Salve a tutti, guardando disegni vari(di note e quotate case: Delius, ancre ecc.) e scartabellando molti libri sulle manovre, non sono riuscito a risolvere il dubbio che ho sulla trozza della vela di civada. In effetti in molti libri viene comunemente chiamata sospensore, e per l'appunto il dubbio riguarda il fatto se essa tenesse a stretto contatto il pennone con il bompresso, oppure era tenuto "lasco" come appunto sospeso?sembrerebbe tutto ovvio, ma sulle fonti che ho esaminato la cosa è abbastanza ambigua. Forse per essere sicuri bisognerebbe sapere come veniva manovrata questa vela. saluto tutto il forum:smilese
Ciao, non so se conosci questa pagina, comunque te la invio. A stretto contatto mi viene difficile da pensare, specialmente con vela spiegata e sotto la spinta del vento, anche perchè cazzando la trozza a ferro, al massimo, avrebbe potuto ridursi la manovrabilità di amantigli e bracci.
FD
Ciao Francis, conosco la pagina, è di Curti, anch'io pensavo che la trozza serrata stretta limitasse più che altro i bracci, ad avvalorare la tua tesi ci sarebbe quel foglio di piombo messo tra la trozza ed il bompresso che limiterebbe l'usura delle parti interessate.D'altra parte guardando molte fonti e molti modelli autorevoli la mostrano serrata a stretto contatto come si fa con i trevi, il libro sulla nave hemserk di abel tasman, molto preciso sul rigging la mostra appunto cosi. La verità potrebbe trovarsi a metà strada,penso che gli autori si limitano a copiarsi l'un l'altro svicolando sui dettagli forse per loro ovvi. grazie per la risposta ciao
Ciao Frank, dov'è che hai visto il disegno della civada sul libro delle navi di Tasman? Libro, piani o cd? Se mi dai un'indicazione ci butto un occhio....ciao
FD
Ciao Francis, mi riferivo al libro The ships of Abel Tasman di cui c'è una versione parziale su google libri. Comunque in questi giorni ho visto un pò che dicevano sull'argomento : Longridge, Lees, Anderson, Mondfeld, monografie francesi ed inglesi, modelli di musei e modelli medaglie d'oro, replica endeavour(foto ,naturalmente) ho ripescato la vela quadra di Bellabarba . Alla fine mi sono fatto una mia idea, nessuno si pronuncia su come era stretta la trozza o il sospensore, Bellabarba spiega tra le righe come veniva manovrata la civada e da questo si potrebbe dedurre qualcosa ma esplicitamente nessuno dice niente, anche perchè se essa fosse poco allentata , sotto il tiro della drizza sembrerebbe ugualmente stetta, sicuro è che ruotasse sul bompresso mediante i bracci ,e che si poteva orientare di poco con gli amantigli sull'altro piano, quindi secondo le mie conclusioni il pennone non pendeva come un salame , la trozza era lenta quanto bastava per manovrare bracci e amantigli , per altro si interveniva mediante la drizza . Ciao
Il libro di Hoving - Ecke (The ships od Abel Tasman) ce l'ho e sono andato a guardare. A pagina 83 c'è il disegno complessivo delle manovre ed a pagina 75 un particolare 8piccolino) della trozza in questione. Sembra che sia serrata quanto basta per mantenere in contatto bompresso e pennone.
Piuttosto, mi sembra strana la mancanza di un paranco che permetta di compiere una manovra in senso contrario alla drizza: se negli alberi verticali la mancanza di un tale paranco può essere in teoria giustificata dalla forza di gravità (che riporta al basso il pennone qualora venga lascata la drizza) altrettanto non può dirsi del pennone di bompresso, che non solo è inclinato (dunque ha solo una componente modesta della forza di gravità) ma è anche di sezione crescente mano mano che va verso la nave (dunque aumenta l'attrito della trozza, che va a stringersi nella sezione che aumenta). Se occorre dunque riportarlo verso la nave, mi pare complicato affidare l'accostamento ai soli bracci ed ai soli amantigli - che sono cazzati verso l'alto, seppur in maniera inclinata, sullo straglio - mentre un paranco analogo alla drizza ma orientato in verso opposto permetterebbe agevolmente la manovra di accostamento.
Trink
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Un rametto d'esperienza vale un'intera foresta di avvertenze (James Russell Lowell)
Stasera guardo a pag.83, ma nel frattempo ho sbirciato sui disegni in formato elettronico (ce li ho anche qui al lavoro...) dell'Hemskeerk, indovinate un po'? La civada è staccata dal bompresso, il dettaglio è ben evidenziato con una sezione del dettaglio incriminato. Non so se è possibile salvare quel disegno, se ci riesco lo posto. La cosa mi sembra anche logica, serrando troppo, il pennone non si manovra bene. Trink, un'idea su come facessero ad ammainare la civada possono darla alcuni disegni antichi di galeoni e caracche, in cui si vede il pennone che, quando la vela non era spiegata, veniva appoggiato con un'estremità sullo sperone, tanto che sembra che la nave abbia due bompressi. Faccio un'ipotesi: forse tiravano un braccio e lascavano l'altro, facendo così ruotare il pennone finchè non era quasi parallelo al bompresso, così potevano "acchiappare" la varea più vicina allo sperone e sistemarlo.
FD
Ciao Trink, la tua analisi mi trova d'accordo, infatti manca l'alabasso , la manovra opposta alla drizza, che bilancia il tiro della drizza, inoltre esso avrebbe la funzione di alare ll pennone sulla serpa quando non era in uso.Infatti all'epoca dei galeoni la civada non era armata stabilmente anche a causa dei frequenti abbordaggi che venivano condotti infilando il bompresso tra le sartie dellanave avversa e il grappino in punta al bompresso serviva a tenerlo ancorato. C'erano due diversi sistemi per alare il pennone, molto laboriosi spiegati da Darcy Lever, ma il dicorso ci porterebbe lontano, comunque fino al 1640 era usata una trozza coi bertocci come quella degli alberi di gabbia, dopo quella data fu usato il sospensore e la civada venne spostata sempre più raramente anche perchè con l'introduzione del parrocchetto di civada , e dei fiocchi poi , era più facile manovrare e aggiustare il centro velico, comunque sono dell'idea che la trozza o il sospensore fossero stretti lo stretto necessario grazie per le risposte ciao.
Ciao Francis la parte (parziale) del libro menzionato che ho visto raffigurava gli elementi in prospettiva e li mostrava ben stretti , poi lo stesso autore li raffigura di profilo in modo diverso... molti raffigurano parti dell'attrezzatura in modo staccato per evidenziare i particolari....non so che pensareciao
Ciao Francis queste immagini sono del libro di Petersson. Sto costruendo un galeone spagnolo (sono fermo allo scheletro), il post è nato da una mia perplessità comunque grazie . Ciao
Ciao F3000, in effetti è un libro molto particolare e facilmente riconoscibile, oltre che molto inutile, visto che fai un galeone spagnolo. Proverò a guardare su Galleon, di P. Kirsch, ciao
FD