Ciao Rodolfo, come sempre in questi casi č molto difficile dire come doveva essere, sicuramente facendo una valutazione di come funzionano le scale in corda, l'alzata (tra gradino e gradino) doveva essere tra i 20/30 cm, in ragione del fatto che lo sviluppo della scala č in "verticale" (senza la normale inclinazione rispetto alla verticale, derivante dalla distanza dalla base dell'inizio della scala. comunemente, detta "piede") la distanza dell'alzata dovrebbe essere contenuta. Normalmente la biscaglina viene utilizzata con un lato appoggiato alla fiancata, riducendone le oscillazioni, permettendo cosi di avere alzate maggiori, sulla S.M. (che ho realizzato recentemente) viene legata alla parte terminale della sartia e fermata alla coffa, con i primi gradini fatte con delle tavole e quegli sulla coffa con corda, in questo ripido tratto l'utilizzatore pone le mani sul bordo stesso della coffa facendo forza per salire ed entrare all'interno della coffa stessa, sicuramente, nella pratica salire/scendere da una scala verticale "libera" per 10 m e oltre, e considerando le "oscillazioni" dovete a varie eventi esterni e alla risultante stessa del peso del marinaio, determinerebbe che molto dello sforzo per salire verrebbe fatto con le braccia, , per dinamica stessa l'utilizzatore si troverebbe con i piedi sul gradino, all'interno della verticale, e con delle alzate "alte" il raggiungimento dello scalino superiore diventerebbe assai difficoltoso dalla posizione nella quale si troverebbe l'utilizzatore , il rischio di cadute dalla scala sarebbe altissimo nella realtā.
Chissā come erano al tempo e come venivano utilizzate
, sicuramente le condizioni di sicurezza, rispetto a quelle adottate oggi erano assai diverse
resta comunque il fatto che la coca sta venendo molto bene, e questa č una prova certa ! rispetto alla teoria dell'utilizzo della biscaglina del sottoscritto
luponero