Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 28-01-08, 10:16 AM   #9
francisdrake
Utente Senior
 
Registrato dal: Aug 2007
residenza: Roma
Messaggi: 1,009
francisdrake è un newbie...
Invia un messaggio tremite Skype a francisdrake
predefinito Re:il mio povero sciabecco

Scusate, ma i colori e le vernici sono uno dei miei argomenti preferiti, per cui entro in scivolata a gamba tesa, occhio ai parastinchi. Cercherò di fornire uno schema dettagliato della colorazione delle navi antiche, ne avevo uno ottimo che però non riesco a trovare, porca paletta...proviamo ad andare per gradi. Le vernici avevano due compiti, sulle navi antiche: proteggere il legno dagli agenti atmosferici, dall’acqua e dalle teredini e rendere ben visibile e riconoscibile la nave. Il colore della vernice poteva essere “forzato”, per via delle sostanze usate, oppure poteva essere un semplice colore per scopi decorativi. Mi spiego meglio, partendo dall’opera viva (la parte immersa dello scafo): bisognava proteggere il legno dall’acqua salata e soprattutto dalle simpaticissime teredini, graziosi animaletti mangialegno. Per questo si usava un impasto a base di grassi animali, zolfo e porcherie varie, che conferivano un colore bianco sporco-giallastro-verdolino.  . Come si ottiene un colore simile? Mischiate bianco, un po’ di marrone (cercate il bitume di giudea), verde. Meno uniforme è la tinta, meglio è. Non verniciavano mica gli scafi a spruzzo...saliamo un po’ verso l’alto, sull’opera morta: gli incintoni erano nella maggior parte dei casi neri, specialmente sulle navi militari. Barche minori potevano avere incintoni in tinte vivaci o anche decorati. Due parole sul nero: era un colore molto diffuso su tutta la nave, più che da vernici era dato dalla pece che si usava per impermeabilizzare il legno. Poteva sostituire il bianco nell’opera viva e in alcuni casi era esteso a tutto lo scafo. In estremo oriente, le prime navi occidentali che arrivarono furono chiamate “navi nere” dai locali. Erano neri i pennoni, le teste d’albero, le crocette, le maschette, ad esempio. Tornando all’opera morta, il colore variava a seconda delle epoche e delle nazioni. Un colore molto diffuso in varie marinerie, adatto ad uno sciabecco, era l’ocra, in varie tonalità. Il legno naturale, tipo IKEA, è da bandire: il flatting non esisteva (quindi...NON USATELO!!), venivano invece impiegate vernici ricavate da resine naturali, mescolate con chissà quali impiastri, che rendevano il legno molto scuro e semilucido, satinato se preferite. Regola generale: la finitura lucida è da evitare assolutamente, per vari motivi che cercherò di spiegare in un post a parte. Per ora mi fermo qua, vediamo se posso fare altre entrate a gamba tesa più tardi. A presto
Francis Drake
francisdrake non è in linea   Rispondi quotando