Ciao Rodolfo e ben arrivato!
Finalmente un nuovo appassionato si cimenta con questo modello di nave.
Per quanto riguarda le tue considerazioni sul "soprammobile" mi trovi perfettamente allineato anche se in questo forum, ed in altri, ci sono persone che la vedono diversamente e su cui sono estremamente rigidi. Io credo che ognuno debba realizzare i propri modelli cercando, in primis, il divertimento e l'appagamento personale. Per quanto riguarda la ricerca spasmodica dell'attendibilità storica è un aspetto a cui non tutti sono interessati e quindi è una scelta soggettive. Tieni conto che in questo forum ci sono realizzazioni di pura fantasia che personalmente trovo meravigliose. Quindi, segui il tuo istinto e vedrai che il risultato finale sarà apprezzabilissimo.
Rimanendo sul piano dell'attendibilità storica credo che sulle navi mercantili della metà del XV secolo il trincarino fosse già in uso. Il fatto che la Cocca di Matarò non ce l'abbia forse è dovuto ad una semplificazione che il costruttore del modello si prese durante la realizzazione. Non potremo mai saperlo. Da notare che la ricostruzione della Santa Maria fatta da Adametz (vedi il bellissimo WIP di Luponero) e quella fatta dal Monleon hanno il trincarino mentre la ricostruzione di Xavier Pastor non lo prevede. Per quanto riguarda i bagli, quelli del kit sono puramente estetici e non funzionali ed hai fatto bene a rivisitare la disposizione che era sicuramente diversa da quella proposta dalla Amati. Discorso diverso è quello sulla chiodatura da te proposta che direi non essere molto attendibile da un punto di vista storico (le tavole erano fissate ai bagli con chiodi metallici e successivamente ricoperti da "tappi" in legno) ma i gusti sono gusti e soprattutto quelli della moglie non si discutono...
Per quanto riguarda il tambuccio, il testo di Xavier Pastor illustra come presumibilmente era fatto.
Direi che stai andando benissimo ma dovresti mandare altre foto perché la curiosità sullo stato dei lavori sulla tua cocca è tantissima.
Posta, posta, posta foto!
Un saluto,
Massimo.
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