ATTENZIONE!!!!
Il lancio di razzomodelli è una pratica divertente e ludica necessita però che vengano applicate alcune norme di buon senso onde evitare spiacevoli (a volte dolorosi) inconvenienti.
Per cui è assolutamente vietato il lancio di modelli in direzione di case, linee elettriche/telefoniche, assemblamenti di persone o in volo non verticale ascendente.
Dopo la precisazione dovuta parliamo della cosa che piu ci appassiona il modellismo e nella fattispecie di motori.
I motori razzomodellistici sfruttato la terza legge di Newton ossia che un gas accelerato attraverso un ugello crea una spinta opposta proporzionale ai gas espulsi, li possiamo classificare in base a diversi criteri:
tipo di propellente e
potenza di spinta.
Classificandoli in base al tipo di propellente abbiamo:
propulsori tradizionali: i piu semplici, economici e con basse potenze. Sono tutti usa e getta adatti a chi si avvicina a questo mondo.
propulsori a combustibile composito: si tratta di propellenti solidi di stretta derivazione aeronautica. Sono infatti realizzati con resine plastiche evolute in grado di fornire spinte discrete/alte.
Questi motori li troviamo sia in configurazione usa e getta sia ricaricabili attraverso appositi kit.
Ibridi: sono i motori piu evoluti pesantie costosi, utilizzano un combustibile plastico e un ossidante liquido (protossido d’azoto NO2).
Classificandoli in base alla potenza di spinta abbiamo la suddetta divisione:
Low power: dalla classe ¼ A fino alla classe D sono motori piccoli praticamente quasi tutti usa e getta e caricati col carburante tradizionale generalmente di diametro standard da 13mm per i motori ¼ A e ½ A 18 mm per le classi B C e 24mm per la classe D
Mid power: motori classe E-F-G. Sono motori generalmente caricati con carburante composito, i diametri standard per questi motori sono 24 e 29mm
High Power:sono i motori dalla classe H in sù, vista la loro enorme potenza si necessita di una licenza rilasciata da associazioni specifiche per poter procedere all’acquisto.
I motori high power a loro volta si dividono in 3 categorie a seconda della licenza d’acquisto:
Level 1 permette l’acquisto solamente di motori H e I
Level 2 permette l’acquisto dei motori J e K
Level 3 permette l’acquisto dei motori oltre la categoria K
Ho nominato spesso la classe di appartenenza dei motori, ma da cosa è determinata?
Semplice, la classe è determinata dall’impulso totale in Newton/secondi di un motore, è il prodotto della spinta media per il tempo di combustione.
Essa viene indicata con una lettera dalla A alla N e la lettera superiore è esattamente il doppio della precedente (esempio un motore classe B ha un impulso totale che è esattamente il doppio rispetto ad un motore classe A)
Ecco l’impulso totale delle varie categorie:
¼ A da 0.312 a 0.625 N/s
½ A da 0.626 a 1.25 N/s
A da 1.26 a 2.5 N/s
B da 2.6 a 5 N/s
C da 5.01 a 10 N/s
D da 10.01 a 20 N/s
E da 20.01 a 40 N/s
F da 40.01 a 80 N/s
G da 80.01 a 160 N/s
H da 160.01 a 320 N/s
I da 320.01 a 640 N/s
J da 640.01 a 1280 N/s
K da 1280.01 a 2560 N/s
L da 2560.01 a 5120 N/s
M da 5120.01 a 10240 N/s
N da 10240.01 a 20480 N/s
Queste lettere le troviamo nel formato lettera numero – numero e creano i codici identificativi dei motori, che ci illustrano il motore nella sua totalità infatti la lettera indica la classe di appartenenza del motore, il primo numero indica la spinta media e il numero dopo il trattino indica il ritardo espresso in secondi dopo del quale avverrà l’espulsione del paracadute per il rientro.
anche il ritardo dell’espulsione è un parametro fondamentale del motore perché permette al modello di rallentare la propria salita dissipando tutta l’energia accumulata nella fase di spinta, raggiungere l’apogeo e quindi aprire il paracadute nel punto in cui il modello è quasi fermo e stalla per ricadere verso il basso.
Un esempio di codice identificativo potrebbe essere C6-5 sarebbe un motore di classe C con una spinta media di 6 Newton e un ritardo nell’apertura del paracadute di 5 secondi dallo spegnimento del propellente.
Quando troviamo un motore con il numero 0 come ritardo si tratta di motori destinati come primi stadi in motori pluristadi il cui compito terminata la fase di spinta non è aprire un paracadute bensì accendere un secondo motore posto sopra di essi.
Vista così la progettazione e lancio di un modello potrebbe sembrare molto ostica e complessa ma vi assicuro è molto piu semplice farlo che spiegarlo, spesso si utilizzano software di progettazione che permettono di calcolare in automatico il peso del modello e quindi di scegliere i motori piu indicati ad esso, di stabilizzarlo in volo e persino di fare una simulazione di volo con i vari motori possibili.
in alcuni punti so di essermi incartato un pò con le parole, per qualunque dubbio sapete dove trovarmi!!!!!
Poi se l’argomento può interessare a qualcuno si può approfondire