Discussione: Coca Amati
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Vecchio 28-09-16, 12:38 PM   #14
eugi
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Originariamente inviata da Vinavil Visualizza il messaggio
Dato che da qualche giorno un’influenza stagionale mi reclude in casa e mi impedisce di “andare a bottega” ho deciso di condividere alcune informazioni che ho raccolto sulla Coca di Mataró, in particolar modo sulla possibilità che questo modello sia una riproduzione realistica di un’imbarcazione a vela da carico e da trasporto del XV secolo. Ho trovato due fonti abbastanza discordanti tra loro ma la più interessante è lo studio commissionato dal Museo Marittimo di Rotterdam nel 1983 e successivamente nel 2003.
In particolare:
  • Nel 1983 l’agenzia di costruzioni navale di Bloemendaal in Olanda analizzò il modello. Furono fatti calcoli di stabilità sulla base dei piani e delle linee di una nave reale in scala 1:18 molto simile a quella di Mataró. Questi calcoli dimostrarono che la suddetta nave soddisfaceva tutti i requisiti di stabilità di base.
  • Nel 2003 il professor J. Gerritsma, l‘ingegnere H. Wimmers e la John Jansen Design (agenzia olandese di progettazione e consulenza navale), utilizzando moderne tecniche di disegno e di calcolo, analizzarono il modello di Mataró cercando di rispondere alle classiche domande quali stabilità, manovrabilità, velocità e capacità di veleggiare. La prima foto allegata mostra la ricerca sul modello di Mataró effettuata dalla John Jansen Design con l'ausilio del programma software multisurf. Secondo il loro studio, la forma dello scafo del modello di Mataró non è realistico. Come già fatto nello studio precedenza del 1983, ipotizzarono che il modello riproducesse, in scala 1:18, una nave vera con una larghezza di 9,70 metri ed una lunghezza (linea di galleggiamento) di poco più di 16 metri. Questo fornì un rapporto lunghezza/larghezza di 1,7:1 che è notevolmente inferiore al rapporto medio lunghezza/larghezza di un numero di altre navi del tardo medioevo, come la Cocca di Brema del 1370 circa, che ha un rapporto lunghezza/larghezza di 3:1. Gli studi conclusero che la vera nave sarebbe stata stabile in condizioni di riposo ma molto difficile da manovrare una volta in movimento. Ad esempio, la poppa è molto tonda e panciuta tanto da rendere difficile la correzione della rotta della nave. Inoltre, dato che la forma della nave è poco realistica, fu deciso di non condurre esperimenti mirati a capire le reali capacità di navigazione a vela del modello (per scoprirlo avrebbero dovuto fare esperimenti utilizzando una vasca d’acqua posizionata nella galleria del vento). Come si può vedere nella seconda foto allegata che mostra uno schizzo di H. Wimmers del modello di Mataró (il disegno sopra mostra il modello originale mentre quello sotto mostra il modello allungato a centro barca di un fattore di 1,5), lo studio fornì anche un’indicazione su come rendere questa nave ragionevolmente idonea alla navigazione: si sarebbe dovuto allungare il rapporto lunghezza/larghezza di un fattore 1,5/1,6. Questo dà un rapporto lunghezza/larghezza di 2.7:1 che corrisponde meglio alle proporzioni medie delle navi del tardo Medioevo. Infine, questo studio ha effettuato delle valutazioni sulla capacità di carico del modello e del tonnellaggio complessivo tenendo di conto del sartiame, dell'ancora, di un equipaggio di 20 uomo e delle provvigioni di viveri e di acqua. Il tonnellaggio dell’imbarcazione sarebbe stato di 65 tonnellate circa.
La seconda fonte che ho trovato è un articolo apparso sul periodico FULLS Del Museu Arxiu de Santa Maria il quale riporta quanto notato da Xavier Pastor quando vide per la prima volta la Coca di Mataró al Museo Marittimo di Rotterdam: ”La prima cosa che notai fu che lo scafo della nave non era, come detto da molti, un "guscio di noce". Ho notato le tramogge di prua e di poppa che sono realizzate in modo tale da consentire un facile deflusso dell’acqua, in particolar modo a poppa. Il rapporto tra la larghezza e la lunghezza sembra eccessivo ed è di circa 1:2. Già Jan Willem van Nouhuys (direttore del Museo Marittimo di Rotterdam) menzionò nel suo lavoro Witzen, vissuto in un periodo cronologicamente successivo a quello a cui è stato attribuito il modello, il quale afferma che i costruttori di Marsiglia costruivano vascelli la cui lunghezza era il doppio della larghezza, la prua a punta e la poppa larga...”.

Presumo che il Witzen a cui si riferisce Pastor sia Nicolaes Witsen (1641 –1717) il quale scrisse nel 1671 "Aeloude en hedendaegsche Scheeps-Bouw en Bestier" un trattato di architettura navale che divenne rapidamente un “mast-to-have” per i cultori e gli esperti della materia dell'epoca. Ovviamente non ho trovato questo testo e quanto riportato da Pastor farebbe pensare che una nave così fatta avrebbe potuto veramente solcare i nostri mari.

Non sono uno storico e nemmeno un esperto di costruzioni navali ma gli studi condotti nel 2003, per me, sono abbastanza significativi e credo che avvallino, da un punto di vista scientifico, la tesi che la Coca di Mataró non sia una riproduzione fedele di una vera e propria nave da carico di epoca medievale (almeno per quanto riguarda le proporzioni dello scafo). Non essendo in possesso di altri documenti che possono sbrogliare la questione e avvallare una tesi piuttosto che un’altra, per ora, lascio ai più esperti i commenti e le considerazioni del caso.

Un saluto,
Massimo.

Complimenti per le ricerche 😀😀👍👍

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