Sarà una lunga estate calda, al momento nessuna gara programmata prima della metà del prossimo mese di settembre, quelle che resistono, lo fanno con la tremarella alle gambe, tutto è possibile di ora in ora. Io, come sapete me la godo, e molto,con la carta invecchiata piuttosto che no. Per rimanere in tema con il titolo senza invadere i due thread letterari, in altra parte di questo forum, metto a fuoco un libro che descrive una divina della categoria endurance. Se poi non siete d'accordo con me , superate di slancio questo post. Il libro in questione, se trovato in ottime condizioni o nelle mani di uno speculatore degno della Lehmann Brother, vi costa un botto, spariamo vicino al millino. Se invece avete un po' di c....fortuna , lo trovate come ho avuto il buzzo io, di una copia usata per molto meno. Sto parlando di Driving ambition, la storia dall'interno, della McLaren F1, scritto a tre mani da Doug Nye, incredibile giornalista inglese, Ron Dennis e Gordon Murray, entrambi senza bisogno di presentazioni. 274 pagine a colori con manifesto gigante della bestia. Apre con una meravigliosa immagine di Bruce giovanissimo, nell'abitacolo di una Austin Ulster ricoperta di coppe vicino al babbo Pop. Una breve traccia della storia della casa, pigiando il tasto sulle categorie Can Am dove McLaren fece faville ai tempi, un accenno alla formula uno. Che peraltro qui, frega poco meno di zero. Se avete avuto la fortuna di incontrare Gordon, su qualche circuito, sapete già, che parliamo di una persona squisita, delicato come tutti quelli che amano Bob Dylan, vedi gigantografia nel suo studio di lavoro. La storia della vettura inizia dagli appunti su carta quadrettata e risalgono ai tempi della scuola, quando, per sua ammissione, amava alla follia la Lotus Elan e la Dino 206S, poi evolve, passo passo fino alla presentazione e via via le corse e le vittorie. Un capitolo intrigante è quello relativo al motore con immagini e disegni tecnici dalla BMW. Decine di immagini provengono dai Campionati vinti in giro per il mondo, coda lunga o meno. Io sono contento di averlo portato in libreria .
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