Ciao a tutti,
due cose a margine:
- Victory Models nasce dall'incontro di Amati con un progettista del calibro di Chris Watton (ex-Caldercraft).
Chris ha avuto molta libertà per fare ricerca sui piani originali e sperimentare nuove soluzioni (es. fotoincisioni multistrato per dare un senso di tridimensionalità alle decorazioni, ponti incisi come quello del Mercury, utilizzo di componenti fuori catalogo Amati). Creati i prototipi e definito il contenuto del kit la palla passa ad Amati che decide i tempi della uscita sul mercato e (credo) il mix di accessori nelle scatole (vedi la questione dei cannoni).
Victory Models si caratterizza come la punta avanzata della produzione Amati e grazie a questa linea Amati ho guadagnato parecchio in immagine all'estero uscendo dallo stereotipo (giusto o sbagliato che sia) della tipica azienda modellistica europea (i modelli italiani o spagnoli, accusati di essere troppo cari, carenti nelle istruzioni e con accessori fuori scala, vengono definiti con l'acronimo HECEPOB = Hideously Expensive Continental European Plank-On-Bulkhead).
Sui prezzi credo valga più o meno per tutti l'equazione prezzo = ricerca + qualità materiali + qualità accessori.
Credo che sia sempre da tenere in mente che quello dei kit è un mercato (fatto di piccoli numeri) che segue appunto le regole del mercato e della produzione industriale.
Non sarebbe realistico pensare che il produttore di kit ragioni come il modellista, è una impresa che sta sul mercato e che deve alla fine avere un ricavo tangibile dalla propria attività. Questo può giustificare certe scelte "al ribasso" sulla qualità che un modellista comunque non farebbe, da innamorato del suo modello.
- è vero che spesso le istruzioni sono carenti (cose tipo "procedere con il fasciame dello scafo dall'alto al basso fino a completamento"), questo è un altro rilievo che viene mosso ai kit europei. E' però anche vero che con Internet abbiamo a disposizione una marea di informazioni in più e di supporto grazie a forum come questo.
Saluti a tutti.
Ferruccio
PS: non ho legami con Amati, conosco però personalmente (e stimo) Chris Watton per il suo lavoro di storico e di modellista.
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