:45 PM

Quote:

Originariamente inviata da luponero59 (Messaggio 1327454)
Ringrazio Eugi, del quale ho visto i wip, sia la paranza e il battello alla deriva
sono piacevolissimi entrambi (soprattutto la paranza) seguiro' gli sviluppi della sezione del Victory, che sicuramente sarà, visto i precedenti, spettacolare !

ritornando alla nave etrusca, aver riportato in maniera "veloce" le fasi costruttive, ha contribuito a dimenticarmi piu' del normale situazioni, che mi sarebbe piaciuto illustrare, sarà per le successive, quelle ancora da realizzare,
mentre dopo le anfore un altra parte importante per l 'mbarcazione e che per la composizione stessa del modello doveva essere costruita prima della posa dei bagli per inserirla, anzi inserirle senza "problematiche", nell' imbarcazione sono riportate due pompe di sentina a "bindolo", da sempre una delle problematiche maggiormente ricorrenti è l' infiltrazione dell' acqua sia marina sia meteorologica, anticamente (i greci) avevano realizzato questi tipi di pompe, gli etruschi ne svilupperanno tecnologicamente le caratteristiche elaborando per i tempi una macchina semplice e innovativa, la pompa a bindolo è un meccanismo formato da un ingranaggio stellato (con incavi nei quali s' infileranno nel movimento rotatorio dei dischi) che azionato tramite una manovella mette in movimento l'ingranaggio stellato al quale sono collegati i dischi di legno tramite una corda, che agisce da catena di distribuzione, dalla parte opposta della ruota dentata è posizionata una puleggia di rimando, il movimento veniva determinato agendo sulla manovella, permettendo ai dischi di raccogliere l' acqua dal pozzetto di raccolta (il punto piu' basso, rispetto alla chiglia) e scorrendo in un condotto di sollevamento (parte stessa della pompa) portavando l' acqua nelle parte superiore dove c' èra un tubo di scolo che avrebbe portato l' acqua esternamente dall' imbarcazione, ho letto che la pompa poteva espellere 210 litri di acqua al minuto, ovvero il peso di una tonnelata d' acqua in soli cinque minuti, una quantità consistente e che con queste pompe impegnava solamente due uomini, a "mano" muovere la solita quantità ne avrebbe occupati molti di piu', con tutto quello che cio' poteva determinare...
ho iniziato a tagliare le parti esterne e le ho unite con un perno di legno, per assottigliarle insieme, per non andare fuori simmetria, poi ho tagliato i dischi in seguito la colorazione, le parti successive sono state il bloccaggio dei dischi sulla corda di distribuzione la costruzione degli elementi che compongono internamente la pompa e l' assemblaggio esterno e il piazzamento delle medesime in prossimità del pozzetto d' accumolo, a questo punto mancherà solo la posa del tubo (che doveva essere in piombo)
di scarico, come ormai fatto i precedenza allego le foto in "fila" seguendo la costruzione logica dei pezzi (spero !)
Allegato 255724

Allegato 255725

Allegato 255726

Allegato 255727

Allegato 255728

Allegato 255729

Allegato 255730

Allegato 255731

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Allegato 255733

Grazie luponero per i complimenti,ma devo togliere io il cappello per la tua opera,che si sta rivelando anche una fonte storica molto interessante e dettagliata...,ti sequiro con interesse...😀😀😉😉👏👏

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sumi 21-09-16 10:47 PM

Ma è fantastica e tutto a una velocità stupefacente
Senza contare tutte le spiegazioni che ci fornisci altro che lupo sei un ghepardo 🐆

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luponero59 21-09-16 11:02 PM

2 allegato(i)
"Teredine"

già il nome ,istintivamente, evoca qualcosa di sinistro e pericoloso,
lo sapevano bene gli antichi costruttori e naviganti, per molti anni saranno impegnati in questa estenuante lotta, per la difesa da questo verme, che trafora i legni di mare,
anche nella Divina Commedia, Dante, nel XXI canto dell' inferno , riporta questa continua manutenzione,

""Inferno, canto XXI

Quale ne l'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,

ché navicar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più vïaggi fece;

Come nell'arsenale dei Veneziani bolle d'inverno la tenace pece che servirà a spalmare le barche non sane, che non possono navigare, perché troppo logorate - pertanto c'è chi rassetta la barca, chi tura con la stoppa il fasciame ai fianchi delle navi che hanno più viaggiato;"

...non sono un secchione, non lo sono mai stato è stato solo culo, trovare un prologo d' effetto per illustrare un altra lavorazione , molto coinvolgente :)
Allegato 255736

questa sopra è una "teredine"
"" molluschi bivalvari, con aspetto vermiforme, che vivono in acque salmastre rosicchiando le palificate degli antichi porti che un tempo costituivano sostegno dei moli, ""
oltre ai pali rosicchiavano con impegno e dedizione anche il fasciame delle imbarcazioni, vuotandolo internamente,
nutrendosi della fibra legnosa e formando a loro volta una "cannula" calcarea internamente al legno dove alloggiavano, distruggendo in poco tempo le tavole stesse, con conseguenze nefaste per l' imbarcazione stessa,
la foto sotto, mostra i danni !!!
Allegato 255735
oggigiorno il pericolo è eliminato, grazie a vernici protettive e repellenti che proteggono gli scafi, ma anticamente si utilizzavano altre tecniche,
che ho cercato di riprodurre nella nave, e che cercherò di illustrare, prossimamente,

alla prossima,

luponero

pennaccino 22-09-16 12:12 PM

ciao
i miei complimenti x il wip e x la scelta del modello al di fuori dei soliti
modelli stravisti.
Un suggerimento x il futuro se metti un isolante fra la parte da estrarre e il fasciame ( cera o domopack) la estrazione è molto facilitata con meno rischi di danni.
Ripeto comunque complimenti.
ciao ENRICO

luponero59 22-09-16 10:36 PM

Ciao Enrico, ti ringrazio dei complimenti, in effetti avevo pensato anche al domopack, ma poi per comodità ho messo lo scotch, comunque è andata, ho visto i tuoi album, complimenti !!!
un modello che mi piacerebbe fare, è il galeone veneto, "come hai fatto anche te" chissa, per adesso cerco di terminare questa,
a risentirci,
cordialmente

Fabio

alias "luponero"

luponero59 22-09-16 11:35 PM

3 allegato(i)
anche gli etruschi al par dei "veneti" e di tutti i marinaie costrutturi di navi e palificate nel mare, utilizzavano un tecnica per cercare di risolvere questo problema, nella parte relativa all' opera viva, ricoprivano le tavole di legno formando un "cuscino" composto da un sottile panno di lana intriso di pece ed essenze vegetali, poi stendevano sopra di questo una sottile lamina di piombo
(anche i greci, utilizzavano questo sistema), il piombo è un metallo che regge all' ossidazione "brillantemente" ovvero l' ossidazione si limita alla creazione di quel leggero strato grigio scuro che si forma all' esterno, subito sotto il materiale è integro, presentando il colore argenteo, anche nell' acqua marina
reagiva bene, e quello importante per le teredini era impossibile perforarlo,
nella monografia in mio possesso, lo scrittore, nonchè realizzatore di un modello in scala 1/20, utilizza per simulare le lastre di piombo un foglio di stirene che poi colorerà per imitare il piombo, precedentemente "punzonato" per imitarne i chiodi per il fissaggio delle lastre,
io non ho mai utilizzato i fogli di stirene, e non conosco la tecnica di lavorazione (forse a caldo, per piegarli) per cui non mi sono "sbattuto" per reperirli, prediligo, quando è possibile, utilizzare il materiale "naturale" con il quale venivano realizzate le imbarcazioni ( sempre quando è possibile, quasi sempre) per cui il "piombo" se decidevo, di fare la copertura sarebbe stato il materiale da utilizzare,
c' è un problema , trovare il piombo realizzato con uno strato sottile è molto difficile, per le problematiche derivanti dalla manipolazione e lavorazione di questo metallo,se utilizzato normalmente, come succedeva prima in molte lavorazioni, produce danni alla salute, non si trova in Italia ma l' ho trovato in Germania, 6 lastrine 11x11cm x 0.5mm con uno strato di biadesivo, dopo qualche giorno è arrivato, appena possibile ho iniziato la "laminatura",
che consiste, come detto in precedenza, di ricoprire l' opera viva della nave, in scala ho tagliato le lastre 20mm di larghezza x 40 di lunghezza (60cm x 120cm) posandole come si realizza un pavimento con le mattonelle, le lastre successive alla precedente "partono" sempre dal centro della precedente,
(si capisce meglio dall' immagine)
Allegato 255778
le successive devono essere smussate sul bordo sul quale si mette il bordo della lastra successiva, iniziando la posa dalla poppa andando verso la prua, questo perchè rispetto al verso di navigazione, se la chiglia avesse svivolato sul fondo, le lastre non avevano esposto "i bordi" che si sarebbero, con lo svivolamento lacerati, o peggio pregiudicato la lastra/lastre stesse,
Allegato 255777
lastra dopo lastra, lentamente,
Allegato 255779

luponero59 23-09-16 12:05 AM

3 allegato(i)
per fare la parte sporgente della chiglia, ribattevo con un listello del medesimo spessore e larghezza della chiglia, la lamina di piombo così, aderiva abbastanza beneAllegato 255780, in seguito con un pezzetto di legno si ribatte (piano) i bordi sporgenti, la duttilità del piombo permette correzioni che con altri metalli è piu' difficile gestire, via via posavo le lastre,l' aspetto del fondo cambiava sia come vista e come peso, cosi' come nelle imbarcazioni etrusche la laminatura permetteva di bilanciare meglio la nave, permettendo una navigazione piu' stabile, era la zavorratura, (elemento fondamentale per la stabilità delle imbarcazioni)
Allegato 255781
era arrivato sera, il fondo della nave era laminato, l' effetto e il peso erano notevolmente cambiati, l' aspetto mi piaceva molto di piu', c' era solo un problema : avevo finito il piombo , porco boia !, mi mancava quel mezzo cm, prima di arrivare alla cinta che delimita la linea di galleggiamento,al di sotto della quale inizia l' opera viva ,, non ci voleva !!!
Allegato 255782

luponero59 23-09-16 01:28 AM

7 allegato(i)
il giorno dopo pensavo "icché farsi" richiedere un altra lastrina al venditore tedesco, sobbarcandomi il costo della spedizione ?( il solito di quando ne avevo richieste sei), oppure ribattere un pezzo di piombo da 3 mm portandolo a 0.5mm ? (trascorrendoci una giornata ) , comunque sia "'nà palla", allora sono andato a trovare un mio amico che lavora presso un magazzino di materiale edile, (sapevo che anni fà esistevano dei pannelli insonorizzanti che avevano all' interno del piombo)
ho provato a chiederglielo se per caso avevano quel materiale, aspettandomi una risposta negativa, invece,,, "si forse ce nè uno solo, da anni non sono piu' in produzione,,," insomma per farla corta, 1m x 1m, con una lastra interna da 0.35mm e gratis, ma se c'ero andato prima dal mio amico ! altro che venditore teutonico, che hanno tutto, ma a caro prezzo 37 € con la spedizione, chi trova un amico, trova un tesoro !, quasi, visto il costo del piombo !!!, ma andiamo avanti,
ho terminato la laminatura, ne ero soddisfatto, se partivo subito con il 0.35 mm veniva meglio, ma andava bene anche cosi, ho passato sopra un po' di brunitore, ma come mi aspettavo, il cambiamento è stato appena percettibile,
Allegato 255784
lo farà sicuramente in seguito,
ma mancava ancora un aspetto estetico, la chiodatura delle lastre, ovvero il metodo utilizzato per fermarle alle tavole di legno, gli etruschi utilizzavano chiodi di bronzo, ricavandolo fondendo lo stagno e il rame, i chiodi erano di un paio di cm con una testa larga di 1cm, in scala 1/30 sarebbe uguale a 0.33mm, si puo utilizzare un bulino, ma si tenderebbe a fare un piccolo buco,
la testa di un chiodo a "filo" con la lastra è "cosa diversa", ci vorrebbe una fustella, ma non esiste di simili dimensioni,
( da ragazzo, quando mi innamorai di questa passione, avevo due maestri, Mugnai e Fiaschi, due grandissimi modellisti fiorentini, e quando ero all' associazione Navimodel di Firenze, mi dicevano, "quando un tucciai gli strumenti pe fare icche tu devi fare, inventategli !!!") questi due personaggi erano dei mostri di bravura, i migliori in assoluto che ho visto e che ho avuto la fortuna di conoscere 40 anni fà, impossibile emularli, solo cercare di seguirne i consigli, quello di farsi gli attrezzi, loro facevano altre cose anche, erano Artisti, ma questa è un altra storia) allego un po' di immagini, che riportano la chiodatura la parte interna delle lastre è realizzata a "losanga",
Allegato 255785
Allegato 255786
questa che segue è l' ingrandimento, si vede la testa del chiodo, a filo della lamina, con la parte centrale inchiodata a losanga
Allegato 255787
immagini del fondo laminato
Allegato 255788
Allegato 255789
lo strumento realizzato per l' imitazione dei chiodi, è un semplice ago da punture (iniezione) spezzato a mèta e rifinito con carta a smeriglio, appoggiandolo e facendo un po' di pressione, riproduce abbastanza bene la testa del chiodo,
Allegato 255790
avevo finito, ed ero soddisfatto, avevo fatto una bella parte,
una di quelle che solitamente non si vedono, perchè restano sotto,
ma ero contento lo stesso,

con questa vi saluto,

alla prossima
luponero

anallie0 23-09-16 09:47 AM

Bel lavoro [emoji57]

giangiu75 23-09-16 10:48 AM

Veramente bello, preciso e pulito!

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eugi 23-09-16 12:23 PM

Quote:

Originariamente inviata da luponero59 (Messaggio 1327577)
il giorno dopo pensavo "icché farsi" richiedere un altra lastrina al venditore tedesco, sobbarcandomi il costo della spedizione ?( il solito di quando ne avevo richieste sei), oppure ribattere un pezzo di piombo da 3 mm portandolo a 0.5mm ? (trascorrendoci una giornata ) , comunque sia "'nà palla", allora sono andato a trovare un mio amico che lavora presso un magazzino di materiale edile, (sapevo che anni fà esistevano dei pannelli insonorizzanti che avevano all' interno del piombo)
ho provato a chiederglielo se per caso avevano quel materiale, aspettandomi una risposta negativa, invece,,, "si forse ce nè uno solo, da anni non sono piu' in produzione,,," insomma per farla corta, 1m x 1m, con una lastra interna da 0.35mm e gratis, ma se c'ero andato prima dal mio amico ! altro che venditore teutonico, che hanno tutto, ma a caro prezzo 37 € con la spedizione, chi trova un amico, trova un tesoro !, quasi, visto il costo del piombo !!!, ma andiamo avanti,
ho terminato la laminatura, ne ero soddisfatto, se partivo subito con il 0.35 mm veniva meglio, ma andava bene anche cosi, ho passato sopra un po' di brunitore, ma come mi aspettavo, il cambiamento è stato appena percettibile,
Allegato 255784
lo farà sicuramente in seguito,
ma mancava ancora un aspetto estetico, la chiodatura delle lastre, ovvero il metodo utilizzato per fermarle alle tavole di legno, gli etruschi utilizzavano chiodi di bronzo, ricavandolo fondendo lo stagno e il rame, i chiodi erano di un paio di cm con una testa larga di 1cm, in scala 1/30 sarebbe uguale a 0.33mm, si puo utilizzare un bulino, ma si tenderebbe a fare un piccolo buco,
la testa di un chiodo a "filo" con la lastra è "cosa diversa", ci vorrebbe una fustella, ma non esiste di simili dimensioni,
( da ragazzo, quando mi innamorai di questa passione, avevo due maestri, Mugnai e Fiaschi, due grandissimi modellisti fiorentini, e quando ero all' associazione Navimodel di Firenze, mi dicevano, "quando un tucciai gli strumenti pe fare icche tu devi fare, inventategli !!!") questi due personaggi erano dei mostri di bravura, i migliori in assoluto che ho visto e che ho avuto la fortuna di conoscere 40 anni fà, impossibile emularli, solo cercare di seguirne i consigli, quello di farsi gli attrezzi, loro facevano altre cose anche, erano Artisti, ma questa è un altra storia) allego un po' di immagini, che riportano la chiodatura la parte interna delle lastre è realizzata a "losanga",
Allegato 255785
Allegato 255786
questa che segue è l' ingrandimento, si vede la testa del chiodo, a filo della lamina, con la parte centrale inchiodata a losanga
Allegato 255787
immagini del fondo laminato
Allegato 255788
Allegato 255789
lo strumento realizzato per l' imitazione dei chiodi, è un semplice ago da punture (iniezione) spezzato a mèta e rifinito con carta a smeriglio, appoggiandolo e facendo un po' di pressione, riproduce abbastanza bene la testa del chiodo,
Allegato 255790
avevo finito, ed ero soddisfatto, avevo fatto una bella parte,
una di quelle che solitamente non si vedono, perchè restano sotto,
ma ero contento lo stesso,

con questa vi saluto,

alla prossima
luponero

Che bella realizzazione,con tanto di dettagli,sono curioso di vederla ultimata😉😉

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luponero59 23-09-16 01:15 PM

grazie a tutti,
tra un po' dovrei incominciare a mettere le foto dell' avanzamento reale, manca poco,
avevo provato a fare uno "sperimento" ma questa volta è andata male !!!

a risentirci,


luponero

sumi 25-09-16 10:15 AM

Mi piace davvero bella grande lupo

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pennaccino 25-09-16 07:25 PM

3 allegato(i)
ciao luponero
rinnovo i complimenti x lo splendido lavoro che stai facendo.
Il galeone veneto è stato il mio primo modello 40 anni fa seguito da una quarantina di altri modelli
Anche io ho avuto occasione di incontrare il grande Fiaschi.
Ho fatto qualche cosa di simile al tuo lavoro (molto più in piccolo) : la ricostruzione di una nave bizantina del VII secolo traendo le info dal resoconto di uno scavo archeologico.
Allego qualche foto.
ciao ENRICO


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